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Autore: littledramy    07/01/2010    8 recensioni
PARING: Draco & Hermione Tabelle da usare: Anatomia umana, Umore & Carattere, Passioni, Peccati & Virtù, Emozioni. Si devono realizzare storie su tutte le tabelle, prendendone ognuna due volte, in modo da realizzare 10 fic ( o drabble ), scegliendo una frase che sia il filo conduttore delle storie da noi realizzate. *-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-* - Non farlo mai più Hermione. Non permetterti mai più di pensare che la mia vita valga più della tua!- disse - Ma è così Draco, io non riuscirei più neanche ad immaginare una mia vita senza di te- Draco si immobilizzò. La sua mano bloccata fra i capelli mossi di lei, pareva rifiutare di spostarsi e di riprendere ad accarezzarla. Ogni suo muscolo pareva incapace di muoversi. Sentiva solo il proprio cuore rimbombare nel petto. Avrebbero potuto anche ucciderlo, sarebbe morto felice. - Lo pensi davvero? – sussurrò a voce bassissima. Lei chinò il capo in senso affermativo, frenetica. - Se ne è accorto persino Ron, che ha impiegato mesi per capire di piacere a Luna, mi spieghi com’è possibile che tu sia l’unico a non saperlo?- disse ridendo nervosamente. Draco non aveva bisogno di sentire altro e lì, nel bel mezzo di una battaglia, mise a tacere Hermione nell’unico modo veramente efficace.
Genere: Romantico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PARING: Draco & Hermione

Tabelle da usare: Anatomia umana, Umore & Carattere, Passioni, Peccati & Virtù, Emozioni.

Si devono realizzare storie su tutte le tabelle, prendendone ognuna due volte, in modo da realizzare 10 fic ( o drabble ), scegliendo una frase che sia il filo conduttore delle storie da noi realizzate.

Le storie seguiranno, nel mio caso, un ordine cronologico, anche se non tutte si susseguiranno, troverete infatti  anche dei salti temporali.

 

N. A: IMPORTANTE: E’ mio dovere informarvi che ho ripreso l’idea di questa fic

 ( la struttura e le tabelle ) dalla storia The One Who Knows di floorcoaster, tradotta da kit_05, tuttavia, ovviamente, la storia è molto diversa, avendo io ripreso esclusivamente l’idea delle tabelle, non si tratta assolutamente di un plagio ( li odio e quindi non lo farei mai) leggere l’altra storia per credere. Sono 10 storie molto corte che ho deciso di pubblicare insieme, sperando che vi piaccia non mi resta altro che augurarvi buona lettura! spero che vi piacerà! Giulia..

 

Perché Draco e Hermione sono imperfettamente giusti insieme.

 

  

Tabella 2- Umore & Carattere: Rabbia                                                                      

 

- Hermione per favore..- Harry la supplicava.

Hermione scosse la testa con forza, incapace di credere che tutti lì fossero d’accordo con lui nel difenderlo.

Sentiva la rabbia montarle dentro con una tale ferocia che avrebbe potuto distruggere l’intero quartiere dell’ordine, dove si trovano, se solo non le avessero dato ragione.

Nella stanza nessuno fiatava.

- Non starò zitta Harry, solo perché tu pensi che sia quello che io devo fare. E se voi siete troppo codardi per dire quello che pensate lo farò io-

Si rivolse verso Malfoy che non aveva smesso un attimo di guardarla, appoggiato alla porta d’ingresso con un’espressione ferita e arrabbiata negli occhi.

- E così tu pensi che sia tutto a posto Malfoy eh? Credi che sia tutto sistemato solo perché hai mosso il tuo elegantissimo culo purosangue e hai salvato Luna dai mangiamorte una sola volta. E questo credi ti dia il diritto di venire qui e di pretendere di essere alla pari di tutti gli altri. E dov’eri  tutte le altre volte che i mangiamorte ci davano la caccia è Malfoy? Dov’eri quando hanno catturato me, Ron e Harry? Ah sì ricordo, eri a casa tua, nascosto sotto le sottane di tua madre, troppo impaurito per decidere da che parte stare!- sbraitò lei indicandolo.

