" Mi sei mancato ".

Che fosse vero o no lo sapevi solamente tu. E del resto eri custode di fin troppe cose,presenza spiritata che senza sosta ti aggiravi tra mie stanze. Avrei tanto voluto la smettessi. In realtà,mi trovo a pensare mentre mi togli la giacca e mi sistemi la camicia,non ti ero mancato affatto. Cosa poteva mancarti di me? Con immensa flemma mi sorridi e mi prendi per mano ed io senza toglierti gli occhi di dosso ti seguo fedelmente. E con quel sorriso troppo furbo,con quegli occhi che brillano e di cui mai,mai,riesco a cogliere la sfumatura esatta,tu potresti condurmi al patibolo e mi accorgerei della fatalità solo all’ultimo istante. Mi fai sedere sul divano in pelle rossa con le tue mani fragili dall’immensa forza. E poi mi baci,mi baci ,mi baci ancora. Non ho neanche il tempo,tra le tue braccia,di chiedermi chi sei. Forse perché ho troppo freddo,e ho fretta,premura,paura che le tue mani non tocchino le mie per dargli una nuova vita,o ancor peggio,restituirgli la propria. Sono belle,le tue mani. E’ questione di attimi,pochi secondi e sarò preda di quell’euforia che rassomiglia all’ubriachezza. E’una così grande gioia guardarti ad occhi chiusi,Ninfadora! E poi le tue mani belle si scostano,il tuo corpo si allontana,le tue labbra si staccano lasciando sulle mie il sapore del desiderio. Dove vai?Oh,perché,perché chiedertelo? Non sei nient’altro che un fuoco fatuo,e quanti naviganti potrebbero perdersi per il tuo guizzare folle!Che senso ha perdermi,perdermi ancora come un navigante qualunque?Non so neanche se esisti davvero,incorporea fautrice di felicità!Forse sei stata creata per me,solo per me e con questo pensiero potrei quasi chiudere gli occhi e cercar di possederti con quelli della mente. Niente. Li tengo aperti e cerco senza remore lo spirito che si aggira tra le mie stanze. Inquieto.

S’agapò. E mai di te saprei saziarmi.