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Autore: Tappina_5_S    05/01/2010    12 recensioni
Più lo guardavo e più sapevo che quello che stavo facendo era sbagliato, che lui era pericoloso e che purtroppo non potevo fare nulla per sottrarmi all'attrazione e l'inquietudine che lui risvegliava in me. "Stai per uccidermi?" "Devo" Ma tu vuoi?" "No" Mi guardò con i suoi occhi finalmente sinceri "Vorrei solo prottegerti da qualsiasi cosa" "Compreso te?" "Si, compreso me"
Genere: Romantico, Thriller, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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jonas

 ANNINA94:Oh mamma!! Mi hai fatto una recensione chilometrica...hihi!!XD no apparte gli scherzi, mi dispiace averti fatto passare delle notti insonne...:-(...cmq ora provo a rispondere a tutte le tue domande ma ti avverto che sarò un po enigmatica, ma sennò finisco per svelarti tutto e dov'è la suspance??....-Un gioro in cui vedremo la ribaltà di Nick ci sarà (povero e caro Taylor :-P)...-Sam non è malata, è il suo passato che non la fa stare in pace...-In realtà il nome Monroe non l'ho preso da Sonny tra le stelle, ma pensandoci non è male come idea...-Nick non vuole cambiare perchè non lo crede possibile (il nostro Nicholas sembra di vedute piuttosto limitate!) voglio Nick a casa!!ahah XDgrazie infinite e un bacio grande!!ps: hai fb?? Se si cm ti chiami che ti aggiungo? KISS

RYRY:Non leggere mai più i capitoli di mattina o prima o poi ti avrò sulla coscienza!XD comunque Taylor è un fico assurdo...anche se fa la figura del ragazzo misterioso-merda-ho-tutto-e-sono-insensibile-e-ricco...guarda un po che succede qui!KISS e grazie

BEAUTIFUL: Io sono in tempo per gli auguri della befana!!grazie per i complimenti e mi dispiace per averti fatto aspettare così tanto!KISS E GRAZIE

LARA94:Grazie per i complimenti e mi fa piacere che anche a te piaccia la mia storia! Comunque sono perfettamente d'accordo con te su Taylor, Nick e Selena...(a dire il vero la stimo tantissimo!!!) comunque vediamo che ne pensi di questo capitolo e visto che ti piacciono le scelte per i personaggi, non è che ti viene in mente quacuno che può fare Alice??Sono alla disperata ricerca!!KISS

ADA12:grazie infinite per i complimenti e per la storia che a quanto pare ti piace un sacco!!...già...chi si crede di essere Taylor?? Vedi in questo capitolo!!KISS

STELLALILLY:Mi dispiace tantissimo aver aggiornato così tardi...please sorry!!!Spero però che l'attesa venga ricompensata con la lunghezza del capitolo...e spero anche che ti piaccia!KISS

LEA194:Continua ad arrivare gente nuova e quindi benvenuta! Mi fa piacere che ti piaccia e forse attira proprio perchè è diversa...grazie mille KISS

LILIAN MALFOY:non uccidermi please...so che sono in ritardo ma non è colpa mia!! Comunque tmi aspetto una tua recensione anche in questo perchè mi fa piacerissimo leggerle!!KISS

NES95:oh mamma!!Non dirmi che ti ho scioccata...giuro non volevo e ehm...se nello scorso capitolo sei rimasta o___0...forse è il caso che tu ti prenda una bombola dell'ossigeno qui...ahah spero di no anche perchè forse non è così terrificante...fammi sapere! KISS

MAGGIE LULLABY:Non ci posso credere, ascoltavi Incredible...io AMO letteralmente quella canzone!!grandissima!!Bhe comunque anch'io ho postato in ritardo e mi aspetto una tua recensione quando torni!KISS

ciao! Scusatemi tantissimo per il ritardo, ma avevo problemi con la pennina di internet!:-(... comunque, in compenso, questo capitolo è decisamente LUNGO e mi scuso subito, inoltre ditemi se vi sembra troppo noioso o pauroso...che dite, devo cambiare il rating?? ...XD spero che vi piaccia (anche la grafica di sfondo!!) un bacio a tutti voi fantastici e buona lettura!

