Da quando ti ho incontrato
Buonasera Genteee!! xD E anche il 2010 è
iniziato.. Si spera in un anno migliore! L’inizio è sembrato positivo .-. ma
comunque.. Ritiro quello che ho detto due capitoli fa. La fanfic si concluderà
fra due capitoli, dato che la mia Gemella (intelligentissima [O.o ndY]) mi
da delle idee così contorte che io ho già dimenticato, eeee ci sarà un sequel
u__ù. Potete mettere il cuore in pace, vi torturerò per almeno un paio di mesi.
Andiamo ai soliti ringraziamenti:
SkyIsSoBlue2: Eheh, Sore mi dispiace ma sul giornale non ci sono finitaaa!
*riot* Aspetto il secondo round dello sclero-time!!! xD Ti adoro <3
Devil96: Ehmmmmmm ._______.” Non ricordo cosa avevi scritto *Gemella Stupida*
quindiiiii… .____.” =D Ti voglio beneeee O.o Ok, basta xD
Tokia483: Staremo a vedere xD Non anticipo nulla u__ù Kuss tokiosi pure a te
caraH ^-^
Funny_Lady_: Eh sì, Yle è più matura e anche Tom è cambiato molto rispetto ai
capitoli precedenti. ^-^ Bacioneee tvtb pure io u__ù
Cavoli che ringraziamenti lunghi u.ù... Un bacione pure alle lettrici che non
commentano ^-^ Vi adoro u.ù
Capitolo 18
*Yle*
Ilaria guarda Tom. Poi sposta lo sguardo su
di me e sorride, in segno di vittoria. Le sorrido anch’io e faccio alzare Tom dal
letto. Vedendomi allo specchio, mi spunta una strana espressione. Sono spaventata,
sorpresa e sto per urlare. Sento un liquido “strano” scendere dalle mie gambe.
Non capisco. Cosa succede? Una fitta al pancione mi fa capire tutto. Il mio
bambino sta per nascere. Fra poco lo avrò fra le mie braccia. Sento gli occhi
di entrambi addosso. Non hanno ancora capito. Ma devo spiegargli tutto io??
“MI SI SONO ROTTE LE ACQUE!”
Rimangono impalati come se non avessero capito il significato della frase. Ilaria
spalanca gli occhi e si precipita verso di me. Tom è ancora immobile e
perplesso. Ila gli urla di togliermi l’abito e, subito dopo, di chiamare a
Bill. Tom si rifiuta di chiamarlo. Ilaria mi sfila piano le scarpe e i collant.
Posa la giarrettiera blu sul letto, mentre Tom ancora mi sta sbottonando il
vestito. Ma da sola non potevo fare? Cioè, forse avrei impiegato di meno. Ilaria
esce una tuta dal grande armadio color ciliegio e inizia a infilarmi i
pantaloni. Tom mi toglie il vestito e sento le sue mani fredde che slacciano il
corsetto troppo stretto, rabbrividisco. Mi sorride e si scusa per le mani così
fredde. Alzo la zip della felpa e mi attacco i lacci delle converse nere, Ila
nel frattempo ha chiamato Bill e gli ha spiegato la situazione. Mi ha riferito
che ci vediamo direttamente in clinica con lui. Bene. Scendiamo le scale e saliamo
sulla macchina di Tom. Tutto succede così in fretta.
Dopo dieci minuti circa arriviamo in clinica e troviamo Bill e Simone nella
sala d’aspetto. Una dottoressa mi accoglie e, dopo averle spiegato la
situazione, mi ricovera. Mi dice di prepararmi e di decidere chi deve entrare
nella sala parto insieme a me. Prendo Bill in disparte e lo bacio.
“Bill, amore mio, non te la prendere… Però vedi… Io voglio fare entrare Tom…”.
Sorride e annuisce. Non mi spiego neanche io il perché di questa scelta, so
solo che voglio Tom vicino a me. Bill mi abbraccia e mi bacia. Da un bacio al
pancione e mi stringe per l’ultima volta prima di diventare genitori. Gli do un
bacio sulla guancia ed esce dalla stanza. Entra Tom nella mia camera e mi
accarezza il viso.
Le contrazioni seppur leggere, si sentono… Fanno male… Il dolore aumenta… Entra
una dottoressa e mi visita. Dice che la dilatazione va bene. Tom è sempre
vicino a me, mi tiene la mano e mi accarezza la fronte. Dio se è tenero. La
dottoressa gli dice di togliere tutti i vestiti e di entrare con un camice. Nel
frattempo che Tom si veste, mi preparano per andare in sala parto. Mi viene di
spingere. Mi hanno assolutamente vietato di farlo.
*Un paio di ore dopo*
Apro gli occhi. Ilaria è accanto a me. Bill e Tom guardano Martina nell’incubatrice,
ancora non si sono accorti di niente. Mi muovo leggermente e tutte le
attenzioni si spostano su di me. Bill si avvicina e mi ringrazia, non capisco
bene di cosa. Tom invece mi da un bacio sulla guancia. Mi chiedono come sto.
“Beh, alla fine non sto poi così male… Martina? Lei, come sta?”
“Bene, però deve stare 24 ore sott’osservazione…”
Annuisco. Voglio la mia bimba fra le braccia, voglio stringerla forte. Ilaria
mi capisce e sorride. Mi tocco la pancia, ormai vuota. Un senso di solitudine s’impadronisce
di me. Beh, adesso però non sono sola, ho una figlia bellissima…
“Com’è? Me la descrivete?”
“è bellissima… Ha tantissimi capelli neri e sta scoppiando di salute! Ha un
paio di coscette, che se le vedi, ti vien voglia di mangiarle…”.
Bill ne parla con la voce spezzata dall’emozione e gli occhi lucidi. In viso ha
un’espressione vagamente sognante. Sarà davvero bellissima. Non vedo l’ora di
vederla, di sapere che sta bene…