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Autore: pralinedetective    04/01/2010    0 recensioni
«Inutile che tenti di smentire, sei decisamente un idiota!»
Ii Cha si accasciò sugli appunti sparsi disordinatamente sul tavolo vuoto della mensa; decisamente le sedie della biblioteca erano più comode, però un francese a caso aveva alzato la voce al punto di farli cacciare con la minaccia di non tornare sino alla fine del mese.

Breve oneshot legata a una longfict in arrivo.
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata alla tenerissima Giada, la quale sopporta stoicamente il mio umore altalenante ed è una splendida donna che io continuo a trattare con superficialità.

Scusa, ragazzina. Ti adoro <3.



Questa è una breve shot indipendente legata alla richiesta fattami da §PucchykoGirl§ sul forum di EFP; esiste solo per testare la caratterizzazione dei personaggi e quanto riesco a giocarci. Non ha una localizzazione all’interno della storia originale, anche se penso sia precedente a quando si metteranno insieme... insieme.

*indietreggia saltellando gioiosamente fangherleggiante* Buona lettura ^^

















Discussione.


«Poco prima della pazzia cosa c’è?»
«L’ossessione».
«La passione».

[Il Mistero dei Templari]



«Ii, è definitivo: sei un idiota».
L’interpellato cercò di rispondere, fermato però da un gesto della mano.

«Inutile che tenti di smentire, sei decisamente un idiota!»
Ii Cha si accasciò sugli appunti sparsi disordinatamente sul tavolo vuoto della mensa; decisamente le sedie della biblioteca erano più comode, però un francese a caso aveva alzato la voce al punto di farli cacciare con la minaccia di non tornare sino alla fine del mese.

«Mi hai stancato, me ne vado».
«Michel, per favore!»

Senza farsi pregare troppo questi tornò al proprio posto.
«Non posso credere sia per te così difficile sostenere un semplicissimo dibattito su un semplicissimo brano come questo... Ho già detto che sei un idiota?»
«Sei tu che parli d’aria, Le Querrec».

«Eppure, eppure...»
Il biondo si portò la mano al mento con fare pensieroso. «Eppure non dovrebbe essere difficile per te – vai male in matematica perché non riesci a entrare nel meccanismo, una discussione che chiede di esporre il proprio pensiero senza limitazioni dovrebbe essere...»
«Semplicissimo?»
«Esattamente! »

Si trattenne dallo sbuffare nuovamente, raddrizzandosi meglio sulla sedia e passandosi la mano sinistra sul volto. «Ricominciamo», decise.
«Ricominciamo cosa, di grazia? Non sei minimamente romantico e questo non si può cambiare». Continuò con aria drammatica: «Propongo di allontanarci ora, per non farci più male in futuro...»

Con fare risoluto, Ii si alzò dalla panchina di legno.
«Ehi, io scherzavo!»
«Ci vediamo domani»; si allontanò senza aggiungere altro.




La professoressa di Lettere abbandonò l’aula incredibilmente soddisfatta.

«Molto bene» ridacchiò Antoine rivolto al suo compagno di banco, «a quanto pare la sessione pomeridiana con Michel è servita a qualcosa».
«Non esattamente, però—»
«Il mio aiuto è stato provvidenziale» sillabò l’energico biondo spuntando da dietro le spalle di Ii.

[Piccolo problema:
il loro banco si trovava in fondo all’aula,
le sedie praticamente attaccate a muro.]

«Quando vuoi riscuotere la ricompensa?»
«R-Ricompensa?» arretrò impercettibilmente, spinto dall’istinto di sopravvivenza.
«Ma sì, nel caso tu fossi riuscito ad andare bene nell’interrogazione di recupero ti ho promesso un...»
La sua allegra parlantina fu improvvisamente interrotta da un’accidentale (?) gomitata di Ii mentre questi assicurava l’odiato quaderno degli appunti alle tenebre del sottobanco.

«Merde» sibilò Le Querrec fra i denti, appoggiandosi lentamente alla parete con le mani fra le gambe.

  
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