                                                        

                                                     

             

Era buio.

Sentivo il freddo del pavimento avvolgermi e l'odore penetrante e metallico del sangue invadermi.

Sbattei gli occhi un paio di volte.

Che era successo? Dove mi trovavo? Che stava succedendo?

Mi resi conto di essere distesa a pancia all'insù sul ruvido pavimento.

Forse mi trovavo ancora nell'albergo...

In un flash improvviso la mia memoria riacquistò consapevolezza: ricordai la scommessa, l'Hotel Butcher, la scritta sul muro e infine quel dolore secco alla nuca e l'urlo che era scaturito dalla mia bocca prima che tutto si facesse buio e inconsistente.

Mi tastai la testa, lì dove ricordavo di essere stata colpita e con un gemito mi resi conto del rigonfiamento che vi si trovava.

Un bel bozzolo.

Mi tirai sù a sedere mentre sentivo i muscoli sciogliersi da uno strano irrigidimento forse dovuto alla paura.

Cercai di mettere a fuoco i contorni della stanza e di ciò che mi poteva circondare.

Neanche una finestra.

L'oscurità era assoluta.

Poi sentii un urlo, qualcuno gridava, chiamava...mi chiamava!

Qualcuno stava urlando il mio nome.

Mi tirai in fretta in piedi mentre riconoscevo la voce impaurita di Alice.

"Ragazze...Alice son-..."

Ma un rumore furtivo dietro di me mi fece sobbalzare.

Una luce bianca, opaco si accese e mi sentii accecare.

Portai un braccio davanti agli occhi e lentamente tentai di metter a fuoco.

La lampadina era appesa al soffitto e la stanza sembrava stranamente scarna e spoglia di qualsiasi particolare arredamento.

Per quello che la luce artificiale mi permetteva di vedere, mi accorsi che c'era un tavolino sporco e vecchio, al centro.

Il resto era nascosto nell'ombrà più assoluta.

Io gonfiai i polmoni pronta a chiamare le mie migliori amiche ma una voce bassa e sinuosa mi fece bloccare sul posto.

"Perchè vuoi chiamare le tue amiche?...se ti senti sola, non ti preoccupare" poi con passi lenti un corpo alto e muscoloso si mostrò alla luce, rendendosi visibile "...adesso ci sono io qui con te"

Tremai incapace di muovermi.

Riconoscevo quel corpo, quella camminata sicura...poi anche il volto si mostrò e io lì nella penombra mi sentii invadere da una paura terrificante e agghiacciante.

Un risolino sommesso proruppe dalle labbra carnose e sensuali del ragazzo.

"Ti prometto che non ti lascerò mai più sola" il suo tono era minaccioso e i suoi occhi serpeggiarono verso di me bloccandosi nei miei provocando un tremito lungo la schiena.

"...Taylor..."

Lui sorrise e si passò la lingua sulle labbra mentre mi squadrava ogni centimetro del corpo, del mio corpo dannatamente paralizzato.

"Oh Sam...mio dolce e indifeso tesoro..."

Si bloccò sorridendo alla mia reazione.

"Adesso non osi più ribattere vero?...Cos'è, ti metto paura?"

Io sentii il cuore aumentare i battiti in maniera inumana e il corpo iniziare a sudare freddo.

Il sangue mi si era congelato nelle vene e i miei occhi erano rimasti pietrificati.

La volontà sparita, inghiottita negli occhi scuri e malvagi di Taylor Black.

"Perchè non parli?...Davvero ti metto così paura?...eppure oggi non mi sei sembrata così terrorizzata da me...no? Dolce e indifesa Sam, dov'è finita tutta la tua impertinenza?..."

Non riuscivo a muovere un muscolo...non riuscivo a parlare, a rispondere, quasi non riuscivo ad accorgermi di respirare...