Draco avanzò verso di lei, furioso.

- Stai esagerando Granger, non permetto a nessuno di parlami così’!- tuonò.

-  Permettermi? Permettermi? Io non ho bisogno del permesso di nessuno, tantomeno del tuo, arrogante moccioso viziato!- rispose Hermione.

Draco sfoderò la bacchetta e Hermione fece altrettanto.

- Coraggio Malfoy, prova ad uccidermi per poi scappare da mammina, tanto non sai fare di meglio!- lo provocò lei

- Granger, ti avverto sto esaurendo la pazienza. Ritira immediatamente quello che hai detto e forse sarò disposto a mettere una pietra sopra sull’intera faccenda. ORA!- urlò mentre le si avvicinava ancora di più

- Silente è morto per colpa tua Malfoy, se siamo in questo casino, la colpa è unicamente tua Malfoy e no, non ho alcuna intenzione di ritirare quello che ho detto. Potrai aver salvato Luna dai mangiamorte, potresti salvare anche me, la situazione non cambierebbe, ai miei occhi rimarrai sempre il codardo che sei, che passa da una parte all’altra solo per avere salva la pelle. Sappiamo tutti e due che questo è l’unico motivo per cui sei qui-

Lui le strinse il polso con forza.

La rabbia nei suoi occhi era scomparsa per essere sostituita da qualcosa di

molto peggiore, un lancinante dolore per ciò che lei gli aveva appena detto.

- Allora è questo che pensi di me Granger? Che sono un codardo?-

Hermione lo fissò negli occhi, un lungo interminabile istante, prima di sussurrare:

- Sì-

Senza altre parole le lasciò il polso, girò sui tacchi e se ne andò, sbattendo la porta così forte da far tremare l’intero edificio.

 

 

Tabella 4- Peccati & Virtù: Orgoglio e pregiudizi.

 

Senza guardare nessuno in faccia Hermione si avvolse nel suo cappotto e lo seguì di fuori.

Aveva rimpianto di averlo definito ‘codardo’ un secondo dopo averlo fatto, ma era troppo tardi.

 Lui se ne era già andato.

Lo trovò di fuori.

Una sigaretta fra le labbra, e un’altra a terra, consumata fino a metà.

- Non ti hanno mai detto che fumare fa male alla salute Malfoy? – gli chiese, avvicinandosi.

Lui si girò e la guardò a lungo prima di parlare.

Era incredibile quanto fosse incline al masochismo.

Eppure non poteva fare a meno di trovarla bella, anche con i capelli scompigliati e quell’aria da saccente dipinta in faccia,.

Peccato che lei lo avrebbe sempre trovato un codardo, incondizionatamente da ciò che lui avrebbe fatto per dimostrarle il contrario.

Gettò la sigaretta a terra.

- La prima cosa che mi è venuta in mente quando sono uscito era di distruggere qualcosa o prendere a pungi qualcuno, ma probabilmente, se lo avessi fatto, tu mi avresti disprezzato ancora di più, così ho optato solo per il deterioramento della mia salute fisica, di cui sono certo, non ti interessa affatto- rispose.

- Perché ti importa così tanto di ciò che penso io Malfoy? – gli chiese mentre si avvicinava ancora di più a lui

Draco non rispose.

Hermione non si aspettava che l’avrebbe fatto.

Dopotutto era sempre stato attaccato al suo orgoglio, così come lei avrebbe avuto sempre pregiudizi nei suoi confronti.

D’altronde erano impossibili da cancellare sette anni di odio e di insulti per una sua sola buona azione.

- Mi dispiace per quello che ti ho detto- disse infine

- No che non ti dispiace, pensavi davvero ciò che hai detto Granger. Ti conosco meglio di quanto tu creda e so riconoscere quando menti o quando dici la verità, in questo caso, mi dispiace ammetterlo, eri perfettamente sincera-

Lei scosse la testa con forza.

