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Autore: Gildina    05/01/2010    1 recensioni
Alex ha 19 anni e vive in Texas. Sotto molti punti di vista sembra una ragazza normale. Ma non lo è. Aex è una fata. Principessa e futura regina del suo mondo. Insieme al suo amico Jix Deve cercare le altre fate principesse. Solo così potrà regnare.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Salve a tutti. Questa è la mia storia. Non solo. Mia e di altre sette ragazze. Mi chiamo Alex. O meglio. Questo è il nome che mi hanno dato sulla Terra. Io non sono umana. Vengo da un altro mondo chiamato Aquary. Ho diciannove anni e vivo in Texas. La mia famiglia umana non sa della mia vera natura. Io sono una fata. Non una fata come quella che si vedono alla TV. Non ho ali così sbarluccicose. Non ho dei vestiti da porno-star. E soprattutto non sono così stupida. A scuola non sarò un genio ma di sicuro so distinguere il mio boyfriend da un mostro. Perché sono sulla terra? Beh, io sono la principessa di Aquary e per governare il mio popolo devo prima vivere da umana. Non so a cosa serva ma lo devo fare. Sono due anni che sono sulla Terra e ancora non ho trovato nessuna fata. Ah, sì, la mia missione consiste anche nel riunire le altre principesse di altri mondi che sono state spedite sulla Terra come me. Il mio racconto inizia da qui.

Ero in camera mia quando Jix, il mio animaletto volante (non so che animale sia, credo una sottospecie di tartaruga) mi fece sobbalzare.

-Alex! Messaggio per te da parte dei sovrani di Aquary-

 -Fallo partire- Jix aprì la bocca e un fascio di luce andò a sbattere contro la parete. Poi inizio il video messaggio.

“Cara Alexandra, spero che tu stia bene. Io e tua madre abbiamo costatato che non ti stai dando da fare per trovare le altre principesse. Perciò ti esorto a cominciare la tua ricerca. A breve ti arriverà un congegno capace di captare le onde magiche. A presto figliola. Mi raccomando fai del tuo meglio.”

Mio padre non si smentisce mai. Freddo come un cubetto di ghiaccio. Guardai fuori dalla finestra e all’improvviso un puntino nero si stava avvicinando. Io, invece di spostarmi mi avvicinai e quello mi arrivò in testa. Quando mi ripresi dalla botta, lo guardai e scoprì che era il congegno di mio padre. Faceva un bip insopportabile. Lo cacciai in fondo allo zaino che mi misi in spalla. Guardai l’orologio e come al solito capii che era tardi. Uscii di casa alla velocità della luce e appena svoltato l’angolo, cominciai a volare. Volare è così bello. È una sensazione di libertà unica. Arrivai a scuola quando la campana aveva appena suonato. Quando entrai in classe, l’insegnante mi guardò sprezzante.

 -Ancora in ritardo, Brooks?-

 -Mi scusi- odio quando mi chiama per cognome. Io ho un nome! Trigonometria ben presto si rivelò un vago ricordo. Come sempre sognai ad occhi aperti e fui destata dalla campanella. Mentre mi dirigevo nell’aula di biologia il congegno che avevo nello zaino, si mise a bippare. Lo presi tentando di spegnerlo. Ma la mia attenzione si rivolse a una ragazza che non avevo mai visto. Era alta, bionda e riccia, con un portamento da favola, vestita firmata da capo a piedi. Chi era? Lo avrei scoperto più tardi. Infatti, entrò accompagnata dal preside nell’ora di biologia.

-Ragazzi, questa è Chanel Montez. È una nuova studentessa. Viene dalla Spagna. Signorina Brooks spero che lei saprà farla sentire a casa sua- bene, fantastico.

