L’informatica non è un’opinione

Remus Lupin si affacciò alla finestra.

«Scendo subito, Sirius!» gridò all’amico che lo aspettava di sotto.

«Sbrigati, sbrigati! Vado molto di fretta!»

«Arrivo!» Remus si precipitò di sotto, e un agitatissimo Sirius Black gli afferrò la mano e cominciò a trascinarlo.

«Siri, possiamo arrivarci anche camminando!» protestò ancora in licantropo.

«No, corri!»

Sirius trascinò a forza l'amico verso un palazzo babbano. Fuori da un negozio, c'era un cartello che diceva "Internet Point". Varcarono la porta. Un po' ovunque, dei Babbani erano indaffarati davanti a degli strani macchinari che vanno a corrente elettrica.

«E adesso?» domandò Remus.

«Come sarebbe a dire, "e adesso?"? La mia ragazza è babbana, non sa che sono un mago, e quindi devo mandarle una e-mail come fanno tutti i Babbani!» spiegò Sirius con l'aria di chi ha ripetuto quel concetto fino alla nausea. Il suo amico alzò gli occhi al cielo.

«Perché non hai chiesto aiuto a James? O a Lily, che è di origini babbane? Perché proprio io?» li lamentò Remus, che non aveva alcuna voglia di assecondare Black in questa folle impresa.

«Vergognati, Remus! James e Lily hanno appena avuto un bambino, come poteva disturbarli?! E poi, fino a prova contraria, il genio secchione sei tu!» spiegò Sirius.

«Che gioia...» disse sarcastico Lupin.

I due si avvicinarono ad uno di quegli strani macchinari.

«E ora?» chiese Sirius.

Remus analizzò con attenzione lo stano oggetto, girandogli intorno con circospezione. «Prova a premere tutti i tasti.» sentenziò infine.

Così Sirius fece. Al centro dello schermo di quel "coso" apparve una scritta in grande "INSERIRE UNA SCHEDA TELEFONICA CARICA"

«Che diavolo vuol dire?» domandò Sirius, ora un po' irritato.

«E io che ne so?» domandò in risposta Remus.

«Sei tu quello che sa sempre tutto su tutto. Dovresti sapere anche questo!» esclamò Sirius, ricevendo in cambio l'ennesima occhiataccia.

Poco più in là, sotto la scritta "Informazioni", un uomo se la rideva di gusto ad osservare i due maghi. Probabilmente nessun Babbano si sarebbe mai comportato come loro. Infine Sirius prese una decisione: sarebbe andato a prendere a calci nel sedere quel tipo. Remus, però, lo fermò.

«Magari potrebbe darci le informazioni di cui abbiamo bisogno!» disse, e gli si avvicinò con la sua tipica compostezza da ragazzo maturo, mentre al suo fianco Sirius si agitava notevolmente.

«Mi scusi, che cosa sarebbe una scheda telefonica?» chiese con naturalezza il ragazzo.

L'uomo dietro al banco, che quando i due si erano avvicinati aveva cercato di trattenere le risate, a quel punto esplose in una risata sguaiata, che attirò l'attenzione di tutti all'interno del locale.

«Senti un po', bello» ringhiò Sirius prendendolo per il colletto della maglietta «Se non la smetti di ridere ti infilo quell'arnese» indicò lo strano macchinario che stava studiando fino a poco prima «per vie poco felici...» l'uomo deglutì, e con estrema riluttanza Sirius mollò la presa, sotto preciso ordine di Remus.

«Bene, signori.» disse l'uomo delle informazioni tornato stranamente serio «Questa è una scheda telefonica» e ne porse una ai due ragazzi «Dovete infilarla in questa posizione...» e mostrò la posizione giusta «...all'interno dell'apposita fessura. Dopo aver compiuto questa operazione, potrete andare su Internet.» concluse.

«Visto? Non era così difficile chiedere informazioni» disse Remus, e stavolta fu lui a ricevere un'occhiataccia.

Dopo aver seguito le istruzioni fornitegli dall'uomo, i due giovani maghi riuscirono finalmente a connettersi a Internet. Davanti ai loro occhi, sul monitor apparve una pagina con scritto GOOGLE con lettere di colori diversi.

«E ora? Come faccio a mandare una e-mail?» domandò nuovamente Sirius.

«Che palle, Siri! Smettile di rompere sto pensando!» lo zittì l'amico «Prova questo tasto» disse indicando sullo schermo la parola "cerca".

Sirius provò a mettere un dito sullo schermo nel punto suggeritogli, ma non successe assolutamente nulla. Così si fece prendere dalla rabbia, e cominciò a colpire violentemente la tastiera, premendo tutti i tasti a casaccio e con forza. Entro un minuto, sullo schermo apparve enorme la parola "TILT!". Preso dalla furia di non riuscire in qualcosa, Sirius sferrò un pugno verso il monitor, lasciandogli un bel buco al centro. Tutto il macchinario cominciò ad agitarsi, emanando qualche scintilla.

«Sirius?» chiamò titubante Remus.

«Sì?» rispose Sirius.

«SCAPPAAAAA!!!!!» gridò allora Lupin, e i due corsero vie appena prima che quell'arnese esplodesse.

Fuori dal negozio, si guardarono alle spalle e trassero un sospiro di sollievo. Erano salvi.

«Maledette invenzioni babbane!» inveì Sirius.

«Adesso ti deciderai a lasciar perdere l'idea di mandare un'e-mail alla tua ragazza?» chiese speranzoso Remus.

«Sì, sì... Penso che proverò a telefonarle...» rispose Black.

Remus Lupin sgranò gli occhi, poi cadde a terra rigido come un ciocco di legno. Era svenuto.

FINE!!!!

Che ve ne pare di questa storiella? Questo sì che è il mio genere! Ma secondo voi è VERAMENTE finita qui? Io direi di... Beh, lo lascio decidere a voi. Recensite, mi raccomando. Se la mia storia vi piace e voi mi chiedete di continuarla, io la trasformerò da One-shot a ff vera e propria... Quindi mi raccomando RECENSITE!!!!

SuperEllen

PS: To be Continued....