#5
Titolo:
“Ma
come succede che..?”
Genere:
Commedia
Avvertimenti:
One
Shot – Shonen Ai
Ambientazione:
Konoha
– Casa Hyuga, quindici anni dopo gli eventi narrati nello Shippuden
Musica:
//
Note: NejiTen presente!
Età dei personaggi:
-Rock Lee: 30 anni
-TenTen: 30 anni
-:Neji: 30 anni
-Toru Hyuga (OC): 5 anni
-Megumi Hyuga (OC): 6 mesi
Adoro scrivere fan fic dove ci sono
dei bambini come protagonisti, sono così terribilmente pucciosi e riescono ad
essere candidamente bast..senza nemmeno rendersene conto!
Dunque, dopo la piccola Mizuki Aburame
(#3 “Cattiva Influenza) ecco a voi il piccolo –e nuovo- rampollo di casa Hyuga!
Ringraziamenti:
a Silentsky che deve sorbirsi tutte le
mie pazzie e a Pimplemi_chan per il
commento e per avere anche lei a cuore il pairing GaaLee.
Dedica:
a
chi se non a Silentsky e Pimplemi_chan?
-Lee-san! Lee-san!-
Toru Hyuga, uragano di cinque anni dagli
occhi candidi, capelli castani e vestiti costantemente sporchi di terra e
fango, aprì di scatto la porta scorrevole, facendo scricchiolare la carta di
riso.
-Toru-kun!- esclamò TenTen alzando gli
occhi nocciola dalla piccola che teneva in braccio e socchiudendo le palpebre
in direzione del primogenito –Ti sembra questo il modo di presentarsi ad un
ospite?-
La kunoichi indicò con un cenno del
capo il viso del piccolo, sporco di terra, i pantaloni aperti sul ginocchio
destro e la manica sinistra strappata a morsi.
-Ma mamma!- provò a discolparsi il
bambino, piegando le labbra in un’espressione corrucciata –Non è colpa mia se
Kuroimaru voleva giocare! E se poi si è attaccato coi denti al mio braccio! E
io ho cercato di mandarlo via, ma Tsume ha detto che gli stavo facendo male! E
allora abbiamo cominciato a…-
-Litigare- concluse per lui Lee,
ridendo e facendo oscillare la treccia nera che partiva dall’attaccatura dei
capelli e terminava poco sopra la parte bassa della schiena –Uno Hyuga e un
Inuzuka riusciranno mai ad andare d’accordo? Ah! La giovinezza!-
TenTen sorrise, cullando un poco la
piccola che dormiva beata fra le sue braccia.
-Che fai, Toru-kun, non vieni a
salutarmi?-
Toru tentennò, spostando imbarazzato
il proprio peso da una gamba all’altra.
-Vieni pure, Toru-kun- concesse la
madre, piegando la testa di lato e sorridendo.
Il piccolo emise un grido di gioia e
si sedette accanto a Rock Lee, che gli scompigliò teneramente i capelli scuri.
-Al tuo comportamento penserà tuo
padre quando tornerà dal rapporto all’Hokage-
Il Loto della Foglia aprì la bocca,
sgranando gli occhi
-Non avrai mica intenzione di punirlo,
vero Ten-chan? Insomma, non ha fatto nulla di male! Ha solo dato ascolto al
fuoco della giovinezza che scorre incandescente nelle sue vene!- esclamò, con
gli occhi lucidi.
-Sì esatto!- gli fece eco Toru,
annuendo vigorosamente –Proprio come dice Lee-san! Tutta giovinezza, sì sì!-
TenTen inarcò un sopracciglio,
divertita.
Si chinò sulla piccola e gli diede un
piccolo bacio sulla fronte.
-Tranquilla, Megumi- disse,
accarezzando il nasino della bambina –Giuro sui Kami che non diventerai
un’esaltata come lui-
-Ten-chan, Ten-chan- Lee scosse la
testa –Non si tratta di essere esaltati, ma di sfruttare la forza che deriva..-
-Sì sì, va bene- TenTen annuì,
sistemando meglio il fagotto fra le braccia.
