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Autore: Liberty89    10/01/2010    4 recensioni
Storia Incompleta.
Vexen s’inchinò e scomparve in varco oscuro per riapparire nel suo laboratorio. Si avvicinò alla scrivania e prese in mano una fiala di liquido scarlatto.
-Numero XIII… presto sarai mio…- sibilò il Freddo Accademico con un ghigno divertito.
-dal capitolo 2-
Una long-fic sull'arrivo di Roxas nell'Organizzazione e sul suo addestramento, nonché sulla pazza e misteriosa non-vita che conduce con i suoi compagni.
Par: Akuroku, Zemyx, Vekuroku, XemnasxSaix
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Non-con | Contesto: KH 358/2 Days, Contesto generale/vago
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*compare da una nuvola di fumo* Buongiorno e buona domenica miei carissimi lettori e mie carissime lettrici! *compare il Banditore da una porta di servizio e suona la sua trombetta* Sei in ritardo, ma non importa... per oggi passi u.u *il Banditore ringrazia tutti i Santi che conosce e non* Ma torniamo a noi! Continuo con l'avvisarvi che da oggi riprenderò ad aggiornare ogni week end, poiché molti di voi (se non tutti) hanno ripreso la scuola e non vorrei che per colpa mia si tralasciasse lo studio u.u cosa a cui mi dovrò dedicare anch'io con un pò più di energie in attesa delle date degli esami... Passiamo a cose importanti! In questo capitolo ci saranno altre scene scottanti che vagheranno dal rating arancione a quello rosso, quindi reggetevi alle poltrone e buona lettura!!!

ps: lasciate perdere che il titolo è uguale a quello del capitolo scorso... me ne sono accorta dopo anch'io ^^''