- Pensavo solo parte delle cose che ti ho detto Malfoy, al resto hanno contribuito la stanchezza, lo stress, la tensione degli ultimi giorni, il dolore per la perdita di Fred e devo proprio dirlo anche la mia lingua tagliente incapace di stare zitta-

Lo sentì ridere.

Aveva una bella risata, quasi pungente, ma estremamente contagiosa.

Si ritrovò a ridere con lui, mentre si faceva estremamente reale il pensiero che dopotutto bastava così poco, una risata, e tutti gli anni di odio, il muro di diffidenze che avevano reciprocamente innalzato, e che lei aveva contribuito a mantenere alto e solido, potevano crollare.


Tabella 3- Passioni: Ridere

 

Era bello ridere.

Era gioioso sentire la propria risata spargersi nel vento, quasi per formare un eco.

Hermione chiuse gli occhi e si sentì improvvisamente serena, come non lo era più da tempo.

La battaglia con i mangiamorte, appena passata, quella che avrebbero dovuto affrontare la settimana successiva, le urla di dolore dei suoi amici e le sue che si mischiavano quando Fred Weasley era stato ucciso, tutto quello che avrebbero ancora dovuto affrontare affinché la morte di Fred non fosse stata vana e Voldemort fosse definitivamente sconfitto, ogni cosa passò in secondo piano.

Non c’erano che lei e Draco Malfoy a ridere per una sua battuta.

E si sentiva così bene.

Le era mancata la quotidianità.

Le era mancato ridere.

Le era mancato il sentirsi felice per una circostanza banale.

Ed era così bello.

Quando riaprì gli occhi Draco Malfoy era davanti a lei e la fissava.

- Allora, non credi davvero che io sia un codardo?- chiese

Hermione poteva giurare di sentire una nota di incertezza nella sua voce.

Fragilità e paura.

Scosse la testa.

- No -

Lo vide rilassarsi, le rughe che si erano formate sulla sua fronte scomparvero, e le sue labbra si aprirono in un sorriso radioso.

Hermione rimase incantata a guardarlo, mentre dentro di lei prendeva consapevolezza del fatto che adorava ridere.

Soprattutto se a ridere con lei, c’era Draco Malfoy.



Tabella 1- Anatomia umana: Occhi

 

Draco si perse nel contemplare come le sue iridi d’ambra fossero piene di pagliuzze dorate, quando rideva,

Era così’ bella che non avrebbe voluto altro che guardarla ridere per tutta la vita.

Non riusciva a staccare gli occhi dai suoi.

Ne era completamente attratto.

L’oro degli occhi di lei, fungeva da calamita per l’argento dei suoi, che sembravano incapaci di smettere di fissarla o più semplicemente di prendere in considerazione l’idea di farlo.

Hermione taceva e sembrava attratta almeno quanto lui dai suoi occhi.

Sentiva come se l’aria fosse scomparsa, per essere sostituita dall’attrazione magnetica che si era creata fra i loro occhi.

Era come essere sottoposti a scariche di passione ripetute senza sosta.

Hermione aprì la bocca come per dire qualcosa, ma la richiuse subito.

Quel momento era così perfetto così com’era, che parlare sarebbe equivalso a rovinare l’incantevole atmosfera magica che si era creata.

La porta si aprì e fu l’arrivo di Harry Potter, seguito da Ginny e Ron, a spezzare l’incanto che si era creato.

Si girarono verso la porta, incurvando un sopracciglio.

- Non vi sentivamo gridare, così siamo venuti a controllare che non vi foste uccisi- disse Ginny.

Hermione incurvò le labbra in una specie di sorriso.

- Stiamo benissimo- disse

- Draco mi dispiace per quello che ti ha detto Hermione- disse Harry, che nel frattempo li aveva raggiunti, dandogli una pacca sulla spalla.

