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Autore: b r i c i o l a    09/01/2010    5 recensioni
questa fanfiction è il continuo di A Little Big Love, non penso sia un problema leggerla, per chi non avesse letto la prima. Lascio a voi la scelta. Baci.
Ero scappata via.
Le lacrime che scendevano lungo le guance, bollenti di rabbia e la bimba che piangeva, schiacciata contro il mio petto.
Avevo preso tutte le nostre … mie … cose, ed ero tornata a casa. Avevo chiamato Ashley, che mi aveva aiutato a preparare la valigia, e mi ero trasferita da mia mamma.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con il secondo capitolo!

Sono stata abbastanza veloce, non trovate? Sono soddisfatta di me stessa!

Non so come sia venuto … a me piace anche se forse è un po’ confuso … ma dal prossimo incominciano le vere vicende di Rob e Kris!!

E poi … vorrei ringraziarvi immensamente …

30 preferiti e 14 seguiti solo per il primo capitolo! Vi amo!!!

Vi rispondo alle recensioni e poi vi lascio leggere!

@crazyfred: dispiace anche a me, ma è così: Rob ha tradito Kris. Non dico che non la ama, anzi, ma … beh lo scoprirai tra qualche capitolo. La storia è quasi tutta nella mia testa … grazie mille per i complimenti!

@LadySile: credimi, mentre scrivevo ero la prima ad avere il magone in gola …

@serve: ciao tesoro! Che bello averti anche qui … si, quella della magrezza prima e la grossezza poi è una cosa voluta, infatti lo spiego in questo capitolo. Kris è uno zombie, è magra, ma essendo una donna tradita dal marito inizia a sentirsi poco desiderata e si vede grossa. Per quanto riguarda il gelato, per lei non è cibo: è una valvola di sfogo perciò non lo conta come mangiare. La frase di Ash “usciamo a rimorchiare” era un semplice pretesto per farla uscire, ma era inteso che si riferiva solo a se stessa, il plurale è una cosa che secondo me viene spontanea. Per il fatto che lei e anche lui si comportano come bambini, è vero, ma vedrai che già dal prossimo capitolo non sarà più così. Spero di essermi spiegata!

@little lamb in love95: amur!! Grazie cucciola per esserci sempre!! Eh si .. ma guarda .. ho deciso di apportare un bel po’ di cambiamenti alla prima versione che ti avevo riferito! Baci!! Ti amuuuu!

@noe_princi89: si è fumato il cervello?? Nono … anzi .. quello è apposto … credo!!

@robsten200996: isabella sarà la prima a soffrire, e per quanto mi dispiaccia sarà necessario … grazie per i complimenti!!

@vika:si … erano molto felici, ma si sa, le cose belle sono fatte per finire. Rob è scemo, hai ragione, ma … no, non ti dico nulla! Grazie mille!

@ledyang: eheh …all’inizio pure io pensavo a qualcosa di meno tragico, ma poi … beh mi sono detta, perché non provarci?? Baci

@helis_dancer: grazie mille tesoro!!

Ferita.

Il film che Ash aveva scelto era un horror. Non le avevo chiesto io di non scegliere un film d’amore. Anzi, era stata lei di sua spontanea iniziativa.

L’unico motivo per giustificare la sua scelta era che vedeva in me una sorta di Bella. Io invece non sapevo come mi vedevo.

Semplicemente perché non mi vedevo. Gli specchi erano diventati una cosa irraggiungibile. Se sapevo che ero magra era perché me lo ripeteva mia madre.

Ma allo stesso tempo mi sentivo grossa. Forse era una mia stupida sensazione.

Sapevo solo che da quando era successo mi sentivo poco desiderabile. Era questo il motivo della mia avversione contro gli specchi.

“Kristen?”

Mi girai verso Ashley. Con disappunto vidi che aveva spento il televisore e si era girata verso di me, lo sguardo triste.

“Dimmi Ash”

“Scusa per prima … in realtà non volevo farti rimorchiare qualcuno … era solo un pretesto per farti uscire”

Annuii, cercando di sorridere, ma molto probabilmente mi uscì fuori una smorfia orrenda.

“Kris forse sono invadente, ma beh … sono due settimane che sei qui e non hai parlato con … Robert. Lui non capisce e Jackson fatica a convincerlo che è inutile venire …”

La guardai aspettando che continuasse.

