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Autore: Shinalia    04/01/2010    6 recensioni
AU: Edward - Bella
Trama:
Un destino beffardo aiutato da abili mani cerca di ricomporre i pezzi che la magia ha abilmente mescolato.
Estratto da capitolo:
“Isabella entrate senza timore .. non mi disturbate” dissi mentre un sorriso affiorava sulle mie labbra. Uno di quelli sinceri che sono lei riusciva a strapparmi. Lei .. che con il suo arrivo aveva reso anche me più umano …
“Leggete nel pensiero?” replicò lei con un sorriso imbarazzato
In quel momento non seppi se era il caso di ridere o piangere … la piccola umana pur senza volerlo si beffava di uno dei simboli della mia mostruosità … "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve, eccomi con l'ultimo capitolo, a cui seguirà l'epilogo che porrà termine a questa storia. Ringrazio immensamente chi ha seguito fino ad oggi questi miei aggiornamenti, talvolta incostanti, soprattutto per i meravigliosi commenti che di volta in volta ho avuto modo di leggere. 

Grazie.

Bhe, per ora che altro aggiungere. Questo capitolo sarà completamente dalla prospettiva di Edward, che era stato messo un pò da parte nei precedenti capitoli. L'epilogo sarà postato quanto prima, anche perchè ho intenzione di dedicarmi ad altro, quindi annuncio anche che le mie storie verranno momentaneamente sospese. Quando tornerà la voglia le riprenderò, continuarle ora sarebbe solo uno spreco.

MI dispiace non poter rispondere alle vostre recensioni, ma la cena è pronta in tavola e mia madre mi reclama.  Baciotti e a presto! ♥

Pov Edward.

Mi ridestai dal mio torpore lievemente scosso. Poco rammentavo di ciò che era accaduto e del motivo per il quale mi ritrovavo adagiato su di un letto.

I vampiri non erano soliti avere vuoti di memoria, eppure in quell’istante fui certo che qualcosa di non usuale mi avesse colto. I ricordi confusi scuotevano la mia mente quasi a volerla indurre a ricordare qualcosa.

Qualcosa di importante… molto.

Aprii gli occhi incontrando quelli apprensivi di mia madre Esme, che amorevolmente al mio capezzale mi accarezzava il capo.

« Ti sei svegliato. » mormorò e potei cogliere una certa ansia nella sua voce.

Me ne dispiacqui, adoravo Esme e crearle preoccupazioni non era mai mia intenzione. Al contrario ero solito porre rimedio ai suoi tormenti, comprendendo con il mio dono ciò che poteva darle pensiero.

Ma cosa era accaduto?

Incuriosito volsi il mio sguardo sui volti dei presenti, tutti quasi ugualmente scossi, fatta eccezione per Alice e la nonna di Bella.

« Bella. » biascicai allarmato, rammentando immediatamente cosa ero accaduto.

La mia proposta, la sua fuga… il rapimento.

Pronto ad imbattermi negli elfi che avevano osato sequestrarla, mi stavo dirigendo all’esterno della mia dimora per inoltrarmi nel bosco.

Poi… il nulla.

I ricordi lì si sfocavano sino ad un indistinto buio.

« Non comprendo. Cosa è accaduto? » mormorai stancamente.

Carlisle mi fu immediatamente accanto.

« Figliolo, come ti senti. » chiese apprensivo, eludendo la mia domanda ed allarmandomi più del dovuto.

Assottigliai lo sguardo. « Cosa è accaduto? » ripetei tentando di placare la mia apprensione.

Poche e confuse parole si facevano eco nella mia mente, senza un preciso significato. O almeno io non ero in grado di attribuirvene alcuno.

La nonna mi volse uno sguardo corrucciato prima di apprestarsi a rispondermi.« Non potevo lasciare che tu vagassi per i boschi alla ricerca di Bella, avresti potuto imbatterti in qualche elfo e intralciare il piano. »

« Piano? – sibilai alzandomi di scatto. – Di quale piano parlate? Quello secondo il quale la donna della mia vita viene abbandonata nelle mani di qualche sciocco elfo che potrebbe tradirvi condannandola a morte certa? Voi stessa avete più volte ribadito che la lealtà degli elfi per la loro comunità è indiscutibile, nessuno oserebbe contestare le decisioni del consiglio. » puntualizzai adirato.

