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Autore: cerere    08/01/2010    1 recensioni
Prima fanfiction. Lo so, lo so. Ci ho messo un po a scegliere su chi (o cosa) farla, ma alla fine mi son detta: "Perchè non cominciare dai nani verdi?" E così, eccomi qui.
Piccola Supplica: recensite, vi prego in ginocchio. Non importa se vi sembra una schifezza totale, mi farebbe comunque piacere avere qualche commentino. Giusto per sapere che vi passa per la testa.
Detto ciò, enjoy! :D
ps: se mancano accenti, maiuscole o quant'altro: scusatemi, ma quando scrivo mi succede sempre!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ritornando in cucina, abbattei casualmente il cigno di cristallo da mezzo metro appostato sulla mensola che sorvegliava l'ingresso. si frantumo in diecimila pezzettini servendosi di un solo secondo. e per giunta, facendo il rumore di una bolla di sapone che scoppia al contatto con un dito.
-ehi, ragazzina, io ti ho consigliato di fregartene. non di distruggere la tua stessa casa- si lamento billie che mi seguiva a pochi passi di distanza con le mani in tasca e l'aria da 'sfasulato' (termine che in gergo salernitano sta per 'annoiato a morte').
sorrisi malefica e mi strinsi nelle spalle. -mia madre non condivide il concetto di ricordo e non sa minimamente cosa significhi la parola affezionarsi. non gliene freghera niente e pensera di averlo semplicemnete fatto cadere mentre trascinava all'ingresso le sue valigie per le seychelles- mormorai mentre al solo pensiero la rabbia rimontava. -dov'e che sono mike e frank?- chiesi poi interdetta quando notai la casa stranamente piu silenziosa del normale.
-siamo qui!- urlo la voce soffiocata di mike in risposta. frank ridacchiava in sottofondo.
-ehm... qui dove?- chiesi guardandomi attorno senza riuscire ad individuarli. -datemi un segno-
quando udii distintamente il rumore dello scarico, riuscii a collegare la loro posizione al bagno principale.
-perche state scaricando i rossetti di mia madre giu per il cesso?- chiesi temendo per la loro salute mentale quando adocchiai l'espressione molto poco normale che avevano assunto quei due mentre, inginocchiati ai lati del water, gettavano allegramente nella tazza il contenuto di una scatolina Alviero Martini posata sul davanzale.
-pensano che ti incazzerai a morte e muoiono dalla voglia di vedere come reagirai esattamente- tradusse billie ridendo sotto i baffi.
-oh- feci comprendendo lentamente. sul mio volto apparve all'istante un ghigno.
-continuate pure, mi sto incazzando da morire. il resto e tutto in quel cassetto- trillai allegramente indicando l'anta della specchiera. e cosi detto, uscii di nuovo sorpassando billie e la sua espressione segretamente divertita.
-ti va qualcosa da mangiare?- gli chiesi. quando ero vendicativa mi veniva sempre fame.
-mi andrebbe un panino, a dir la verita- ammise lui.
-e panino sia!- esclamai. presi a tirare giu dagli scaffali quante piu schifezze (beh, quelle che erano sopravvissute all'assalto di frank) possibile e mi misi ad affettare allegramente un apio di cetrioli mentre billie mi guardava. si appoggio coi gomiti al piano della cucina e si sporse verso di me. -mi dispiace, piccola- disse. -non mi va vederti cosi- -ma se sono il ritratto della tranquillita!- esclamai ridacchiando.
ma quella non era la verita. dentro stavo morendo lentamente.
-te lo leggo in faccia che c'e qualcosa che non va- continuo imperterrito lui. -non riesci a fregartene come dovresti. altrimenti non staresti qui a cercare di sfasciare questa cavolo di casa-
gettai il coltello nel lavandino e mi lavai le mani sotto il getto d'acqua ghiacciata. -la odio-
-non e un buon motivo per serbare rancore- ribatte lui. -non e mai una bella cosa, fidati. fa solo male-
-tanto meglio- risposi scazzata.
-a te-
-non sono di vetro- risposi come un automa.
