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Autore: Fly12    04/01/2010    3 recensioni
L’Hozuki poi si era alzato in piedi e mettendosi davanti a lei le aveva allungato la mano – forse potremmo aiutarci a vicenda… - di nuovo un mezzo sorriso e la rosa quasi come se avesse davanti una sorgente d’acqua prese la sua mano – io ti aiuterò ad affrontare quei due… e tu... mi concederai un bacio…
La rosa sgranò gli occhi, un bacio? Voleva un bacio? Per interminabili minuti rimase a fissarlo, ma in fondo cos’aveva da perdere? Nulla, al contrario forse Suigetsu sarebbe stato il punto da cui ricominciare a vivere e amare – d’accordo.
[SuiSaku]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Sakura Haruno, Suigetsu | Coppie: Sasuke/Karin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Thirst For Love

Era una mattina di marzo, l’aria ancora fredda accompagnava una ragazza lungo il marciapiede, i capelli rosa lasciti liberi di muoversi con il vento, il freddo ormai era la sua migliore compagnia, sola camminava stretta nella sua giacca rosa, l’i-pod alle orecchie, le canzoni di Hilary Duff a farle compagnia, il cuore lacerato ormai da settimane, con il supporto delle amiche andava avanti giorno per giorno, ancora si chiedeva il perché proprio a lei doveva succedere di essere rimpiazzata da un’altra, lei che aveva donato tutto il suo amore, ma ormai era tardi per farsi domande, anche perché se fosse stato vero che era stata colpa sua se si erano lasciati, ora non le importava più, non aveva mai ricevuto nessuna spiegazione e lei aveva dovuto rassegnarsi, solo quella ferita nel suo cuore a tormentarla ogni notte e ogni giorno.

Passo dopo passo si avvicinava alla Konoha High School, li avrebbe dovuto affrontare un’altra dura giornata, lo sguardo perso nel vuoto, ormai aveva perso la voglia di andare a scuola, studiare e di fare qualsiasi cosa, anche uscire la sera con le amiche.

Alle sue spalle una voce iniziò a chiamarla, voltandosi scoprì che era Ino, la sua migliore amica, con una pazienza disumana era riuscita a tenerla su, salvandola dall’abisso in cui stava cadendo - Sakura!!! Mattiniera come sempre?

La rosa annuì, poca era la voglia di rispondere, Ino lo sapeva bene, ma continuava giorno dopo giorno a farla reagire, ma invano.

La bionda d’un tratto la prese per il braccio – senti ti va di andare al centro commerciale oggi pomeriggio?

La rosa non aveva molta voglia di uscire di casa, temeva di incontrare lui con l’altra, faceva ancora troppo male, per cui avrebbe rifiutato come tutte le altre volte - scusa ma non mi va…

La bionda si caricò e fermando l’amica per un polso la fece voltare in modo da vederla in faccia, doveva farla reagire e non importava come, ci sarebbe riuscita – adesso basta Sakura, devi reagire! Non puoi chiuderti in te stessa, se lui non ti vuole più, peggio per lui, è lui a perderci…

Sakura abbassò lo sguardo– lo so ma…io lo amo ancora…

La bionda notando gli occhi lucidi dell’amica lasciò perdere, era ancora troppo presa per sperare di farla riprendere, così sorridendo la prese a braccetto e insieme entrarono nel cortile della scuola.

Raggiunto il punto di incontro con il resto del gruppo, Sakura si sedette accanto a Hinata sulla panchina sotto ad un albero, subito la delicata voce dalla corvina la fece sentire meglio.

Hinata timidamente sorrise – buongiorno Sakura-san

Era incredibile come una ragazza che conosceva ormai da anni la chiamasse ancora con quei suffissi, ma in fondo era nella natura della ragazza, nessuno era riuscito a farle togliere quel vizio, a parte il suo ragazzo che nessuno sa come era in grado di mutarla completamente, ma del resto era di Naruto che si parlava, solare e allegro, tutti erano stati influenzati dal suo carattere, ma solo Hinata era capace di tenerlo calmo, come facesse? Nessuno lo sapeva.

Proprio in quel momento arrivarono Naruto e il suo migliore amico Sasuke con la sua nuova ragazza Karin, una fitta al cuore e  la rabbia che ogni giorno saliva sempre di più, lo sguardo abbassato, non li avrebbe guardati, non ci riusciva, era troppo, strinse i pugni cercando di non farlo notare al suo ex ragazzo.