- E’ tutto a posto, io ed Hermione abbiamo chiarito ogni cosa- disse guardandola.

Hermione gli sorrise in risposta, ricambiando lo sguardo.

- Allora visto che voi due avete fatto pace che ne dite di rientrare? Ci sono ancora un mucchio di dettagli da sistemare per la battaglia -

- Certo Weasley, veniamo subito- disse Draco.

Poi si chinò in un mezzo inchino.

-Prima le signore- disse

Hermione ridacchiò, posando la mano su quella di Draco per ringraziarlo di quella piccola gentilezza.

Non fu una sorpresa per nessuno dei due scoprire che c’era un’attrazione magnetica anche fra le loro mani e che i loro stessi corpi entravano in fibrillazione al solo contatto.

Quando rientrarono dentro e si sedettero vicini, i presenti potevano giurare che Hermione canticchiava una leggera melodia e che Draco fischiettava la stessa canzoncina fra sé e sé.

 

Tabella 5- Emozioni: Paura

 

La battaglia infervorava.

I mangiamorte erano moltissimi e sembravano essersi triplicati dalla battaglia precedente.

Con la coda dell’occhio Hermione cercava Draco.

Non lo vedeva da nessuna parte e la cosa non le piaceva per niente.

Sentiva qualcosa di sinistro essersi impossessato delle sue viscere stringendole in una morsa fredda.

La bacchetta le cascò dalle mani.

L’attimo di angoscia quasi le costò la vita.

Prima che potesse chinarsi a raccoglierla, un mangiamorte, con una testa enorme, si gettò contro di lei, urlando:

- Avada Kedavra-

 In una situazione normale, Hermione non si sarebbe mai fatta trovare impreparata, ma quella non era una situazione normale.

Era una battaglia e lei non vedeva Draco da nessuna parte.

Non avrebbe potuto continuare a combattere senza avere l’assoluta certezza che lui stesse bene, che non fosse ferito e che non fosse in difficoltà.

Non poteva neppure immaginare che lui morisse senza sapere quanto fosse finto il disprezzo che provava per lui, e quanto fossero veri e potenti i sentimenti che si erano originati in lei da quando la settimana prima erano rimasti soli a parlare di fuori.

Non si accorse del mangiamorte se non quando se lo ritrovò alle spalle.

- Protego!-

La maledizione senza perdono le rimbalzò addosso e colpì il mangiamorte che aveva di fronte che cadde in avanti con un tonfo sordo.

Stordita Hermione si guardò intorno.

Draco era lì, di fronte a lei e la guardava terrorizzato.

-Volevi forse farmi prendere un infarto? Era una fortuna che fossi stato vicino a te, altrimenti a questa ora…Io non riesco neanche a pensarci..mio Dio Hermione!- disse stringendola fra le braccia e accarezzandola.   

- Draco, io non riuscivo a concentrarmi, non ti vedevo, immaginarti in difficoltà, immaginarti morto..Io mi dispiace-

- Non farlo mai più Hermione. Non permetterti mai più di pensare che la mia vita valga più della tua!- disse

- Ma è così Draco, io non riuscirei più neanche ad immaginare una mia vita senza di te-

Draco si immobilizzò.

La sua mano bloccata fra i capelli mossi di lei, pareva rifiutare di spostarsi e di riprendere ad accarezzarla.

Ogni suo muscolo pareva incapace di muoversi.

Sentiva solo il proprio cuore rimbombare nel petto.

Avrebbero potuto anche ucciderlo, sarebbe morto felice.

- Lo pensi davvero? – sussurrò a voce bassissima.

Lei chinò il capo in senso affermativo, frenetica.

- Se ne è accorto persino Ron, che ha impiegato mesi per capire di piacere a Luna, mi spieghi com’è possibile che tu sia l’unico a non saperlo?- disse ridendo nervosamente.

Draco non aveva bisogno di sentire altro e lì, nel bel mezzo di una battaglia, mise a tacere Hermione nell’unico modo veramente efficace.