Il cervello sembrava annebbiato eppure capivo perfettamente, adesso lo sapevo, ne ero certa.

Non avevo più dubbi.

Colui che mi perseguitava, colui che ni aveva rinchiuso nella suola era Taylor.

Feci un respiro profondo e tentai di tornare padrona nel mio corpo sapendo esattamente che forse da lì a poco sarei dovuta essere presente a me stessa o la faccenda si arebbe messa male...

Jeans scuri stretti, camicia nera con maniche arrotolate fino ai gomiti e sorriso soddisfatto, gioioso, carico di vendetta.

Non era lo sguardo che avevo visto a Nick.

Era uno sguardo felice, dannatamente compiaciuto del sapere di incutere terrore, inebriato del controllo totale che aveva sulla situazione.

Lo sguardo da predatore che si cingeva ad agire...

Con due passi svelti mi si avvicinò che quasi non me ne accorsi.

Alzò una mano portandola all'altezza del mio volto.

Avvicinò il palmo pronto ad accarezzarmi, ma io inorridita e terrorizzata saltai all'indietro.

Il cuore mi finì in gola e i muscoli si contrassero.

Gli occhi fissi su Taylor, il fiato corto, camminavo alla ceca, all'indietro pur di non staccargli gli occhi di dosso.

Ero impaurita, contrita in una morsa di panico che mi spingeva a cercare una via di uscita.

Lui sembrò divertito e si mordicchiò il labbro.

Avanzò verso di me, lentamente, quasi sapesse che tanto non gli sarei sfuggita.

Il suo sguardo non mi mollava un attimo.

"Che fai Sam, vuoi scappare?"

Io respirai e chiusi gli occhi tentando di ritrovare l'uso della parola.

"Che diavolo vuoi da me Balck?"

"Oh no, mio dolce tesoro, non ti rivolgere così al tuo povero Taylor, lui ti sta solo chiedendo di essere ragionavole, vuole solo uscire con te..."

Il suo sorriso beffardo mi mandò fuori di testa e una rabbia fievole mi scaturì dandomi una leggera scossa di volontà.

"Taylor non uscirò mai con te! Tu sei solo viziato, insolente e arrogante!"

La sua camminata si fermò, i suoi muscoli si bloccarono, i pugni si strinsero, le labbra si contrassero.

Il suo sguardo si fece scuro.

"Samantha Vivian Knight non è questo quello che mi aspettavo..." la sua voce era diventata pacata e quasi rauca.

Sentirmi chiamare con il mio nome intero mi diede un moto di stizza e inquietudine.

Il suo tono mi paralizzò...

"Sapevo che eri una testarda, ma pensavo avessi capito. Pensavo che ti fossi impaurita abbastanza"

Non so dove ma trovai il coraggio per parlare.

"Solo perchè sei sempre stato abituato ad avere tutto, questo non vuol dire che qualsiasi cosa può essere tua"

Mi bloccai nell'esatto momento in cui una vena cominciò a pulsargli ferocemente alla tempia.

"Invece ti sbagli: tutto quelo che voglio può essere mio...TUTTO!"

Nei suoi occhi vidi un lampo di rabbia cieca che mi fece capire di aver toccato un tasto dolente.

Eco cos'era.

Uno stupido e ricco ragazzino arrogante a cui non era mai stato privato niente ed io ero la cosa proibita.

L'unica cosa proibita che non poteva avere.

In un attimo la sua furia esplose avvicinandosi a me velocemente, io pur di scappargli mi girai, pronta a correre se fosse stato necessario.

Ma il terrore e il panico che mi avevano attanagliato lo stomaco mi fecero inciampare e cadere a terra con un rumore sordo.

Il braccio dolorante, feci appena in tempo a girarmi prima di incontrare gli occhi folgoranti di Taylor prima che mi piombasse a dosso premendo il mio corpo sul freddo e ruvido pavimento.

I suoi muscoli mi schiacciavano a terra mentre con una presa stretta mi teneva le braccia alzate sopra la testa.