Naruto sorridendo con una mano alzata in aria attirò l’attenzione di tutti - ehi ragazzi ne stavo parlando prima con Sas’ke…vi va di andare al cinema questa sera?

Se loro andavano al cinema lei sarebbe andata esattamente da un’altra parte e dalla parte opposta della città.

Subito Kiba cerco di farsi notare – si grande…Hinata verrai vero?

Il biondo scattò davanti all’Inuzuka, era risaputo che Kiba fosse attratto da Hinata e di tanto intanto ci provava ancora, Naruto ovviamente si irritava parecchio, aveva faticato le pene dell’inferno per capire i suoi sentimenti per Hinata e non avrebbe permesso a nessuno di mettersi tra loro due, Sakura stessa aveva assistito a tutti i tentativi di Hinata di dichiararsi a Naruto, e quando finalmente c’era riuscita anche lui ci era arrivato e con lo stupore di tutti l’aveva baciata davanti a tutti facendola svenire, a quei tempi era tutto perfetto,  Hinata aveva conquistato il suo grande amore, e lei aveva il suo Sasuke, ma quelli erano altri giorni, ora lei non aveva niente.

Il suonò della campanella impedì a Naruto di sbranare Kiba, tutti insieme raggiungemmo la classe, seduti tutti ai loro posti aspettavamo l’arrivo del professore, fu quel giorno che per la prima volta la rosa si accorse che il suo vicino di banco Suigestu era leggermente arrabbiato, non lo aveva mai notato prima, forse era stata troppo presa a deprimersi per il suo amore perduto, chissà magari poteva distrarsi cercando di capire cosa gli prendesse – ehi Suigetsu tutto bene?

Il ragazzo al suo fianco la guardò senza voltare la testa, poi mentre con una mano stringeva una bottiglietta d’acqua le rispose – dovrei farti la stessa domanda…

La rosa lo guardò, in fondo era vero anche lei ultimamente non era di compagnia, certo essendo compagni di banco lo aveva notato, forse però poteva rimediare – ah scusa…

Il ragazzo torno poi a guardare davanti a lui, poco più avanti da loro Sasuke e Karin si strusciavano, o almeno era quello che faceva la rossa, l’Uchiha si limitava a tenere una mano sul fondoschiena di lei, lei che faceva le moine e lui impassibile la lasciava fare, la rabbia attraversò Suigetsu e successivamente Sakura, ringhiarono entrambi, poi si voltarono a guardarsi.

Suigetsu parlò sputando disprezzo e veleno – li odio.

Sakura invece digrignò i denti, avrebbe voluto poterli cancellare con una gomma - non posso sopportare oltre!

Il cuore che pompava forte, la ferita che aveva non voleva saperne di chiudersi, il ricordo della sera di 1 mese prima le tornò alla mente.

=FlashBack=

Sakura è ad una festa con il suo ragazzo, ma sembra scomparso, eppure si era allontanato solo per prendere da bere, era passata mezzora e di lui più nessuna traccia, così leggermente preoccupata aveva incominciato a cercarlo ovunque, tra i divanetti, al bancone del bar, nei bagni ma niente, così con l’ansa che saliva era uscita in strada, si guardava intorno senza vederlo, provò a chiamarlo ma il cellulare era spento.

Poi decise di provare a raggiungere il parcheggio dove c’era la macchina di Itachi, il fratello di Sasuke, che li aveva accompagnati li.

Correva quasi disperata, in lontananza due figure, un ragazzo e una ragazza, man mano che si avvicinava incominciava a vederli meglio, non appena riuscì a vederli meglio si bloccò di colpo, il cuore che in un istante si spezza, le lacrime che incominciano a sgorgare dai suoi occhi, davanti a lei Sasuke e Karin che appoggiati ad una macchina fanno sesso, lui quasi soddisfatto e lei felice e appagata, lei vorrebbe andarsene ma si sente pesante, le gambe vorrebbero solo cadere a terra insieme al  suo cuore, poi nota che la rossa la guarda e sorride maligna per poi stringersi di più a Sasuke.

A quel punto con il cuore che gridava disperato scappa via in lacrime.

=Fine FlashBack=

Le imminenti lacrime che si apprestavano ad uscire, si alzò in piedi e stringendo i pugni sfogò parte delle sue emozioni che le esplodevano in petto – se dovete pomiciare potreste farlo altrove? Si da il caso che siamo a scuola non in un motel!!!

