Dedicata
alla tenerissima Giada, la quale
sopporta stoicamente il mio umore altalenante ed è una
splendida donna che io
continuo a trattare con superficialità.
Scusa,
ragazzina. Ti adoro <3.
Questa è una breve shot indipendente legata alla richiesta
fattami da
§PucchykoGirl§ sul forum di EFP; esiste solo per
testare la caratterizzazione
dei personaggi e quanto riesco a giocarci. Non ha una localizzazione
all’interno
della storia originale, anche se penso sia precedente a quando si
metteranno
insieme... insieme.
*indietreggia saltellando gioiosamente fangherleggiante* Buona lettura
^^
Discussione.
«Poco
prima della pazzia cosa c’è?»
«L’ossessione».
«La passione».
[Il Mistero dei Templari]
«Ii,
è definitivo: sei un idiota».
L’interpellato
cercò di rispondere, fermato però da un gesto
della mano.
«Inutile che
tenti di smentire, sei decisamente un idiota!»
Ii Cha si
accasciò sugli appunti sparsi disordinatamente sul tavolo
vuoto della
mensa; decisamente le sedie della biblioteca erano più
comode, però un francese a caso aveva alzato la voce
al punto di farli cacciare con la minaccia di non tornare sino alla
fine del
mese.
«Mi hai
stancato, me ne vado».
«Michel, per
favore!»
Senza farsi pregare
troppo questi tornò al proprio posto.
«Non posso
credere sia per te così difficile sostenere un semplicissimo
dibattito su un semplicissimo brano come questo... Ho già
detto che sei un
idiota?»
«Sei tu che
parli d’aria, Le Querrec».
«Eppure,
eppure...»
Il biondo si
portò la mano al mento con fare pensieroso.
«Eppure non dovrebbe
essere difficile per te – vai male in matematica
perché non riesci a entrare
nel meccanismo, una discussione che chiede di esporre il proprio
pensiero senza
limitazioni dovrebbe essere...»
«Semplicissimo?»
«Esattamente!
»
Si trattenne dallo
sbuffare nuovamente, raddrizzandosi meglio sulla sedia e
passandosi la mano sinistra sul volto.
«Ricominciamo», decise.
«Ricominciamo
cosa, di grazia? Non sei minimamente romantico e questo non si
può cambiare». Continuò con aria
drammatica: «Propongo di allontanarci ora, per
non farci più male in futuro...»
Con fare risoluto, Ii
si alzò dalla panchina di legno.
«Ehi, io
scherzavo!»
«Ci vediamo
domani»; si allontanò senza aggiungere altro.
La professoressa di
Lettere abbandonò l’aula incredibilmente
soddisfatta.
«Molto
bene» ridacchiò Antoine rivolto al suo compagno di
banco, «a quanto pare
la sessione
pomeridiana
con Michel è
servita a qualcosa».
«Non
esattamente, però—»
«Il mio
aiuto è stato provvidenziale»
sillabò l’energico biondo spuntando da dietro le
spalle di Ii.
[Piccolo problema:
il loro banco si
trovava in fondo all’aula,
le sedie praticamente
attaccate a muro.]
«Quando vuoi
riscuotere la ricompensa?»
«R-Ricompensa?»
arretrò impercettibilmente, spinto dall’istinto di
sopravvivenza.
«Ma
sì, nel caso tu fossi riuscito ad andare bene
nell’interrogazione di
recupero ti ho promesso un...»
La sua allegra
parlantina fu improvvisamente interrotta da un’accidentale
(?)
gomitata di Ii mentre questi assicurava l’odiato quaderno
degli appunti alle
tenebre del sottobanco.
«Merde» sibilò
Le Querrec fra i denti,
appoggiandosi lentamente alla parete con le mani fra le gambe.