Eccoci qui^^ Buon Anno a tutti, che
questo 2010 possa essere per tutti voi un anno luminoso e pieno di colore^^ Vi
presento il decimo capitolo di questa storia…caspita siamo al numero 10 O_O!! Ammetto che non ne sono entusiasta, perché volevo
entrare subito nella nuova parte, ma questo capitolo mi serviva per snocciolare
alcune piccole questioni…Beh che dire grazie a tutti, un baciuzzo particolare
alla speciale Helens!^^
Buona lettura a tutti!
Chiarimenti e movimenti
nell’ombra
Dopo che l’incontro fra i Neoborg e gli F-Sangre fu concluso, tutte le squadre fecero rientro in
albergo, totalmente inconsapevoli di cosa avesse potuto creare un singolo match
di beyblade; la miccia era sta accesa, ora non restava altro che dare una
spintarella al destino ed accelerare il corso degli eventi…Per molti blaider
quello di oggi era stato un semplice incontro, dove Crystal aveva vinto su Julia
e Kai aveva battuto Raul, ma per alcuni blaider la natura era ben diversa, e
loro più di chiunque altro avevano motivo di essere radiosi…o forse
no?
-
Complimenti a tutti ragazzi! – la voce sarcastica di Astra risuonò libera ed incontrollabile quando la porta venne richiusa alle loro
spalle, lasciandoli soli nella loro camera al terzo piano.
-
Siamo stati fenomenali non c’è che dire… -
-
Calma gli animi Astra – l’ammonì Samantha con voce dura
e carica di rabbia. Gli occhi del capitano, ancora più vermigli del sangue,
parevano voler distruggere tutto ciò che incontravano sulla loro traiettoria e
purtroppo per lui, sulla loro scia visiva c’era Axel…
-
Qualcuno stava per perdere il controllo della situazione…non è vero Axel? –
Il
ragazzo parve non accorgersi nemmeno della sua frustrazione, ma si limitò a
passarsi elegantemente una mano fra i setosi capelli castani. – Non stavo
perdendo proprio niente…ho dovuto protrarre la cosa fino a quel punto per poter verificare la mia teoria… -
-
Perfetto…e spiegami, la tua teoria consisteva anche
nell’uccidere uno dei Cavalieri?! – Samantha incrociò le braccia al petto,
caricando le sue parole con tutta la rabbia che provava in quel momento. Avevano
rischiato di mandare in fumo la loro missione…se Kai fosse
morto…
-
Non l’avrei ucciso…non ancora almeno… e poi abbiamo trovato il Custode di che ti
lamenti? – Axel pareva una statua di marmo, sapeva essere totalmente
indifferente e sapeva calibrare bene il peso della sue
parole, assaporando lentamente il sapore che lasciavano sul viso di Samantha
come se si trattasse di qualcosa di estremamente dolce.
-
Beh…alla fine Kai non è morto… - s’intromise Ares piazzandosi tra i due fuochi
divampanti.
-
Non mi interessa! Ci siamo esposti troppo, e Kai ha
rischiato la vita! Non possiamo permetterci errori questa volta…finché le loro
anime mistiche non saranno in mano nostra, i Cavalieri non possono essere
toccati! – sbottò adirata il Demone dell’Avidità squadrando tutti i suoi
compagni; Ares e Astra non riuscendo a reggere il suo sguardo abbassarono il
capo, ma Axel non fece una piega, anzi continuò ad
osservarla con sarcasmo.
-
Stai tranquilla tesoro, questa volta non falliremo…e ti spiego anche il perché…
- le si avvicinò sinuosamente e le prese con forza il
mento tra l’indice ed il pollice, costringendola a guardarlo negli occhi -
…perché questa volta siamo più forti, non solo magicamente…abbiamo un potere di
cui tutti ignorano l’esistenza, Scudi Sacri compresi, ed inoltre i nostri
avversari non sanno nulla di noi…questa volta non ci saranno alleanze
infruttuose, tradimenti, destini avversi…non questa volta –
-
Lo spero proprio Axel… - Il ragazzo dopo aver sfiorato con la punta del naso
quello di lei si allontanò, dirigendosi verso la finestra da dove si intravvedeva il pallido sole del
pomeriggio.
-
Scusate…ma come è possibile che non abbiamo avvertito
subito l’aura di Hilary…eppure la conosciamo da un po’ di tempo…perché solo ora?
– chiese Astra rientrando sull’argomento principale. – Forse perché il suo
potere si è risvegliato solo oggi durante il secondo incontro – ipotizzò Ares
pensieroso.
-
Una coincidenza quindi? –
-
No…non è per questo – la voce seria di Axel risuonò in tutta la sua autorità,
catturando le attenzioni dei suoi compagni a cui dava
prontamente le spalle.