Capitolo 21: Sotto la pioggia
Gli astanti rimasero a studiarsi per qualche secondo, finché il numero VII non provocò un leggero scricchiolio della pelle dei guanti, aumentando la presa sulla sua arma. In meno di un istante il vero allenamento ebbe inizio.
I Berserker e i Samurai si scontrarono producendo un acuto stridio, disponendosi in cerchio. Ogni Nessuno dalle membra possenti era occupato da due piccole e agili creature armate di spada. Al centro di quella candida rosa, il Mago che Danza sulla Luna incrociava la sua alabarda con le due lame leggendarie della Chiave del Destino, in una situazione di stallo. I due avversari si separarono compiendo un balzo all’indietro e si lanciarono nuovamente uno contro l’altro. All’ultimo, il biondino scartò verso sinistra e cercò di colpire il fianco dell’altro con un fendente della chiave bianca, che, però fu deviato dalla possente arma di un Berserker.
Con il pensiero, Roxas richiamò i due Samurai che stavano fronteggiando la creatura eterea armata d’alabarda e insieme corsero verso i due. Muovendosi a destra e a sinistra con scatti veloci, per confondere gli avversari, i tre scomparvero dalla vista degli occhi dorati di Saix, che si voltò, aspettandosi un attacco alle spalle, ma trovò il vuoto come lo trovò, quando alzò lo sguardo.
Un ghigno si disegnò sul suo viso, quando avvertì la punta dei due keyblade sulla gola e vide il Berserker che lo affiancava sparire in una scia di luci, come gli altri quattro che aveva evocato, i quali caddero come i petali di un fiore alla fine dell’estate.
-Complimenti Roxas. Sai sfruttare al massimo le abilità tue e quelle dei tuoi Nessuno.-
-Grazie.- rispose il biondo, abbassando le armi e congedando i Samurai.
-Proseguiamo o sei stanco?- domandò l’altro sistemandosi una ciocca azzurra sulle spalle.
-Affatto! Riprendiamo!-
Con un balzo il numero XIII si allontanò dal compagno e richiamò le chiavi, mettendosi in posizione, imitato dall’altro, che impugnò il Claymore.
Stavano per lanciarsi all’attacco, ma il numero VII si fermò e si voltò alla sua destra, dove si aprì un varco oscuro.
Le iridi color del cielo si allargarono alla vista del fondatore dai lunghi capelli biondo cenere.
-Numero IV…- sussurrò, facendo sparire le sue lame.
-Cosa ti porta al Punto Morto, Vexen?- domandò il Nessuno dai capelli azzurri.
-Roxas ti aspettavo nel mio laboratorio per un controllo.- disse gelido il Freddo Accademico, ignorando il compagno dagli occhi d’oro.
La Chiave del Destino ebbe un sussulto. -Avete ragione… Mi è… passato di mente… Chiedo scusa.-
-Vieni con me.- sentenziò l’altro con tono che non ammetteva repliche, aprendo un passaggio accanto a sé.
Il giovane annuì e s’incamminò, ma si fermò, quando passò vicino al numero VII.
-Grazie per il tempo che mi hai dedicato Saix, arrivederci.-
-Di nulla.-
In pochi istanti, il passaggio nero come il buio si chiuse per riaprirsi nel laboratorio del Nessuno più anziano. I due si spostarono nella stanza adiacente e il numero XIII si liberò del soprabito, dopodiché si sedette sul lettino, tenendo lo sguardo sui suoi piedi.
Nel silenzio più totale, il Freddo Accademico recuperò delle bende pulite e si mise all’opera su quelle che fasciavano l’addome del compagno.
-Fortunatamente muoverti a quel modo non ha aggravato le tue condizioni, ma devi cercare di stare attento.- lo ammonì Vexen all’improvviso.
-D’accordo.-
Quando le fredde dita del più anziano toccarono la sua pelle, Roxas rabbrividì e un’immagine apparve davanti ai suoi occhi, accompagnata da dei rumori: una ciocca di lunghi capelli biondi copriva la sua visuale, lo scrosciare dell’acqua e un gemito soffocato risuonarono nelle sue orecchie.
Il contatto con le bende pulite annullò quello che a lui parve un ricordo e spostò lo sguardo sul collega, sentendosi improvvisamente privo d’energie finché la sua mente non si chiuse alla realtà.
-Piccolo Roxas…- iniziò il numero IV, sporgendosi verso il giovane. -Che ne dici di recuperare il tempo che abbiamo perso durante la tua missione? La doccia di ieri secondo me non è sufficiente… Tu che ne pensi?- domandò, cominciando a baciare il collo dell’altro.
-Come desidera Signore.- rispose il biondino in modo meccanico.
-Allora perché non scendi dal lettino e non ti liberi degli abiti rimasti?- chiese con malizia e desiderio.
Il giovane non rispose e si limitò a rimettersi in piedi per poi liberarsi lentamente di ciò che lo copriva.
Gli stivali di pelle nera furono sfilati con il solo ausilio dei piedi, come i calzini di stoffa grigia. Le mani si mossero per slacciare la cintura che emise un unico tintinnio, prima di ricadere lungo i fianchi del suo portatore, sorretta dalle fibbie. Sempre con inesorabile lentezza, fu aperto il bottone di metallo grigio, che spiccava sui pantaloni neri, i quali caddero rapidamente a terra quando anche la cerniera fu slacciata. Con un movimento veloce, il numero XIII li allontanò da sé e si concentrò sull’ultimo indumento: i boxer. Passò le dita sotto l’elastico e li spinse oltre i fianchi, così seguirono lo stesso destino dei pantaloni. Eseguito l’ordine, il ragazzino tornò a sedersi sul lettino, con le mani appoggiate sul materasso, accanto ai fianchi.
Davanti a lui, il Freddo Accademico stava in silenzio con un ghigno di soddisfazione ad ammirare il corpo del Nessuno più giovane. Lo sguardo scorreva lento e famelico, partendo dalle labbra rosee scese sul collo, passò sulle spalle e osservò i muscoli appena sviluppati sulle braccia sottili. Sempre con calma, rifece il percorso a ritroso e gli occhi verdi passarono sul petto e sull’addome, fino ad arrivare al bacino e a ciò che le gambe leggermente aperte permettevano di vedere. Il desiderio di possedere quel corpo attraversò Vexen come una scarica e si gettò su di esso come una bestia affamata. Si avventò sulle piccole labbra e s’impadronì della bocca del ragazzo, invadendola con la lingua ed esplorandola, mentre con le mani si liberava dei suoi abiti.
Ben presto, la Chiave del Destino si ritrovò sdraiata sul lettino sotto il corpo del Freddo Accademico, che con foga lo riempiva di baci. Il giovane Senza Cuore non fece nulla, si limitò ad agevolare i movimenti ed accontentare i desideri dell’altro che gli teneva le gambe aperte per trovare una posizione più comoda. Sussultò appena, quando lo penetrò e mentre il più grande si muoveva dentro di lui, la mente assopita di Roxas registrava i gemiti e i sospiri che giungevano alle sue orecchie.
In poco tempo, l’uomo dai gelidi occhi verdi raggiunse l’apice del suo piacere con un gemito strozzato e si accasciò sul corpo del suo amante. Ancora con il respiro accelerato, il numero IV uscì dal corpo caldo del ragazzo e, prima di scendere dal lettino, riprese possesso di quelle labbra e di quella bocca, di cui si dichiarava il padrone.
-Sei stato bravo Roxas…- sussurrò Vexen, passando le dita tra la chioma biondo grano. -Manca ancora qualche ora alla cena, quindi ne approfittiamo per fare qualche esperimento.- aggiunse, mentre si alzava e cominciava a rivestirsi velocemente. -Forza, rivestiti e scendi in città, poi ti darò istruzioni.-
-Sì Signore.-

