Avevo Edward davanti a me, e poi più nulla. La visuale si offuscò, tutto divenne nero. Anche i suoni erano scomparsi. Non capivo nulla di ciò che mi stesse accadendo. Un attimo prima mi trovavo tra le braccia di Edward, e invece adesso ero in un limbo a me sconosciuto. Provavo la sensazione di vuoto intorno a me; mi sentivo cadere. All’improvviso feci uno scatto, riuscii a muovermi. Mi trovai nel mio letto, a Pheonix, ne riconoscevo l’aspetto. Il letto con il copriletto bianco e verde, l’armadio a muro nell’angolo più lontano della stanza, la porta del mio bagno privato davanti a me, la scrivania con il computer e la valigia vicino al comodino. Non capivo. Che ci facevo io lì? Dove era Edward? Perché avevo la sensazione di aver già vissuto quell’istante? E perché avevo un enorme caos nella testa? Ma soprattutto, perché la mia pelle era morbida e calda? Mi alzai di scatto dal letto, andai alo specchio. Ero io. Non io vampira però. Io umana. Qualcuno bussò alla porta della mia camera, paventandomi. << Bella, su forza sbrigati! Phil ha già preparato la macchina, devi solo portare giù la valigia. Forza, muoviti! >> urlò mia madre da dietro la porta. Come era possibile?! Fino a qualche secondo fa ero a Forks, vampira con tanto di famiglia vampira, marito vampiro, figlia mezza-vampiro e migliore amico licantropo; ora invece ero in camera mia, a Pheonix, UMANA!!! Corsi fino al piano di sotto. << Mamma! >> urlai spaventata. << In che anno siamo? >> << 2006 tesoro. Che domande sono?! Va bene che è mattina e ti sei appena svegliata, ma dovresti sapere in che anno siamo. >> era confusa dal mio comportamento, lo vedevo. Ma mai confusa quanto me. 2006… quindi…quindi nulla è accaduto, è stato solo un sogno. Non era possibile! Io tutte quelle emozioni le ho vissute davvero! Ho sentito dolore, disperazione, felicità, amore, odio, voglia, paura, non me le ero immaginate! Non avrei più rivisto Edward… la mia Renesmee, Alice, Jacob, e tutti gli altri… la consapevolezza mi travolse in pieno e scoppiai in lacrime. Era tutto un sogno, nulla di ciò che avevo vissuto era vero, era stato tutto frutto della mia immaginazione. Ancora non potevo crederci. << Bella! Perché piangi amore? >>mamma mi venne accanto e si inginocchiò di fronte a me.<< Guarda che se non vuoi andare da tuo padre sai che non c’è nessun problema poss… >> si fermò perché la mia faccia assunse i tratti dello stupore. << Bella, che hai? Così mi preoccupi! >> << Papà? Andrò a Forks? >> << Bella che cosa hai? L’ hai presa te questa decisione! Così bambina mi spaventi! >> Mi alzai di botto, rischiando di cadere, e mi precipitai al telefono. Dopo un solo squillo qualcuno dall’altra parte del telefono mi rispose. << Casa Cullen, chi parla? >> rispose Carlisle… << Salve, lei è il dottor Carlisle Cullen? >> ero tutta febbricitante. << si, in cosa posso esserle uti... >> non fece in tempo a finire di parlare che io riattaccai il telefono. Loro esistevano. Il mio era stato una sorta di sogno premonitore. Avrei rivissuto tutto da capo. Ma questa volta senza errori. << Bella, forza, o rischi di perdere l’aereo! >>urlò Phil da fuori la porta. << Si, arrivo! >> arrivo Edward…