-
E’ vero…Hilary non si è risvegliata subito, infatti
quando l’abbiamo conosciuta all’aeroporto era assolutamente normale…ho
cominciato ad avvertire qualcosa di strano quando l’ho riportata a casa la sera
della conferenza…era una sensazione, ma comunque sia troppo poco per poterne
trarre qualcosa di utile…ma poi… - Axel si fermò un momento scrutando con i suoi
occhi smeraldini il proprio riflesso sul vetro “…poi è successo qualcosa che non
so” Strinse gli occhi - …quando poi siamo usciti insieme ho avvertito una
sensazione ancora più forte della volta precedente, ma nel momento in cui ho
cercato di entrare nella sua mente, ho trovato solo un’ alta barriera
impenetrabile…poi però in suo attimo di debolezza sono riuscito per qualche
istante a scorgere la sua aurea e nel suo cuore ho visto un’immagine… -
-
Un’immagine? – chiese Astra interessata
-
Già…a quel punto ho capito che quella ragazza era speciale…dovevo solo metterla
sotto sforzo –
-
Scusa…ma allora perché non è intervenuta durante l’incontro di Julia…avrebbe
potuto aiutarla e con il suo aiuto la spagnola avrebbe vinto! – disse Ares
-
Semplicemente perché Hilary non è innamorata di Julia – rispose Axel con una
smorfia di disgusto, mentre i suoi compagni ci misero qualche istante per
comprendere il senso di quella sua mezza frase.
-
Uhm…vuoi dire che… -
-
Sì, Hilary ha agito in totale incoscienza, spinta solo
dai suoi sentimenti…il suo potere ha reagito solo quando Kai è stato in pericolo
–
Axel si arrestò; odiava dover ricordare quanto era
successo, non riusciva a capire perché non si era voluto fermare. Se Hilary non
fosse intervenuta lui non avrebbe cessato l’incantesimo
e Kai sarebbe si sicuro morto. “Ti distruggerò personalmente Kai…aspetta solo
che ti abbia rubato Suzaku e poi vedrai…ti mostrerò l’Inferno…mi prenderò la
Custode…e solo allora questa strana sensazione svanirà”
-
Qual è la prossima mossa? – Ares spostò lo sguardo gelato da Samantha ad Axel
aspettandosi da uno dei due una risposta.
-
Occupiamoci della Custode – disse secca il Demone dell’Avidità senza distogliere
lo sguardo da Axel. – E distruggiamo quei seccatori degli Scudi Sacri – aggiunse
il Demone della Malvagità con una strana luce sinistra negli occhi.
-
Sicura di stare bene? Sembri leggermente spossata – era da più di un quarto
d’ora che gli occhi indagatori di Takao sorvolavano sul suo viso, ed Hilary cominciava davvero ad averne abbastanza.
-
Tranquillo Takao! Sembri mia madre…sto benissimo, ho solo una fame ed un sonno pazzesco. Te l’avevo detto che ieri notte Julia
non mi ha fatto chiudere occhio.
-
Su Takao, da quando le ochette si ammalano?! – disse
sarcasticamente il piccolo rosso, che in realtà era preoccupato quanto il
dragoonblaider per la loro amica, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
-
Oh Daichi, ma quanto sei carino…stai attento che se rispondi così a me, potresti
sembrare un ridicolo pidocchio agli occhi della cara Ming
Ming – ribatté divertita la brunetta lanciando un’occhiata di spirito al
piccolo, che in risposta divenne rosso almeno quanto i suoi capelli.
Dopodiché tornò a posare i suoi occhi su Takao – Sto
bene ok? Dai non preoccuparti! – lo incitò lei prima di stendersi sul suo letto
con l’intenzione di fargli capire che voleva riposare. Fortunatamente i suoi
amici non fecero obiezioni e se ne andarono chiudendo piano la porta alle loro
spalle, ma lei non dormiva…
Dopo che insieme a Daichi fu uscito dalla camera del
Giglio, Takao si separò dall’amico, dirigendosi verso l’ascensore con
un’infinità di pensieri che rapidi vorticavano nella sua testa, come se fossero
spinti da un uragano. Non riusciva a smettere di pensare all’incontro di Kai…gli
era sembrato…come se l’avesse già visto, e sapeva anche dove…alla Justice Five,
nell’incontro fra Kai e Brooklyn.
E
poi…quando si era accasciato a terra…un dolore al petto colpì il ragazzo dai
capelli blu, che strinse convulsamente la presa su Dragoon. “Non è da lui fare
certi errori, sembrava quasi che fosse in difficoltà…Kai ma che cosa diamine
stai combinando? Noi abbiamo una
sfida”
-
Takao!! – Improvvisamente l’uragano che vorticava a
gran velocità nella sua testa si dissolse, lasciando che due occhi vermigli
entrassero nel campo visivo del ragazzo, che posò un leggero bacio sulle labbra
gelate della sua ragazza dai capelli color ebano. Insieme entrarono
nell’ascensore. – Samantha scusami, ma ero soprapensiero – si giustificò lui
-
L’avevo notato…stavi pensando all’incontro di Kai non è vero? – Samantha sorrise
appena, senza che lui se ne potesse accorgere, gustandosi a pieno l’espressione
di tristezza dipinta sul volto del suo ragazzo. Decise di proseguire. – In effetti anche noi siamo rimasti piuttosto perplessi…da
quanto ci avevi raccontato Kai doveva essere una specie di blaider superiore a
tutti, un mito insomma, eppure oggi stava per farsi battere come un principiante
alle prime armi –
A
questo punto perse la poca razionalità che era solito
ad avere.