Tutti si voltarono verso Sakura che con lo sguardo oscurato quasi tremava, rabbia e dolore si mischiavano e a fatica li tratteneva, poi Karin sorrise divertita e stringendosi al braccio di Sasuke le rispose a tono.

Karin si sistemò gli occhiali sul naso poi rispose a tono – abbassa la cresta, non sei nessuno per dirmi cosa dobbiamo o non dobbiamo fare!!!

Lo sguardo di Sasuke immutabile, non diceva una parola, per Sakura era peggio di una pugnalata allo stomaco, si sentiva di nuovo cadere, le lacrime che si apprestavano ad uscire, prima che potesse accadere, uscì dalla classe di corsa, faceva ancora male, tanto male da non riuscire a sopportarlo.

La rosa era uscita lasciando la porta spalancata, Karin soddisfatta ritornò a strusciarsi contro l’Uchiha, Naruto lanciò uno sguardo di rimprovero verso l’amico, ma fece finta di nulla, a quel punto però Suigestu si alzò, diretto verso la porta.

Appena si ritrovò accanto a Karin e Sasuke li guardò, la bottiglietta di acqua in mano – Karin ti stai dimenticando qualcosa… - con un mezzo sorriso versò sulla schiena della rossa la restante acqua della bottiglietta, provocando l’ilarità dell’intera classe.

La rossa scattò in piedi, adirata, subito tentò di tirare uno schiaffo all’Hozuki, ma con un gesto le bloccò il braccio – razza di deficiente invertebrato!!!

La presa ferrea del ragazzo sul polso faceva adirare sempre di più la rossa, ma lui non sembrava sentire un solo degli insulti che la ragazza gli rivolgeva – ne hai ancora per molto?

La rossa a momenti scoppiò, ma bastò uno sguardo di Sasuke verso i due a far acquietare tutto, Suigetsu mollò il polso della ragazza e tranquillo uscì dalla classe, appena si fu chiuso la porta alle spalle si sentì la voce di Naruto sbraitare contro Sasuke, ormai era l’unico che avesse il fegato di rinfacciare le cose al moro, lui stesso una volta lo faceva, ma da quando si era messo con Karin si era allontanato, arrivando ad odiarlo, ora si limitava a ignorarlo.

Intanto Sakura si era rintanata nel bagno delle ragazze, accucciata in un angolo con le lacrime che copiosamente scendevano, tremante si stringeva a se stessa, mille pensieri, mille domande, mille dubbi affollavano la sua mente, quanti giorni era stata a correre dietro al’Uchiha, quante notti a sognarlo e per cosa? Essere tradita per un’altra? Era tutto così patetico, ma lei non riusciva a farsene una ragione.

D’un tratto la porta si apre, Sakura non guarda chi è, non gli importa, ormai non ha più niente, non è più nessuno, vuole solo scomparire del tutto, rimanere sola nel suo dolore, ma a quanto pare qualcuno non è dello stesso parere, infatti in piedi davanti a lei una persona la guarda.

Suigetsu con lo sguardo esasperato sospira, poi  dopo essersi seduto accanto alla rosa, che ancora se ne sta con la testa nascosta tra le ginocchia, le allunga un fazzoletto azzurro – tieni…asciugati quelle lacrime…lui non le merita

Solo a quelle parole la ragazza alza lo sguardo, accorgendosi che Suigestu è accanto a lei, un mezzo sorriso e il fazzoletto in mano, titubante lo prende, perché mai era li? – cosa ci fai qui?

Come se fosse una cosa normale il ragazzo si stiracchia, stende le gambe e poi guarda da un’altra parte, cosa doveva dirle? Che era li perché aveva dimostrato fegato a parlare a quel modo a Sasuke e Karin? Doveva dirle che in fondo la capiva? A cosa sarebbe servito? – beh…credo che tra tutti in classe sei l’unica che merita di essere considerata…

La rosa sgrana gli occhi, possibile che per qualcuno valga ancora qualcosa, ma sotto ci deve essere qualcosa? Com’è possibile che Suigestu la reputi interessante, mai nessuno la considerava più di una secchiona dalle tette piccole, cosa ha portato lui li da lei? – non mentirmi…perché sei qui?