 

Tabella 1- Anatomia umana: Labbra

 

Le labbra di lei erano calde e morbide, e baciarla era estasiante.

Sentì la lingua di lei, avanzare nella sua bocca, vogliosa e timorosa al tempo stesso.

Succhiò le sue labbra per incoraggiarla e farle capire che lui non desiderava altro che essere baciato da lei.

Fu certa che lei lo capì perché rispose al suo bacio, famelica e vogliosa.

Era un rincorrersi di lingue affamate, capaci di saziarsi solo nella bocca dell’altro.

Draco non riusciva a sentire niente se non i battiti furiosi del suo cuore che sembravano scandire il tempo.

Perso nelle labbra di Hermione, Draco perse coscienza del tempo, dello spazio e del luogo in cui si trovavano.

Non esisteva altro che le labbra di Hermione attaccate alle sue e per nessuna ragione al mondo avrebbe smesso di baciarla.

- Ehi, voi due, ma dico siete impazziti?-

Harry era piombato di fronte a loro e li guardava mezzo divertito e mezzo arrabbiato.

A malincuore Hermione, che era la più ragionevole di loro due, lo lasciò andare.

- Cosa c’è Harry?- gli chiese, per nulla imbarazzata

- Cosa c’è? Cos’è Hermione i baci di Malfoy hanno il potere di mandarti in tilt in cervello? C’è che siamo nel bel mezzo di una battaglia! E credo che voi possiate aspettare che sia finita prima di saltarvi addosso! Io e Ginny non riuscivamo a capire perché sembrava che tutti i mangiamorte vi avessero preso di mira. Li abbiamo schiantati tutti, quindi abbiamo vinto. Poi siamo venuti a controllare se eravate rimasti immobili perché eravate feriti e vi abbiamo trovato a baciarvi!- li accusò.

- Oh- fu tutto ciò che Hermione riuscì a dire.

- Stanno bene?- la voce di Ginny li raggiunse,

Harry si voltò a guardarla con un sorrisetto furbo.

- Stanno benissimo tesoro. A quanto pare l’attrazione fra di loro è più letale di un centinaio di mangiamorte visto che non riescono a non saltarsi addosso nemmeno in una battaglia pericolosa come questa-

- Hermione!- la sgridò Ginny.

Ma Hermione poteva giurare che non era veramente arrabbiata.

Draco rise.

- Bene allora, credo che devo ringraziare anche te se posso ancora baciare la mia ragazza, quindi grazie Potty- disse ghignando.

Hermione non riusciva a respirare. Era fissata sulle labbra di lui e su quelle parole che aveva appena detto.

Draco la prese per mano.

- Vieni amore, andiamo- le disse

Senza attendere oltre Hermione intrecciò le loro dita e si diresse con lui verso il quartiere generale dell’ordine.

Non importava se era una lunga camminata e se tutti gli altri si sarebbero materializzati.

Non importavano neanche i rimproveri che avrebbero ricevuto da Molly per essere arrivati così tardi ed averli tenuti in pensiero così a lungo.

L’unica cosa che importava erano le dita di Draco strette alle sue.

 

Tabella 2: Umore & Carattere: Possessività

 

Hermione non riusciva a credere che Draco fosse arrabbiato con lei per una sciocchezza di quel genere.

Si era seduto a tavola lontano da lei e le teneva il broncio.

Hermione lo trovava adorabile anche con le braccia incrociate e quel broncio insoddisfatto sulle labbra.

Sospirando si alzò e lo raggiunse.

- Posso sedermi sopra a te?- chiese.

Draco avrebbe tanto voluto dirle di no, giusto per dimostrare a se stesso che era lui a comandare, ma Hermione conosceva troppo a fondo i suoi punti deboli e sapeva, quanto lui adorasse quando si sedeva sulle sue ginocchia, così si ritrovò a mugugnare qualcosa di incomprensibile in risposta che Hermione prese per un sì.