-
Non dirlo mai più – sussurrò con un lieve sibilo
-
Come? –
-
Non dirlo mai più! – le urlò Takao rosso dalla rabbia e puntandole il dito
contro – Non so cosa sia successo, ma non permetto a nessuno di parlare male di
un mio amico, in questo caso Kai, in mia presenza…lui è uno dei G-Revolution, un
mio rivale, un mio amico, un blaider eccezionale, il migliore che io conosca, e
nessuno deve permettersi di metterlo in discussione…neanche la mia ragazza –
Detto questo Takao uscì velocemente dall’ascensore
senza degnare minimamente di uno sguardo la blaider dagli occhi vermigli che
rimase allibita dalla sua reazione. “Ma come diavolo ha
fatto? Dovrebbe essere totalmente in mio potere…”
-
Sono molto affiatati, si vogliono bene…e questa è una cosa sulla quale nessuno
potrà mai interferire – una voce femminile sicura ed elegante si mosse con
grazia verso il Demone, che si stupì nel vederla.
-
Sono molto amici…tutti e quattro, anche Kai avrebbe più o
meno fatto la stessa cosa, e allo stesso modo Rei e Max –
-
Non mi sembra di averti chiesto qualcosa – ribatté acida il Demone dell’Avidità,
che non riusciva a spiegarsi cosa ci facesse qui quella ragazza. L’altra parve
non scomporsi – Anche se Takao si dimostra una persona dolce e affabile, non
bisogna azzardarsi a sfiorare i suoi compagni perché diventa una furia…puoi
anche essere la sua ragazza, ma non riuscirai mai a metterti fra Takao e gli
altri in questo modo…il mio voleva essere solo un consiglio – Detto questo la
giovane si allontanò, silenziosa come era arrivata,
lasciando, se possibile Samantha ancora più allibita di prima. Il Demone
dell’Avidità seguì la blaider con lo sguardo fino a che la sua chioma fulva non
fu scomparsa lungo il corridoio.
Non
dormiva…e come avrebbe potuto? La sua mente le impediva tassativamente di
addormentarsi, rievocandole gli ultimi confusi avvenimenti della giornata;
ricordava come di colpo aveva perso la sua sensibilità fisica, ma aveva invece
percepito una strana sensazione ed i suoi sensi si
erano fatti più acuti. L’immagine di Kai che si accasciava a terra ancora le
ronzava pungente nella testa, impedendole di riflettere con calma. Il suo
respiro si fece pesante, e man mano che cercava di ricordare il cuore prese a
batterle più velocemente…
Buio,
silenzio, nessun odore, fluttuava. Era nel nulla più assoluto? Ma che le stava succedendo? Non sapeva
dove si trovava, ma di una cosa era assolutamente certa…doveva tornare
allo stadio…in qualunque modo…Kai stava combattendo e lei voleva tifare per lui.
Tuttavia i
suoi pensieri vennero sopraffatti dalla stanchezza e
dal freddo pungente che percepiva sulla pelle; l’aria gelida la avvolse
completamente irrigidendole la schiena e congelandole gli arti in pochi istanti.
Aveva freddo, faceva quasi fatica a muoversi, mentre a
stento cercava di avanzare in quella nebbia oscura.
Non poggiava
le piante dei piedi su qualcosa di solido, per cui non seppe definire per quanto
tempo avesse camminato. Si morse il labbro in preda alla frustrazione…stava
perdendo tempo, lei non doveva trovarsi lì, ma allo stadio a tifare
Kai!
Pian piano le
palpebre le si fecero pesanti, ed il suo respiro si
accorciò; non riusciva a resistere in quelle condizioni: il freddo la stava
stringendo in una morsa dolorosa, e come se non bastasse continuava ad aver
paura per Kai, per l’esito del suo incontro…
Si accasciò a
terra, o meglio su quel nulla su cui stava camminando sfinita. Non aveva più
forze, si sentiva come svuotata sia nella mente che nel
corpo; chiuse lentamente gli occhi, lottando contro se stessa, perché se da una
parte voleva solo riposare, dall’altra desiderava rialzarsi per raggiungere
Kai…il suo Kai, quel ragazzo tanto bello quanto distante da lei,
irraggiungibile, esattamente come l’uscita da quella specie di universo
fluttuante.
Fu allora che
l’udì…dapprima debolmente, come se si trattasse di un
sibilo appena accennato, poi sempre più forte, disperato.
A fatica si
alzò cercando di seguire la scia prodotta da quel suono straziante, che le
impregnava in cuore di angoscia e tristezza. Era un pianto, ne era certa; si
avvicinò ancora incurante della stanchezza, mentre i suoi occhi intravidero in
lontananza una piccola e fioca luce, che diventava sempre più nitida man mano
che lei si avvicinava. Solo quando si trovò a pochi
passi da lei la riconobbe, anche se il cuore le si
strinse dal dolore.
Davanti ai
suoi occhi stanchi c’era una meravigliosa aquila dal morbido piumaggio rosso
fuoco, interrotto da delle placche dorate, che le ricoprivano l’ossatura delle ali e del petto. La lunga coda
dell’animale era attorcigliata attorno al corpo della creatura, mentre da un
becco arancione usciva un grido straziante e carico di dolore. Hilary osservò
sconcertata l’animale mentre lentamente si avvicinava ancora un po’; nonostante
la coda, agli occhi della ragazza non sfuggì un piccolo
particolare, l’aquila stava piangendo. Dai suoi occhi di smeraldo sgorgavano
delle copiose scie salmastre, che finivano per inumidire il setoso piumaggio
vermiglio dell’animale. Il suo muso era triste e nei suoi occhi la ragazza potè
leggere solo tanta paura e disperazione. Paura per la sorte di Kai. Non era la
prima volta che vedeva Dranzer, ma mai l’aveva vista
così da vicino, e per di più in una specie di dimensione parallela, lontana da
tutti. Eppure non era solo questo; era come se sentisse sulla sua pelle i
sentimenti della fenice, e questa era una cosa insolita.
