FACE
(In
altre parole: storia di un tardo adolescente in mutande alle prese con la
società della rete.)
Sorridete pure, se siete capitati qui qualcosa vi avrà attirati, no!? Già,
sto scrivendo. Una mia conversazione a tu per tu con vossignoria. Dato che oggi
si ama chiacchierare scrivendo, non credo non siate abituati ad un “faccia a
faccia” in Times New Roman.
Sappiate che siete capitati nel diario elettronico di Alessio C., che
sarà ricordato dalla storia come un gran bravo ragazzo che ha passato la sua
adolescenza a criticare senza proporre nulla di concreto. Non stupitevi se la
mia descrizione sembrerà alle vostre orecchie il giudizio di un padre anziano
che smonta il figlio quarantenne, che nella vita non ha combinato assolutamente
nulla di costruttivo. Che dire, sono vecchio dentro!
La mia vecchiaia interiore credo sia l’essenza della mia anima. Mi sono
sempre visto vecchio quindi non avuto bisogno di progettarmi un futuro. La mia
morte sarebbe giunta tra il mio diciannovesimo e ventesimo compleanno- facciamo ancora in tempo- perché avevo già
vissuto la mia giovinezza mista allo spirito di un vecchio e testardo contadino
marchigiano.
Il problema di non avere progettato un qualsivoglia futuro senza dubbio
agli occhi di mia madre sembrava grave…per me non lo era…Non si sa come dall’ipotesi
di inscrivermi alle Belle Arti, Lettere e Filosofia, Fisica, Scienze...(l’elenco
non è poi così lungo ma l’idea di un immenso campo di scelta mi affascina), mi
sono immatricolato ad Ingegneria. Ok, ci può anche stare. E invece no! Ad Edile
mi vado a buttare io…io che non volevo costruire case…io che volevo salvare il
pianeta …io...io...io…io che sogno e non combino nulla. Che dire si sopravvive.
E in questa giungla architettonica inevitabilmente il tuo compagno di vita
diventa il pc. Guarda caso io uso questo strumento con un metodo del tutto cabalistico,
per non dire puramente casuale. Fatto sta che si è vista la necessità di
utilizzare il suddetto computer come mezzo di comunicazione. Indovinate in
quale social network sono iscritti tutti i miei cari compagnucci di calvario…Esatto!
Ma io mi oppongo, strenuamente! Sì , sissi…si...mmh si…aaa dannazione
ok ok mi ci infilo anche io...Contenti!?
Speranzoso di avere l’e-mail intasata da messaggini di persone di cui
ignoro l’esistenza; ho registrato il nome, ripetuto due volte la password, che
ho scritto su un post-it incollato allo
schermo, inserito il minor numero possibile di dati personali e aggiunto la quntità necessaria e sufficiente di amici.
Allegramente passavo i miei pomeriggi di “sì, oggi studio!” in “questo
test è stupido…Facciamolo!”. Avrei molto da dire sui creatori dei suddetti
test. Tralasciamo. Sappiate, però, cha state parlando con uno studente di
Economia, astronauta, la cui anima gemella sarà una certa Benedetta, che non
conosce ma, in qualità di possessore del potere della lettura del pensiero,
troverà. A meno che non mi rinchiudano,infatti sono risultato psicopatico, ma non
preoccupatevi sono anche sano e tante altre belle cose che sicuramente non ho
voglia di raccontare e voi di leggere.
Vorrei arrivare al vero succo della questione, ammesso che questa cosa che sto scrivendo abbia un senso…
Sabato mattina, procedura di lettura delle mail arrivate. Poi una che
mi colpisce relativamente.
nous ti ha inviato una richiesta di amicizia. Accetti?
Cestinare o non cestinare, questo è il dilemma. Analizziamo la situazione come solo un bravo ingegnere può fare.
Motivi per ignorarlo:
1) non so chi
sia;
2) non mi
interessa considerare amici sulla rete con cui non parlerò nemmeno una volta;
3) perché ancora
ci tengo alla mia privacy e a quella dei miei “amici”.
Motivi per accettarlo:
1) non ha
scritto il suo nome: scelta interessante, vuole mantenere la sua vita privata
lontano dalla rete;
2) non si sa
se è un uomo o una donna
3) il suo modo
di fare, momentaneamente, mi intriga;
4) sono
curioso e non ho nulla da fare, posso accettarlo, guardare un po’ in giro sulla
sua pagina e poi fare qualcosa per ignorarlo.
Per un punto in più vince l’Accetta.
Ed ora che sei tra i miei contatti, curiosiamo un pochino.