Si era vero, non parlavo con lui da due settimane, da quando era avvenuto il fattaccio. Mi ero confidata con Ash e lei naturalmente aveva convinto Jackson a tenermi lontano mio marito.

“Kris avete una bambina, non puoi tenerlo lontano da lei per sempre e non fare la bambina …. Sei un’adulta”

La guardai male e mi tappai le orecchie, correndo poi nella mia camera.

Si, mi stavo comportando da bambina, me ne rendevo conto, ma era la difesa del mio cervello. Ero ferita.

Certo, tutti pensavano che l’adulterio fosse ormai diventata una cosa normale, ma non per me.

Io avevo amato mio marito e lo amavo ancora. Non mi si poteva chiedere di passare su tutto come se nulla fosse.

Volevo capire le ragioni del suo tradimento.

Volevo capire se ad avere qualcosa di sbagliato ero io.

E chi mi stava attorno ancora non l’aveva capito.

Mia madre continuava ad affermare che magari era stata quella sgualdrina (testuali parole sue) ad avvinghiarsi addosso a lui; Cameron aveva semplicemente detto che mi comportavo da stupida e ora Ash che ero una bambina.

Ma loro … loro non sapevano del dolore al petto che mi squarciava in due, che mi impediva il respiro.

“Kris apri!”

Ash continuava a dare pugni alla porta. No. Non avrei aperto. Fosse cascato il mondo.

“Kris apri o sfondo la porta!”

Volevo proprio vedere come avrebbe fatto, con una bambina in braccio. Perché non potevo credere che l’avesse lasciata sola in soggiorno.

Riluttante mi alzai. Di certo non avrei permesso che sfondasse la porta facendo, di conseguenza, male alla mia piccola.

“Cosa vuoi?”

“Voglio parlare!”

“E a cosa serve? Voi pensate che sono una bambina … e vi sbagliate. Sono ferita! tu non sei mai stata tradita, non sai cosa significa. Beh io si. Mi fa male il petto, ho bisogno di piangere ma non ci riesco. Ho bisogno di lui ma non riesco a perdonarlo. Pensate sia facile ma non è così”

Avevo urlato. L’eco della mia voce rimbombava nella mia camera, vuota se non per l’armadio, la culla e il letto.

Avevo urlato e la mia piccola Isabella era scoppiata a piangere, spaventata dalle urla della sua mamma.

Oddio.

A cosa mi ero ridotta. Urlavo e spaventavo la mia bambina. L’unica famiglia che mi fosse rimasta.

Afferrai la mia piccola, stringendola tra le mie braccia, aspettando che si calmasse. Era così tenera e delicata e mi si stringeva il cuore a farle del male.

Già …. Le stavo facendo del male.

“Ash …. Mi tieni la piccola? Usciamo un po’”

La mia migliore amica fece un sorriso a trentasei denti.

Dopotutto aveva ragione lei. Dovevo far vedere a tutti chi ero.

Andai in camera, afferrando dall’armadio una maglietta di cotone a maniche lunghe con una stampa, il primo paio di jeans che mi capitarono sottomano e le immancabili all star.

Isabella nel passeggino sembrava rinata. Guardava tutto con quella curiosità e quello scintillio negli occhi verdi … verdi come i suoi, come le foglie degli alberi in primavera, come il prato su cui ci eravamo sdraiati la nostra prima volta …

Scossi la testa, cercando di scacciare via quei pensieri che mi facevano solo male.

Ci fermammo in molti negozi. La mia piccola aveva bisogno di rinfoltire il guardaroba per l’arrivo dell’estate, Ash voleva assolutamente un nuovo paio di scarpe col tacco.

Quando rientrai a casa, con Isabella che si sbrodolava nel primo gelato della sua vita, non era cambiato molto in me.

La voglia di piangere era sempre presente, la voglia di lui non accennava a lasciarmi libera.

Lo volevo.

Ancora e ancora e ancora …

Ma non potevo averlo e dovevo assolutamente farmene una ragione.

Cambiai mia figlia e la sistemai nella culla. Come sottofondo misi  Dream di Yiruma e mi gettai a peso morto sul letto.

Il viso immerso nel cuscino e la voglia di morire.

 

   
 
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