L’unico suono udibile era lo scrosciare violento dell’acqua, che si accumulava in piccoli laghetti di pochi centimetri di profondità. Il cielo era coperto da scure nubi in quella cittadina dimenticata dalla Luce, in cui le ombre avevano il dominio incontrastato. In quel piccolo mondo alla deriva, le uniche luci erano quelle delle insegne al neon ai lati delle strade, che disegnavano appena le sagome degli oggetti sul terreno di quel luogo buio.
Sul tetto dell’edificio più alto, una figura avvolta nel suo soprabito nero, con il cappuccio calato sul viso, osservava con occhi vuoti tutta quella desolazione. In silenzio, saltò oltre il bordo e si gettò nel vuoto sotto di sé, atterrando in pochi istanti al centro della piazza, all’apparenza deserta.
-In questo luogo troverai solo ombre insignificanti, ma sono perfette per i nostri scopi.- disse la voce ferma del Freddo Accademico. -Evoca le tue armi e distruggi tutti gli Heartless che ti intralceranno il cammino.-
-Agli ordini Signore.- rispose meccanicamente il numero XIII, mentre nelle sue mani inguantate comparivano le due lame leggendarie e un folto gruppo di Shadow e Neo Shadow lo circondava.
Gli occhi gialli degli esseri oscuri lo fissavano senza la solita ingordigia. Sapevano che colui che avevano di fronte era vuoto e la sua anima a loro non interessava. Per loro, era solamente un intruso che andava eliminato.
Come un unico essere, le creature più piccole saltarono sul nemico e gli esseri dalle lunghe antenne sparivano a livello del terreno.
La scia di luci si spense nelle mani del ragazzo, che si mosse senza indugio. Fece un giro su se stesso e mise i keyblade in orizzontale, che colpirono le ombre più vicine, trasformandole in polvere nera. La Chiave del Destino si lanciò verso il mucchio di avversari e ne fece strage ad ogni passo: la lama bianca impugnata dalla mancina colpiva dietro e in basso, mentre il Lontano Ricordo distruggeva tutto quello che si trovava davanti e sopra la testa del suo padrone. Il keyblader si muoveva in modo automatico, senza vedere realmente ciò che si trovava davanti.
Quando la metà delle creature nere fu tornata all’Oscurità che le aveva generate, la voce del Nessuno dai capelli color cenere risuonò indistinta nella mente del giovane custode.
-Molto bene Roxas…- asserì con tono compiaciuto. -Ora chiama i tuoi servi e combatti con loro.-
Distrutti altri due Neo Shadow, il ragazzino si fermò e bastò un pensiero, perché in pochissimi istanti, dieci Samurai comparvero da altrettanti varchi oscuri.
-Eccoci, Chiave del Destino.- dissero all’unisono, prima di sfoderare le loro spade e unirsi alla battaglia del loro Signore.