Dati personali assenti; strano che non li abbia voluti rendere pubblici,
però interessante. C’è solo la data di nascita, anche lui è del 30 marzo. Tra gli
interessi non c’è nulla, tra i contatti viene dato un indirizzo e-mail con lo
stesso nome del proprietario del profilo, il che non è di grande aiuto.
Lo spazio riservato al suo messaggio personale, sorprendentemente, è
vuoto.
Che bizzarro esponente del genere umano. È umano? I suoi amici non
hanno volto e si riconoscono attraverso sigle e nomi palesemente finti; si
contano sulle dita di una mano. Strani individui.
Cerco ancora e finalmente trovo qualcosa di interessante: i risultati
dei test. Allora, il nostro nous risulta essere un tipo cerebrale, che ama il
giallo, che si rispecchia nel profilo del detective L, che nella sua vita
passata era un venditore di cianfrusaglie, che potrebbero essere uno studente
di Economia. Che coincidenza!. È sano, è psicopatico. Strana coincidenza. Troverà
un’anima gemella che si chiamerà Benedetta o Michele, sa leggere il pensiero,…Troppe
coincidenze! Non che creda al destino, ma la situazione mi sta facendo contorcere
l’intestino. Quante probabilità ci sono che uno sconosciuto, senza un nome e
senza una volto, abbia i tuoi stessi risultati ai test. Certo, quante soluzione
ci sono per uno: tre o quattro. Non è possibile che abbia avuto la stessa
risposta che ho ricevuto io nei test svolti. Non c’è una differenza…
Non pensiamoci, piuttosto vediamo chi c’è in chat. Apro l’elenco dei
conversanti, unico nome: nous. È un
segno, hablamos.
Ciao
Ci sei?
Ciao
Come ti chiami?
nous
No. Il tuo vero nome
nous
Scherzi? Non è un nome..
Alessio è un nome, lo hai deciso tu?
No, i miei genitori...
Allora non ti appartiene
Cosa?
Io ho scelto il mio nome. Ho scelto di
riconoscermi sotto il nome di nous, non
ci sono nato, non me lo hanno imposto.
Questo non giustifica il tuo profilo.
Perché i nostri risultati dei test sono
uguali? E i tuoi amici?
Coincidenze, credo. Per quanto riguarda
i miei amici, si sono scelti il loro nome anche loro.
…capisco.
Non sapevo più che dirgli, ogni mia parola, lui la respingeva con una
risposta, a mio parere, inattaccabile. Allora ho deciso di assecondarlo.
Prima o poi mi dirai il nome che ti
hanno assegnato?
Forse.
Come mi hai trovato? Non abbiamo
conoscenze in comune…
Io ti conosco
e anche tu
Da quanto?
Sempre…
ti osservo sempre
conosco chi conosci
Mi segui per caso!?
so quello che pensi…
Adesso leggi davvero nel pensiero…dai
Nel tuo sì.
Non ci credo…
Mettimi alla prova…
Il mio compleanno?
30 marzo
Semplice! È scritto nei miei dati
personali.
Fammi un’altra domanda allora…
L’anniversario dei miei genitori?
7 maggio
Esatto. Chi te lo ha detto?
Lo sapevo.
I punti che mi hanno messo sul sopracciglio?
3
la mia password?
Ilmionumerodiscarpe
Il voto che non ho accettato?
Li hai accettati tutti…
Chi sei?
Te l’ho già detto..
Qual è il nome che ti hanno assegnato?
Mi hanno chiamato Alessio
Mi prendi in giro…
Fuori dal computer sono uno studente di
Ingegneria Edile. Mi sono diplomato con 97 al liceo scientifico. Non ho né fratelli
né sorelle. Sul sopracciglio destro ho la cicatrice dei 3 punti che mi hanno
messo dopo che sono caduto dalla bici, avevo undici anni. Vuoi che continui?
Tutto quello che era stato detto è esatto, non una parola, non un
dettaglio errato. Sono senza la forza di continuare la conversazione, per me è
troppo. Non ci capisco più niente. Chi era al di là dello schermo? C’era
qualcuno al di là dello schermo…
Ora vi chiederete perché vi ho detto ciò, non ha senso. Già, neanche io gli ho dato subito un senso
logico. Sono un tipo cerebrale. Poi ho capito. Per quello che vi dirò, mi
prenderete per pazzo; anche il signor Social Network mi ha riconosciuto come
tale dopo tutto.
Io sono Alessio C.
Alessio C. è nous.
Io sono nous.
Ora conviene che vada a mettermi dei pantaloni. Qui vi saluto.
Potrà sembrare un pò provocatoria, ma la scrittura deve lasciare qualcosa, indipendentemente se ciò che è scritto sia gradito o meno. Grazie a chi a leggerà.
[ringrazio Madame Bovary ed i CCCP]