PARING: Draco & Hermione
Tabelle da usare: Anatomia umana, Umore & Carattere, Passioni,
Peccati & Virtù, Emozioni.
Si devono realizzare storie
su tutte le tabelle, prendendone ognuna due volte, in modo da realizzare 10 fic
( o drabble ), scegliendo una frase che sia il filo conduttore delle storie da
noi realizzate.
Le storie seguiranno, nel mio
caso, un ordine cronologico, anche se non tutte si susseguiranno, troverete
infatti anche dei salti temporali.
N. A: IMPORTANTE: E’ mio
dovere informarvi che ho ripreso l’idea di questa fic
( la struttura e le tabelle ) dalla storia The One Who Knows di floorcoaster, tradotta da kit_05, tuttavia, ovviamente, la storia è molto diversa, avendo io ripreso esclusivamente l’idea delle tabelle, non si tratta assolutamente di un plagio ( li odio e quindi non lo farei mai) leggere l’altra storia per credere. Sono 10 storie molto corte che ho deciso di pubblicare insieme, sperando che vi piaccia non mi resta altro che augurarvi buona lettura! spero che vi piacerà! Giulia..
Perché Draco e Hermione sono
imperfettamente giusti insieme.
- Hermione
per favore..- Harry la supplicava.
Hermione
scosse la testa con forza, incapace di credere che tutti lì fossero d’accordo
con lui nel difenderlo.
Sentiva
la rabbia montarle dentro con una tale ferocia che avrebbe potuto distruggere
l’intero quartiere dell’ordine, dove si trovano, se solo non le avessero dato
ragione.
Nella
stanza nessuno fiatava.
- Non
starò zitta Harry, solo perché tu pensi che sia quello che io devo fare. E se
voi siete troppo codardi per dire quello che pensate lo farò io-
Si
rivolse verso Malfoy che non aveva smesso un attimo di guardarla, appoggiato
alla porta d’ingresso con un’espressione ferita e arrabbiata negli occhi.
-
E così tu pensi che sia tutto a posto Malfoy eh? Credi che sia tutto sistemato
solo perché hai mosso il tuo elegantissimo culo purosangue e hai salvato Luna
dai mangiamorte una sola volta. E questo credi ti dia il diritto di venire qui
e di pretendere di essere alla pari di tutti gli altri. E dov’eri tutte le altre volte che i mangiamorte ci
davano la caccia è Malfoy? Dov’eri quando hanno catturato me, Ron e Harry? Ah
sì ricordo, eri a casa tua, nascosto sotto le sottane di tua madre, troppo
impaurito per decidere da che parte stare!- sbraitò lei indicandolo.
Draco
avanzò verso di lei, furioso.
-
Stai esagerando Granger, non permetto a nessuno di parlami così’!- tuonò.
- Permettermi? Permettermi? Io non ho bisogno
del permesso di nessuno, tantomeno del tuo, arrogante moccioso viziato!-
rispose Hermione.
Draco
sfoderò la bacchetta e Hermione fece altrettanto.
- Coraggio
Malfoy, prova ad uccidermi per poi scappare da mammina, tanto non sai fare di
meglio!- lo provocò lei
-
Granger, ti avverto sto esaurendo la pazienza. Ritira immediatamente quello che
hai detto e forse sarò disposto a mettere una pietra sopra sull’intera
faccenda. ORA!- urlò mentre le si avvicinava ancora di più
- Silente è morto per colpa tua Malfoy, se siamo in
questo casino, la colpa è unicamente tua Malfoy e no, non ho alcuna intenzione
di ritirare quello che ho detto. Potrai aver salvato Luna dai mangiamorte,
potresti salvare anche me, la situazione non cambierebbe, ai miei occhi
rimarrai sempre il codardo che sei, che passa da una parte all’altra solo per
avere salva la pelle. Sappiamo tutti e due che questo è l’unico motivo per cui
sei qui-
Lui le strinse il polso con forza.
La rabbia nei suoi occhi era scomparsa per essere
sostituita da qualcosa di
molto peggiore, un lancinante dolore per ciò che lei gli
aveva appena detto.
-
Allora è questo che pensi di me Granger? Che sono un codardo?-
Hermione
lo fissò negli occhi, un lungo interminabile istante, prima di sussurrare:
-
Sì-
Senza
altre parole le lasciò il polso, girò sui tacchi e se ne andò, sbattendo la
porta così forte da far tremare l’intero edificio.