I miei occhi si velarono di paura nello stesso istante in cui sulle sue labbra spuntava un sorriso eccitato.

Tentai di scalciare, ma il suo corpo mi bloccava a terra.

Sentivo il suo fiato caldo sfiorarmi la gola e il gelo della paura attanagliarmi le viscere.

La mente affollata di pensieri incoerenti.

Con la mano libera afferrò, da dietro la schiena, il manico di un pugnale dalla lama lunga e pulita che rifletteva i raggi artificiali della luce bianca.

Il suo viso si avvicinò al mio.

Il mio battito del cuore si confuse con le sue parole sussurrate all'orecchio.

"...tutto quello che voglio può essere mio..."

La sua risata rimbombò proprio sotto il mio mento poi mentre io tentavo di divincolarmi e urlare le sue labbra mi sfioravano il collo facendomi avvampare dal terrore.

La gola secca, il respiro corto, gli occhi offuscati, il corpo inerme.

Una voce in lontananza mi portò alla realtà.

"Sam!!!"

Le urla delle mie amiche distolsero Taylor dal suo intento.

Digrignò i denti e respirò rassegnato.

Con un salto tornò in piedi ma prima che potessi sfuggire mi afferrò il braccio con le sue mani fredde e la lama affilata del pugnale si incise sul mio avambraccio.

Un mugolio strozzato mi uscii dalla gola.

La paura si mescolò al dolore e all'odore metallico del sangue.

"Non scappare, non ti conviene" poi si svvicinò e baciarmi malamente il collo " torno subito, sarà meglio che tu rimanga qui"

Poi mi spinse a terra mentre con un balzo spariva nell'oscurità della stanza dell'albergo.

Io ansimai, vidi tutto appannarsi e il terrore farmi trabballare nel tentativo disperato di alzarmi in piedi.

Il soffitto e il pavimento si mescolarono e la luce bianca della lampadian offuscò i miei pensieri.

Mi sentii cadere in avanti ma non caddi a terra.

Mi sentii afferrare da delle braccia calde, morbide e robuste.

Una voce imprecò sottovoce.

"Dannazione!"

Con un tuffo al cuore tentai di riprendermi, cercai di mettere a fuoco la sagoma che mi teneva stretta tra le braccia ma i miei occhi sembravano velati di lacrime.

Poi tutto si fece nero.


XXXXXXXX


Sbattei gli occhi.

Osservai il cielo plumbeo illuminato dai raggi della luna piena.

L'aria era pregna dell'odore pungente del sangue.

Con uno pressione mi sentii stringere l'avambraccio.

"Ahiii" mugulai osservando alla mia destra.

Una sagoma scura teneva stretta tra le sue mani una benda che mi fasciava lì dove poco prima ero stata ferita.

Mi tirai sù in ginocchio mentre la figura nell'ombra mi aiutava a tornare con i piedi per terra.

"G-grazie" mormorai toccandomi la fasciatura.

Poi tentai di osservarlo ma il buio era troppo e l'oscurità fitta.

Eravamo addosssati a un vecchio muro, probabilmente il retro dell'albergo.

La paura sembrava svanita e il ricordo di Taylor mi premeva assordante.

"Chi sei?"

Il ragazzo non mi rispose all'inizio, poi, sussurrando, parlò lentamente con una mano sulla bocca...sembrava volesse camuffare la propria voce.

"Non importa chi sono. Ora stai bene"

Un urlo ci pietrificò entrambi.

"SAM!!!"

Il mio sguardo si allarmò e il ragazzo sembrò accorgersene.

"Non ti preoccupare, non ti troverà, ora ce ne andiamo di qui"

Mi afferrò la mano e in un istante una strana familiarità mi fece vacillare.

Mi trascinò fino ad un angolo poi ci bloccammo.

"Aspetta! Le mie amiche Alice e Emily! Saranno in pericolo!"

"No, sono al sicuro, ora ti porto da loro" mi disse con la voce pacata, bassa e come cambiata, sembrava che avesse una mano davanti alla bocca forse per non farsi riconoscere...eppure a me non sembrava di conoscerlo...