Adesso dovevo fare da guida alla ragazza nuova. E poi io non parlo spagnolo. Parlo inglese, francese, italiano e tedesco. Ma spagnolo no! Oh, beh, se vuole parlare, parlerà in inglese. Si siede vicino a me e in spagnolo mi chiede qualcosa. Io la guardo perplessa. Lei capisce il mio sgomento e in un perfetto inglese mi chiede il libro. Per il resto della lezione lei seguì interessata mentre io tornai a sonnecchiare.
Ma proprio mentre l’ora stava per finire, quel coso che avevo nello zaino si mise a suonare. Io non sono solita a smadonnare ma porca di quel…proprio in quel momento? Il professor Wilde era uno che odiava insegnare, odiava i ragazzi ma più di tutto odiava l’elettronica. Per cui con lui far suonare un cellulare o l’iPod era come andare volontariamente al patibolo. Mi rincuorai quando mi accorsi che a parte la nuova nessuno, nemmeno il professore, si era accorto del suono. Però quell’aggeggio voleva farmi morire e allora si mise a suonare più forte. Il professore si voltò e con lui tutta la classe verso di me. Mi sarebbe bastato toccare lo zaino e usare i miei poteri ma se mi muovevo, era come alzarsi e ammettere che ero io. In mia salvezza accorse la mia nuova compagna che modi gentilissimi spiegò che il cellulare era suo e che era nuova bla bla… rifilò al professore una bella balla e io con nonchalance presi lo zaino e li “insonorizzai”. Alla fine dell’ora raggiunsi Chanel e la ringraziai. Ricontrollai il congegno per la magia e una freccia rosa indicava… proprio in direzione di…Chanel. Oh dei! Le corsi dietro come una forsennata ma, quel bamboccione, idiota, palestrato e ossigenato di Brath mi si parò davanti.

 -Ciao bellezza. Domani sei libera? Sai è un po’ che non ci vediamo- meglio. Io non ti sopporto stupido gorilla.

 -Erm…non credo…ho da fare…mi dispiace…ora scusami ma devo andare- si meglio andarmene. Ma quel gorillone non demorde.

 -Dai, Alex. Lo sai che io e te siamo destinati a stare insieme.- eh? Ma mi ha preso per scema?

-Guarda Brath, non so come dirtelo. Vediamo… Ah, ecco ci sono. Ascolta bene. TU NON MI PIACI E NON USCIRÒ MAI CON TE. Chiaro il concetto?- e adesso fuga. Mi nascondo in bagno. Almeno li non mi può cercare. Santissimi numi! Ok, adesso riprendiamoci.

 -Alex!- chi è?

-Chi è?- mi guardo intorno e non c’è nessuno. Sarà la mia immaginazione. Poi una cosa blu esce dal mio zaino.

 -Jix! Quante volte ti ho detto di non seguirmi a scuola!- mi farà morire prima o poi.

 -Quella nuova! Fata!- ma va! Non lo sapevo.

 -Lo so Jix. Adesso però devo andare in classe e tu starai buono nel mio zaino e se ti azzardi ad uscire ti faccio secco.- poi una porta dei bagni si apre. Oh cacca! Qualcuno ci ha ascoltati. Sono morta! Ma con mia grande sorpresa scopro che è Chanel.

-E così tu saresti la principessa di Aquary. Io sono Chanel la principessa di Flora. Piacere.- ecco mi sono cadute le braccia.

 -Piacere.- non riesco a parlare. Jix saltella come un canguro sulla mia testa e su quella di Chanel fino a quando non incontra un uccellino (credo) rosa.

-Ah, lui è Cix, il mio animaletto da compagnia.-

 -Il mio si chiama Jix.- che idiota. Già che ci sono potrei mettermi a ballare il tango con lo specchio. -Erm…ascolta…Chanel…visto che ci siamo trovate…che ne diresti di…ecco venire a casa mia…così magari parliamo.- ok. Non è un discorso molto sensato ma il concetto si è capito o no?

-Va bene. Dopo scuola?- ecco che riparte tutta vivace. Ma dico dove la trova tutta questa energia?

-Ok. Adesso scusa. Devo andare a francese.-

-Devo venire anch'io.- ah. Praticamente mi ha copiato l'orario. Mah!

 

Gildina's Corner

Popolo! è la mia prima fic. e spero che vi piaccia. Non è un gran chè ma la mia mente era partita per questo viaggio e non ho potuto fare altro che scriverlo. Ditemi se è il caso di continuarla. Un bacio!!

Gildina

  
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