Il ragazzo la guarda, era davvero così evidente? Ma del resto non era mai stato bravo a mentire o forse non ne aveva voglia, lei avrebbe capito dopo tutto – diciamo che capisco cosa provi quando vedi Sasuke e Karin insieme

La rosa rimase qualche istante a fissarlo, le lacrime che ormai avevano cessato di scenderle dagli occhi, cosa stava cercando di dire? Lui la capiva? Continuava a pensare e a guardarlo, dove stava il nesso? Lentamente incominciò a ripensare a tutto, in passato passava molto tempo con la rossa, si insultavano ma lui sembrava sempre divertirsi, sempre in compagnia di Sasuke e poi improvvisamente si è allontanato, la rabbia che gli si legge negli occhi ogni volta che incrocia il moro, l’indifferenza quando parla con Karin, non poteva essere? – tu…ami Karin?

Suigetsu senza guardarla mutò la sua espressione, dall’indifferenza ora era afflitto, anche lui come lei aveva visto la persona amata andarsene con un altro – la amavo…ora non più… - improvvisamente era tornato a guardarla, gli occhi puntati in quelli di lei, sembravano assetati, quasi in cerca di qualcuno da amare e lei al suo fianco era nella stessa situazione, l’anima prosciugata, solo il vuoto.

L’Hozuki poi si era alzato in piedi e mettendosi davanti a lei le aveva allungato la mano – forse potremmo aiutarci a vicenda… - di nuovo un mezzo sorriso e la rosa quasi come se avesse davanti una sorgente d’acqua prese la sua mano – io ti aiuterò ad affrontare quei due…e tu…mi concederai un bacio…

La rosa sgranò gli occhi, un bacio? Voleva un bacio? Per interminabili minuti rimase a fissarlo, ma in fondo cos’aveva da perdere? Nulla, al contrario forse Suigetsu sarebbe stato il punto da cui ricominciare a vivere e amare – d’accordo.

Dopo quel giorno Sakura passò tutto il suo tempo con Suigestu, lentamente ricominciò a sorridere e ridere, il semplice fatto di capirsi li aiutava ad andare avanti, sapere di non essere da soli era rassicurante, lei non avrebbe mai ringraziato abbastanza Suigetsu.

Un giorno poi arrivata a scuola si presentò da Suigestu lasciandolo leggermente perplesso, sorridente lo guardava aspettando un suo commento.

Suigetsu la fissava stranito, ma tutto sommato doveva ammettere che stava anche meglio di prima, i capelli che prima aveva lunghi e fluenti ora erano corti fino a poco sopra le spalle, sembrava se stesso al femminile – volevi copiarmi il taglio di capelli?

La rosa fece la finta offesa, ma sapeva che non era il tipo da complimenti e gli andava bene così – sai avevo voglia di cambiare, dare una svolta alla mia vita.

La sicurezza che ora emanava la ragazza era impressionante, era rinata in un’altra persona, certo non aveva ancora affrontato Sasuke e Karin ma per il momento stava bene così, quando fosse capitato di incontrarli non si sarebbe tirata indietro e non si sarebbe messa a piangere.

Insieme i due raggiunsero la classe dove subito Ino si fiondò su di lei quasi piangendo.

Per la bionda era una tragedia vedere una ragazza con i capelli corti – Sakura cosa ti sei fatta? i tuoi capelli!

La rosa cercò di allontanare l’amica, ricordava ancora il motivo per cui se li era fatti  crescere, dicevano che a Sasuke piacessero i capelli lunghi e lei aveva dato retta a quelle voci – sinceramente mi sento meglio così, prima non ero veramente io.

Poco lontano due occhi neri la guardavano, Suigetsu però si frappose davanti a Sakura interrompendo il campo visivo, uno sguardo glaciale diretto al moro, già gli aveva portato via Karin, ora non gli avrebbe portato via anche Sakura, già l’aveva persa ora non aveva più il diritto di rivolerla.

Quando poi in classe entrò Karin, Sakura la ignorò esattamente come Suigetsu, il fato però volle che quel giorno Karin andò a sbattere contro Sakura e li subito la rossa scattò.

Con lo sguardo sicuro di se, Karin si sistemò gli occhiali sul naso e puntò il dito contro Sakura – fai più attenzione a dove vai, ti ricordo che qui tu non conti nulla secchiona! – fiera di se la guardò, convinta che di li a poco si sarebbe messa a piangere e a correre via, ma contro tutte le sue aspettative, la rosa non si mosse.

