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Autore: kiku77    04/01/2010    30 recensioni
seguito di "ALLA RICERCA DELLA FELICITA'"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!...eccomi di nuovo qua…. Viste le recensioni e le tante visite ricevute, ho pensato di cominciare subito a pubblicare questa nuova ff…..spero vi farà piacere! In fondo mi sono detta: “ ma perché aspettare?”. ( Premetto, che non avendola ancora finita, non credo di riuscire a pubblicare ogni giorno, ma spero di aggiornare spesso).

Prima di tutto però vorrei dirvi GRAZIE per aver seguito con così tanto entusiasmo e coinvolgimento “Alla ricerca della felicità”.

Come ho sempre detto, è stato bello leggere i vostri commenti e ringrazio tutti; in particolare oggi vorrei ringraziare coloro mi hanno scritto una recensione con un loro giudizio globale sulla storia. Ringrazio per i complimenti , ma anche coloro che hanno mosso qualche critica o espresso un po’ di delusione su alcuni aspetti della storia. Non sono una che “se la prende” se riceve una critica giusta, motivata e costruttiva; e devo dire che chi ha esposto delle critiche, lo ha fatto per esprimere il proprio punto di vista e questo è sacrosanto. Mi dispiace se per qualcuna di voi, Sanae” non è cambiata”; provate a rileggerla…..il suo cambiamento non è nella vita pratica, ma è intellettivo, interiore, a mio (modesto) parere, o almeno, questo era il mio intento. Mi sembrava patetico farle trovare un lavoro o farle avere una vita più” indipendente”. In questo modo, secondo me, ci ha guadagnato la “poesia” complessiva della ff. Sono una che guarda molto alla “scrittura”. Mi interessa molto “ come suona” una cosa e questo a volte mi porta magari ad essere molto ( troppo) sintetica e a “tralasciare”, come giustamente avete notato, la singola gestione dei personaggi. E’ qualcosa su cui devo migliorarmi, avete ragione….!Speriamo che questa volta sia meglio sotto questo profilo.

Insomma…. tutto questo per dirvi che ho apprezzato moltissimo le vostre recensioni e cercherò di fare tesoro delle vostre osservazioni e dei vostri consigli. Spero che continuerete a scrivermi ( se vorrete) in totale libertà!

Veniamo  a noi….dunque questo è il seguito della mia prima ff. C’erano due personaggi, troppo interessanti per lasciarmeli sfuggire……Genzo e Kumiko…..So che Genzo è molto, molto amato. Io personalmente lo adoro..lo trovo “scuro” e un po’ “tenebroso”. So che a molti invece Kumiko non è che vada proprio a genio…diciamo che, essendo un personaggio, con non molto spazio sia nell’anime che nel manga, mi ha dato molta libertà. Ora capirete perché ho dato loro spazio nel cap “Genzo di nuovo”: io già stavo pensando a questa storia….

L’azione riprende esattamente dove era finita: siamo in primavera, in Giappone per le partite del torneo asiatico e finalmente Sanae è tornata a casa.

Naturalmente Sanae ( che è in assoluto il mio personaggio preferito nel manga) e Tsubasa sono i personaggi secondari, ma sono molto presenti nella storia.

Mi sono chiesta se chi comincia a leggere la storia da qui, senza aver letto “Alla ricerca della felicità”, riuscirà comunque a seguire l’azione: io spero di sì……..

Beh..direi che ho detto anche troppo…..( scusatemi se mi sono dilungata così tanto…)

Buona lettura!

____________________________________

 

 

Kumiko era concentrata ad osservare Michiko mentre, fra le sue braccia, si stava addormentando. Quando l’aveva a sé, si sentiva più forte: sembrava che il tempo si fermasse o quasi. Non aveva più paura. Non sentiva più nessuna inquietudine dentro.

“Come farò, quando alla fine della settimana te ne andrai, eh? Me lo  spieghi?” chiese alla bambina, che ogni tanto la guardava e sembrava quasi che le volesse rispondere.

“Dai, tra due mesi il campionato finisce e dopo torniamo…..non essere triste” le disse Sanae, impegnata a scegliere i dolci per la festa.

“Non faccio in tempo a riprenderti, che tu già te ne vai…..”

“Puoi sempre venire a trovarmi quando vuoi….adesso che è tutto a posto con i debiti….ti puoi anche concedere una vacanza, no? Barcellona è così bella…..”

Kumiko non rispose. Non riusciva ad immaginarsi lontana dal suo laboratorio: quello era il suo mondo, il suo piccolo adorato, dannato universo. Fuori da lì si sentiva persa.

“Allora hai deciso? “

Sanae si mise un dito davanti alla bocca: “Beh, oltre al dolce di loto, forse è il caso di sceglierne un altro…un po’ meno “carico”….i ragazzi dovranno stare un po’ attenti a mangiare; non parlo di Tsubasa… sai che lui alla cioccolata non rinuncia per niente al mondo…!”