Tabella 4- Peccati & Virtù: Orgoglio
e pregiudizi.
Senza
guardare nessuno in faccia Hermione si avvolse nel suo cappotto e lo seguì di
fuori.
Aveva
rimpianto di averlo definito ‘codardo’ un secondo dopo averlo fatto, ma era troppo
tardi.
Lui se ne era già andato.
Lo
trovò di fuori.
Una
sigaretta fra le labbra, e un’altra a terra, consumata fino a metà.
-
Non ti hanno mai detto che fumare fa male alla salute Malfoy? – gli chiese,
avvicinandosi.
Lui
si girò e la guardò a lungo prima di parlare.
Era
incredibile quanto fosse incline al masochismo.
Eppure
non poteva fare a meno di trovarla bella, anche con i capelli scompigliati e
quell’aria da saccente dipinta in faccia,.
Peccato
che lei lo avrebbe sempre trovato un codardo, incondizionatamente da ciò che
lui avrebbe fatto per dimostrarle il contrario.
Gettò
la sigaretta a terra.
- La
prima cosa che mi è venuta in mente quando sono uscito era di distruggere
qualcosa o prendere a pungi qualcuno, ma probabilmente, se lo avessi fatto, tu
mi avresti disprezzato ancora di più, così ho optato solo per il deterioramento
della mia salute fisica, di cui sono certo, non ti interessa affatto- rispose.
-
Perché ti importa così tanto di ciò che penso io Malfoy? – gli chiese mentre si
avvicinava ancora di più a lui
Draco
non rispose.
Hermione
non si aspettava che l’avrebbe fatto.
Dopotutto
era sempre stato attaccato al suo orgoglio, così come lei avrebbe avuto sempre
pregiudizi nei suoi confronti.
D’altronde
erano impossibili da cancellare sette anni di odio e di insulti per una sua
sola buona azione.
-
Mi dispiace per quello che ti ho detto- disse infine
-
No che non ti dispiace, pensavi davvero ciò che hai detto Granger. Ti conosco
meglio di quanto tu creda e so riconoscere quando menti o quando dici la
verità, in questo caso, mi dispiace ammetterlo, eri perfettamente sincera-
Lei
scosse la testa con forza.
- Pensavo
solo parte delle cose che ti ho detto Malfoy, al resto hanno contribuito la
stanchezza, lo stress, la tensione degli ultimi giorni, il dolore per la
perdita di Fred e devo proprio dirlo anche la mia lingua tagliente incapace di
stare zitta-
Lo
sentì ridere.
Aveva
una bella risata, quasi pungente, ma estremamente contagiosa.
Si
ritrovò a ridere con lui, mentre si faceva estremamente reale il pensiero che
dopotutto bastava così poco, una risata, e tutti gli anni di odio, il muro di
diffidenze che avevano reciprocamente innalzato, e che lei aveva contribuito a
mantenere alto e solido, potevano crollare.
Tabella 3- Passioni: Ridere
Era
bello ridere.
Era
gioioso sentire la propria risata spargersi nel vento, quasi per formare un eco.
Hermione
chiuse gli occhi e si sentì improvvisamente serena, come non lo era più da
tempo.
La
battaglia con i mangiamorte, appena passata, quella che avrebbero dovuto affrontare
la settimana successiva, le urla di dolore dei suoi amici e le sue che si
mischiavano quando Fred Weasley era stato ucciso, tutto quello che avrebbero
ancora dovuto affrontare affinché la morte di Fred non fosse stata vana e
Voldemort fosse definitivamente sconfitto, ogni cosa passò in secondo piano.
Non
c’erano che lei e Draco Malfoy a ridere per una sua battuta.
E
si sentiva così bene.
Le
era mancata la quotidianità.
Le
era mancato ridere.
Le
era mancato il sentirsi felice per una circostanza banale.
Ed
era così bello.
Quando
riaprì gli occhi Draco Malfoy era davanti a lei e la fissava.
- Allora,
non credi davvero che io sia un codardo?- chiese
Hermione
poteva giurare di sentire una nota di incertezza nella sua voce.
Fragilità
e paura.
Scosse
la testa.
-
No -
Lo
vide rilassarsi, le rughe che si erano formate sulla sua fronte scomparvero, e
le sue labbra si aprirono in un sorriso radioso.
Hermione
rimase incantata a guardarlo, mentre dentro di lei prendeva consapevolezza del fatto
che adorava ridere.
