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Autore: Arwen88    10/01/2010    3 recensioni
Quarta classificata e vincitrice del Premio attinenza  al Contest "My Clan is..." indetto da Rota23/meg89
Sasuke torna al Villaggio un'ultima volta prima di distruggerlo e dall'incontro con Hinata inizia a riflettere sul proprio Clan.
Ma andava fatto: per il Clan.
Clan che poi non era altro che una nuvola di fumo nero.
[SasuHina]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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e il clan tornerà a vivere
Quarta classificata al Contest "My Clan is..." indetto da Rota23 alias meg89
e vincitrice del Premio attinenza

Autore: Arwen88
Titolo: E il Clan tornerà a vivere
Genere: Generale, Sentimentale, Malinconico.
Rating: Verde
Clan scelto: Clan Uchiha
Personaggi/Pairing: Sasuke Uchiha, Hinata Hyuuga
Avvertimenti: What if, One Shot, Spoiler.





E il Clan tornerà a vivere



Le accarezzi lentamente i capelli scuri mentre osservi il suo viso rilassato nel sonno. Piano sussurri il suo nome, conscio che comunque lei non ti sentirà tanto è profondo il sonno che l'ha colta sulle tue gambe.
La ami, sai che separarti da lei domani sarà forse l'azione più dolorosa della tua vita.
Perché lei non ti ha mai visto come un traditore, perché ha capito che in fondo eri solo spaventato e per questo correvi via: per allontanare momentaneamente il pericolo, prendendo una strada che ti avrebbe potuto portare alla vittoria come alla distruzione.
Ma andava fatto: per il Clan.
Clan che poi non era altro che una nuvola di fumo nero.
E forse tuo fratello era tanto forte proprio perché diverso da loro.
E tu?
Tu sei tornato al Villaggio. Non per distruggerlo, non ancora, prima c'era qualcosa che volevi fare: rivedere un'ultima volta i tuoi amici, o per lo meno quelli che per molto tempo avevi creduto fossero tali. Così hai rivisto anche lei.
E ti sei stupito di quel fiore di ghiaccio. Ti sei chiesto come avesse potuto qualcosa di tanto bello -bello dentro- nascere in un Clan così freddo, quasi quanto il tuo. E sì che già il tuo ti stupivi potesse essere così glaciale nei rapporti tra i parenti.
Ma lei è diversa, lei è coraggiosa: nelle azioni, nei sentimenti, nel sopportare le sconfitte, l'indifferenza.
E tu?
Tu sei diventato forte per uccidere, per vendicarti. Ma forse questa volta potresti esserlo per difendere qualcuno... Per difendere lei, magari. L'unica a cui tu abbia osato mostrarti. Con un sorriso ripensi all'espressione stupita e felice sul suo viso nel momento in cui ti ha visto, ma pensi anche all'attimo in cui si è rabbuiata, quando le hai fatto cenno di fare silenzio e seguirla, l'istante in cui si è ricordata che sei un mukenin, punibile con la morte.
Niente abbracci o gridolini dunque, ma innegabilmente era felice, quel tiepido rossore sulle sue guance non poteva significare altro. In seguito al tuo cenno ti ha seguito e vi siete allontanati, veloci nel vento come possono solo due ninja come voi. L'hai condotta nell'unico posto che ti è sembrato congeniale: il vecchio quartiere Uchiha, ormai deserto.
Quando ti sei fermato e voltato a guardarla lei era dietro di te, più calma ora che sapeva che non ti avrebbe visto nessun altro. Ti sei stupito della sua fermezza: non vacillava, non aveva paura che tu le potessi fare del male.
No, non potresti.
Perché hai capito che è troppo pura, troppo cristallina: un'anima che non potresti mai spezzare.
Le parli e lei ascolta, annuisce. Sgrana gli occhi quando scopre le tue intenzioni, porta una mano davanti alla bocca e arretra di un passo; ma tu sei subito da lei, la afferri per le spalle e la fermi: non può andare via ad avvisare l'intero Villaggio.
Deve capire che è necessario.
Ma lei ti interrompe, si aggrappa alla tua casacca, scossa. Ti dice che non puoi farlo, dice che la morte genera odio e l'odio dolore e altra morte. Ed infine la guerra.
China il capo, lei non vuole altro dolore, non vuole soffrire ancora, vedere morire i suoi cari.
Risolleva la testa e ti guarda decisa negli occhi e tu infine lo capisci: ha deciso che salverà il suo Clan, la sua gente, anche a costo di ucciderti, anche se forse tiene davvero a te, anche se si fida e non ti ha mai considerato un nemico.
Serri la mascella mentre improvvisamente capisci cos'è che ti ha attratto di lei: è arrivata dove tu non hai potuto, lei ha la fiducia e le attenzioni di tutto il suo Clan. Lei darebbe la vita per loro e loro farebbero altrettanto per lei.
Non ha nemici.
Non ha vendette, ha ormai appianato tutto.
Ha solo sorrisi, niente più lacrime o sangue da versare per sanare vecchi conti.