“Già…..da quando sei scappata è rinsavito…..almeno lui…tra un branco di capre….io odio i calciatori…”

Sanae scoppiò a ridere….” Tu dici che odi gli uomini e adesso anche i calciatori ma secondo me alla fine non odi proprio nessuno….” disse Sanae

Kumiko andò verso di lei,”restituendole” Michiko: “No, no… tu dici così perché non mi conosci bene….io..io sono cattiva dentro….se dico che “odio” è perchè “odio” davvero!”

“Certo……” fece Sanae prendendola naturalmente in giro; “mah! Domani c’è l’ultima partita….speriamo che vada bene. Se pareggiamo possiamo accedere alle qualificazioni per i Mondiali… speriamo di farcela…..altrimenti la festa sarà un po’ triste…”

Sanae in due giorni aveva scelto finalmente una casa e la festa, dopo le partite della nazionale, sarebbe stata un modo per inaugurarla, anche se ci avrebbero dormito solo poche notti, prima di tornare in Spagna. L’aveva comprata da sola, perché Tsubasa era dovuto stare tutto il tempo in ritiro. Ma la notte prima di separarsi, praticamente avevano parlato fino al mattino su come doveva essere. E lei dal giorno successivo, si era impegnata a trovare qualcosa che somigliasse il più possibile a ciò che si erano immaginati. Erano entrambi molto felici.

Kumiko invece era seria in volto, come preoccupata di qualcosa, ma non sapeva cosa. Non amava indagare dentro di sé: tutte le volte che l’aveva fatto, aveva scoperto solo brutte cose. Meglio non pensare, non fiutare, ma semplicemente vivere alla giornata.

“Ecco…io non vengo alla festa…”

Sanae la guardò male.

“Come hai detto scusa?”

Cercò di trovare una scusa qualsiasi:” no….. è che qui c’è molto da fare….”

“Kumiko, guarda che ho scelto apposta domani l’altro perché è il tuo giorno di chiusura…..vedi di raccontarle ad un altro le tue frottole……” rispose Sanae molto infastidita.

“Io non mi sento molto di venire; mi sento abbastanza inadeguata…..”

“Inadeguata? Inadeguata a cosa? Che razza di parola è? Saremo noi…chi credi che ci sarà?”

“Dai….io non faccio parte del vostro mondo….hai capito bene cosa intendo”

“Punto numero uno la festa è mia e di  Tsubasa e tu ci sei eccome nel nostro mondo. Punto numero due: se non vieni, la festa non si fa….”

“Cosa fai? Mi ricatti?”

“Esattamente. E’ un ricatto a tutti gli effetti: a te la scelta…..se non mi chiami stasera, significa che c’hai ripensato…..adesso vado…..ah… non dimenticarti di pensare ad una torta leggera…..e…portami i fiori…..ti voglio bene…..”

Sanae mise la piccola nella carrozzina e se ne andò.

Kumiko ora guardava il dolce di loto, esposto in vetrina: la cioccolata perfettamente stesa sopra la base di pasta frolla, era costellata di piccole decorazioni floreali.

Non poteva non andare, lo sapeva. Aveva provato ma con Sanae, su certe cose non si scherzava affatto.

Era terrorizzata, all’idea di rivedere tutte quelle persone del suo passato. Le ragazze ormai erano delle estranee…..Yukari, Yayoi, Yoshiko….forse non l’avrebbero nemmeno riconosciuta.

I ragazzi non ne parliamo.

E poi fra di loro ci sarebbe stato sicuramente Genzo: era certa che le avrebbe fatto qualcosa. Lei se lo sentiva.

In fondo l’ultima volta che si erano visti, lui era stato così gentile……lei invece l’aveva salutato dandogli l’ennesima lezione di stile “ Se regali dei fiori ad una donna….ecc…..” Che stupida! Dare consigli ad uno come lui sulle donne! Proprio lui che aveva sempre la fila alla porta…..

Infatti il sorriso che le aveva fatto mentre stava per salire sul taxi, lei non aveva saputo interpretarlo: non aveva capito se era stato un sorriso di circostanza o di sfida o di compatimento….

Sicuramente di compatimento.

Se avesse potuto solo riprendere in mano quelle parole e trasformarle in un dolce, in un biscotto, allora sì, allora sì che forse sarebbe stato diverso.

Ma le parole non si mangiano.

Lei era un disastro completo; aveva sempre rovinato tutto con le parole.

Era certa che alla prima occasione lui si sarebbe vendicato di quella lezione: e sarebbe stato così facile, in mezzo ai suoi amici. …..

Sperò con tutto il cuore che potesse accadere qualcosa per impedirle di andare a quella festa. A lei, o ancora meglio a lui.