Si accomodò sulle sue ginocchia e prese ad accarezzargli i capelli delicatamente.

- Non riesco a credere che tu ti sia arrabbiato perché sono uscita con Harry!-

Draco brontolò qualcosa.

- Amore, sai che ti amo, e se non ti ricordi anche Harry è fidanzato, lui e Ginny si sposano fra meno di un mese, come puoi pensare che ci sia qualcosa fra di noi?-

Sembrava che stesse ritornando in sé.

- Amore, lo sai che Harry non capisce nulla in fatto di look, l’ho solo accompagnato a comprarsi il vestito e devo dire che è stato un bene, pensa che aveva optato per un completo verde prato per il suo matrimonio!-

Il pensiero di Potter, vestito di verde prato al proprio matrimonio, riuscì a farlo ridere.

Hermione sembrò contenta di quella reazione.

Posò la testa sulla sua spalla, sospirando.

Draco la strinse fra le braccia.

-Mi dispiace per essermi comportato come un idiota, è più forte di me, Hermione. Immaginarti fuori a passeggiare con qualcuno che non sono io mi manda fuori di testa- confessò al suo orecchio

Hermione sospirò.

- Lo so, ma è anche per questo che ti amo- rispose.

Lo sentì rilassarsi fra le sue braccia.

La baciò.

E anche quell’ennesima scenata di gelosia, passò in secondo piano rispetto a quel bacio.

Perché quando Draco la baciava aveva il potere di cancellare dal suo cervello qualsiasi altra cosa.

Sorridendo Hermione ricambiò il bacio, certa che lo avrebbe amato comunque anche quando, da lì a due mesi, avrebbe dovuto accompagnare Ron a comprare il proprio abito da nozze per il suo matrimonio con  Luna, e lui le avrebbe fatto la stessa scenata.

D’altronde Draco era Draco.

Con lui bisognava lasciare o prendere così com’era.

E lei avrebbe preso tutta la vita.

Avrebbe sempre preso.

 

Tabella 3- Passioni: Cucinare

 

Hermione adorava cucinare, e Draco adorava vederglielo fare soprattutto perché era particolarmente portata.

Da quando si erano sposati, tre anni prima, Hermione aveva dato prova di essere una cuoca eccellente, oltre che a una perfetta moglie.

D’altronde non esisteva qualcosa in cui Hermione non riuscisse, tranne forse il volare.

Per quello aveva una tremenda fobia, anche se, Draco ne era molto orgoglioso, lui era stato il primo con cui lei aveva accettato di volare e sarebbe rimasto anche l’unico.

- Tesoro mi passi le uova per favore? Me ne servono tre-

Draco si spostò in cucina aprì il frigo e prese tre uova.

Prima di raggiungerla però, scivolò sul giocattolo nuovo che suo figlio Ryan aveva seminato per il pavimento.

Si udì un tonfo sordo.

Hermione lasciò perdere il dolce e andò a controllare cosa fosse successo.

Suo marito se ne stava disteso a terra, e aveva residui d’uovo sui capelli, sui vestiti e persino sulle sopraciglia.

Hermione scoppiò a ridere divertita, mentre Draco le rivolgeva un’occhiataccia.

- Oh amore dovresti vederti!- si giustificò lei senza accennare a smettere di ridere. 

- Ah e così ti diverto è amore?- chiese lui. 

Prima che Hermione potesse ribattere si ritrovò distesa su Draco, sporca almeno quanto lui.

Fu il suo turno di ridere.

Era bellissima.

Sua moglie aveva la rara capacità di essere dannatamente bella anche con i capelli sporchi di uova.

La risata durò poco.

E il cervello di Draco fu presto invaso da un altro pensiero.

Suo figlio era a casa di Potter - che Dio gli rendesse lode per questo- e non lo avrebbero rivisto fino a cena, erano a malapena le quattro e avevano tutto quel grande spazio solo per loro  due…

Parecchie ore più tardi, con Hermione stretta fra le braccia, dopo aver fatto il sesso migliore di tutta la sua vita, Draco realizzò che la cucina era meravigliosamente perfetta non solo per cucinare.