Percepiva la
paura della creatura come se fosse sua, e leggeva la stessa angoscia anche nei
suoi occhi color cioccolato, riflessi in quelli smeraldo di Dranzer.
Lentamente
pose la mano vicino agli occhi umidi della fenice e le asciugò le lacrime.
- Non piangere
Dranzer…nessuno morirà - Improvvisamente fu come se una potente energia fosse
nuovamente in lei, carica della speranza che riponeva nel cuore. Sì, nessuno
avrebbe sofferto, né Dranzer, né tantomeno Kai…
- Resisti Kai…Aquila Rossa! – Un urlo e poi…solo luce.
Non
sapeva esattamente cosa fosse accaduto; un sogno, un’allucinazione, sintomo
della febbre…
Ma forse
alle volte, la cosa che ci sembra la più assurda e la più lontana, in verità è
più vicina di quanto possiamo immaginare. Spesso chiudiamo il nostro cuore
davanti all’unica verità, lasciando che milioni di pensieri fuorvianti si facciano strada in noi.
-
Basta! Non serve a niente stare qui a rimuginarci sopra. Preferisco uscire a
fare una passeggiata – dichiarò a se stessa alzandosi e indossando un
maglioncino violetto.
L’aria della sera era fresca e delicata, ed era
piacevole lasciarsi cullare da quel tenue venticello che allungava le proprie
spire invisibili verso i capelli della ragazza, incitandoli in una dolce
danza.
La
natura era come cristallizzata, immobile, anche se solo in apparenza, e mentre i
passi della sedicenne sprofondavano nella spumosa neve, lei poteva avvertire
come delle piccole fusa sotto le suole delle scarpe, come se la neve di lamentasse piacevolmente di essere stata schiacciata.
Il
silenzio era assoluto, interrotto solo dai respiri della ragazza, dalla cui
bocca usciva un piccolo fumo bianco, che le investiva il viso.
Ad un tratto
però un altro suono sopraggiunse, e ad Hilary bastarono pochi istanti per
riconoscerlo: zoccoli, cavallo, Fiamma…Kai.
Il
cuore della ragazza perse dei battiti, mentre aspettava impaziente che dalla
coltre notturna fuoriuscisse il blaider dell’Aquila Rossa. Si strinse freneticamente le mani, mentre nella sua mente
un’infinità di pensieri lottavano l’uno contro l’altro per emergere. Rabbia,
perché come al solito aveva voluto fare l’invincibile;
preoccupazione, perché soffriva se lui stava male; amore, perché dopotutto
avrebbe fatto tutto per lui. Alla fine però fu la rabbia a primeggiare. Hilary
rivide ancora per un momento l’immagine di Dranzer piangente…chissà se anche lui l’aveva
vista…
Quando finalmente Kai in sella a Fiamma emerse
dall’oscurità, la giovane prese a percorrerne i lineamenti, come per verificare
che stesse davvero bene. Le gote le divennero color del fuoco. Dio quanto era
bello, una creatura di una bellezza indescrivibile. Un fisico
degno di un Dio greco, ma con un abbigliamento dannatamente demoniaco.
Un maglia nera gli ricopriva i pettorali scolpiti,
mentre una lunga giacca nera in pelle contribuiva a donargli un aspetto
meravigliosamente sinistro. “Preferisci gli angeli o di demoni?” le aveva
chiesto una volta Mao riferendosi ai ragazzi. Non ci aveva pensato un attimo “I
demoni”.
Complessivamente pareva che stesse benissimo, il viso
era sempre attraversato dalla sua maschera di freddezza ed impassibilità, ed i suoi occhi ametista non tradivano
alcuna emozione, come se non ne provasse.
Ma lei le
provava, ed era intenzionata a scagliargliele contro, anche a costo di essere
odiata da lui per questo.
Inizialmente il ragazzo non si era accorto della sua
presenza, e solo quando lei lo salutò con voce neutra, lui le rispose con un
cenno del capo, mentre Fiamma si arrestava.
Hilary alzò lo sguardo su di lui, decisa come forse non
lo era mai stata. Incrociò a forza i loro occhi.
Si
osservarono nel più completo silenzio per parecchi minuti, istanti interminabili
per lei ed insostenibili per lui, che non sopportava di
essere osservato con insistenza.
-
Cosa è successo oggi? – alla fine fu lei a cedere,
rivolgendogli la parola per prima.
Lui
la schernì come per dirle “fatti i fatti tuoi”, ma poi si costrinse ad assumere
un atteggiamento meno aggressivo. – Ho battuto Raul…no? – detto questo tirò le redini di Fiamma incitandola a
proseguire. La oltrepassò, mentre lei chiuse gli occhi assolutamente immobile.
“Si sta
allontanando”
-
Fiamma ferma! Torna qui! – urlò con decisione la ragazza senza voltarsi.
- Resisti Kai! Aquila Rossa! -
Per
poco Kai non strinse gli speroni sui fianchi di Fiamma. Quella voce…era così
simile a quella dell’incontro…possibile che tra tante persone presenti nello
stadio lui avesse in quel momento udito solo la sua? Era come se una scarica
elettrica lo avesse percorso, tuttavia non lasciò trapelare nulla. Riscossosi
dai suoi pensieri osservò sconcertato che Fiamma
nonostante la tenesse saldamente con le briglie stava tornando indietro,
fermandosi solo a pochi centimetri dalla brunetta, come se avesse cambiato
padrone.