Ma Genzo non si sarebbe mai perso una festa di Sanae e Tsubasa…..loro erano la sua famiglia.

Aprì di più la finestra e cercò con gli occhi la sua ginestra di fiume, che stava crescendo  scoppiando di boccioli.

“Ah…..se potessi rinascere fiore, se potessi risvegliarmi fatta di pietra…..se potessi sparire da questo corpo terreno e dannato…..” chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni.

Per lei tutto era estremo.

 

 

Taro e Ryo guardavano un film mentre altri giocavano a biliardo nella hall dell’albergo.

Tsubasa invece era fuori in terrazzo a guardare le stelle, anche se il cielo era coperto.

“Che fai? Ti prende la malinconia?” chiese Genzo, raggiungendolo dopo poco.

“Lo sai… questa è la sua ora…è proprio l’ora della malinconia…..tu ancora non hai visto Michiko, ma ti assicuro che quando la vedrai….” fece una pausa…”…..quella mi farà diventare matto quando sarà un’adolescente….avrò la processione davanti a casa……è una piccola Sanae in miniatura. “

“Per fortuna perché se aveva preso da te…credo che la processione davanti a casa non l’avresti avuta….!Ma aspetto di vederla: io di donne me ne intendo….quindi….il mio giudizio ha un certo peso….”

Si misero a ridere. Ma erano nervosi. Nervosissimi.

“Come ti senti per domani?” chiese Tsubasa

Genzo si mise a posto il berretto e si sedette accanto al capitano.

“Bene. Ma sono un po’ nervoso. Sai  a volte quando si va in campo pensando che basta il pareggio, poi si rimane scottati……”

“Ma infatti noi domani scendiamo in campo per vincere.”

“Noi due sì ma in squadra siamo in tanti. Domani sarebbe meglio che facessi un discorsino….di certi elementi non è che mi fidi molto.”

“Ah Genzo smettila! Domani dirò due parole, ma giusto per farti contento. Sono certo che tutti siano consapevoli dell’atteggiamento che dobbiamo avere. Ci giochiamo un posto ai mondiali. Tutti vorrebbero andarci. Piuttosto…..come va la mano?”

Genzo aveva subito un infortunio durante le partite del campionato tedesco e non si era ancora del tutto ripreso.

“Bene, non preoccuparti”.

Naturalmente stava mentendo. Il dottore gli aveva sconsigliato vivamente di partire per le partite con la Nazionale. Avrebbe fatto meglio a riposarsi, ma appena aveva saputo della convocazione, aveva subito prenotato il volo per rientrare in Giappone.

Non avrebbe mai rinunciato alla Nazionale.

Tsubasa sapeva che c’era qualcosa che non andava. Eppure non se la sentiva, proprio quella sera di parlargli, di andare a fondo.

“Ah… se ci fosse Sanae, adesso….ti farebbe una delle sue domandine ……” disse il capitano.

“Per carità….è quasi un anno che non la vedo, sai cosa mi aspetta quando ci incontriamo? Il terzo grado. Per prima cosa, vorrà sapere perché il mister mi ha tenuto in panchina nelle uniche due partite in cui non ho giocato, tanto ci scommetto quello che vuoi che ha seguito tutti i campionati come sempre…”

“Sì, sì… te lo confermo….e questa domanda  l’ha gia fatta a me…” disse Tsubasa

“Ah… e tu cos’hai detto?”

Tsubasa sorrise ironicamente: “Io ho detto che forse era meglio che se la vedesse direttamente con te……”

“Sei un amico……”

“Beh…..sai ho anche avuto altro da fare con lei, che parlare di te….mi sono ritrovato con una figlia in più!”

“Giusto…..”

“E poi?” chiese Tsubasa

“Ah e poi mi chiederà il nome e la descrizione di tutte le ragazze con cui sono uscito….a questo sai cosa significa, no?”

“Certo…. Ti dirà che non sei cambiato per niente, e che devi maturare ecc ecc….eh…non ti invidio amico!”

“Almeno lo ammetti!....ma questa volta anch’io le devo chiedere una cosa…”

“Cosa?”

“Le chiederò come mai si è fatta andare a prendere da Ishizaki, invece di chiamare me….non gliela perdono facilmente….” Disse Genzo facendo finta di essersela presa.

Tsubasa si alzò; lui stava diventando abbastanza geloso di Sanae. Al pensiero che Ryo fosse stato con lei, che avesse chiesto a lui e non magari ad un’amica, lo infastidiva, perciò cambiò discorso: “Forse è il caso che rientriamo….cosa dici?”

“Si’ è meglio.” Disse Genzo.

“Comunque mi sa che hai ragione…..se Sanae fosse qui, ci sentiremmo meglio…, credo”

Il capitano gli fece un gesto d’intesa. Mancava molto ad entrambi.

   
 
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