Mi strinse più forte la mano e mi trascinò ancora poi mi sentii tirare, mi girai e mi accorsi che la maglia che si era impigliata in un cespiglio.

Con uno strappo la maglia si lacerò lasciando nuda la pancia al freddo della notte.

"Cacchio!"

Sentii il ragazzo staccarsi da me e con movimenti precisi togliersi la felpa.

"Metti questa, con questo freddo rischi di congelarti"

Io rimasi incerta per un istante e il ragazzo mi infilò senza troppi complimenti la testa nella felpa.

Io mi scossi e infilai le braccia.

Mi arrivava quasi ai ginocchi e un odore penetrante di muschio mi invase.

Io inspirai tranquillizzata da quell'odore che sapeva tanto di familiare.

"G-grazie Ragazzo Misterioso"

Lui sorrise, forse per il mio appellativo e sentii di dover molto a quell'Uomo Misterioso che mi aveva salvata.

Lui mi afferrò le spalle e sussurrò camuffando la sua voce.

"Le tue amiche sono qui voltato l'angolo. Adesso va da loro e correte a casa. Subito"

Il suo tono tranquillò mi faceva sentire protetta.

"Non ti preoccupare, ci penso io a Taylor"

Detto questo mi spinse in avanti non dandomi la possibilità neanche di ringraziarlo poichè appena mi voltai a cercare le sue maniere confortanti, lui era sparito.

"Emily!Alice!"

"SAM!ma che diavolo è successo, sei sparita e ti abbiamo sentita urlare...eravamo preoccupatissime..."

Io le strinsi forte a me.

"Mi aveva preso, è stato orrendo, avevo una paura, poi se ne andato e qualcuno mi ha salvata!"

"Chi? Chi ti ha salvata e chi ti aveva preso??"

"Taylor, c'è lui dietro a tutto questo! E il Ragazzo Misterioso mi ha salvata"

"Chi?" mi chiese Emily osservandomi con uno sguardo preoccupato.

"Non so chi fosse"

"Ed è lui che ti ha dato la felpa?" mi chiese Alice.

Io annui poi le strattonai notando il terrore e la paura che si erano dipinti sui loro volti.

"Presto, dobbiamo tornare alla villa prima che Taylor ci trovi!"

"Ma non possiamo, dobbiamo prendere i dolcetti per Paris e Destinee"

"E dove li troviamo alle due di notte?!"

Dentro l'Hotel non saremmo tornate ma non potevamo permetterci di tornare al pigiama party a mani vuote.

"Da questa parte!"

Si illuminò Alice mentre strattonava me e Emily verso un'insegna non molto lontana.

Io aggrottai la fronte pensierosa.

Non mi sembrava di aver visto un negozio aperto prima...

Ma tenni i miei dubbi per me perchè la paura che Taylor ci trovasse era tanta, così entrammo e il tintinnio della porta d'ingresso ci accolse.

Alice afferrò M&M'S, twix, kinder bueno e altre caramelle.

"Qualcuno è affamata?"

L'apostrofò Emily ridacchiando sommessamente.

"Bhe il panico mi fa venire fame" la magra Alice sorrise e noi ridacchiamo contente di quel insolito momento che stava alleggerendo la tensione.

Emily si voltò dirigendosi verso l'unica cassa del piccolo bar.

Si affacciò a vedere se qualcuno fosse dietro il bancone, ma non c'era anima viva.

"Ehi! C'è nessuno??"

La sua voce rimbombò, poi si girò verso di noi alzando le spalle.

"Possibile che non ci sia nessuno?"

"Forse sono in pausa"

"Alle due di notte?" chiesi titubante.

"Il bar è aperto ma non c'è nessuno" osservò Emily pensierosa.

Il telefono della cassa iniziò a squillare.

Insistentemente.

"Ehi! C'è nessuno che risponde?" chiese Alice tentando nuovamente di capire dove fosse il proprietario.

Il telefono continuò a squillare.

Ma nessuno arrivò.

