Tutti trasalirono, andando indietro.
La verità era che nessuno era più sicuro che quella fosse davvero Dess: i capelli corvini le erano cresciuti di una trentina di centimetri, e il suo pallore era cadaverico, mentre gli occhi erano cerchiati da un alone blu in modo inquietante.
Il suo respiro freddo copriva il silenzio che si era creato e gli occhi viola brillavano, anche se non stava guardando la luna nera.
Jessica
singhiozzò: << Mio Dio, sembra morta.
>>.
Rex allungò una mano verso di lei, impassibile; Jonathan era
pronto ad
afferrare le mani degli amici e a saltare via in qualsiasi momento, se
necessario.
Il Vedente la toccò per un secondo e lei si ritrasse di scatto, come un animale selvatico.
Rex ritirò la mano, pacato.
<< Ghiacciata. >> convenne, mordendosi il labbro.
Dess fece un ghigno maligno, scoprendo i canini che quasi le sfioravano il labbro inferiore.
“Troppo lunghi” fece osservare Melissa, mentalmente.
<< Come va, amici? >> chiese Dess, con una voce fredda che fece venire i brividi ai quattro midnighters come le unghie sulla lavagna.
<< Sentita la mia mancanza? >>.
“Quella non è Dess!” gridò con forza Melissa nella mente degli amici.
Al silenzio dei quattro la ragazza emise una risata da far accapponare
la
pelle.
<< Che c’è, non vi ricordate più di una vecchia amica? >>.
Melissa rifletté un attimo e fece un passo avanti, accompagnato da un gemito preoccupato di Rex.
Con lo sguardo li intimò a stare indietro.
<< Ma certo Dess >> disse, melliflua << e certamente ricorderai anche questa >>.
<< Come potresti dimenticare “Dimostrazione Assolutamente Inappropriata?” era la tua preferita. >>.
Alla vista della collana e del nome Dess fece un ringhio bestiale, seguito da uno strillo acuto.
Si tappò le orecchie con le mani, nascondendosi nell’ombra con un sibilo.
Melissa si girò verso di loro, soddisfatta.
<< Non è più una di noi >> disse gravemente << guardatevi dal rimanere soli e senza protezione: attaccherebbe senza il minimo scrupolo. >>.
Dess rise dal suo angolo, tornando alla vista dei ragazzi.
Il suo sguardo si posò poi sul braccio di Melissa e l’espressione si fece famelica, gli occhi sbarrati e il respiro ansante.
Rex si fece avanti e ringhiò, affrontando Dess in una battaglia di sguardi.
<< Il taglio
che mi sono fatta maneggiando
Illegittimità Gratuitamente Machiavellica…
>> sussurrò stupita
Nell’udire il nome dell’arma Dess gemette di dolore, contraendo in una smorfia disumana le labbra, ormai di un blu così scuro che tendeva al nero.
<< Rex, Rex… >> fece, con una risata folle.
<< Rex, tu potevi salvarmi. Tu sapevi. Voi sapevate… ma no, tu e Melissa eravate troppo impegnati a godere del frutto del mio lavoro; il mio, non vostro… e pensare che non ne ho ricavato niente… ma tu, tu Rex! Dopo avermi fatto questo, ti permetti ancora di ringhiarmi contro? >> disse, con un ghigno isterico e arrogante.
All’improvviso si voltò verso Jessica, e la sua espressione cambiò fulmineamente e diventò pura sofferenza.
<< Jess! Jess! Tu mi vuoi bene, vero Jess? >> chiese, con tono straziante << Non lasciarmi qui, non lasciarmi sola! Fa tanto male Jess, il cuore brucia! Il polso è fermo! Jess, fa tanto freddo… ti prego, non lasciarmi qui! >> gridò, implorante.
Jessica avanzò come incantata, incatenata a quello sguardo disperato, piena di sensi di colpa.
<< No! >> urlò Jonathan, fermando la ragazza.
<< Jess, lei non è Dess. Sta bleffando, lo capisci? Jess, diavolo, ascolta! >>
All’improvviso
la luna nera calò e Dess scomparve con lei come
un incubo.
La gravità ritornò a pesare come un macigno sui
quattro amici, affondava le
scarpe nel terreno come un peso insormontabile che gravava su di loro
dopo
l’esperienza di quella notte.
<< Ormai Dess è imprigionata nella mezzanotte. >> soffiò Rex << Qualsiasi cosa sia diventata. >>
LOL, questo capitolo si commenta da solo <3<3