Con i suoi occhi verdi la guardò, non sarebbe scappata, si era presa Sasuke ma non avrebbe preso anche la sua dignità – lo sai mi fai pena…stai sempre ad insultare la gente senza accorgerti di ciò che ti sta attorno…se solo sapessi cosa ti sei persa. – senza aggiungere altro si andò a sedere al suo banco, mentre Karin era rimasta senza parole, successivamente divenne rossa dalla rabbia e Suigetsu non tardò a farglielo notare.

L’Hozuki le appoggiò una mano sulla spalla e ridacchiando concluse il discorso di Sakura – nemmeno portando degli occhiali ti rendi conto che per Sasuke sei solo una ragazza qualunque.

Successivamente il suono della campanella e l’arrivo del professore impedì a Karin di urlare; finite le lezioni Sakura si  preparò per andare a casa accompagnata da Suigetsu, la giornata non  poteva andare meglio, non solo si sentiva soddisfatta per aver zittito Karin, quella sera aveva deciso di dare a Suigetsu il bacio che meritava.

Suigetsu si alzò dalla sedia poi si rivolse a Sakura, quella sua mania di bere in continuazione era incredibile, aveva sempre sete, niente era riuscito a distrarlo dal bere in continuazione, lui cercava soltanto qualcosa che lo dissetasse – vado a prendere da bere, tu aspettami in cortile.

La rosa si limitò ad annuire, così dopo che Suigetsu scomparve dietro la porta, lei tornò a preparasi, lo zaino chiuso e appoggiato sul banco, tutti ormai se ne erano andati, rimase a guardare il banco di Sasuke per diversi istanti, ancora non lo aveva dimenticato del tutto e forse non ci sarebbe mai riuscita, ma ora aveva qualcuno che le era accanto e che l’avrebbe fatta ricominciare, una nuova vita, una vita in cui poteva essere se stessa.

Dopo essersi messa la giacca si apprestò ad uscire, ma appena uscita dalla classe si ritrovò davanti Sasuke, che appoggiato al muro la spettava, il cuore perse un battito, che si fosse accorto del suo cambiamento? Ovvio, ma se ora voleva chiederle scusa o darle una qualche spiegazione era tardi, ne aveva avuto di tempo per parlare, quante volte gli aveva chiesto perché e lui mai una volta le aveva dato una risposta concreta, istintivamente abbassò lo sguardo, certo non era facile guardarlo negli occhi senza rischiare di subirne il fascino tenebroso che emanava.

Sasuke la guardò, ne cercava lo sguardo – Sakura…

Aveva pronunciato il suo nome, quanti ricordi l’assalirono, ma al contrario di quello che credeva, l’unico sentimento che avvertì fu rabbia e delusione – cosa vuoi? Se vuoi dirmi qualcosa è tardi…se speri di potermi riavere hai sbagliato…ho sofferto a causa tua e forse potrà anche essere stata colpa mia…ma non meritavo questo…mi ero illusa che potessi essere la persona giusta, quanto mi sbagliavo…adesso ho capito…con te non ero me stessa…e ora voglio vivere e amare per quella che sono e mi dispiace ma tu non fai più parte della mia vita... – le ultime parole le pronunciò fissando negli occhi l’Uchiha, c’era riuscita, aveva finalmente smesso di vivere nell’ombra di Sasuke, ora finalmente poteva camminare alla luce del sole, in direzione di una sorgente d’acqua che l’avrebbe cullata.

Così mentre se ne andava dando le spalle al moro, una lacrima le rigò il volto, l’ultima che avrebbe versato per lui.

Finalmente uscita da scuola, trovò nel cortile Suigetsu intento a bere una lattina di coca cola, subito alzò una mano in segno di saluto.

Il sorriso sul volto di Sakura portò l’Hozuki a staccarsi dalla lattina, come mai era così allegra? Non dovette aspettare molto per scoprire il perché sorridesse, infatti non appena se la ritrovò davanti lei sorprendendolo lo baciò, non contrario, rimase fermo, poi decise di godersi quel bacio che sapeva di succo di fragole, le mani di lei aggrappate alla sua camicia bianca, in punta di piedi per arrivare al suo viso, una sensazione di benessere, alla fine non si rivelava poi male quel bacio.

Appena lei sciolse il bacio lo guardò sorridendo – questo sarà il nostro nuovo inizio… - continuando a sorridere prese la lattina che Suigetsu teneva in mano e ne bevve un sorso, poi anche lui finalmente sorrise, aveva appena trovato chi potesse alleviare la sua sete.

 

   
 
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