Emily si sporse verso il telefono poi si voltò verso di noi tenendo un cavo in mano.

Era pallida.

"Come fa a suonare il telefono se...s-se è staccato dai fili?"

Io mi bloccai.

Alice spalancò gli occhi.

Emily si avvicinò a noi tremante.

Non poteva essere...

"Che facciamo?...rispondiamo?" Alice sussurrò debolemnte anche se tutte e tre sapevamo che non era una cosa giusta e ragionevole rispondere ad un telefono fisso senza fili che squillava ugualmente in un bar aperto alle due di notte senza nessuno dentro.

Emily stizzita e forse per nascondere la paura si fece avanti.

"Rispondo io, tanto che vuoi che sia"

Afferrò la cornetta e se la poggiò all'orecchio.

"Pronto?"

Una risata profonda accolse Emily.

Lei tremò e io e Alice ci facemmo vicine.

"Ciao Emily"

La nostra amica sbiancò.

"C-chi sei?...e c-come sai il mio nome?"

"Io so molte cose" rispose la voce sinuosa e gracchiante all'orecchio della mia amica.

"C-che succede Emily?" chiese timorasa Alice.

Emily osservò le amiche intimorita e con un movimento veloce attivò l'autoparlante.

"Ciao Alice, Sam. Come state?"

La voce profonda e ironica colpì le tre ragazze che già provate dagli eventi della sera si agitarono.

Emily intanto, dopo aver posato la cornetta, si diresse verso la porta in punta di piedi e la tirò.

Ma l'usciò non si aprì.

Eravamo chiuse dentro.

"Lasciaci uscire!" sbottai.

"Oh, mi dispiace ma non posso"

"Questo è un gioco stupido! Lasciaci andare!"

* LA LUCE INIZIA A LAMPEGGIARE *

"Stavamo per pagare per i dolci..." sussurrò Alice in nostra difesa.

La voce ridacchiò.

"Ma a me non interessano i dolci"

"E allora cosa ti interessa?"

"..."

Emily alzò un pugno furiosa. "Diccelo dannazione!!"

"Io voglio Sam"

"Ma non puoi avere Sam! neanche sappiamo chi sei!"Emily non aveva capito...ma io si...

"Finchè non mi darete Sam rimarrete bloccate qui"

Riagganciò.

Noi ci guardammo scosse e con i cuori che battevano all'impazzata.

"Mi dispiace...è colpa mia..."

Ero terrorizzata dall'idea di trovarmi in pericolo e dispiaciuta per il fatto che non ero l'unica finita in questa storia.

Con me c'erano le mie amiche che non c'entravano niente in tutto questo.

"Non ti preoccupare, non è colpa tua, cerchiamo di trovare un modo per uscircene di qui"

Emily calcolava attentamente le possibilità.

"Qualcuno ha il cellulare?"

Io infilai velocemente una mano in tasca dei pantaloni e mi accorsi che in effetti ce lo avevo.

"Io!"

Lo tirai fuori e tentai di chiamare il 911.

Niente...

"Non c'è linea, non mi fa chiamare..."

"Non è possibile!" sbottò Emily afferrandomi il cellulare di mano.

Ma anche a lei non andò diversamente.

Alice si illuminò.

"Chiama un numero a caso nelle vicinanze"

Emily clicco un tasto che non sapevo esistesse per trovare il cellulare più vicino a noi.

Lei si girò verso di me eccitata.

"Sta squillando!"

Mi passò il telefono e io lo avvicinai all'orecchio.

Uno squillo.

Due squilli.

Cacchio, cacchio...dai...

"Pronto?" rispose una voce calma e profonda.

"Aiuto! Aiutami per favore!!"

"Umm...chi sei?"

"Mi chiamo Sam e sono rimasta chiusa dentro un bar accanto all'Hotel Butcher con le mie amiche"

La voce mi fremeva e la persona dall'altra parte se ne accorse.

"Tranquilla, dove avete detto che siete?"

Io ansimai cercando di calmarmi.