Soprattutto
se a ridere con lei, c’era Draco Malfoy.
Tabella 1- Anatomia umana: Occhi
Draco si perse nel
contemplare come le sue iridi d’ambra fossero piene di pagliuzze dorate, quando
rideva,
Era così’ bella che non
avrebbe voluto altro che guardarla ridere per tutta la vita.
Non riusciva a staccare gli
occhi dai suoi.
Ne era completamente
attratto.
L’oro degli occhi di lei,
fungeva da calamita per l’argento dei suoi, che sembravano incapaci di smettere
di fissarla o più semplicemente di prendere in considerazione l’idea di farlo.
Hermione taceva e sembrava
attratta almeno quanto lui dai suoi occhi.
Sentiva come se l’aria fosse
scomparsa, per essere sostituita dall’attrazione magnetica che si era creata
fra i loro occhi.
Era come essere sottoposti a
scariche di passione ripetute senza sosta.
Hermione aprì la bocca come
per dire qualcosa, ma la richiuse subito.
Quel momento era così
perfetto così com’era, che parlare sarebbe equivalso a rovinare l’incantevole
atmosfera magica che si era creata.
La porta si aprì e fu
l’arrivo di Harry Potter, seguito da Ginny e Ron, a spezzare l’incanto che si
era creato.
Si girarono verso la porta,
incurvando un sopracciglio.
- Non vi sentivamo gridare,
così siamo venuti a controllare che non vi foste uccisi- disse Ginny.
Hermione incurvò le labbra in
una specie di sorriso.
- Stiamo benissimo- disse
- Draco mi dispiace per
quello che ti ha detto Hermione- disse Harry, che nel frattempo li aveva
raggiunti, dandogli una pacca sulla spalla.
- E’ tutto a posto, io ed
Hermione abbiamo chiarito ogni cosa- disse guardandola.
Hermione gli sorrise in
risposta, ricambiando lo sguardo.
- Allora visto che voi due
avete fatto pace che ne dite di rientrare? Ci sono ancora un mucchio di
dettagli da sistemare per la battaglia -
- Certo Weasley, veniamo
subito- disse Draco.
Poi si chinò in un mezzo
inchino.
-Prima le signore- disse
Hermione ridacchiò, posando
la mano su quella di Draco per ringraziarlo di quella piccola gentilezza.
Non fu una sorpresa per
nessuno dei due scoprire che c’era un’attrazione magnetica anche fra le loro
mani e che i loro stessi corpi entravano in fibrillazione al solo contatto.
Quando rientrarono dentro e
si sedettero vicini, i presenti potevano giurare che Hermione canticchiava una
leggera melodia e che Draco fischiettava la stessa canzoncina fra sé e sé.
Tabella 5- Emozioni: Paura
La battaglia infervorava.
I mangiamorte erano
moltissimi e sembravano essersi triplicati dalla battaglia precedente.
Con la coda dell’occhio
Hermione cercava Draco.
Non lo vedeva da nessuna
parte e la cosa non le piaceva per niente.
Sentiva qualcosa di sinistro
essersi impossessato delle sue viscere stringendole in una morsa fredda.
La bacchetta le cascò dalle
mani.
L’attimo di angoscia quasi le
costò la vita.
Prima che potesse chinarsi a
raccoglierla, un mangiamorte, con una testa enorme, si gettò contro di lei,
urlando:
- Avada Kedavra-
In una situazione normale, Hermione non si
sarebbe mai fatta trovare impreparata, ma quella non era una situazione
normale.
Era una battaglia e lei non
vedeva Draco da nessuna parte.
Non avrebbe potuto continuare
a combattere senza avere l’assoluta certezza che lui stesse bene, che non fosse
ferito e che non fosse in difficoltà.
Non poteva neppure immaginare
che lui morisse senza sapere quanto fosse finto il disprezzo che provava per
lui, e quanto fossero veri e potenti i sentimenti che si erano originati in lei
da quando la settimana prima erano rimasti soli a parlare di fuori.
Non si accorse del mangiamorte
se non quando se lo ritrovò alle spalle.
- Protego!-
La maledizione senza perdono
le rimbalzò addosso e colpì il mangiamorte che aveva di fronte che cadde in
avanti con un tonfo sordo.
Stordita Hermione si guardò
intorno.
Draco era lì, di fronte a lei
e la guardava terrorizzato.
