La gente ci rende angeli tutti e
ci dona ali, le cui spalle sono lisce come
artigli di corvo.
{ James Douglas Morrison }
artigli di corvo.
{ James Douglas Morrison }
Senti il rumore calmo che avanza.
Ti sposti, cercando di capire cosa ti stia uccidendo. "Rumore calmo.." ti senti sussurrare all'orecchio.
Cerchi di avanzare - qualche passo in più - per arrivare fino a quella persona sfuocata. Chi è? Riesci a riconoscerne i tratti.. ?
Ti stropicci gli occhi azzurro candido, con leggerezza. Ormai non riesci neanche più a vedere cosa c'è nel mondo. La delusione ti ha attraversato così profondamente da averti lasciato un tratto indelebile inciso sulla tua personalità.
"Nicholas? Nik?"
Nicholas. È così che ti chiami, si. Cerchi di capire se è stata quell'ombra a chiamarti.
Avanzi ancora - un poco - troppo privo di forze. "Nik, Nik.. ce la fai?" Qualcuno ti prende il braccio, stringendolo forti. Ti accasci accanto a lei.
Una ragazza ti sta sorreggendo.
Ora riesci a vederla. Capelli biondi, occhi argentei e un piccolo seno. "Cessile." sussurri.
Senti il tuo corpo cadere su di lei, avvolgendola. Sei sfinito. Non ce la fa più. "È tempo di dormire, Nicholas. Dormi tranquillo."
...
Senti che le tue gambe ti appartengono, di nuovo.
"Cess? Cessile?"
Senti correre verso di te, passi veloci e frettolosi. "Nicholas. Oh, Nich.."
"Cos'è succeso?"
"Tua madre mi ha detto che sei scappato dopo la diagnosi."
Ricordi tutto improvvisamente, rivedendo quelle immagini nella tua testa. "Un mese. Ho un mese." E lei ti abbraccia senza dire nulla, quell'amica come una sorella.
Non piangi, non gridi. Sei solo tanto stanco.