Attiva il biakugan mentre ancora sorride tranquilla e, nella sorpresa momentanea che questo provoca in te, ti accorgi di aver stretto la mano sulla katana mentre eri perso nei tuoi pensieri. Sorridi appena, lasciando la presa: non vuoi attaccarla, eri solo sovrappensiero.
All'improvviso ti ricorda tua madre, la dolce e bella Mikoto, madre gentile e moglie devota, donna che faceva da cuscinetto tra i membri della propria famiglia. Ma lei non era pura come quella giovane donna che ti sta davanti, stringendo le tue braccia con le mani sottili, un sorriso in viso ma con le capacità combattive sveglie e pronte allo scontro.
Tutto per il suo Clan, per il suo Villaggio.
Decisamente diversa da tua madre, quella donna che hai adorato ma che avrebbe mandato a morte in silenzio tutto il Villaggio pur di non ribellarsi all'uomo che amava, pur di non essere disconosciuta se si fosse mostrata contraria.
E ti chiedi se il paragone valga anche tra te e tuo padre: lui voleva distruggere il Villaggio per vendetta, per il potere.
È così anche per te?
Per vendetta, sì, forse lo fai per questo.
Per potere?
No, di quello ne hai abbastanza.
Non ti interessa averne ancora, non da quando hai capito che troppo potere poteva portarti alla morte.
Proprio com'era successo a lui, tuo fratello.
Forse era il ninja migliore all'interno del Clan.
Lui aveva messo il Villaggio davanti a tutto il resto e per questo ha vissuto lottando. Mettendo in gioco la propria vita, contro i nemici, contro gli alleati, contro chi odiava e contro chi amava. Per il Villaggio.
Ti chiedi all'improvviso perché: perché l'ha fatto, perché tu ora fai l'opposto.
Ti chiedi forse per la prima volta se ha senso per vendicare la sua morte distruggere ciò che lui proteggeva.
Gli occhi bianchi che ancora ti fissano ti riportano alla mente quegli altri occhi, o meglio, l'unico che tu sia riuscito a vedere dietro alla maschera arancione: il capostipite del tuo Clan.
Colui che tuo fratello voleva uccidere se avesse cercato di avvicinarti.
Colui che ha scatenato l'odio tra il Clan e il Villaggio.
Colui che sapeva dell'imminente sterminio di tutta la sua gente ma che non ha mosso un dito, rimanendo fermo a guardare ipotizzando su quali vantaggi avrebbe potuto ricevere dalla morte di tutti loro.
I morti non parlano.
Forse aveva ancora qualche segreto da nascondere e morendo tutti coloro che lo potevano conoscere -o scoprire- si sarebbe sentito finalmente al sicuro.
Improvvisamente ti chiedi se lui quella notte, quella maledetta notte in cui hai visto i cadaveri di tutti gli altri membri del Clan e il loro sangue mischiato nelle strade, lui fosse là ad osservare la scena, magari seduto sopra un tetto, per avere una visuale migliore.
La tecnica oculare ancora immobile, concentrata su di te, ti porta a chiederti per la prima volta se tu non abbia deciso di muovere guerra al Villaggio e allearti a quell'essere ignobile solo in preda alla sua tecnica. Come una semplice pedina all'interno dei suoi piani.
Digrigni i denti al solo pensarci e Hinata serra la mascella, preoccupata che tu la stia per attaccare. Ma no, non lo farai.
Improvvisamente noti che tutte le azioni sconsiderate che hai compiuto, allearti all'Akatsuki e lavorare con loro, credere in Madara, voler distruggere il Villaggio... Tutto questo hai deciso di farlo dopo aver parlato a quattrocchi con lui, soli in quella stanza.
E se lui ti avesse tenuto in pugno con la sua tecnica?
Come puoi essere sicuro della particolarità della tecnica oculare di un ninja vissuto -teoricamente- ere fa?
Colui che si dice capace di gestire persino il Kyubi?
Forse ha manipolato persino te.
Il tuo sguardo truce si posa sulla ragazza dinanzi a te che stringe ora spasmodicamente le tue braccia preparandosi tuttavia all'eventualità di dover scattare all'indietro e cominciare un combattimento.
Ma quel gesto ti riporta coi piedi per terra e alzi le mani, portandole sulla sua schiena, attirandola a te.
Sussurri piano tra i suoi capelli, scuri quasi quanto i tuoi.
Non le farai del male, può stare tranquilla.
Stranamente è stato l'amore che lei ti ha dimostrato di provare per gli altri del Villaggio a farti capire che c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo.
Rimani in silenzio chiedendoti improvvisamente se vuoi veramente diventare un assassino.
Non più un vendicatore, ma propriamente un assassino: gettare nel nulla quel brandello d'anima che ancora ti rimane.
Lei stringe, stringe le dita sottili ma forti sulla stoffa chiara che copre la tua schiena.
Se qualcosa di tanto puro e innocente può lottare fino alla morte per la vita, che razza di bestia sei tu per lottare per la morte?
