Cap.1
Il primo verso della profezia recitava quello che sarebbe stato il mio
primo compito: radunare un esercito. La cosa probabilmente sarebbe
risultata facile, se non fossi il perfezionista che sono. Mi era già
chiaro in mente il mio obiettivo: non avrei radunato un comune
esercito, ma avrei creato una schiera dei migliori guerrieri, delle
migliori menti, dei più astuti uomini politici.
La prima persona che incontrai fu lui: il giovane Ehatsu Shinjin,
quindici anni di genialità inespressa. Dal momento in cui lo vidi mi fu
chiarissimo che lui sarebbe stato uno dei migliori della mia "armata".
Lo trovai appena fuori da un villaggio dato alle fiamme da qualche
banda di briganti, nel rogo il ragazzo aveva probabilmente perso i
genitori. Lo vidi; uno sguardo carico di dolore, smarrito, perso in
quelle fiamme che stavano divorando gli ultimi resti della sua casa ma
senza nessuna traccia d'odio. Mi fermai accanto a lui «Ragazzino -
dissi - alzati. Nulla guadagnerai rimanendo a guardare il fuoco mentre
s'estingue. Alzati, piuttosto, e metti a frutto la tua vita.» Giuro che
se mi venisse chiesto ora se io volessi pronunciargli ancora le
medesime parole esiterei. Egli venne con me, ma non parlò a lungo,
almeno per un anno.
Ricevetti dopo un anno dal mio incontro con Ehatsu notizie da Roland
Malfer, marito della mia sorella minore; Roland era un valoroso
guerriero, ma non so per quale motivo decise che il suo quarto figlio
dovesse essere allevato da me, nientemeno che un mediocre stregone.
Allevare il piccolo Rael fu sicuramente uno dei miei più grandi oneri
durante la mia missione, era infatti decisamente cocciuto e incline ad
essere scansafatiche. Devo dire che anche la sua infanzia fu
decisamente terribile: una decina d'anni dopo infatti un gruppo di
folli massacrò mia sorella con molti dei suoi figli e appiccò fuoco
alla casa dei Malfer, lasciando solo un mucchio di cenere in mezzo alle
campagne del nord. Il giovane Rael, allora quattordicenne, fu
sconvolto, e ogni volta che sentiva pronunciare il nome "Malfer",
riferito a lui, si avvolgeva di tristezza. Fu così che decisi di
cambiare il suo cognome e mutarlo in Seiki, cognome di sua madre e del
suo maestro, con cui anche oggi è conosciuto.
Poi fu la volta di Fahim Alfris, che conobbi all'età di quarantadue
anni, brillante consigliere e arcimago delle terre dell'est. Di lui non
ho molto da dire, eccetto che ha una passione per la creazione di
costrutti magici o meccanici, attività che lo accomuna molto a Ehatsu,
del quale è diventato una specie di padre, oramai.
Conobbi il giovane Earenk, poco più che sedicenne, presso la città di
Neverwinter, nella quale prestava già servizio militare. Il ragazzo era
decisamente maldestro come soldato, e anche come incantatore o
sacerdote, e nessuno in quella città aveva notato il suo più grande
potenziale: aveva un forte retaggio draconico, motivo per il quale lo
volli con me e lo condussi lungo il sentiero dei draghi.
E poi fu la sua volta, la volta della mia adorabile e bellissima
moglie, la creatura più bella, nobile e sagace che chiunque da lassù
governi il destino di questo mondo ha inviato in mezzo a noi. Il suo
nome è Millennia Nevin, e siamo ancora indissolubilmente legati; nulla
potrà scalfire il nostro amore.
Molte altre persone conobbi, e tutte mi diedero il loro appoggio, tra i
quali Elminster in persona e tutti i governanti delle maggiori città.
Alla fine di questa prima fase il mio gruppo di comando era così
composto: alla testa il sottoscritto, Azrael Seiki, e la mia adorabile
moglie, Millennia Nevin; Ehatsu Shinjin e Shun Skye, gli inventori;
Rael Seiki, il foll.. ehm, il furtivo; Fahim Alfris, il sapiente;
Earenk, il guerriero; Ryuzaichi Iwai e Kaede Atzurugi, i politici;
Chryssa Akai, la sacerdotessa; e tutti i nostri sostenitori, ovvero più
di metà del mondo conosciuto, tra governi politici e gilde di
avventurieri.