-Volevi forse farmi prendere
un infarto? Era una fortuna che fossi stato vicino a te, altrimenti a questa
ora…Io non riesco neanche a pensarci..mio Dio Hermione!- disse stringendola fra
le braccia e accarezzandola.
- Draco, io non riuscivo a
concentrarmi, non ti vedevo, immaginarti in difficoltà, immaginarti morto..Io
mi dispiace-
- Non farlo mai più Hermione.
Non permetterti mai più di pensare che la mia vita valga più della tua!- disse
- Ma è così Draco, io non
riuscirei più neanche ad immaginare una mia vita senza di te-
Draco si immobilizzò.
La sua mano bloccata fra i
capelli mossi di lei, pareva rifiutare di spostarsi e di riprendere ad
accarezzarla.
Ogni suo muscolo pareva
incapace di muoversi.
Sentiva solo il proprio cuore
rimbombare nel petto.
Avrebbero potuto anche
ucciderlo, sarebbe morto felice.
- Lo pensi davvero? –
sussurrò a voce bassissima.
Lei chinò il capo in senso
affermativo, frenetica.
- Se ne è accorto persino
Ron, che ha impiegato mesi per capire di piacere a Luna, mi spieghi com’è
possibile che tu sia l’unico a non saperlo?- disse ridendo nervosamente.
Draco non aveva bisogno di
sentire altro e lì, nel bel mezzo di una battaglia, mise a tacere Hermione nell’unico
modo veramente efficace.
Tabella 1- Anatomia umana: Labbra
Le labbra di lei erano calde
e morbide, e baciarla era estasiante.
Sentì la lingua di lei,
avanzare nella sua bocca, vogliosa e timorosa al tempo stesso.
Succhiò le sue labbra per
incoraggiarla e farle capire che lui non desiderava altro che essere baciato da
lei.
Fu certa che lei lo capì
perché rispose al suo bacio, famelica e vogliosa.
Era un rincorrersi di lingue
affamate, capaci di saziarsi solo nella bocca dell’altro.
Draco non riusciva a sentire
niente se non i battiti furiosi del suo cuore che sembravano scandire il tempo.
Perso nelle labbra di
Hermione, Draco perse coscienza del tempo, dello spazio e del luogo in cui si
trovavano.
Non esisteva altro che le
labbra di Hermione attaccate alle sue e per nessuna ragione al mondo avrebbe
smesso di baciarla.
- Ehi, voi due, ma dico siete
impazziti?-
Harry era piombato di fronte
a loro e li guardava mezzo divertito e mezzo arrabbiato.
A malincuore Hermione, che
era la più ragionevole di loro due, lo lasciò andare.
- Cosa c’è Harry?- gli
chiese, per nulla imbarazzata
- Cosa c’è? Cos’è Hermione i
baci di Malfoy hanno il potere di mandarti in tilt in cervello? C’è che siamo
nel bel mezzo di una battaglia! E credo che voi possiate aspettare che sia
finita prima di saltarvi addosso! Io e Ginny non riuscivamo a capire perché
sembrava che tutti i mangiamorte vi avessero preso di mira. Li abbiamo
schiantati tutti, quindi abbiamo vinto. Poi siamo venuti a controllare se
eravate rimasti immobili perché eravate feriti e vi abbiamo trovato a
baciarvi!- li accusò.
- Oh- fu tutto ciò che
Hermione riuscì a dire.
- Stanno bene?- la voce di
Ginny li raggiunse,
Harry si voltò a guardarla
con un sorrisetto furbo.
- Stanno benissimo tesoro. A
quanto pare l’attrazione fra di loro è più letale di un centinaio di
mangiamorte visto che non riescono a non saltarsi addosso nemmeno in una
battaglia pericolosa come questa-
- Hermione!- la sgridò Ginny.
Ma Hermione poteva giurare
che non era veramente arrabbiata.
Draco rise.
- Bene allora, credo che devo
ringraziare anche te se posso ancora baciare la mia ragazza, quindi grazie
Potty- disse ghignando.
Hermione non riusciva a
respirare. Era fissata sulle labbra di lui e su quelle parole che aveva appena
detto.
Draco la prese per mano.
- Vieni amore, andiamo- le
disse
Senza attendere oltre
Hermione intrecciò le loro dita e si diresse con lui verso il quartiere
generale dell’ordine.
Non importava se era una
lunga camminata e se tutti gli altri si sarebbero materializzati.