-
Lo avevi detto tu no? Lei deve potersi fidare di te! Tu ti affideresti mai a
qualcuno che ti mente? – gli occhi di lei erano duri e
fissi su di lui. Quella situazione non gli era
nuova…
-
Te lo dissi quando Zeo ti rubò l’Aquila Rossa, l’ho pensato durante il tuo
incontro con Brooklyn, e te lo ridico adesso…sei un egoista, pensi solo a
soddisfare il tuo ego personale, pensi solo a batterti con Takao, per dimostrare
al mondo intero e a te stesso che sei il migliore…ma non te ne importa niente né
di come possano sentirsi i tuoi amici, né di come possa reagire il tuo fisico!
All’ora
fosti disposto ad abbandonare il beyblade per via di una sconfitta, poi hai
giocato la tua energia vitale per vincere un incontro…ma non ti sei chiesto
nemmeno per un istante come ci saremmo sentiti noi se ti fosse successo
qualcosa! – Sentiva in gola che le lacrime premevano per salirle agli occhi, ma
a forza le rimandò giù.
Lui
assolutamente calmo come una statua le rispose con pacatezza, come se la cosa
gli fosse del tutto indifferente. – Non mi sembra che
la cosa debba riguardarti –
-
Invece sì…maledizione noi siamo i tuoi amici! Ti vogliamo bene! – “Io ti voglio bene” ma quello non
sarebbe mai riuscita a dirglielo.
Kai
la osservò leggermente stupito; sapeva che quella ragazza aveva del fegato, ma
mai si sarebbe immaginato che avesse una tale tenacia, inoltre i suoi occhi
erano un pozzo pieno di emozioni, riusciva a leggere la rabbia che provava in
quel momento, forse la stessa che aveva letto negli occhi di Takao, Max e Rei
durante il suo incontro con Brooklyn. Già…forse.
Eppure lei era diversa, poiché Hilary seppur in minima
parte era a conoscenza dei suoi problemi alla schiena,
ma nonostante questo non ne aveva parlato con nessuno.
-
Allora perché non hai parlato con Takao? – le chiese a bruciapelo lui
aspettandosi una resa.
Lei
sorrise – Mi spiace, ma è troppo facile…non sono io a dover dare delle
spiegazioni ai ragazzi, ma tu…Noi siamo tuoi amici Kai, e questo lo sai – così
Hilary si allontanò, non tanto perché aveva timore a restare sola con lui, ma
più che altro perché non voleva che dei singhiozzi sordi le facessero fare la figura della debole.
Lo
sguardo di lui tuttavia non la abbandonò; Kai rimase
per molto tempo ad osservarla allontanarsi, mentre nella sua mente gli occhi
coloro cioccolato di lei risplendevano ancora, entrando in contrasto con il suo
animo, tetro e oscuro. “Noi siamo tuoi
amici Kai…e questo lo sai” Un piccolo sorriso si
incurvò appena sulle labbra chiare del ragazzo – Già…lo so –
Ma
la luna e le stelle non furono i soli spettatori di questa discussione, perché
da uno dei balconcini del sesto piano degli occhi violetti osservavano freddi i volti dei due ragazzi. Non sapeva cosa
provare, se gelosia o più semplicemente frustrazione. Non era riuscita ad
ascoltare la conversazione a causa della lontananza, ma non avrebbe saputo dire
se era stato un bene o un male. Osservò per altri istanti la figura di Kai che
sceso da cavallo conduceva Fiamma nelle scuderie.
Lo
stomaco le si strinse dolcemente, come accadeva ogni
volta che si soffermava sul ragazzo. Gli voleva bene, non sapeva dire se ne
fosse innamorata, anche perché non aveva mai capito cosa volesse dire “amare”,
ma di una cosa era certa…ciò che provava per Kai era forte, e non aveva alcuna
intenzione di perderlo.
-
Crystal giusto? – una voce la sorprese arrivandole alle
spalle. La blaider russa, seccata per essere stata sorpresa mentre era
soprapensiero, aspettò che lo sconosciuto la raggiungesse, appoggiandosi sulla
fredda pietra del balcone.
Quando si volse verso il suo interlocutore la prima cosa
che la catturò furono due profondi occhi color di
smeraldo, che la osservavano divertiti.
-
Cosa vuoi Axel? - nonostante né a Yuri, né a Boris
piacessero gli Obscuras, lei invece li trovava misteriosi ed interessanti, e poi avevano dimostrato di essere dei
blaider eccezionali.
-
Ti ho visto pensierosa e tutta sola, così ti ho raggiunta…c’è qualcosa che non va? –
-
Non mi sembra di essere così tanto in confidenza con te
per poter parlare – rispose con freddezza. Come persona la affascinava, ma
sperava lo stesso che se ne andasse. Lui però non era dello stesso avviso.
-
Frustrante vero? –
-
Cosa? –
-
Beh che la persona che si ama non dimostri un minimo
cenno di apprezzamento verso di te –
Lei
sorrise divertita. – Non mi sembra che Hilary disdegni le tue attenzioni –
-
Ma io parlavo di te – Fu come un colpo dritto allo
stomaco. Era così evidente? Eppure lei aveva sempre cercato di mascherare bene
il tutto, tanto che né suo fratello né Boris si erano
accorti di nulla…come diavolo aveva fatto un perfetto sconosciuto a capire ciò
che neanche Yuri aveva percepito?