Rimasero per qualche istante in
silenzio, con il sole che calava lento su Konoha, coprendola con il suo manto
scarlatto.
I fiori del giardino degli Hyuga si
piegavano dolcemente sotto la carezza del vento e i piccoli pesci dorati del
laghetto artificiale raccoglievano la luce dei raggi che filtravano attraverso
i rami dell’albero che si inchinava quasi con rispetto sul piccolo specchio
d’acqua.
-Lee-san! Lee-san!- Toru cominciò improvvisamente
a tirare il ninja per la manica –Me lo hai portato un regalo da Suna, vero?-
-Toru-kun!- gridò la kunoichi,
scandalizzata dalla faccia tosta del figlio –Rock Lee è appena tornato da una
missione molto pericolosa, non è andato a Suna per un viaggio di piacere!-
Il bambino piegò le labbra in
un’espressione imbronciata: incrociò le braccia al petto, aggrottando le
sopracciglia e sporgendo il labbro inferiore.
-E’ tanto tempo che non lo vedi e la
prima cosa che gli chiedi è se ti ha portato un regalo? Né io né tuo padre ti abbiamo
insegnato così!-
Toru sbuffò e si voltò lentamente,
alzandosi e inchinandosi cerimoniosamente.
-Lee-sama, sono davvero felice di
rivedervi sano e salvo e, soprattutto, di ricevere una visita qui, a casa del
mio onorato padre, Neji Hyuga. Avete trovato il tempo di portarmi un ricordo
dalla lontana e assolata Suna?- il bambino alzò lo sguardo verso la madre
–Andava bene, ora?-
Rock Lee scoppiò a ridere.
Con quell’espressione tra il serio e
il canzonatorio, Toru era il ritratto vivente del padre.
-Ah.Ah.Ah- sibilò TenTen –Non essere così
impertinente con me, Toru. Solo perché ora c’è qui Rock Lee non è detto che non
possa punirti una volta che sarà andato via-
Toru si sedette nuovamente,
amareggiato.
Lee si intenerì e gli scompigliò i
capelli ancora una volta; il piccolo si sottrasse con un gesto di stizza,
girandosi di scatto e il ninja dissimulò la risata con un sospiro.
-Ma guarda un po’ cosa abbiamo qui!-
esclamò allora, con fare sorpreso, estraendo un rotolo da una borsa che aveva
lì accanto -Una pergamena da Suna! Ci sarà forse qualche tecnica segreta,
sconosciuta persino al Kazekage? E per chi sarà mai?-
Il bambino si voltò di scatto verso
Lee, gli occhi candidi luccicanti per l’emozione.
-E’ per me?- chiese, indicando il
rotolo che il Loto di Konoha teneva fra le mani.
Il ninja annuì con fare pomposo.
-Toru della casata degli Hyuga- esordì
cerimoniosamente –Sei stato decretato degno dal Kazekage in persona di ricevere
questa pergamena proveniente dalla lontana e assolata Suna- fece per
consegnargliela, ma si fermò –Giura solennemente sulla giovinezza che permea il
tuo corpo di bambino che non userai la tecnica qui contenuta per scopi malvagi-
Toru annuì vigorosamente, tendendo le
mani verso il rotolo.
-E..- continuò –Che darai sempre retta
a tuo padre e a tuo madre, forti nella loro saggezza e, come me, allievi del
grande Maestro Maito Gai, e quindi depositari del potere della giovinezza che
scorre dentro le loro vene, grazie agli insegnamenti del Venerabile-
TenTen si impose di non ridere, anche
se tutta quella situazione aveva ampiamente superato i limiti del ridicolo. Si
chiese solo se Rock Lee fosse davvero convinto della sua ultima affermazione.
