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Autore: esme ann platt cullen    03/01/2010    1 recensioni
"me ne andavo , dopo averla ritrovata me ne andavo per la seconda volta costringendomi a nn cercarla mai più per il suo bene, l’avrei amata per tutta l’eternità l’amavo così tanto che la lasciavo andare per farle vivere ciò che nn ho potuto vivere io.. una vita felice." Premetto, è la prima volta che mi cimento in questo genere di testi quindi abbiate pietà di me... Carlisle rintraccia per pura coincidenza la sua Esme, ormai cresciuta e sposata, e di notte va ad osservarla:
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Esme Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"alcuni mi potrebbero dare del guardone, ma in fondo io sto solo osservando il mio piccolo raggio di sole, intenta a sognare chissà quali avventure chissà quali amori, chissà se mi sta sognando, in fondo sotto quegli oleandri, quando io le avevo detto che l’amavo ma che nn potevamo stare assieme, lei mi aveva abbracciato forte e mi aveva detto che sarei stato sempre nei suoi sogni. magari proprio adesso sotto quelle dolci coperte verdi come i suoi occhi mi stava sognando , magari sognava un lieto fine, un lieto fine che nn può esserci visto la mia natura, anche prima di conoscerla volevo una compagna, qualcuno che mi allietasse i miei giorni condannati a nn finire mai, la solitudine era ormai un qualcosa che mi scavava dentro che mi uccideva, solo che io nn potevo morire e quindi ero costretto a sopportare quel dolore senza poter porre rimedio. o meglio un rimedio c’era, ma rifiutavo l’idea di poter togliere la vita a lei, la mia bambina per poter porre fine alla mia solitudine, non poter vedere mai più i suoi occhi verdi, nn poter osservare le sue gote arrossate quando le veniva fatto un torto , nn sentire + il suo dolce profumo mi faceva venire una leggera nausea. e poi c’era anche da dire che lei nn si meritava quella vita da dannati , nessuno se la merita e perché io egoista che sn dovrei permettermi di trascinarla nel pozzo assieme a me . no, non l’avrei mai trasformata in vampiro, in fondo lei aveva oramai una vita sua, un marito,un certo Charles Evenson, lui sembra amarla ma nei suoi occhi vedevo qlks k nn mi convinceva , occhi pieni di follia.. ma forse è la gelosia a parlare.. si, da quella sera nn avrei più rivisto il mio amore,, era meglio così, primo perché nn volevo aprire di nuovo la sua ferita del mio abbandono e secondo perché quella ragazza mi faceva perdere il controllo, il suo profumo la sua voce tutto di lei mi faceva scordare il pacato e ragionevole Dr. Carlisle. respirai a pieni polmoni il suo profumo come per chiuderlo in un cassetto nascosto nella mia mente per poterlo assaporare ogni volta che ne avevo bisogno.. detti un ultimo sguardo alla mia amata E poi scesi silenziosamente dal mio osservatorio, un albero per poi correre via nella foresta. me ne andavo , dopo averla ritrovata me ne andavo per la seconda volta costringendomi a nn cercarla mai più per il suo bene, l’avrei amata per tutta l’eternità l’amavo così tanto che la lasciavo andare per farle vivere ciò che nn ho potuto vivere io.. una vita felice. mentre correvo rivedevo la sua immagine riflessa nella mente , una lacrima invisibile scese dalla mia guancia e il dolore della solitudine si fece più grande."
  
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