-
Sei totalmente fuori strada – rispose piatta
-
Io non credo – rise come se si stesse prendendo gioco di lei.
-
Tu stai ridendo di me! Io non permetto a nessuno di prendersi gioco di me, mi
sono spiegata! – sbottò Crystal facendo per allontanarsi da quello strano
individuo.
-
Non stavo ridendo di te…è solo che mi dispiace – esordì lui quando ormai Crystal
stava per rientrare.
-
Spero non per me –
-
Oh tranquilla non ti compatirei mai, solo che mi spiace vederti così…dopotutto
se c’è una ragazza che ama veramente Kai, quella sei tu – La frase la spiazzò
totalmente, e bastò a farla voltare nuovamente verso Axel.
Nel
momento in cui incrociò lo sguardo magnetico del moro, un brivido le percorse la schiena. Quel ragazzo dall’aria così
affascinante, la stava mettendo in imbarazzo, e non voleva assolutamente
assecondarlo…eppure…sapeva che avrebbe fatto bene ad andarsene, ma non riusciva
a resistere a quel suo invito ad approfondire la conversazione.
-
Credi davvero di conoscermi così bene da poter dire questo? – gli domandò acida
lei senza avvicinarsi.
-
No, ma conosco Hilary…e lei non ama veramente Kai, e tu se non combatti per lui
sei una perdente –
- E
chi ti dice che Hilary non lo ami? Forse è perché sei tu a volerlo? – ribatté
lei che cercava di primeggiare in quella strana battaglia di frecciatine.
Lui
rise, mentre i raggi della luna lo accarezzavano dolcemente.
- E
se io ti dicessi che Hilary lo vuole, ma non lo ama? -
-
Direi che sei pazzo da legare…lei non è quel tipo di persona, Hilary è una
ragazza attaccata ai sentimenti, lei… - s’interruppe nel momento in cui lui
avvertì sul suo collo il fiato caldo del ragazzo che le si
era avvicinato.
-
…lei è mia...e questo potrebbe esserti di aiuto – con
una mano le prese delicatamente il mento, avvicinandolo al suo.
-
Cos’è vuoi un accordo? – ora cominciava ad essere
davvero spaventata, ma se da un lato la terrorizzava la piega che aveva
imboccato quella discussione, dall’altra voleva arrivare alla fine.
-
Vedilo come vuoi –
-
Io non ti aiuterei mai Axel – cercò di divincolarsi, ma ottenne l’effetto
contrario. Il suo corpo invece di allontanarsi si fece più stretto a quello del
moro. Lui ghignò.
- A
me sembra di sì, invece – detto questo avvicinò le
labbra al suo orecchio, e questo contatto fin troppo ravvicinato le provocò
reazioni totalmente contrastanti.
-
Non c’è cuore che non possa essere aperto da te…ti serve solo un piccolo
aiuto…ed io te lo posso dare –
Senza che lei potesse rendersene conto Axel la lasciò e
silenziosamente come era apparso se ne andò, lasciando
la blaider russa leggermente scossa. “Ha ragione…Hilary, io voglio Kai e lotterò
per averlo…costi quello che costi”
Quando Kai rientrò in camera vi
trovò un grande silenzio, come se tutti i suoi compagni fossero stati
abbracciati dalle candide braccia di Morfeo, ma in realtà era solo un’apparenza;
nessuno di loro dormiva, ognuno troppo preso dai propri pensieri per potersi
preoccupare di quelli degli altri…
Yuri percepì subito l’arrivo di Kai, ma non fece domande
al ragazzo, ormai abituato alle sue sparizioni serali. Non sapeva dove andasse, e nonostante gli dicesse sempre che non
gli importava, in realtà lo voleva sapere, non per farsi i fatti suoi, ma
semplicemente perché lo considerava un amico, anche se ovviamente non lo avrebbe
mai ammesso.
Tuttavia i suoi problemi non si limitavano a Kai; anche
Boris e Crystal gli erano parsi strani quella sera, come se avessero avuto un litigio, cosa che lo sorprendeva molto,
anche perché i due avevano sempre avuto un rapporto di “comune sopportazione”
termine con cui i russi cercavano di dire “amicizia”.
Gli
occhi della sorella lo avevano colpito; non li aveva mai visti così pieni di
rabbia dai tempi della tirannia di Vorcof. Non sapeva
esattamente cosa provare, sapeva che per lei non era
facile uscire alla luce della vita dopo sedici anni di buio nel monastero, ma
non riusciva davvero a capire cosa avesse potuto darle tanto fastidio.
E
se da una parte i cupi pensieri del suo cuore erano rivolti a Crystal,
dall’altra come una scia luminosa i suoi pensieri
corsero senza che potesse rendersene conto ad un paio di occhi verdi interrotti
da scaglie dorate. Per tutta la giornata non aveva fatto altro che pensare allo
sguardo di Julia dopo aver perso l’incontro. Non riusciva a capire perché,
nonostante avesse perso la sfida che poteva costarle la qualificazione, i suoi
occhi erano più luminosi di due gemme illuminate dal
sole.
