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Autore: little_Darling    05/01/2010    1 recensioni
Era una calda giornata d’Agosto, io e le mie amiche eravamo pronte, stavamo per iniziare un altro concerto. Eravamo in ansia, ovvio, però ormai ci stavamo abituando a quella sensazione. Mi diedi un’ultima occhiata allo specchio e mi vidi, carina sì, ma conciata male, mi sembrava, per la sera precedente: avevamo fatto troppo tardi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9.

Mi svegliai tardi, ovviamente, aprii gli occhi di scatto: Ruki non era lì "buongiorno Darling!" "Teso…Ruki?Reita?" "sono andati" "davvero?" "sì" "ah." risposi afflitta "Marta e Clara come stanno?" "alla grande!" guardai verso la direzione della voce "noto Cla" e risi, accesi il cellulare e subito mi arrivò un messaggio “buon giorno piccola, scusa se non ho aspettato che ti svegliassi…mi perdoni se ti porto fuori?anche a mangiare?” sorrisi felice e gli risposi “non c’era bisogno…però accetto volentieri” ero felicissima di poterlo rivedere, andai in cucina, non appena finii chiesi alla Teso se era un problema lasciarla a casa da sola con quelle due "no problem" e mi fece l’occhiolino, sentii l’arrivo di un messaggio, così corsi in sala e mi fiondai sul cellulare “ti passo a prendere, parto ora” ero lì con un sorriso da ebete stampato in faccia, poi rilessi “parto ORA” ora?!merda!corsi in bagno mi lavai, andai in camera e presi dei vestiti, me li infilai, suonarono alla porta "vado io Darling!" presi i miei trucchi "Darling!è Ruki!" cazzo!sono in ritardo!misi il profumo "arrivo!" preparai la borsa e uscii dalla stanza "eccomi" avevo quasi il fiatone "andiamo, divertiti con queste due Teso" le sorrisi.

Salimmo in macchina "scusa il ritardo…ma mi sono svegliata alle 11.00" "tranquilla. Non ti devi scusare. Oggi ti porterò in un posto “speciale”" e ridacchiò, perché cavolo ridacchiava? Cosa aveva in mente?dopo aver parlato di argomenti a caso durante una buona ventina di minuti in macchina, si fermò di fronte ad una casa "eccoci" "che cavolo di posto è?" "pensavo che la tua reazione sarebbe stata: “wow che grande!”" rise e una lampadina mi accese il cervello che ancora dormiva "è…è casa tua?" "già" "ma scherzi?cioè…dovrei mangiare a casa tua?" "se non ti va…" "non è che non mi va, è che è…imbarazzante" "imbarazzante?" chiese fissandomi "e…mi sembra una cosa formale" lui rise "ma va là, sarà tutto normalissimo" entrammo "vieni di qui" mi prese per mano "ma gli altri?" "ho detto che avevo un appuntamento" "ah. Hai riferito anche con chi?" "ovvio; per cui se ne sono andati, Reita…dovrebbe essere a casa tua" "a casa mia?" "esatto" "perché?" non ebbi una risposta, lui cambiò discorso "cosa vuoi mangiare?" "mmm…vorrei sapere, di grazia, cosa ci fa Reita a casa mia. Poi, ti dirò cosa voglio mangiare" sorrisi "e brava, mi hai rigirato la frittata…bene preparo quello che mi pare, almeno no ti dovrò più dir niente" sbuffai "è…per un appuntamento?" lui mi guardò e io capii dai suoi occhi "sì?è sì la risposta vero?" "io, non ho parlato" e andò in cucina, per poi tornare con dei piatti fumanti.

Dopo che avemmo finito di mangiare mi portò nel loro parco: il giardino della casa "è bellissimo" "non quanto te" rispose, al che io arrossi vistosamente ma lui, incurante di ciò, mi baciò e mi portò, poi, su una panchina sotto un salice piangente davanti a cui stava un piccolo, ma bellissimo laghetto; lui si sedette, io mi sdraiai, con lieve sorpresa da parte sua, appoggiando la testa sulle sue gambe, poi così mi venne una domanda "a Reita, Ruki, piace per caso…" "la Marti?" concluse lui "sì…" risposi, ci fissammo "gliel’ho chiesto" disse interrompendo il silenzio, attesi "ha detto di sì…però ha paura che lei si comporti in quel modo perché lo vede solo come un amico" "non è così!lo so!" "a lei…lui piace?" attesi "sì…" "basta che lo capiscano allora" "dovremmo farli uscire più spesso da soli" "già" poi un’altra frase…mi uscì, senza motivo, dopo che un leggero venticello ci passò addosso "spero che tutto questo non finisca mai" guardai verso di lui e lo fissai negli occhi "anche io, non sai quanto lo spero" "posso immaginare…però la nostra permanenza qui diminuisce sempre di più…ogni giorno che passa" lui stette in silenzio, io mi alzai "dove vai?" mi chiese, non risposi continuando verso il laghetto, mi sedetti sulla riva incrociando le gambe, sentii dei passi ma non mi girai, sapevo già chi era, si sedette dietro di me, mi appoggiai al suo petto, con la testa sulla sua spalla sinistra chiusi gli occhi e riuscì a sentire il suo profumo che mi faceva letteralmente impazzire, mi girai con il viso alla mia destra, verso il suo collo, aprii appena gli occhi "posso sniffarmi il tuo profumo?" rise guardandomi in quel modo stupendo, si avvicinò, chiudemmo gli occhi assieme, e ci baciammo, gli dissi una frase, un po’ canticchiata "please don’t leave me" "mai" mi rispose e ci baciammo di nuovo.

 

  
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