***

Camminava a passo lento per i corridoi della fortezza, finché il suo sguardo non fu catturato dal movimento di una chioma azzurra.
-Saix!- chiamò il Nessuno dai capelli rossi, rincorrendo il collega che aveva appena svoltato in un corridoio di sinistra.
Il Mago che Danza sulla Luna si girò e rivolse un’occhiata di sufficienza all’altro.
-Che vuoi?-
-Sempre allegro vedo…- commentò Axel. -Dov’è Roxas?-
-Non ne ho idea.- rispose, dopodiché riprese a camminare.
Il numero VIII però non demorse e s’incamminò al suo fianco. -Avete già finito con l’allenamento?-
-Non sono affari che ti riguardano.-
-Ma Roxas non ti ha detto dove sarebbe andato?- insisté, ottenendo un silenzio disinteressato. -Eddai, che ti costa dirmi dov’è andato?-
Il Senza Cuore dagli occhi dorati si fermò all’improvviso e il suo collega quasi andò a sbattere contro la porta che avevano davanti, sulla quale svettava l’incisione nera del numero I.
-Sei irritante. È venuto Vexen e se n’è andato con lui, vai a stressare qualcun altro.- detto questo, Saix oltrepassò la porta, sbattendola davanti al compagno.
-Antipatico, poteva dirmelo subito invece di fare il difficile.-
Attraversato un varco, ricomparve davanti alla porta del laboratorio del numero IV, dove bussò con energia.
-Vexen! Sono Axel!-
L’uscio si aprì da solo come sempre e il rosso entrò.
-Cosa vuoi?- chiese il Freddo Accademico, uscendo dalla stanza adiacente. -Ho molto da fare in questo momento.-
-Solo sapere dov’è Roxas.-
-Non lo so, gli ho cambiato le bende e se n’è andato. Ora puoi andartene.-
-Grazie lo stesso.-
La porta si aprì nuovamente e una volta fuori, il numero VIII attraversò un nuovo varco.

Vexen ghignò seduto dietro alla sua scrivania, mentre rigirava il ciondolo di vetro tra le dita.
-Sono passate quasi due ore e il contatto non si è mai interrotto, anzi è sempre perfetto. E i Samurai obbediscono agli ordini di Roxas senza problemi… Il mio piano si potrà realizzare prima del previsto…-
Il suo ghigno si allargò, fino a diventare una risata.

***

Toc! Toc!

-Ma chi è che bussa?- pensò, alzando il viso dal cuscino e sporgendosi per accendere la luce. -Avanti!-
-Zexion! Hai per caso visto…-
Le parole morirono sulle labbra del Nessuno dagli occhi smeraldini, quando vide che il collega era seduto nel suo letto, coperto fino alla vita dalle coperte e che al suo fianco giaceva il Notturno Melodico.
Entrambi a petto nudo, per quello che poteva vedere.
Sbatté le palpebre un paio di volte, prima di arrossire leggermente.
Da parte sua il Burattinaio Mascherato lo fissò, dapprima confuso, poi gli balenò in mente il pensiero di guardare il proprio corpo e si rese conto di essere coperto solamente dalle coperte.
-Zeku…- mugugnò il biondo, mettendosi a sedere, mentre si strofinava l’occhio. -Perché hai acceso la luce?-
Poi vide l’amico fermo sulla soglia. -Ciao Axel… come mai da queste parti? Perché non sei con Roxas?-
-Ah… Ehm… Scusate!- urlate le sue scuse, il rosso corse fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Il numero IX non comprese il comportamento del compagno, così si voltò verso l’amante.
-Zeku, cosa voleva Axel?-
-Non lo so Dem…- rispose distrattamente il numero VI.
-Zeku…-
-Dimmi Demyx…-
-Perché sei tutto rosso?-

***

-Ma tu guarda quei due!- pensò, mentre camminava a passo svelto per i corridoi.
Si fermò vicino ad una finestra e rivolse lo sguardo alla luna a forma di cuore.
-Ormai è chiaro che non è nel castello… E va bene!-
Con quest’ultimo pensiero, Axel si concentrò e dopo aver trovato la presenza del numero XIII, aprì un varco oscuro.