“La
vittoria è la sola cosa che conta…perché allora lei era felice?” Con questi
pensieri si abbandonò al sonno, lasciandosi cullare dalle leggere braccia della
notte.
Crystal sentì il cuore arrivarle in gola quando udì la
porta aprirsi, e quando Kai le passò accanto per raggiungere il suo letto, per
poco non emise un sospiro strozzato.
Si
sentiva strana…fortunatamente Yuri non aveva fatto molte domande dopo averla
vista squadrare con occhi di puro odio Boris.
Boris. Come si era permesso? Le sue parole erano ancora
severe e pesanti come macigni sulle sue orecchie, ma nonostante questo si era
ripromessa a perseguire la sua strada. Aveva preso la
sua decisione e neanche Boris le avrebbe fatto cambiare idea…lei era una Ivanov, e mai si sarebbe privata della sola persona che
voleva…
Boris quando avvertì la presenza di Kai non emise alcun
suono per fargli capire che era sveglio; era chiuso in una sfera di silenzi e
muti pensieri, che però gli rimbombavano furiosamente nella testa.
Strinse i pugni sotto le candide lenzuola del letto.
Come avevano fatto ad arrivare a quel punto? Che cosa era cambiato in lei?
Chiuse gli occhi, ripensando agli avvenimenti di sole poche ore
prima…
Camminava per
il corridoio del sesto piano, intenzionato ad entrare
nella sua stanza e farsi una doccia; dopo quell’impegnativa giornata,
abbandonare al getto caldo dell’acqua le proprie preoccupazioni era la cosa
migliore.
Stava per
aprire la porta della camera 237 che occupa insieme ai suoi compagni di squadra
quando su uno dei balconcini gli parve di intravedere una figura a lui molto
nota. Si avvicinò cautamente, ma non appena fu in prossimità della terrazza, il
respiro gli si mozzò.
Crystal si
trovava avvinghiata ad Axel, lo stesso ragazzo che poche ore prima si trovava in
compagnia della brunetta dei BBA, ma non sembrava che tra la russa ed il canadese ci fosse lo stesso tipo di
rapporto.
- Vedilo come
vuoi – disse ad un certo punto lui avvicinandosi
pericolosamente alla rossa.
Boris
osservava la scena incapace di muoversi; avrebbe voluto spaccargli la faccia, ma
si trattenne solo per sentire l’ultima frase di Axel, che se possibile lo lasciò
senza parole.
- Non c’è
nessun cuore che non possa essere aperto da te…ti serve solo un piccolo aiuto,
ed io te lo posso dare -
Si nascose
velocemente rientrando in camera, aspettando l’arrivo di Crystal. Aveva sentito
abbastanza, e ciò che aveva udito non gli piaceva per niente.
Quando Crystal
entrò si avvicinò lentamente al letto di Kai ed in
particolare soffermò il suo sguardo indagatore sull’unica foto che il ragazzo si
era portato; quella scattata in onore della vittoria sulla BEGA, in cui venivano
ritratti i cinque campioni con l’aggiunta del prof. K e di Hilary. In quella
foto la ragazza posava accanto al blaider russo, e questo particolare non sfuggì
alla russa.
- Non crederai
veramente alle parole di quel tipo, spero – la sorprese Boris emergendo da
dietro una tenda.
- Non ti hanno
mai detto che non si deve spiare – Boris strinse gli occhi; la sua voce era
diversa…era più cattiva.
- Sì, l’ultima
volta Vorcof ci aveva frustati entrambi per questo –
disse lui senza smettere di guardarla.
- A quanto
pare avrebbe dovuto dartene di più –
- Crystal che
cosa ci facevi in compagnia di quel tipo? – meglio essere diretti e
schietti…questa era la filosofia del falborgblaider.
- Non mi
sembra che tu sia Yuri, ma anche se lo fossi ti direi
che non sono fatti tuoi – gli occhi viola di lei parevano volerlo trafiggere, ma
lui non si arrese.
- Ma dico sei
impazzita!? Che significa l’ultima frase di quel tizio?
Davvero Crystal non avrai idea di avere a che fare con
quei blaider? –
- E anche se
fosse? –
Boris la fissò
allibito. Quella non era Crystal…non poteva essere. Improvvisamente la prese per le spalle scuotendola energicamente
come per svegliarla.
- Crystal ti
prego! Non puoi credere a quello che Axel ti ha detto…tu…come pensi che quel
moro possa aiutarti ad essere felice…lui non può! -
- E tu che ne
sai? – sbottò lei cercando di divincolarsi
- Tu non sai
di cosa ho bisogno per essere felice, quindi lasciami! –
- Di certo so
che non sarà trattando Kai come un giocattolo che sarai felice! –
Un dolore, un
colpo, uno schiaffo. Crystal lo aveva colpito, lasciandogli un segno rosso
carico di odio sulla candida guancia. Lui la lasciò senza proferire
parola.
– Non osare più toccarmi Boris…tu non sai
cosa si prova sentire qualcosa di forte per qualcuno, passarci gli anni vicino e
non potergli mai essere realmente vicino…io avrò quello che voglio… - con queste
parole si scansò dal russo giusto in tempo perché la porta si aprisse lasciando
che Yuri entrasse in camera.
“Ti
capisco benissimo Crystal…non sai quanto…ma quello che fai è sbagliato…” così il
blaider russo chiuse gli occhi, lasciando che un angelo lo avvolgesse: uno
splendido angelo dai corposi capelli rossi e dai
lucenti occhi viola tendenti al blu…
Bene anche questo capitolo è andato! Così
come abbiamo lasciato l’anno passato, allo stesso modo ora i nostri blaider
abbandonano la Finlandia per dirigersi a Los Angeles!
