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Autore: GibleFanMp    10/01/2010    2 recensioni
Era una fredda giornata d'Inverno, la neve avvolgeva quella tetra mattina, le nuvole invadevano il cielo non lascando spazio al sole di dominare neanche un minimo pezzettino della immensa volta ormai grigia
Genere: Thriller, Sovrannaturale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era una fredda giornata d'Inverno, la neve avvolgeva quella tetra mattina, le nuvole invadevano il cielo non lascando spazio al sole di dominare neanche un minimo pezzettino della immensa volta ormai grigia, nessun essere umano sano di mente sarebbe uscito a fare una passeggiata con quel freddo, le strade erano deserte e raramente passavano automobili.

Il solenne silenzio fu interrotto da una auto che emanava una aura positiva, di felicità, quattro ragazzi tutti di sesso maschile, scherzavano e ridevano, tornavano da una settimana di vacanze al mare, con tutta la neve che era caduta negli ultimi giorni i quattro erano stati costretti a cambiare strada un mucchio di volte.

Ad un certo punto la macchina si fermò davanti a una villetta a due piani con le mura esterne di un bianco pallido, un ragazzo castano scese dall’auto, salutò gli altri e si diresse verso il portone della abitazione,  suonò il campanello ma non ebbe alcuna risposta dall’interno, riprovò…silenzio.

Purtroppo Zero aveva dimenticato le chiavi di casa sul comodino alla partenza per la troppa fretta, e sua sorella Sasha non era in casa, probabilmente si era arrabbiata del suo ritardo di circa 3 ore, le strade erano bloccate dal ghiaccio e dalla neve, lui si era dimenticato ti avvertirla, e quasi sicuramente la sorella non lo voleva far entrare, oppure era uscita.

Comunque doveva entrare in casa, si guardò attorno, notò la finestra del bagno aperta, ma c’era qualcosa di strano, perché tenere la finestra aperta con un simile freddo? Per di più Sasha era un tipo che si appostava davanti al camino acceso a dormire, oppure a leggere, forse la finestra si era spalancata per colpa del vento? Non lo sapeva, ma in quel momento per lui quello era solo un vantaggio, infatti poteva entrare da lì bastava arrampicarsi fino al secondo piano usando l’albero di fianco alla finestra e una volta giunti a quella altezza lanciarsi all’interno del bagno, ma era più facile a dirsi che a farsi.

Dopo circa trenta minuti Zero era dentro l’edificio, la stanza era buia e incuteva una certa sensazione negativa indescrivibile,  ma l’ombra dominatrice era spezzata da una piccola luce proveniente dal pavimento, che andava dal basso verso l’alto, il ragazzo avvicinandosi vide che la luce veniva da un piccolo schermo di un cellulare, quello di sua sorella, aprì la schermata li vi era un messaggio ancora in composizione, i suoi occhi involontariamente lessero il monitor: "Ho paura!" il ragazzo non si scompose più di tanto, sua sorella minore era sempre stata una paurosa, per un minimo rumore estraneo si allarmava immediatamente, rinchiudendosi in qualche stanza, poi si giustificava dicendo: "Ma io ho solo 16 anni! Tu ne hai 20!" e finiva quasi sempre con lui che la consolava, era sempre stato molto affezionato e iper-protettivo con Sasha, da quando i loro genitori se ne erano andati, lui era diventato il tutore di sua sorella, aveva preso il posto sia di una madre, che di un padre per lei, e anche lui si era dato parecchio da fare, aveva lasciato l’università per seguirla a tempo pieno.

Ma una cosa non lo convinceva, perché sua sorella aveva messo il cellulare era per terra? E per di più non aveva nemmeno inviato quel sms lascandolo in sospeso.

Uscì dal bagno, e si diresse in camera sua per recuperare le chiavi, infatti la porta era chiusa a chiave, una volte prese, di diresse verso l’ingresso, doveva riappropriarsi della valigia lascata fuori dalla porta.

Passando per la sala notò che il camino era acceso, e sua sorella era seduta su una sedia girevole, la ragazza dava le spalle a suo fratello: "Non vuoi parlarmi? Le condizioni del tempo di hanno fatto cambiare strada tante volte" ma Sasha non dava risposta "Mi dispiace di non averti avvertita" silenzio "Ma ci sei? La prossima volta non accadrà promesso" e la ragazza con voce fioca,acida e arrabbiata rispose "non ci sarà una prossima volta!" zero le osservò i lunghi capelli neri, e con tono ironico disse "Ma che dici?" Si avvicinò alla sedia, mise la mano sulla spalla e fece voltare la sedia.

Di colpo saltò all’indietro, non riuscendo a bilanciarsi cadde per terra, sua sorella era lì, quella visione gli fece gelare il sangue nelle vene, Sasha era senza occhi, al loro posto un fiume di sangue che percorreva tutta la faccia e arrivava e imbrattarle il maglione di rosso, aveva un sorriso talmente che arrivava all’altezza delle tempie, le labbra troppo protese per quello sforzo erano piene di tagli e numerose gocce di sangue che cadevano in continuazione, colorando di rossastro sotto il labbro e il suo piccolo mento.

2 Ore dopo:

La scientifica stava fotografando il corpo della ragazza, Zero era fermo, fuori di casa seduto sul muretto che delimitava la casa, fissava in un punto impreciso della foresta che aveva davanti e sé, in verità aveva lo sguardo perso nel vuoto, ripensava a sua sorella Sasha, chi aveva potuto fare una cosa del genere? una volta che la polizia se ne andò, e il corpo della ragazza fu portato all'obitorio, Zero rientrò a casa

  
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