"Siamo chiuse dentro un negozietto di alimentari, un bar accanto all'Hotel Butcher, quello in rovina"

"State tutte bene?"

"Si...ma qualcuno ci ha chiuse dentro e non ci vuole far uscire"

"Ok, sto arrivando...ma perchè non avete chiamato la polizia?"

"Ci abbiamo provato ma il mio telefono non mi lascia chiamare..."

"Sto arrivando" prima che la nostra unica speranza riagganciasse, sentii un rumore mettalico come di lama e poi più niente.

Mi girai verso le mie amiche che avevano la speranza dipinta sulla faccia.

"Allora?"

"Era un ragazzo o un uomo e sta arrivando"

Loro fecero un sospiro di sollievo.

Emily afferrò il braccio mio e di Alice e si mise a saltellare.

"Per fortuna!...si, si! Ora usciremo di qui!"

"Non gioirei troppo fossi in te"

Noi ci bloccammo congelate dalla voce che aveva parlato, era la stessa del telefono.

"Una volta che siete chiuse dentro, rimarrete chiuse finchè non vi libererò"

La voce proveniva dall'oscurità oltre il bancone.

Alice mi afferrò un braccio impaurita.

"No, sta per arrivare e noi saremo libere" disse Emily coraggiosa e speranzosa.

"Nessuno sta arrivando."

Una risata.

Un passo.

E qualcuno venne fuori dal buio

"TAYLOR!!"

Le mie amiche erano rimaste senza fiato, io avevo sentito il cuore perdere un colpo, il fiato farmisi corto e le gambe tremare...

"Te l'avevo detto che non dovevi fuggire dall'Hotel"

Si avvicinò ancora di più a noi mentre le mie amiche tremavano vedendo per la prima volta il vero taylor.

Dietro di noi la porta scattò mentre le mani di Taylor mi accarezzavano i capelli mentre io tremavo angosciata.

Le mie amiche erano paralizzate.

Un rumore di passi.

Emily si voltò.

Una mano uscii dall'oscurità che si era creata nel negozio dopo che alcune lampadine si erano spente.

Black finì all'indietro fece un mugolio strozzato poi con un tonfo cadde a terra.

Io rimasi immobile poi una voce risvegliò me e le mie amiche.

"Scappate!!"

Io e le mie amiche ci guardammo a torno spaventate...chi altro c'era lì??

"Chi sei?"

"Sono il tuo Ragazzo Misterioso e adesso andate via!!"

Io sorrisi sorpresa, ricordandomi il modo protettivo in cui mi aveva salvata.

"Grazie! ti vorrei ringraziare ma non ti vedo"

Una mano uscì dal buio e mi sfiorò la guancia.

Io rimasi inebriata dal calore che la sua pelle mi trasmetteva.

Afferrai la sua mano e la strinsi.

E il senso di familiarità tornò improvviso.

"Vorrei poterti vedere"

"Mi vedrai, ma adesso andate via, è pericoloso!"

La sua mano si ritrasse nel buio poi tornò e con un pennarello mi scrissse il suo numero di telefono sulla mano. Io sorrisi.

Presi il pennarello e scrissi il mio sul suo braccio.

La luce era quasi andata via del tutto e anche se lui si trovava accanto a me, non riuscivo a vederlo, però potevo sentirlo.

Si piegò su di me e sentii le sue labbra che mi sfioravano i capelli.

Mi dette un bacio e mi sussurrò.

"Ci rivedremo, te lo prometto, ma adesso scappate"

Alice corse alla porta e trovò che era sbloccata.

Emily mi tirò per un braccio e improvvisamente il vento freddo della notte mi sferzò sul viso.

Di corsa io e le mie amiche ritornammo alla villa.

"C'avete messo tanto!"

Noi annuimmo porgendo a Paris i dolci.

Non le raccontammo nulla e così furono contente e Emily conquistò la sua tv, poi stanche e provate ci addormenatmmo vicine mentre inspiravo l'odore di muschio della felpa del mio Ragazzo Misterioso.


  
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