Non ero a conoscenza di quanto tempo fosse trascorso e di cosa fosse accaduto nel frattempo. Che avessero avuto notizie di Bella?

I volti agitati mi diedero ben presto la risposta, accompagnati dai pensieri dei presenti.

Di Bella non vi era alcuna traccia.

La nonna sospirò sommessamente facendo cenno ai miei familiari di non allertarsi per la mia reazione irosa.

« Non vi è nessuno a questo modo che tenga alla vita di Isabella quanto loro e non vi è motivo per il quale abbandonerei mia nipote in mani non fidate, dopo aver sacrificato la mia vita per il suo bene. » sentenziò pacatamente, accomodandosi sulla poltrona.

Arcuai un sopracciglio fissandola scettico, notando in quell’istante l’assenza di Christopher. La donna, seguendo il mio sguardo colse la mia muta domanda.

« Chris è andato a portare soccorso. – asserì sorprendendo i presenti. – Tra non molto saranno di ritorno ed ogni cosa vi sarà illustrata. »

___________________________

Trascorsero tre ore nelle quali temetti il peggio. Nonostante ciò fui costretto ad attendere in silenzio, memore dei poteri della nonna che non avrebbe indugiato ad addormentarmi nuovamente se necessario.

Preferivo di gran lunga essere vigile, in modo tale da poter agire in caso di bisogno.

Non potei fare a meno di notare la sua tranquillità che congiunta al potere di Jasper riuscirono in parte a placarmi.

Quella donna aveva trascorso anni in un’epoca non sua, abbandonando ogni cosa per proteggere quel frugoletto che le era stato affidato e se riteneva che non vi era pericolo non potevo non crederle.

O almeno di ciò tentai di convincermi.

D’un tratto un forte odore di sangue giunse prepotente al mio olfatto bloccato immediatamente il mio corpo in una morsa di puro terrore. I pensieri deliranti dei presenti fecero eco alla mie più atroci preoccupazioni, consci di quanto quell’odore fosse familiare.

Il volto della nonna di Bella era corrucciato in un’espressione altrettanto ansiosa, benché tentasse in ogni modo di non infrangere la sua compostezza.

Non può essere!

Senza indugiare mi avviai verso la porta, titubante nell’aprirla per ciò che avrebbe potuto palesarsi ai miei occhi.

Eppure nulla sarebbe potuto apparirmi altrettanto agghiacciante. Dinanzi a me, il suo corpo ricoperto di sangue era stretto tra le braccia di Chris.

No!

Il viso cereo della mia amata non risplendeva della sua luce ed il gelo che mi pareva di percepire da lei, sommato al suo battito pressoché assente mi privarono di ogni mia forza.

Inconsapevolmente mi abbandonai al suolo, incapace di sorreggere il peso di una cruda realtà. Accanto a me percepivo urla indistinte dei presenti che affannati nella ricerca di un rimedio si muovevano in un caotico quadro di disperazione.

« Com’è potuto accadere? »

« Carlisle! »

« Conducetela nello studio. »

« Prendete dell’acqua. »

Ovattate le loro voci si susseguivano senza che io potessi realmente dal loro un senso. Il grigiore che mi avvolgeva attanagliava il mio cuore muto con il gelo della morte del mio spiro di vita, rigettandomi nell’inferno dal quale lei mi aveva salvato.

« Calmatevi! » un ordine perentorio giunse aldilà della boscaglia.

Sorpresi, i presenti, voltarono il capo verso la figura che a passo lesto si dirigeva verso di noi, celando il suo viso sotto uno spesso manto.

Un ringhio cupo si levò dal mio petto.

Lui.

Quella voce ovunque avrei potuto riconoscerla, quella che ogni dì aveva ossessionato i miei più cupi pensieri e che come un mantra mi rammentava il precario equilibrio sul quale la mia storia con Bella si muoveva.

Lui che tra tutti era la causa del mio male. Lui a cui dovevo la morte di colei a cui avevo inesorabilmente legato il mio cuore.

Lui che avrei maledetto sino alla fine dei miei giorni.