-e invece si- ribatte lui. -fai tanto la roccia, ma sotto sotto sei una marshmallow. e quello- disse indicando i resti ormai polverizzati del cigno di cristallo. -ne sono la prova-
mi morsi un labbro e strizzai gli occhi per impedire alle lacrime di scorrere. non volevo che pensasse di avere ragione.
non volevo che mi credesse una marshmallow.
io volevo essere roccia. non me ne volevo fregare.
lo avrei voluto cosi tanto...
il quel momento il telefono nella mia stanza (linea privata, grazie al cielo) inizio a squillare. senza nemmeno pensarci andai a rispondere e billie ovviamente mi segui, sgranocchiando una patatina stantia. persino mike e frank mi raggiunsero, probabilmente spinti dalla curiosita di sapere chi cavolo stava chiamando a quell'ora oscena del pomeriggio.
-pronto- mormorai scazzata sedendomi sull'amplificatore da un metro di altezza che usavo come comodino.
-caterina?- esclamo una voce sorpresa dall'altro capo della linea, quasi come se non si aspettasse di sentirmi rispondere.
-dani!- esclamai saltando giu dal woofer a meta tra impanicata e spaventata.
cazzo, che cretina ero stata. ma perche cavolo avevo risposto?
-ciao, dispersa!- mi saluto lei allegramente. -perche non mi hai dettop che tornavi?allora... com'e andata in inghilterra?-
-bene bene- mentii spudoratamente, facendo intanto cenno ai tre ragazzi nella stanza di tacere. dato che lavorare per un gruppo rock non era mai, per cosi dire, un lavoro facile da gestire, avevamo deciso (insieme al manager e alla band) di mantenere segreto ai miei amici il fatto che avrei passato l'estate in america a fare da PR ai green day. ufficialmente, quindi, ero in inghilterra in viaggio studio, e cosi dovevano crederlo tutti.
benebenebene. e ora come spiegavo questo improvviso ritorno, soprattutto a poche ore da un concerto a cui avrei preso parte come chitarrista?
cercando di mantenere la calma, scambiammo chiacchiere a cazzo per un bel po (come nostro solito) finche lei dicise che era arrivato il momento della grande rivelazione.
-c'e una notizia che ti fara urlare di gioia- fece lei tutta eccitata.
-spara- dissi con un sospiro.
-stasera i green day danno un concerto giu allo stadio Arechi, e io ho un biglietto in piu per te!- esclamo lei trasudando gioia attraverso il cavo del telefono.
all'istante sgranai gli occhi, guardai i ragazzi ancora seduti sul letto e sulla sedia nella mia stanza e tappai il ricevitore con una mano. attaccai ad imprecare in inglese e billie fece per chiedermi qualcosa in proposito, ma io alzai un dito per bloccarlo. sospirai e riportai la cornetta ad un orecchio. -non ci credo- mormorai fingendo immane stupore.
-credici, amica!- esclamo dani al settimo cielo. -stasera ti aspetto ai giardinetti, allora. ci troviamo tutte li con le ragazze e poi andiamo. meno male che sei tornata in citta in tempo! cacchio, che sospresa!-
-oddio non ci credo!- urlai facendo finta di saltare di gioia. poi feci come se mi fossi appena ricordata di un particolare controproducente e smorzai l'entusiasmo (anche perche frank stava cominciando a guardarmi spaventato). -ma ci sara un sacco di gente- dissi fingendo ramamarico. -finiremo nelle ultime file-
-e io che ci sto a fare?- chiese lei retorica. -il palco l'hanno montato proprio davanti alle scuole medie, e io ho corrotto il bidello a lasciarci il portone della palestra aperto. entriamo da li e poi scavachiamo dalla finestra accanto al portone principale. la pirma fila sara nostra cosi facilmente che non ce ne accorgeremo nemmeno-
-mio dio, sei una pazza criminale- dissi colpita (nonostante la situaizone da flebo!).
-pero mi sa che stasera mi incazzo- fece lei sovrappensiero, dopo un attimo di riflessione.
-come mai?-
-sul poster c'e scritto che sara il concerto di presentazione del loro nuovo componente non ufficiale- fece lei incazzosa.
spalancai gli 0cchi e mi portai una mano alla bocca. allora l'avevano fatto davvero. -siete dei bastardi!- mormorai spaventata appoggiandomi il ricevitore alla spalla per coprire la voce.
-grazie del complimento- fece billie sorridendo. -per che cosa esattamente?-
-secondo me l'ha scoperto- gli mormoro mike tirando ad indovinare.
-esatto!- sussurrai disorientata. -prorprio cosi!-
-ehi, sei ancora li?- fece daniela nella cornetta.