Non importavano neanche i
rimproveri che avrebbero ricevuto da Molly per essere arrivati così tardi ed
averli tenuti in pensiero così a lungo.
L’unica cosa che importava
erano le dita di Draco strette alle sue.
Hermione non riusciva a credere
che Draco fosse arrabbiato con lei per una sciocchezza di quel genere.
Si era seduto a tavola
lontano da lei e le teneva il broncio.
Hermione lo trovava adorabile
anche con le braccia incrociate e quel broncio insoddisfatto sulle labbra.
Sospirando si alzò e lo
raggiunse.
- Posso sedermi sopra a te?-
chiese.
Draco avrebbe tanto voluto
dirle di no, giusto per dimostrare a se stesso che era lui a comandare, ma
Hermione conosceva troppo a fondo i suoi punti deboli e sapeva, quanto lui
adorasse quando si sedeva sulle sue ginocchia, così si ritrovò a mugugnare
qualcosa di incomprensibile in risposta che Hermione prese per un sì.
Si accomodò sulle sue
ginocchia e prese ad accarezzargli i capelli delicatamente.
- Non riesco a credere che tu
ti sia arrabbiato perché sono uscita con Harry!-
Draco brontolò qualcosa.
- Amore, sai che ti amo, e se
non ti ricordi anche Harry è fidanzato, lui e Ginny si sposano fra meno di un
mese, come puoi pensare che ci sia qualcosa fra di noi?-
Sembrava che stesse
ritornando in sé.
- Amore, lo sai che Harry non
capisce nulla in fatto di look, l’ho solo accompagnato a comprarsi il vestito e
devo dire che è stato un bene, pensa che aveva optato per un completo verde
prato per il suo matrimonio!-
Il pensiero di Potter,
vestito di verde prato al proprio matrimonio, riuscì a farlo ridere.
Hermione sembrò contenta di
quella reazione.
Posò la testa sulla sua
spalla, sospirando.
Draco la strinse fra le
braccia.
-Mi dispiace per essermi
comportato come un idiota, è più forte di me, Hermione. Immaginarti fuori a
passeggiare con qualcuno che non sono io mi manda fuori di testa- confessò al
suo orecchio
Hermione sospirò.
- Lo so, ma è anche per
questo che ti amo- rispose.
Lo sentì rilassarsi fra le
sue braccia.
La baciò.
E anche quell’ennesima scenata
di gelosia, passò in secondo piano rispetto a quel bacio.
Perché quando Draco la
baciava aveva il potere di cancellare dal suo cervello qualsiasi altra cosa.
Sorridendo Hermione
ricambiò
il bacio, certa che lo avrebbe amato comunque anche quando, da
lì a due mesi, avrebbe dovuto accompagnare Ron a comprare il
proprio abito da nozze per il suo
matrimonio con Luna, e lui le avrebbe
fatto la stessa scenata.
D’altronde Draco era Draco.
Con lui bisognava lasciare o
prendere così com’era.
E lei avrebbe preso tutta la
vita.
Avrebbe sempre preso.
Tabella 3- Passioni: Cucinare
Hermione adorava cucinare, e
Draco adorava vederglielo fare soprattutto perché era particolarmente portata.
Da quando si erano sposati,
tre anni prima, Hermione aveva dato prova di essere una cuoca eccellente, oltre
che a una perfetta moglie.
D’altronde non esisteva
qualcosa in cui Hermione non riuscisse, tranne forse il volare.
Per quello aveva una tremenda
fobia, anche se, Draco ne era molto orgoglioso, lui era stato il primo con cui
lei aveva accettato di volare e sarebbe rimasto anche l’unico.
- Tesoro mi passi le uova per
favore? Me ne servono tre-
Draco si spostò in cucina
aprì il frigo e prese tre uova.
Prima di raggiungerla però,
scivolò sul giocattolo nuovo che suo figlio Ryan aveva seminato per il
pavimento.
Si udì un tonfo sordo.
Hermione lasciò perdere il
dolce e andò a controllare cosa fosse successo.
Suo marito se ne stava
disteso a terra, e aveva residui d’uovo sui capelli, sui vestiti e persino
sulle sopraciglia.
Hermione scoppiò a ridere
divertita, mentre Draco le rivolgeva un’occhiataccia.
- Oh amore dovresti vederti!-
si giustificò lei senza accennare a smettere di ridere.
