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Autore: Gringoire    03/01/2010    5 recensioni
Immaginiamo che non sia mai esistito Voldemort, che non abbia mai provocato tutto il male ed il dolore e che il mondo debba solo accogliere una nuova coppia. Dedicata a MsMontana, per le sue storie che mi fanno sognare =)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a MsMontana,
che con le sue storie mi
ha fatta sognare - e credo
non solo me - e a cui
dedico questa piccola
sciocchezza, sperando che
le piaccia. =)

Letture pericolose

Remus era sdraiato sul letto, come sempre intento a leggere un grosso libro, quando la porta della stanza si spalancò, mostrando sulla soglia un uomo di non più di 25 anni che sorrideva  allegro.
“Moony, cosa fai qui tutto solo a leggere?” chiese Sirius Black, richiudendosi la porta alle spalle e dirigendosi verso il letto dell’amico.
“Pensaci, e vedrai che la risposta era già nella domanda, Pad.”
Sirius Black, 24 anni e tre quarti, lunghi e lisci capelli castani e occhi di un disarmante color castagna, recava in viso un punto interrogativo grande quanto una casa.
“Leggo.” Sospirò Lupin, rassegnandosi all’ignoranza del ragazzo, voltando una pagina del grosso tomo.
“Ahhh, ho capito.” Annuì Sirius, convinto.
Improvvisamente, con un movimento repentino, l’animagus si sdraiò accanto al suo leggendario amico, fregandogli buona parte del cuscino.
“Ma insomma!” esclamò il mannaro.
Siii?” chiese Sirius con voce angelica, sbattendo le ciglia per cercare di incantare l’uomo accanto a lui.
“Razza di un cagnaccio pulcioso, scendi immediatamente dal mio letto!” esclamò un accigliato Remus Lupin, fissando negli occhi il suddetto cagnaccio pulcioso.
“Andiamo Moony… non si accoglie un amico nel proprio letto?” continuò Sirius.
La fronte di Remus si increspò, mentre il suo cervello elaborava una risposta che mai le sue labbra avrebbero osato pronunciare e che avrebbero buttato al vento anni ed anni di dura resistenza.
“Non se il suddetto amico ti provoca reazioni che non dovresti provare se non a contatto con una donna.” Pensò, arrossendo leggermente e distogliendo gli occhi ambrati da quelli scuri dell’amico e puntandoli nuovamente sul libro appoggiato al bacino.
Sirius, notando l’evidente imbarazzo di Moony, sogghignò malefico e con uno scatto degno di un felino si appropriò del libro di Remus, che venne gettato malamente a terra mentre Padfoot saliva a cavalcioni sopra all’abbattuto lupachiotto.
Remus sgranò gli occhi. Sirus era ad un soffio da suo volto.
Cercando di mantenere un minimo di contegno, mise su la sua migliore faccia irata, per poi rivolgersi a Padfoot. Se non fosse sceso immediatamente, sapeva bene quello che sarebbe successo.
“Sirius. Scendi immediatamente.” scandì lentamente.
Sirius, credendo che il ragazzo gli stesse chiedendo di scendere per pura e semplice comodità, gli sorrise, senza ovviamente spostarsi di un millimetro dalla sua postazione.
Remus chiuse gli occhi, proiettando i suoi pensieri altrove, per non cedere agli impulsi dettati dal cuore.
“Moony?” chiese Sirius, preoccupato.
La goccia che fece traboccare il vaso.
Remus, con uno scatto degno di un lupo mannaro, attirò a sé Sirius, avventandosi sulle labbra del Malandrino.
Padfoot, dopo un attimo di esitazione, non esitò a rispondere, facendosi scivolare tra le dita i sottili capelli di Remus.
Solo in quel momento si resero conto entrambi di quanto avessero bramato quel contatto per anni e anni.
Un pensiero di Sirius interruppe però quel momento di intimità.
Non potevano, era contro natura, erano due uomini, si conoscevano da una vita.
Il cane si staccò brutalmente dalle labbra del lupo, leggendo nei suoi occhi – ora nuovamente aperti – la tristezza di una relazione impossibile.
Sirius voltò il viso, ma non si mosse dalla posizione in cui si trovava, provocando il desiderio del ragazzo sotto di lui, che sospirò afflitto e si lasciò ricadere all’indietro sul cuscino con un braccio davanti agli occhi.
Sul viso di Remus una smorfia di sofferenza e stanchezza la faceva da padrona, quasi il ragazzo dovesse sopportare su di sé tutto il peso del mondo.
Ma è risaputo che Sirius Black non ha mai ascoltato molto il cervello.
Dopo qualche minuto infatti, Padfoot volse il viso nuovamente verso Remus.
Gli scostò dolcemente il braccio dagli occhi e si avvicinò nuovamente a lui, tanto che i loro respiri si fusero in una danza infinita e ardente di desiderio.
Remus lo guardava con occhi sofferenti.
“Remus…” gli sussurrò, addolcendo improvvisamente lo sguardo.
“Un si sarebbe per sempre.” Terminò, senza staccare i loro sguardi.
Il vento ululò fuori dalla finestra, talmente tanto forte che Sirius rischiò di non udire la risposta alla sua domanda.
“Si.” Chiosò debolmente Remus.
In un attimo Sirius gli fu addosso, appropriandosi nuovamente delle sue labbra e attirandolo in un vortice di passione.

 

Spazio commenti:
Alloooora, questa sciocchezzuola è venuta fuori per colpa di MsMontana (grazie cara per quelle meraviglie che scrivi), che con le sue storie mi ha talmente emozionata e spinta verso le Remus/Sirius che ho voluto provare a scriverne una anche io, perciò questa… non so come chiamarla… cosa, ecco, spero veramente che le piaccia quanto è piaciuto a me scriverla =)
Ora spero in almeno un commentino, dato che è la mia primissima Remus/Sirius e che mi sono sbilanciata parecchio visto il mio amore folle per le Remus/Dora… XD
Devo inoltre avvisare che se vi sembra un po’ – ok, molto – incasinata, è perché è nata da un sogno fatto questa notte (vedete quanto può essere bacato il mio cervellino?? -.-‘’), ma a me piace assai, quindi… spero in recensioni positive =)
A presto.
   
 
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