Senza riflettere sul mio gesto e sulle conseguenze che ne sarebbero derivate mi scagliai contro quell’immondo essere. In quell’istante poco importava la mia vita, ormai distrutta da una perdita che mai avrei accettato, accecato dall’ira e dal desiderio di vendetta non bramavo altro che la morte del mio nemico.

Agognavo poter mirare sul suo volto la medesima sofferenza che affliggeva il mio animo.

Agilmente si scostò deviando il mio attacco ed elegantemente si pose in difesa creando tra di noi uno scudo di fiamme.

Padrone del fuoco.

Proprio come Isabella anche lui possedeva quel dono.

Quale beffa del destino!

Quell’essere indegno osava schernirmi mostrandomi ciò che la sua bambina aveva ereditato da lui, palesando quel legame che lui aveva calpestato progettando la morte della sua stessa figlia.

Sangue del suo sangue.

Ringhiai ancor più furente, sibilando imprecazioni tutt’altro che signorili.

« Edward, fermati immediatamente. »

La voce di Chris ed il suo ordine non mi scalfirono e mi preparai nuovamente ad attaccare ignorando le fiamme e tentando di individuare un varco per portare a segno il mio colpo.

Però come era già accaduto le mie forze parvero venir meno, sotto l’influsso di una potente magia.

Mi riversai al suolo ansante, pressato da un invisibile macigno.

« Irruente. » una voce deliziosa, accompagnata da una risata tintinnante, portò i nostri sguardi sulla figura che su di me aveva usato il suo maleficio.

« Cara, il nostro Edward è solo preoccupato per le sorti della sua amata, potresti gentilmente liberarlo? »

La nonna mi venne incontro porgendomi aiuto, ma non celando un sorriso di scherno.

Noi vampiri di rado avvertivamo una sensazione di tale impotenza e supposi fosse ciò ad allietarla più del lecito. Quel che però non compresi immediatamente fu la tranquillità che ostentava, pur dopo aver rimirato le spoglie della sua giovane nipote ormai priva di vita.

 Non so se fu il mio sguardo ad essere eloquente o fu solo per dissipare il mio turbamento e la mia agonia, ma dalla sue labbra le miei più rosee speranze videro la propria realizzazione.

« Isabella non è morta! » asserì.

Mai parole mi apparvero più liete.

____________________________________________

Bella fu trasportata nella sua camera, nella quale Alice si adoperò a ripulirla mentre la nonna ed i suoi genitori ci illustravano cosa era realmente accaduto.

Stupore e sorpresa aleggiarono durante il perpetrarsi della discussione. Nessuno avrebbe mai immaginato che un simile stratagemma fosse stato ideato anni orsono. Ogni cosa era stata pianificata nel dettaglio.

O almeno in parte.

Ciò che tutti aveva sbalordito era stata l’implicazione di noi vampiri nella faccenda. Chris avrebbe dovuto accogliere Bella al suo arrivo, ma l’incontro che io e la mia amata avevamo avuto nella radura aveva inevitabilmente mutato i fatti.

Chris la interpretò come una buona novella, constatando che i nostri poteri potevano essere utili alla sua causa ed adoperandosi a finché Alice potesse usufruire delle sue visioni per porgere a Bella il dovuto aiuto. Non avrebbe mai sospettato che tra noi nascesse un simile legame.

L’amore aveva intrecciato i nostri destini, mutando antichi progetti e deliberando una nuova sorte.

Ciò che però realmente mi sollevava era comprendere che non vi erano più imminenti pericoli a minacciare la vita di Isabella. Con l’inganno della sua presunta morte il consiglio aveva allontanato il suo corpo cereo in vista di una degna sepoltura. Suo padre con tal pensiero aveva abbandonato la comunità per non farvi ritorno.

Quel luogo, memore della morte di sua figlia, avrebbe risvegliato il senso di colpa per quella vita strappata e con tale scusa gli era stato concesso un volontario esilio.

Eppure un tarlo tutt’altro che irrilevante mi crucciava.

Cosa sarebbe accaduto? Come avrebbero vissuto consci che l’incontro con un elfo le sarebbe stato fatale? La mia Isabella avrebbe accettato di condividere con me la sua esistenza, rinnegando le sue stesse parole?

Impensierito mi abbandonai sulla poltrona, lasciandomi cullare dai miei interrogativi, che ben presto avrebbero ricevuto risposta.

   
 
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