- Ah e così ti diverto è
amore?- chiese lui.
Prima che Hermione potesse
ribattere si ritrovò distesa su Draco, sporca almeno quanto lui.
Fu il suo turno di ridere.
Era bellissima.
Sua moglie aveva la rara
capacità di essere dannatamente bella anche con i capelli sporchi di uova.
La risata durò poco.
E il cervello di Draco fu
presto invaso da un altro pensiero.
Suo figlio era a casa di
Potter - che Dio gli rendesse lode per questo- e non lo avrebbero rivisto fino
a cena, erano a malapena le quattro e avevano tutto quel grande spazio solo per
loro due…
Parecchie ore più tardi, con
Hermione stretta fra le braccia, dopo aver fatto il sesso migliore di tutta la sua
vita, Draco realizzò che la cucina era meravigliosamente perfetta non solo per
cucinare.
Tabella 4- Peccati & Virtù: Riconoscere di avere
bisogno di un altro
- Hermione? -
Hermione si voltò sorridente.
- Sì amore?-
- Mi chiedevo: ripensandoci
forse è meglio che ci sia anche tu qui con me, sai non sono poi tanto sicuro di
saperlo fare-
Con un sorrisetto
impertinente Hermione rientrò nella stanza.
Suo marito se ne stava in piedi
tenendo su una mano la loro seconda figlia, Susanne, e sull’altra un pannolino.
-Non riesco a metterglielo-
ammise
- Beh è chiaro, prima devi
aprirlo. D’altronde, avendo tu categoricamente rifiutato di cambiare Ryan
almeno una volta, è normale che non sai come si fa-
- Non mi sono categoricamente
rifiutato di cambiarlo, sai che ci ho provato, solo che ho cambiato subito
idea, dopo che mi ha fatto pipì in faccia!- precisò Draco.
Hermione agitò una mano in
aria, per zittirlo.
- Beh direi che per cominciare
puoi posarla sul lettino che dici?- chiese
- Cosa? Oh sì certo il
lettino. Ero abbastanza certo che non dovessi cambiarla in piedi- disse
Hermione soffocò una
risatina, facendola passare per un colpo di tosse.
Draco la guardò male per
qualche secondo, prima di seguire il suo consiglio.
- Perfetto. Ora che ne dici
di aprire il pannolino nuovo? -
Draco obbedì.
Con due mani libere era
incredibilmente più facile.
- Ehm amore?-
Draco si girò a guardarla.
- Non puoi metterlo sopra a
quello sporco, prima devi levare l’altro- disse
- Levare l’altro? Oh sì
certo-
Questa volta Hermione non si
diede la pena di far passare per tosse la risata.
Draco, più imbarazzato che
mai, avanzò verso Susanne.
Levò il pannolino sporco e lo
sostituì con quello pulito.
Un odore di pulito invase le
sue narici.
Ci era riuscito! Era riuscito
a cambiare sua figlia!
Le schioccò un bacio sulle
guancia e la mise a letto.
Hermione lo guardava
radiante.
- Ero certa che ci saresti
riuscito- disse piano per non svegliarla.
Draco chiuse la porta,
attento a non fare rumore.
- Devo dire che invece io non
ne ero così certo, ma sposare te è stata la mia fortuna- disse prendendola fra
le braccia.
Hermione rise divertita,
mentre lui, tenendole la mano, la conduceva nella loro camera da letto.
Tabella 5- Emozioni: Felicità
Hermione era certa al 99% che
i suoi due figli sarebbero rimasti orfani di padre, se Draco si fosse rifiutato
di darle una spiegazione razionale del perché il loro salone da pranzo era
l’equivalente di un campo di battaglia, quando meno di due ore dopo avrebbero
avuto a cena l’aristocraticissima Narcissa Malfoy- e Dio solo sapeva quanto
quella donna odiasse lo sporco- e il suo
snob marito.
- Draco, si può sapere che
diavolo è successo qui?- tuonò.
Draco giunse di corsa,
seguito da Ryan e Susanne.
Negli anni di matrimonio
aveva imparato che era meglio, per la sua salute, perché i loro figli non
restassero traumatizzati, e perché la loro intera casa non crollasse, non avere
a che fare con Hermione arrabbiata.
- Io e i bambini stavamo solo
giocando – disse con un timido sorriso.