-Lo giuro, lo giuro!- squittì Toru,
senza pensarci due volte –anche se
avrebbe con ogni probabilità dimenticato la parte riguardante i genitori quella
sera stessa- prendendo la pergamena e osservandola con un misto di
adorazione e desiderio.
-Lee, ma sei sicuro che..?- cominciò
TenTen preoccupata.
Non è che non si fidasse del proprio
primogenito. Aveva seri dubbi sui regali che Lee poteva portagli dai suoi
frequenti soggiorni a Suna.
-Fidati del tuo giovane figlio!-
esclamò il ninja, facendole però l’occhiolino –Egli è pronto!-
TenTen sorrise e si alzò,
avvicinandosi a piccoli passi a Rock Lee.
-Io vado a controllare che la cena non
si bruci- disse, depositando con delicatezza la piccola tra le mani del Loto di
Konoha –Voi fate i bravi ninja, d’accordo?-
Superò la porta scorrevole senza
aspettare una risposta e sparì nella cucina.
Rock Lee schiuse appena le labbra,
avvicinando un dito al viso della bambina, che nel frattempo si era svegliata e
lo stava fissando con i grandi occhi candidi colmi di stupore.
La piccola allungò una manina paffuta
e afferrò il dito del ninja, mentre con l’altro pugnetto si sfregava assonnata
il viso.
-Ciao piccola Megumi- mormorò Rock Lee
con un sorriso.
Toru alzò lo sguardo verso il ninja.
-Lee-san, posso farti una domanda?-
-Ma certo, Toru-kun, dimmi pure- annuì
il ninja, schiacciando delicatamente il nasino della bimba.
-Ma come succede che..ecco..nascono i
bambini?-
Il Loto di Konoha si bloccò
all’istante.
-C..come?- domandò, sperando di aver
capito male.
-Bhè, sì, insomma- il piccolo torse le
mani attorno alla pergamena –Come siamo nati io e Megumi? Ho provato a
chiederlo a papà, ma gli sono andati gli onigiri
di traverso e la mamma scoppia a ridere ogni volta e diventa rossa-
-Ecco..allora- Rock Lee si schiarì la
voce, cercando di trovare alla svelta una risposta da dare al demonietto che lo
fissava con gli occhi sgranati per la curiosità.
Per quale motivo i bambini della sua
età dovevano avere quel morboso vizio delle domande assurde e imbarazzanti?
-Quando due persone si vogliono tanto
tanto bene.ecco..er..Ah!- gli era appena avuto un’idea geniale e che l’avrebbe
tolto da un imbarazzo del genere –Le fiamme della loro giovinezza, in perfetta
armonia, vengono talmente alimentate da questo loro volersi bene da creare
un’altra fiamma, però più piccola ma molto simile alle due di partenza. Ed è da
quella fiamma che nascono i bambini.
-Uhm- il piccolo arricciò le labbra
–Allora..- alzò su di lui gli occhi sgranati, increduli –Anche tu e Gaara-sama
avrete un bambino?-
Lee quasi si soffocò per lo shock.
La bambina che era fra le sue braccia batté
felice le manine, ridendo.
-Come..cosa hai detto..cioè..eh?-
-Tu e Gaara-sama vi volete tanto bene,
no? Ho sentito Sakura-chan che ne parlava con Naruto-san! E tu sei l’allievo
prediletto di Gai-sama e quindi la tua fiamma brilla certamente più di
qualsiasi altra! E stai insegnando anche a Gaara-sama ad alimentare la sua,
quindi le vostre fiamme sono in perfetta armonia!-
-Sì, ecco, io e Gaara ci vogliamo, er,
tanto bene, ma..-
Non fece in tempo a finire di parlare
che Toru si lanciò in casa, gridando a squarciagola “Lee-san e Gaara-sama
avranno un bambino! Lee-san e Gaara-sama avranno un bambino!”
-Oh Kami-