POLVERE.
PROLOGO.
Ti ritrovi in un tunnel buio ed offuscato dalla nebbia. O
forse è solo un’illusione, in realtà ti trovi in un’immensa e luminosa villa.
Hai perso tutto ciò che ti permetteva di essere considerato
umano. Sei di metallo ora, di un metallo opaco ma coriaceo.
E di tutto ciò che hai dato ti è rimasta solo polvere.
Polvere che ricopre il metallo di cui sei fatto.
La tua esistenza è buia e vuota, mentre la tua carta platino
luccica.
E’ tutta colpa di quell’ossessione che hai sempre avuto e
sempre avrai, quell’ossessione che da tutto ti ha portato al nulla.
Ti guardi intorno, ma non c’è nessuno.
Nessuno a cui rivolgere il tuo vitreo sguardo.
Le spirali che crea il fumo della tua sigaretta sono le sole
a farti compagnia.
La cenere cade leggera.
Cenere nella polvere, ed entrambe si poggiano su un metallo
gelido privo di qualsiasi cosa.
Una luce d’un tratto ti acceca, riesce – anche solo per un
millesimo di secondo – a spolverare una piccolissima superficie di ciò che ti
ricopre.
E’ la luce dei ricordi, la luce dei sorrisi di tutte le
persone care che avevi accanto, la luce delle piccole gioie nelle semplici
cose, la luce della vera vita.
Ma quella luce si fa flebile man mano, sai che tra qualche tempo non comparirà nemmeno più e forse è meglio così e sarai svuotato anche dei tuoi ricordi.
Hai dato tutto per il successo, ed ora non hai che polvere.
Note: ritorno dopo
secoli e secoli con – questa volta – una FF a capitoli che spero di riuscire a
portare a termine secondo tutti i miei piani (: (ovviamente vita sociale e
scuola permettendo).
Il prologo è la rivisitazione
di una poesia che ho scritto per un compito in classe di italiano (che tra
l’altro credo sia andato bene *modesta e sicurissima u.u * xD).
Che dire, spero vi piaccia e
che la seguirete.
Le recensioni sono sempre ben
accettate (:
xoxo, bianca clarisse.