- Giocando? Draco Malfoy
perché diavolo non siete andati di fuori? Ci avevo messo più di due ore a
sistemare questa casa, utilizzando la magia, affinché tua madre non trovasse
qualcosa da dire e tu, nell’unica ora libera che mi ero presa per andare dal
parrucchiere- fece una pausa per indicare la meravigliosa acconciatura che
portava – tu hai distrutto tutto!- sbraitò.
- Oh e perché mai tu dovevi
preoccuparti di sistemare il nostro salone? Oh no, la cena con i miei, non
dirmi che era oggi!- disse Draco più a se stesso che a sua moglie.
- Te ne sei dimenticato?!?
Draco è una settimana che ne parliamo, come hai fatto a scordarti che era
oggi ?!?- chiese Hermione allibita.
Non sapeva se piangere o
ridere, perciò aveva scelto la via di mezzo, quella del nervosismo, con il
risultato che i bambini sembravano sull’orlo delle lacrime.
- Su la mamma non è davvero
arrabbiata, sapete che mi vuole bene anche quando grida-
- Non ce l’hai davvero con
papà vero mamma? Non è stata colpa sua, gli abbiamo chiesto noi di giocare
insieme - disse Susanne con gli occhioni azzurri pieni di lacrime.
- Papà non c’entra mamma, è
colpa nostra- disse Ryan.
Anche i suoi occhi grigi
cominciavano ad inumidirsi.
Hermione crollò e scoppiò a piangere, aprendo le braccia.
Niente, niente, aveva più
importanza di quel tenero momento familiare.
Li amava così tanto che
riusciva a sentirsi pienamente felice semplicemente assieme a loro, in quel
disastro, malgrado tutto.
Narcissa Malfoy avrebbe
potuto dire quello che voleva, non l’avrebbe privata di un solo secondo di quel
tenero momento.
I bambini le corsero
incontro per farsi abbracciare.
- Certo che no, amo vostro
padre, nonostante la sua passione principale sia distruggere ciò che io ho
costruito con tanta cura-
- Ehi, questo è un attacco
personale alla mia persona!- protestò Draco.
Hermione rise fra i
singhiozzi.
- Non vi date il bacino della
pace?- chiese Susanne.
Tutto il suo corpo era in
fibrillazione, non attendeva altro che vedere i propri genitori baciarsi.
- Bacino, bacino!- incoraggiò
Ryan
Draco si avvicinò a lei con
uno sguardo furbo.
- Non vorrai deludere i
bambini vero amore?-
- Fottuto bastardo non lo fai di certo per i bambini- rispose
Hermione piano per non far sentire i suoi figli, mentre un sorrisino
imperterrito si faceva strada anche fra le sue labbra.
- Ovviamente no, lo faccio
per me, prima di ogni altra cosa. Sei mia moglie, questo mi dà il diritto di baciarti
tutte le volte che voglio- chiarì sorridendo
- Ah è così dunque?- chiese
Hermione.
Ogni traccia di rabbia era
sparita dalla sua voce.
Era solo divertita.
- Proprio così’- confermò lui
E la baciò.
A lungo.
Con desiderio.
Con amore.
Con fiducia.
- Papà lascia andare la
mamma, morirà se non le permetti di respirare!- disse Ryan serio.
Draco lasciò andare Hermione
divertito, avrebbero ripreso da lì, ne era certo, quella sera nella loro camera
da letto, dopo aver messo a dormire quelle due piccole pesti, per ora voleva
godersi a pieno quel momento felice, con sua moglie e i suoi figli, e lui non
avrebbe potuto chiedere di meglio.
Quella sera Lucius e Narcissa
Malfoy mangiarono con la famiglia del figlio al ristorante, visto che era
inammissibile, a parere del figlio e di sua moglie, che fossero stati così maleducati da
non averli ancora mai invitati a mangiare fuori.
E quella notte le previsioni
di Draco si avverarono nel migliore dei modi.
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FINE -----
N. A: Precisazione: Lucius e
Narcissa, sono ancora vivi e vegeti, Harry ha vinto e si sono dovuti adattare a
ciò che questo comportava e anche ad avere una mezzosangue in famiglia. I
rapporti con il figlio non sono né buoni né cattivi, si vedono ogni tanto insieme
ed è un ottimo risultato che tutte le parti ne escano illese direi!
Spero che questa piccola
storia vi sia piaciuta e che mi volgiate lasciare un commentino! personalmente mi sono divertita un mondo a scriverla!
Giulia.