 

Tabella 4- Peccati & Virtù: Riconoscere di avere bisogno di un altro

 

- Hermione? -

Hermione si voltò sorridente.

- Sì amore?-

- Mi chiedevo: ripensandoci forse è meglio che ci sia anche tu qui con me, sai non sono poi tanto sicuro di saperlo fare-

Con un sorrisetto impertinente Hermione rientrò nella stanza.

Suo marito se ne stava in piedi tenendo su una mano la loro seconda figlia, Susanne, e sull’altra un pannolino.

-Non riesco a metterglielo- ammise

- Beh è chiaro, prima devi aprirlo. D’altronde, avendo tu categoricamente rifiutato di cambiare Ryan almeno una volta, è normale che non sai come si fa-

- Non mi sono categoricamente rifiutato di cambiarlo, sai che ci ho provato, solo che ho cambiato subito idea, dopo che mi ha fatto pipì in faccia!- precisò Draco.

Hermione agitò una mano in aria, per zittirlo.

- Beh direi che per cominciare puoi posarla sul lettino che dici?- chiese  

- Cosa? Oh sì certo il lettino. Ero abbastanza certo che non dovessi cambiarla in piedi- disse

Hermione soffocò una risatina, facendola passare per un colpo di tosse.

Draco la guardò male per qualche secondo, prima di seguire il suo consiglio.

- Perfetto. Ora che ne dici di aprire il pannolino nuovo? -

Draco obbedì.

Con due mani libere era incredibilmente più facile.

- Ehm amore?-

Draco si girò a guardarla.

- Non puoi metterlo sopra a quello sporco, prima devi levare l’altro- disse

- Levare l’altro? Oh sì certo-

Questa volta Hermione non si diede la pena di far passare per tosse la risata.

Draco, più imbarazzato che mai, avanzò verso Susanne.

Levò il pannolino sporco e lo sostituì con quello pulito.

Un odore di pulito invase le sue narici.

Ci era riuscito! Era riuscito a cambiare sua figlia!

Le schioccò un bacio sulle guancia e la mise a letto.

Hermione lo guardava radiante.

- Ero certa che ci saresti riuscito- disse piano per non svegliarla.

Draco chiuse la porta, attento a non fare rumore.

- Devo dire che invece io non ne ero così certo, ma sposare te è stata la mia fortuna- disse prendendola fra le braccia.

Hermione rise divertita, mentre lui, tenendole la mano, la conduceva nella loro camera da letto.

 

Tabella 5- Emozioni: Felicità

 

Hermione era certa al 99% che i suoi due figli sarebbero rimasti orfani di padre, se Draco si fosse rifiutato di darle una spiegazione razionale del perché il loro salone da pranzo era l’equivalente di un campo di battaglia, quando meno di due ore dopo avrebbero avuto a cena l’aristocraticissima Narcissa Malfoy- e Dio solo sapeva quanto quella donna odiasse lo sporco-  e il suo snob marito.

- Draco, si può sapere che diavolo è successo qui?- tuonò.   

Draco giunse di corsa, seguito da Ryan e Susanne.

Negli anni di matrimonio aveva imparato che era meglio, per la sua salute, perché i loro figli non restassero traumatizzati, e perché la loro intera casa non crollasse, non avere a che fare con Hermione arrabbiata.

- Io e i bambini stavamo solo giocando – disse con un timido sorriso.                                                                                

- Giocando? Draco Malfoy perché diavolo non siete andati di fuori? Ci avevo messo più di due ore a sistemare questa casa, utilizzando la magia, affinché tua madre non trovasse qualcosa da dire e tu, nell’unica ora libera che mi ero presa per andare dal parrucchiere- fece una pausa per indicare la meravigliosa acconciatura che portava – tu hai distrutto tutto!- sbraitò.