Sei proprio malvagio?
O sei ancora come quel bimbo spaventato che era fuggito?
Forse uccidere è più facile che parlare.
Il pensiero che se ora tu la uccidessi mentre lei si stringe a te allora sarebbe tua, tua per sempre, ti attraversa la mente. Ma lo scacci via, no: non la priveresti mai di quella vita che tanto ama.
Farlo sarebbe malvagio, e tu non lo sei.
Anche veder sparire la vita dal corpo di tuo fratello ti ha fatto soffrire. Lo odiavi, ma al tempo stesso era l'unica persona a cui ti sentissi ancora legato. Troppo amore vi aveva legato nel passato. Ma infine siete rimasti schiacciati al centro della lotta tra le due fazioni alla sfrenata ricerca del potere.
Potere che lui era riuscito ad avere per davvero. Poi l'ha passato a te.
L'hai capito, vero?
Quei poteri che ti ha passato presto ti condurranno alla morte proprio come ci hanno portato lui.
Forse però prima potresti riuscire a riportare alla vita quel Clan che anni fa avevi pensato di amare tanto.
Forse lei ti potrà essere d'aiuto.
Giri il viso, la tua attenzione si cristallizza sul tetto della tua vecchia casa: sarebbe il posto perfetto.
Se lei lo volesse.
Le accarezzi il capo, lentamente. Senti il suo sussulto sorpreso. Si scosta da te per guardarti negli occhi, per capire le tue intenzioni. E tu sorridi, semplicemente.
Lei è la persona ideale.
L'unica che potresti mai amare.
Silenziosa, discreta, innocente e forte.
Un fiore di ghiaccio.
Vedi le sue guance arrossire ancora una volta, capisci che non se l'aspettava.
Lo sai, è una decisione difficile: seguire il desiderio del momento o tornare al Villaggio come niente fosse successo; riprendere la vita di tutti i giorni e vivere liberamente senza dover dare spiegazioni, prendendo col tempo le occasioni che verranno, vivendo forse una vita felice, o rimanere lì con te e assecondare il desiderio mai espresso ad alta voce, quella piccola ambizione di unicità, quel desiderio d'amore, quella tua richiesta.
Sporca.
Innocente.
Cosa sarà?
Cos'è per te?
Cos'è per lei?
Annuisce, sorridi.
La stringi a te e balzi, senti le sue mani stringersi sul tuo kimono.
Siete arrivati nella casa, la conduci oltre i luoghi di morte, fino a raggiungere quella che era la tua stanza.
Cade tutto a pezzi, è normale. Stringi la sua mano, conducendola, e lei ti segue a due passi di distanza, il braccio teso tra voi due, gli occhi che saettano da un angolo scuro all'altro, improvvisamente in guardia per ogni ombra che sembri muoversi, per ogni sibilo di vento che passa dalle finestre rotte.
Tiene l'altra mano chiusa a pugno davanti alle labbra in un gesto che definiresti infantile. Lo abbassa solo quando arrivate alla soglia della tua camera e tu ti fermi lì.
Guarda dentro, poi fissa te.
Comprende ora che tu vuoi soddisfare questo tuo desiderio proprio ora.
Improvvisamente sgrana gli occhi: troppo innocente, non aveva capito fino in fondo.
Ti parla. Inizialmente balbetta, ma poi stabilizza il tono, le parole.
No, non vuole che sia così, non in fretta, non al freddo, non senza amore.
Senti le tue labbra tirarsi e rifletti che forse ha ragione.
Improvvisamente pensi che sia ancora più bella di prima.
Annuisci lentamente, le dici poche semplici parole e lei si rilassa.
Rimandi quel momento, ora ti interessa soprattutto che sia serena.
Perché il bambino dovrà essere felice. Perciò vuoi che sia anche desiderato, sin dal primo istante della sua vita.
Puoi aspettare.
Sospira, sollevata.
Rivolgi la tua attenzione alla tua stanza e lentamente ti muovi all'interno, portando lei ancora con te.
Finite per sedervi sul pavimento. Le parli di ciò che è successo, lei ti dice a sua volta ciò che è accaduto al Villaggio mentre non c'eri. Le dici ciò che ti aspetta. O forse ciò che ti aspettava.
Lei rizza il capo attenta ma quando ti correggi sovrappensiero lei sorride di nuovo.
Allora le dici ciò che farai ora: hai bisogno di risposte.
Annuisce ancora ma noti il suo capo ciondolare appena e presto finisce per appoggiarlo sulle tue gambe, è crollata addormentata.
Rimani lì a guardarla, accarezzandole i capelli.
Nel giro di poche ore hai cambiato idea, opinione, desiderio, destino.
Sarà stato il suo sorriso a far incominciare tutto? O forse la malinconia che entrambi ancora vi portate dentro, ricordo dei tempi duri... O forse è il desiderio di felicità, quella felicità che sembra impossibile da raggiungere ma che forse, forse, con un piccolo sforzo potrà essere alla portata di entrambi.
Forse in un futuro prossimo, quando le parole si moltiplicheranno, quando il legame diventerà più stretto, sebbene nascosto a tutti.
Allora sì, sarà il momento.
E il Clan tornerà a vivere.



