IV
Sorpreso dalla porta in faccia
ricevuta dalla sua fidanzata, a Frank Moran non restò
che andarsene, preoccupato per tutto quello che era successo e che poteva
ancora succedere.
Jennifer non rispondeva al
telefono, Emily era arrabbiata e temeva che davvero non volesse più rivederlo e
come se non bastasse quell’armadio poteva farsi di nuovo vivo e fargli ancora molto male. Non riusciva a credere di esserne
uscito vivo, pensò che quell’uomo non aveva davvero
intenzione di ucciderlo, altrimenti lo avrebbe fatto. Eppure era proprio quello
che aveva temuto quando cominciò a colpirlo
infischiandosene di Emily o di quel passante o di chiunque potesse passare di
lì in quel momento.
Ma come aveva fatto a scoprire la
loro relazione? E quelle foto? Immaginò che doveva essersi rivolto a una qualche agenzia investigativa,
altrimenti non avrebbe potuto sapere chi era l’amante di sua moglie, dove
abitava e soprattutto non avrebbe potuto avere quelle foto scattate con un
obiettivo di precisione. Qualche sorta di paparazzo si era preso la briga di
salire al settimo piano nel palazzo di fronte per scattare quelle foto da una
finestra.
Pensò che il marito di Jennifer
non era poi così ingenuo e docile come gli aveva
sempre detto lei. Al contrario gli era sembrato proprio un duro, un tipo anche
pericoloso. Sicuramente era uno che non si faceva problemi a picchiare un
rivale in mezzo alla strada
Ma perché Jennifer non rispondeva al
cellulare? Cominciava a preoccuparsi davvero , e se
quel Kevin – ecco come si chiamava, l’aveva dimenticato – se la fosse presa
anche con lei?
Forse doveva andare a casa sua e
nel caso intervenire… e farsi massacrare ancora? Non gli sembrava il caso, e
non suonava bene neanche chiamare la polizia, non voleva che quella storia
finisse sulla bocca di tutti o addirittura sui giornali rovinando la sua
reputazione e anche quella di Jennifer: la rispettabilità di entrambi era da
salvaguardare assolutamente, ecco perché mentre Kevin lo pestava non accennò
neanche a una difesa, chiunque avesse assistito alla
scena doveva vedere che quel pazzo lo aveva aggredito senza motivo e che Frank
da persona civile aveva tentato di calmarlo con le parole e non con la
violenza.
Come se Frank col suo metro e
settantacinque potesse in qualche modo contrastare una torre di due metri, per
di più fornita di muscoli, come Kevin. Ma
Frank doveva giustificare in qualche modo la propria passività di fronte alla
giusta collera di un uomo che aveva scoperto il tradimento della propria moglie
e aveva deciso di combattere con le maniere forti il suo antagonista.
La verità era che Frank era
rimasto impietrito di fronte all’apparizione di Kevin, che secondo Jennifer non
sospettava niente e che quindi la loro storia avrebbe potuto continuare
all’infinito. Invece se l’era ritrovato davanti con uno sguardo cattivo e
intenzioni bellicose, pronto a dargliele di santa ragione.
Provò a richiamare Jennifer ma il suo telefono risultò staccato: che stava
succedendo in quella casa? Non poteva andare da lei adesso, aveva il naso quasi
sicuramente rotto e i cazzotti nello stomaco avevano lasciato il segno. Pensò
che forse era meglio andare a farsi visitare, ma era
anche preoccupato per Jennifer, che doveva fare?
Nel frattempo raggiunse la sua
auto e vi salì, quando il suo cellulare iniziò a squillare. Guardò il display e
vide lampeggiare la scritta Jay L., pseudonimo sotto
cui si nascondeva Jennifer e che aveva messo nel caso Emily guardasse sul suo
telefono. Sollevato nel ricevere quella telefonata, si affrettò a rispondere.
“Jenny tesoro, stai bene?” anche
Frank la chiamava Jenny, per sua fortuna Kevin non c’era.
“Sì sto bene, dove sei? Tu come
stai? È finita Frank, l’ho lasciato.” disse lei rapidamente.
Lui esitò un momento, per poi
rispondere: “Sto andando a farmi vedere da un medico ma credo di stare bene
tutto sommato.”
Evitò di dirle che era sotto casa di Emily.
“Mi dispiace Frank, non sapevo che avesse scoperto tutto. Ti raggiungo al pronto
soccorso.”
Frank non ebbe il tempo di
replicare nulla perché Jennifer aveva già riattaccato.
Donna determinata e dominatrice, pensò, ed era per questo che
gli piaceva così tanto.
Quando il medico del pronto soccorso
guardò il viso di Frank, capì subito che aveva subito un pestaggio, e anche
abbastanza energico.