Con questo capitolo si è conclusa la prima tappa, e spero di avervi abbastanza
incuriosito a proseguire con me il viaggio dei nostri amati
blaider^^
E ora tocca a voi!! Spazio del
lettore:
Lexy90: eh si anche a
me è piaciuta molto la parte dell’incontro di Kai, è quella su cui ho impiegato
più tempo, visto che volevo renderla al meglio!! Spero che anche questo capitolo
ti abbia incuriosito (anche se non è lunghissimo)…ma
come si dice “è il contenuto quello che conta^^” e spero che qui di contenuto ce
ne sia stato a sufficienza!! Spero di ricevere la tua opinione anche su questo
capitolo^^
Baciuzzi Avly
Pich_91: che dire mia cara…spero che il capitolo
sia stato di tuo gradimento (e soprattutto il finale^^)…Devo dire che non avendo
mai letto il manga e dal momento che nell’anime tv
Boris non compare molto spesso, non avevo una grande idea di come potesse essere
realmente, così ho lasciato che fossero gli eventi del momento e la mia
immaginazione a crearlo^^ Spero che ti piaccia questa mia versione forse
leggermente OOC, e mi auguro di essere riuscita ad esprimere i pensieri del
falborgblaider al meglio^^
Per quanto riguarda il mio stile…beh
spero di non aver sparso troppe virgole a destra e a sinistra…grazie mille per
il consiglio…beh fammi sapere cosa ne pensi…sei diventata insostituibile tesoro
grazie!!
Baciuzzi Avly
Lirinuccia: grazie 1000 per i tuoi pareri sui
personaggi^^ Sono contenta che Crystal ti piaccia…lei in
effetti è una ragazza che bisogna vedere da diverse angolature; se ci
pensiamo tutti i personaggi originali incarnano una tipologia precisa di
adolescenti…dal ragazzo ottimista e apparentemente invulnerabile (Takao) al
dolce e tenero ragazzo che ha sempre un sorriso per tutti (Max), insomma ognuno
si può riconoscere in un personaggio come in un altro…per le ragazze è
esattamente la stessa cosa…solo che nel caratterizzare i personaggi dell’anime
bisogna comunque stare entro certi limiti, per non renderli OOC, mentre con
Crystal il limite non sussiste…anche lei incarna un ideale di ragazza, ma come
ho detto prima, lei è imprevedibile…ma comunque una Ivanov, quindi ha un bel
caratterino^^ Beh spero con tutto il cuore che la storia continui ad
appassionarti, e grazie 1000 per i tanti complimenti anche sull’altra storia^^
Spero che mi farai sapere cosa ne pensi anche di questo
capitolo^^
Baciuzzi Avly
DarkAngeL91: grazie tante tesoro per le continue
recensioni che continuano a riempirmi il cuore di felicità^^
Ehehe Axel ti è proprio simpatico^^ Ecco
lui è quello che più di ogni altro spero di riuscire a descrivere con un solo
aggettivo…cattivo. Sono contenta che la storia ti stia piacendo e mi auguro che
continui a farlo^^
Grazie 1000 per tutto
tesoro^^
Baciuzzi Avly
Pierina: ma che bello^^ E’ sempre una bellissima
sorpresa vedere nuovi volti che recensiscono grazie^^ Sono lusingata che la mia
storia ti piaccia e soprattutto che ti piacciano le
coppie che si stanno creando.
Devo dire che anche a me la coppia
YurixJulia piace molto…li vedo bene proprio perché sono uno l’opposto dell’altra
(proprio come Hilary e Kai)…tranquilla per nessuno di loro i guai sono finiti,
anzi possiamo dire che stanno appena incominciando!!
Spero che anche questo capitolo di
“sviluppi” ti sia piaciuto; ecco ora che abbiamo un quadro della vicenda
“abbastanza chiaro” possiamo partire per Los Angeles…spero di ricevere il tuo
parere anche sul prossimo capitolo…sapere cosa ne pensi sarebbe molto importante^^
Baciuzzi Avly
Helens: cosa si può dire ad una persona mitica come te se non grazie? Grazie per tutti
i tuoi complimenti e consigli^^ Eccoci qui, ora mi vorrai linciare viva per
l’ultima parte della storia^^ cmq hai proprio ragione…solo la nostra cara Fiamma
vede le cose per come sono…la sensibilità dei cavalli e degli animali in
generale non ha eguali^^ Anche per questo devo ringraziarti…dopo che mi hai
detto tutte quelle cose sui cavalli, scrivere di Fiamma mi è venuto quasi naturale^^
E Takao? Beh lui è innamorato, ma come
ben tutti sappiamo non sempre tutte le ciambelle
riescono col buco…o forse no?? Spero che mi farai avere il tuo indispensabile
parere anche su questo capitolo^^
Grazie sei veramente
unica^^
Baciuzzi Avly
Un grande ringraziamento va come di
consueto a tutti quelli che leggono la storia anche se non la
commentano^^ grazie 1000 per esserci!
E un grandissimo grazie a tutti quelli
che hanno messo “I cavalieri dei Sette Regni” tra i preferiti o tra le
seguite!^^
Alla prossima^^ Avly