- Oh e perché mai tu dovevi preoccuparti di sistemare il nostro salone? Oh no, la cena con i miei, non dirmi che era oggi!- disse Draco più a se stesso che a sua moglie.

- Te ne sei dimenticato?!? Draco è una settimana che ne parliamo, come hai fatto a scordarti che era oggi ?!?- chiese Hermione allibita.

Non sapeva se piangere o ridere, perciò aveva scelto la via di mezzo, quella del nervosismo, con il risultato che i bambini sembravano sull’orlo delle lacrime.

- Su la mamma non è davvero arrabbiata, sapete che mi vuole bene anche quando grida-

- Non ce l’hai davvero con papà vero mamma? Non è stata colpa sua, gli abbiamo chiesto noi di giocare insieme - disse Susanne con gli occhioni azzurri pieni di lacrime.

- Papà non c’entra mamma, è colpa nostra- disse Ryan.

Anche i suoi occhi grigi cominciavano ad inumidirsi.

Hermione crollò e  scoppiò a piangere, aprendo le braccia.

Niente, niente, aveva più importanza di quel tenero momento familiare.

Li amava così tanto che riusciva a sentirsi pienamente felice semplicemente assieme a loro, in quel disastro, malgrado tutto.

Narcissa Malfoy avrebbe potuto dire quello che voleva, non l’avrebbe privata di un solo secondo di quel tenero momento.

I bambini le corsero incontro per farsi abbracciare.

- Certo che no, amo vostro padre, nonostante la sua passione principale sia distruggere ciò che io ho costruito con tanta cura-

- Ehi, questo è un attacco personale alla mia persona!- protestò Draco.

Hermione rise fra i singhiozzi.

- Non vi date il bacino della pace?- chiese Susanne.

Tutto il suo corpo era in fibrillazione, non attendeva altro che vedere i propri genitori baciarsi.

- Bacino, bacino!- incoraggiò Ryan

Draco si avvicinò a lei con uno sguardo furbo.

- Non vorrai deludere i bambini vero amore?-

- Fottuto bastardo non lo fai di certo per i bambini- rispose Hermione piano per non far sentire i suoi figli, mentre un sorrisino imperterrito si faceva strada anche fra le sue labbra.

- Ovviamente no, lo faccio per me, prima di ogni altra cosa. Sei mia moglie, questo mi dà il diritto di baciarti tutte le volte che voglio- chiarì sorridendo

- Ah è così dunque?- chiese Hermione.

Ogni traccia di rabbia era sparita dalla sua voce.

Era solo divertita.

- Proprio così’- confermò lui

E la baciò.

A lungo.

Con desiderio.

Con amore.

Con fiducia.

- Papà lascia andare la mamma, morirà se non le permetti di respirare!- disse Ryan serio.

Draco lasciò andare Hermione divertito, avrebbero ripreso da lì, ne era certo, quella sera nella loro camera da letto, dopo aver messo a dormire quelle due piccole pesti, per ora voleva godersi a pieno quel momento felice, con sua moglie e i suoi figli, e lui non avrebbe potuto chiedere di meglio.

Quella sera Lucius e Narcissa Malfoy mangiarono con la famiglia del figlio al ristorante, visto che era inammissibile, a parere del figlio e di sua moglie, che fossero stati così maleducati da non averli ancora mai invitati a mangiare fuori.

E quella notte le previsioni di Draco si avverarono nel migliore dei modi.

 

                                ----                        FINE              -----

 

 

N. A: Precisazione: Lucius e Narcissa, sono ancora vivi e vegeti, Harry ha vinto e si sono dovuti adattare a ciò che questo comportava e anche ad avere una mezzosangue in famiglia. I rapporti con il figlio non sono né buoni né cattivi, si vedono ogni tanto insieme ed è un ottimo risultato che tutte le parti ne escano illese direi!

Spero che questa piccola storia vi sia piaciuta e che mi volgiate lasciare un commentino! personalmente mi sono divertita un mondo a scriverla! Giulia.         

  
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