Una nuova squadra di ombre si era fatta avanti, ma lui non era stanco. Non avvertiva la stanchezza e nemmeno i suoi Nessuno si sarebbero tirati indietro.
Non una ferita sfregiava il corpo del biondo e dei Samurai. Neanche un Heartless era riuscito ad avvicinarsi così tanto da poterli ferire.
Dato l’ordine, le creature armate di katana saettarono verso i loro avversari al seguito della Chiave del Destino.
Ad ogni fendente, un’ombra cadeva per lasciare il posto ad una compagna, che in pochi attimi faceva la sua stessa fine. Quella danza di guerra, impressa nella mente del giovane keyblader, diveniva sempre più veloce, attimo dopo attimo, affondo dopo affondo. Dopo un salto all’indietro, il cappuccio cadde sulle spalle del ragazzo, che non se ne curò e riprese il suo compito.
All’improvviso, mentre affondava la lama del Lontano Ricordo nel ventre di un Neo Shadow, un lampo illuminò a giorno la piazza compreso il suo viso e i suoi occhi freddi e spenti.
Poco lontano, sulla via che conduceva alla piazza del Grattacielo della Memoria, qualcuno vide quel corpo tanto simile ad una macchina di morte.
-Roxas…- sussurrò il Soffio di Fiamme Danzanti, spalancando i suoi occhi verdi.




Capitolo più lungo dei precedenti e anche qui le descrizioni mi sono venute piuttosto bene... Vi è piaciuto? Spero di sì! Demyx ha trovato una buona alternativa alla festa del capitolo precedente, pare che Zexion abbia mosso motivazioni più che valide XD Ma Axel come reagirà di fronte a questo lato di Roxas? Le cose iniziano a muoversi!!
Tra qualche giorno posterò una nuova fic divisa in due o tre parti (devo ancora decidere) ovviamente yaoi e ovviamente parlerà dell'akuroku u.u aspetto i vostri commenti! Alla prossima!

See ya!!!


Angolo Recensioni

soral: Ciao gemellina ^^ Sono contenta che ti piaccia il lato dolce di Axel e Roxas, in questo chap ne è emerso uno tutto nuovo agli occhi del rosso, che ne pensi? Rispondo subito alla tua domanda su Xion: in questa fic il numero XIV non sarà presente, poiché quando ho iniziato la fan fic ancora non si sapeva nulla su di lei e sul suo ruolo all'interno dell'Organizzazione, se non qualche vaga e confusa voce di corridoio, ma forse in una prossima fan fic potrebbe esserci, chi lo sa u.u Ciauu gemellina <3

LightRoxas: Mi fa piacere che ti siano piaciute le mie descrizioni, grassie ^^ Zexion ha convinto Demyx con poche parole, l'avevi pensato anche tu? XD Fammi sapere cosa pensi di questo chap! Byee!!!

LittleKairi14: Carissima ^^ mi dispiace, ma non ho foto del Banditore con la messaimpiega... troppo timidone e vergognoso per farsela fare... <.< Comunque il lavativo risponde con calore al tuo saluto ^^ Grazie per i complimenti alle descrizioni, spero che ti siano piaciute anche queste ^^ Aspetto il tuo commento! Ciauuu!!!


Ma guarda un pò chi c'è! Benvenuta anche da questa parte fenicex8 e gVazie per aver messo la fic tra le preferite! Mi fa piacere averti come lettrice anche qua ^^ Ovviamente ringrazio anche tutti voi che leggete soltanto! Come vi dico sempre vi adoVo tutti!!! *v* Ora fuggo!! See ya!!! *sparisce in una nuvola di fumo intossicando il Banditore, che esce dalla sua porta di servizio*
  
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