“Temo che il naso sia rotto,
dovremo fare delle radiografie. Ha battuto anche la testa?”
Frank rifletté per un attimo.
“Credo di no, a parte il fuoco in faccia e allo di
stomaco non sento dolore da altre parti.” spiegò lui,
osservato con amore e apprensione da Jennifer.
“Dottore, crede che gli resteranno
i segni?” chiese lei.
Il medico scosse il capo. “No
non credo, certo il naso resterà gonfio per un bel po’ e farà anche male, ma in
poche settimane dovrebbe essere sparito tutto. A proposito,
chi l’ha ridotta così?”
Frank tossì. “È una lunga storia,
ho avuto un piccolo diverbio con un amico e..” spiegò arrancando.
“Diverbio? Lei sembra uscito da un
incontro di pugilato! Deve proprio averlo fatto arrabbiare questo
amico. Sporgerà denuncia suppongo.”
Frank e Jennifer si guardarono
negli occhi.
“Non credo lo farò.. è un mio amico e inoltre beh.. aveva ragione lui.” disse con un sorriso.
Il medico alzò le spalle. “Lei è libero di fare ciò che crede, se ritiene sia giusto
fargliela passare liscia, ho l’obbligo di farmi gli affari miei, è maggiorenne.
Segua l’infermiera, la porterà a fare le radiografie.”
Quando restò da solo con Jennifer,
chiese qualche spiegazione anche a lei.
“Signora, mi dice
cos’è successo davvero a suo marito? Dubito che a picchiarlo sia stato
un suo amico…” dichiarò convinto il medico.
Jennifer restò perplessa. “A mio
marito?” ripeté confusa.
“Sì, il signor… Frank Moran. Non è suo marito?” le chiese leggendo il foglio
d’entrata.
“Oh… no è
un mio amico.. ho voluto accompagnarlo al pronto soccorso.” spiegò
nervosa.
Nonostante il suo ostentato amore per Frank,
era imbarazzata e l’unica cosa che era riuscita a dire era che Frank era un “suo amico”. Purtroppo per lei il medico
che aveva di fronte aveva visto tante cose strane nella sua vita, e nonostante
il depistaggio un po’ maldestro intuì che a malmenare
quell’uomo doveva essere stato non un amico come aveva sostenuto lui, ma
qualcuno che c’entrava con la bella signora che lo accompagnava.
Le guardò la mano sinistra e vide
la fede nuziale: se Frank era un suo amico, dov’era il marito? Si lasciò sfuggire un sorriso.
“Come già le ha detto Frank, ha
avuto una discussione con un suo amico che è degenerata.
Io gli ho già detto di denunciarlo ma lui è un uomo
generoso e non vuole rovinarlo.”
Il medico annuì preferendo
terminare lì la discussione, chiunque fosse stato a
picchiarlo e per quale che fosse il motivo, nessuno dei due voleva che si
sapesse in giro, e a lui non importava.
“Benissimo. Tra pochi minuti il
suo amico tornerà accompagnato dall’infermiera, tornerò
tra un po’. Se vuole scusarmi…” si congedò con un
sorriso.
“La ringrazio dottore, a più
tardi.” rispose Jennifer ricambiando il sorriso.
Quel medico era proprio
insistente, perché tanto interesse su di loro? Era pagato per curare le ferite,
non per investigare sulla vita dei suoi pazienti. Sperava che Frank tornasse
presto, e che non ci fosse nulla di grave, così potevano uscire da quel brutto
ospedale e iniziare la loro nuova vita insieme.
Ci avrebbe pensato lei a curarlo e
a farlo sentire meglio, e ben presto quel brutto incontro con Kevin sarebbe
rimasto solo un lontano ricordo della loro vecchia vita.
Sorrise al
pensiero che presto avrebbe potuto finalmente mostrare al mondo i suoi veri
sentimenti, lontano da quel matrimonio che ormai la soffocava costringendola a
non essere sé stessa.
Si era accorta che il medico le
aveva guardato la fede, senza pensarci due volte se la
tolse e la buttò nella borsa, più tardi l’avrebbe recuperata e messa da qualche
parte.
Aveva amato veramente Kevin, per
molto tempo, ma adesso era davvero finita e finalmente aveva avuto il coraggio
di dirglielo. Le era dispiaciuto vederlo disperato, ma non poteva farci niente.
Lei e Frank si amavano, ed era
questa l’unica cosa che le importava in quel momento.
N.d.A: Da
qui in poi, posterò più lentamente in quanto non ci sono capitoli completi, ma
parti di varie situazioni cronologicamente distanti tra loroL!!
Ma nella mia testa è già tutto pronto ^__^!! Grazie a
tutti coloro che leggono, e grazie soprattutto a
Pirilla88 e Xsemprenoi, siete adorabili!!