-eh, cosa? si certo- dissi distrattamente. -scusami, ma mi hai dato una notizia scioccante-
-anch'io ci sono rimasta secca quando l'ho scoperto!- esclamo lei indignata.
mi costrinsi a fare la domanda di cui piu mi premeva conoscere la risposta. -ma c'era scritto il nome di questo nuovo tizio?-
che mi aspettavo? che daniela mi rispondesse di si?
evidentemente non conoscevo bene billie. -certo che no!- fece lei. -dio, sono sconvolta. una notizia cosi grossa sono stati capaci di tenerla nascosta per chissa quanto tempo-
-che bastardi- dissi scuotendo la testa nella loro direzione. loro mi fecero allegramente ciao ciao con la manina. le parolacce italiane le sapevano tutte... ovvio! gliele avevo insegnate io!
-oh, ti devo lasciare che mia mamma sta cominciando a guardarmi male. ci vediamo stasera, mi raccomando puntuale!- mi ordino.
-non ti preoccupare- mormorai sconfitta. non vedevo nessuna via d'uscita da quella situazione. -a stasera-
-ciao, amichetta- fece lei e chiuse la chiamata.
-e ora come faccio?- chiesi mettendomi le mani nei capelli. mi guardai intorno sconvolta ripetendo -come faccio.... come faccio? quella mi ammazza, mi uccide... come mi defilo senza fargliene accorgere?-
-sembra impazzita- constato frank leggero.
-sembra?- chiese billie. -secondo me ci abbiamo messo solo piu tempo per accorgercene-
ringhiai come un cane arrabbiato. stesi una mano e tirai loro appresso la prima cosa che mi capito sottomano. per mia sfortuna era una bambola, per cui non gli feci troppo male (o almeno non tanto quanto avrei voluto).
-ma che abbiamo fatto?- urlo mike coprendosi la testa con le mani.
-ma che cazzo vi e venuto in mente, brutti spostati?!- urlai furiosa. mi sarebbe parso strano se quelli del primo piano non mi avessero gia sentita.
-possiamo almeno capire che abbiamo fatto, prima di venire trucidati?- chiese frank guardandomi interdetto.
-nuovo componente non ufficiale, eh?- abbaiai brandendo il cordless che ancora stringevo in mano. -e quando pensavate di dirmelo?-
-quando non avresti avuto bambole da tirarci addosso- disse billie tirando su per i capelli la povera barbie veterinaria che avevo scagliato attraverso la stanza.
-gli accordi erano che avrei fatto la vostra chitarrista, e basta!- dissi con enfasi. -non che sarei stata la terza green day non ufficiale!-
-sorpresa!- esclamo mike caricando d'entusiasmo la voce.
gli rivolsi uno sguardo isterico e non gli saltai al collo solo perche avevo di meglio a cui pensare, in quel momento, che ad un possibile cadavere inzuppato di sangue da nascondere.
-pensavamo ti avrebbe fatto piacere, ragazzina- mi disse billie con aria seria.
lo guardai negli occhi tanto a lungo che frank mi agito una mano davanti alla faccia per richiamarmi al presente.
-mio dio, ne ho gia le scatole piene di voi- sospirai gettandomi sulla sedia girevole con aria stanca.
-noi invece non ci stancheremmo mai di casa tua- mi disse mike e con un calcio mi fece fare un giro a trecentosessanta gradi.
-sparite, deficienti- abbaiai afferrando un'altra bambola appoggiata sulla scrivania e facendo come se gliela volessi tirare appresso.
-ok, dolcezza. non c'e bisogno di fare cosi- disse frank, e fu spinto fuori dalla stanza quasi di peso da mike, che si precipito alla ricerca di qualcos'altro di divertente da fare in quella casa di bambola.
era cosi che la chiamavo io, associandola sempre ad un concetto lontano dall'idea che avevo io della parola casa. un luogo piu accogliente di questa opulenza asettica.
quando io e billie rimanemmo soli in camera, billie si stese sul letto e mi invito a fare altrettando.
-ti va un po di sesso liberatorio, piccola?- mi chiese in un orecchio.
-con i tuoi compagni a due centimetri da noi? ma anche no- risposi cercando di resistere alla tentazione.
-ma dai...- cerco di convincermi lui. -hanno appena scoperto la iacuzzi. ci vorra un po prima che si ricordino di noi-
avete dubbi in proposito? ovvio che non resistetti a quella brillante argomentazione!
e per un po scomparvero tutte le preoccupazioni. si dissolsero e fui libera, finalmente, di non pensare a quanti guai mi stava dando questa fottuta e bellissima vita.

  
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