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Autore: Oxis    06/01/2010    1 recensioni
Moon Lake, il castello su un lago. La leggenda narra che apparteneva a una Strega potente, che ha dato origine a una discendenza solo femminile. Pieno zeppo di segreti da svelare, di passaggi segreti su altri mondi, è impregnato di magia. Ma la storia è ben più incredibile di quanto una ragazza andata a visitare Moon Lake in vacanza può immaginare. Quello che non sa è che è proprio lei la protagonista...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scrivo storie d quando ero bambina e questa è una delle tante che ho scritto da poco. La protagonista mi rispecchia per tutti gli aspetti possibili...
spero che vi piaccia!!
Se qualcuno ha un'ida su come posso far si che il sito mi legga gli spazi e gli ''a capo'' gliene sarei grata.............

Era mattina presto e il sole era sorto da pochi minuti. C'era un'atmosfera rilassata e tranquilla, nell'aria, degna del primo giorno di vacanza. Nessun rumore, nessun movimento, a tranne il balzo leggero e felpato di un gatto nero che raggiunse le coltri di uno dei letti nella stanza della casa. Il micio si acciambellò proprio sulla pancia di una ragazza. Nell'atmosfera sonnacchiosa galleggiò un ronfare soddisfatto.
I pallidi raggi di sole si infiltravano sotto la finestra socchiusa, illuminando nella camera un assoluto caos. La stanza di Coraline non era mai stata ordinata, come lei d'altronde, ma in quel periodo sembrava ancora più sottosopra del solito.
Poi un grido ruppe il silenzio, facendo trasalire gatto e ragazza, che si svegliò di soprassalto.
- Coral! Che fai ancora a letto? Muoviti! Oggi si parte!
Dal letto sul quale un timido raggio di sole si stava allungando, si alzò un gemito soffocato.
Suo papà. L'uomo più ottimista che aveva mai conosciuto. Trovava ogni cosa disgustosamente positiva, cosa che a lungo andare poteva risultare piuttosto insopportabile.
Coraline affiorò dalle coperte e si mise a sedere allungando una mano per evitare che il sole l'accecasse.
Nella sua massa di capelli rossi si nascondeva il viso, completamente coperto. Scosse la testa e si alzò, inciampando nello skateboard ai piedi del letto, quando fu stabile si strofinò gli occhi e decise che era ora di prepararsi alla giornata appena cominciata.
- Coraline! - le risuonò la voce di Altea, giù in cucina, già indaffarata per la colazione.
- Arrivo, un momento.
Si affrettò a vestirsi e mentre stava per uscire si fermò a darsi un'occhiata allo specchio dietro la porta, per non avere troppo l'aspetto di un barbone. Anche se alla ragazza che le rivolse lo sguardo non mancava molto: magra, abbastanza alta, portava jeans neri non un po' larghi, con qualche strappo non voluto su una gamba. Maglietta a maniche lunghe a righe e una T-shirt scura sopra, indossava i suoi soliti guanti neri senza dita dai quali non si separava mai e una collanina con una pietra blu, regalo di sua nonna. Coraline non era il tipo di ragazza con gonne rosa e fiocchetti, e neanche con borse griffate e firme dappertutto. Non seguiva la moda, le piaceva il suo modo di essere e il suo abbigliamento rifletteva la sua persona: diversa.
Aveva capelli rosso scuro ondulati che le scendevano fino ai fianchi, il suo orgoglio, occhi azzurri e la pelle chiara cosparsa di lentiggini.
Si intrecciò i capelli in fretta ed uscì dalla sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Arrivò in cucina mentre Altea stava togliendo i cereali dal mobile sopra i fornelli.
Un delicato profumo di pane abbrustolito e cafelatte.
- Ciao Coraline! Mi presti la tua maglietta? Quella viola... - la assalì una bambina di circa sette anni. Aveva i capelli dello stesso colore della sorella maggiore, ma lisci.
Altea sorrise.
- Elsa, quella maglietta ti arriva alle ginocchia.
- Appunto!
Coraline ridacchiò. Sua sorella era lei da piccola, ribelle e maschiaccio. In effetti non era cambiata molto.
- Se fai la brava te ne regalo una uguale - disse per calmarla, sedendosi al tavolo - ciao papà.
- Ciao tesoro, hai finito le valigie? - chiese il padre della ragazza senza distogliere gli occhi dal giornale e allungando un mano verso la tazza del caffè.
- Andres, via il giornale.
Altea sfilò il quotidiano dalle mani del marito e gli riempì la tazza.
- Quali valigie? - domandò stupita la ragazza afferrando un biscotto dal piatto al centro del tavolo.
Quel piatto l'aveva decorato lei, quando era ancora all'asilo, strano come sua madre non avesse buttato via certi oggetti. Si riscosse, riportando l'attenzione sul padre.
- Prima andiamo a prendere tua nonna, poi andiamo a Moon Lake. Sono sicuro di avertelo detto.
Elsa aprì i cereali nuovi, facendo scoppiare la busta che sparse i fiocchi d'avena  su tutto il tavolo.
- Elsa! Guarda cosa hai combinato! - esclamò Altea - Alzati di lì! Ti avevo detto di non aprirla da sola.
La bambina saltò via dalla sedia e si sporse per prendere qualche cerale caduto per terra. Poi si avvicinò alla sorella e posò una mano accanto alla bocca.
- La nonna abita in un castello antichissimo! E' un castello magico! - disse con voce bassa, come se stesse svelando un segreto importante.
Coraline le fece segno di fare silenzio e addentò una fetta di pane caldo.
- E' un castello che possiede la famiglia di tua madre da oltre mi sembra venti generazioni - continuò Andres. - Elisabeth ci ha invitato a passare le vacanze, ci staremo per tre settimane.
- Perchè lo ignoravo? - chiese la ragazza, bevendo il rimasuglio dell'ultimo sorso di latte.
- Tesoro, l'abbiamo deciso al volo, la nonna non voleva andarci da sola, dice che vi piacerà. - intervenne la madre, raccogliendo un cereale nascosto sotto il bancone. - Per cui preparati il tuo zaino, la tua valigia l'ho fatta ieri sera.
Coraline si alzò e si diresse verso le scale, seguita da Elsa.
- La nonna mi ha detto che il suo castello era proprietà di una strega potente, più di cento anni fa. - disse cercando di attirare la sua attenzione.
- D'accordo, piccola, adesso però devo andare a preparare le mie cose, chiedi alla mamma di darti la maglietta viola, così la porti dietro.
Mentre la sorella strillava di gioia e correva verso il salotto, lei sorrise, tornando in camera sua.............



Insomma, primo capitolo... come sono andata? era passabile? daiiii
non mi piacciono molto i convenevoli, quindi la parte migliore arriva dopo... commentate e ovviamente mi farebbero piacere le critiche costruttive e ogni genere di opinioni!
   
 
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