***


Lo so... Sono sempre più assente dal fandom. Sinceramente non è che Naruto mi interessi più molto, ora trovo più interessanti le originali ( ^^ è lì che sto migrando). Questa storia è per Hinata Dincht che mi aveva chiesto di scriverle una SasuHina. Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi e a leggere le mie storie, grazie a chi le inserisce tra le preferite e a chi commenta.
Grazie a rota per il giudizio e complimenti a tutte le altre partecipanti al contest e alle podiste.


*Autore: Arwen88
*Titolo: E il Clan tornerà a vivere
*Grammatica/stile/lessico: 8.5/10 punti
Grammaticalmente è corretta, nulla da eccepire. Il lessico usato è adatto al contesto descritto, pertinente in ogni sua parte. Anche a te devo riprendere lo stile utilizzato. La tua ff è molto introspettiva, per cui principalmente giochi sui pensieri di Sasuke riguardanti il Clan e le sue regole. Ciò che però fa storcere il naso è il contrasto che hanno queste parti riflessive e il narrato vero e proprio, le azioni sue e di Hinata. A mio parere non sono integrate bene le une con le altre, prevale in maniera netta la prima parte senza che però la seconda possa svilupparsi concretamente. E ciò lascia un poco perplesso il lettore.
*Originalità: 8/10 punti
L’originalità è buona ma non ottima, devo dirtelo. Il tema del ritorno di Sasuke è affrontato piuttosto spesso nel fandom di Naruto, così come il risvolto positivo che questo prende con l’incontro di una persona del Villaggio. Il fatto che in questo caso sia Hinata ti ha aiutata, ma non ha alzato di molto il punteggio.
*IC: 7.5/10 punti
Punto dolente della ff, devo ammettere. Hinata m’è piaciuta, ha davvero una buona caratterizzazione. Purtroppo non si può dire lo stesso di Sasuke. Per quanto il punto di vista sia totalmente suo, non sono riuscita a intravedere nelle sue parole, nei suoi gesti e nei suoi pensieri il carattere fiero e orgoglioso riscontrato nell’opera originale di Kishimoto.
*Attinenza al tema dato: 9/10 punti
C’è attinenza alla traccia data, davvero non ho nulla da ridire. I vari pensieri che Sasuke propone lungo il testo forniscono un’analisi del rapporto che personalmente ha col proprio Clan e i suoi vari membri. Direi che hai centrato in pieno il tema da me proposto.
*Gradimento personale: 3.5/5 punti
Bella e delicata. Quasi poetica, per certi tratti.
Purtroppo il fatto che la narrazione scivoli via a scapito della parte introspettiva ha influito sul mio gradimento personale, in quanto davvero la lettura non mi è stata sempre chiara.
Nonostante questo, ho apprezzato il pair ** è sempre bello leggere una degna SasuHina.
*Totale: massimo 36.5/45 punti


   
  
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