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Autore: queenseptienna    10/01/2010    4 recensioni
Erano passati parecchi anni da quando lui e Mike si erano dichiarati il loro amore. E da quella volta era successo praticamente di tutto. Tré non chiede molto a Mike, solo di essere... il suo re per un giorno.
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: King for a Day
Fandom: RPS Green Day
Pairing: Mike/Trè - Tré/Billie - Mike/Billie
Personaggi: Mike Dirnt, Billie Joe Armstrong, Tré Cool, altri
Numero Capitolo: 1 di ?
Genere: romantico, erotico, angst
Avvertimenti: slash, sesso descrittivo, altri in corso d'opera XD Per ora ci limitiamo ad un rating giallo, lo metteremo rosso quando sarà necessario.
Info: questa ff è il seguito di  Why do you want Here?
Disclaimer: Non è mai successo e mai accadrà. Magari fosse vero ù_ù



Erano passati parecchi anni da quando lui e Mike si erano dichiarati il loro amore.
Da quel momento si erano mollati e rimessi insieme tante di quelle volte, da far invidia a Paris Hilton. Nelle pause della loro storia avevano trovato posto, in ordine sparso, matrimoni, figli, ragazze, ragazzi, Billie ed un’altra accozzaglia di persone eterogenee.
Già, perché Mike aveva ripreso a rotolarsi tra le lenzuola anche con il cantante, senza peraltro smettere di farlo con lui. Non che a qualcuno importasse poi molto di questo trascurabile dettaglio.
Non provava rancore verso BJ… Mike era di entrambi, lo sapevano bene, ed ormai avevano fatto l’abitudine a quell’assurdo menage a trois, considerandolo pressoché normale.
Il loro singolare modus vivendi si poteva riassumere in cinque semplici regole: niente possessività, nessuna scenata, nessun muso lungo, ma soltanto le solite battute idiote e lo stare sportivamente al gioco quando il bassista sceglieva in quale letto dormire. Del resto non è che stessero dichiaratamente insieme, cosa resa ancor più palese dal numero di figli che tutti e tre avevano sparso in giro.
Osservando quella strana situazione dall’esterno, nessuno avrebbe mai detto che Tré Cool provasse un qualche vago sentimento di gelosia nei confronti di Dirnt, anzi, al contrario, sembrava quasi che la sua follia e la sua sventatezza aumentassero di giorno in giorno.
Forse troppo per non preoccuparsene.



I tre musicisti erano davvero soddisfatti della loro ultima produzione, “21st Century Breackdown”, che stava scalando rapidamente tutte le classifiche, ma non per questo potevano permettersi di abbassare la guardia e sedersi sugli allori. Con questa considerazione in mente, i Green Day si trovavano ogni giorno in sala prove per ripassare e rifinire i brani da suonare durante i tour; in parole povere per rendere perfetto ciò che lo era già.
Quella mattina, dopo aver sistemato vari pezzi, erano nel bel mezzo dell’esecuzione di “Peacemaker”, durante un assolo di batteria particolarmente complesso, e Tré era concentratissimo, con la bocca tirata in una smorfia sottile. In piedi davanti a lui, Billie e Mike stavano ridacchiando come due cretini e, ad un tratto, si erano avvicinati e si erano scambiati un bacio a fior di labbra.
Lo avevano fatto altre mille volte, ma in quel momento a Tré sgusciarono le bacchette dalle mani, come se non avesse più alcuna presa su di esse, ed il tonfo della loro caduta rimbombò tra le pareti, nel silenzio sopravvenuto al tacere improvviso della batteria.
-Ehi!- Billie Joe si voltò di scatto verso di lui, che arrossì appena. –Tutto bene, Tré?-
-Sì, sono solo un po’ stanco. E’ tutto il giorno che proviamo.-
Armstrong sollevò un sopracciglio, quasi incredulo di fronte a quella risposta pacata e seria. Se Tré non aveva replicato, come suo solito, farneticando di polli o alieni, questo voleva dire che stava davvero male… rifletté il vocalist –Vuoi che per oggi la piantiamo qui?- insistette.
-Sarebbe meglio.- ribattè brevemente Cool, per poi alzarsi dallo sgabello ed afferrare una bottiglietta d’acqua, che ingollò in pochi sorsi. –Scusatemi…- mormorò, defilandosi fuori dalla sala prove senza aggiungere altro.
BJ guardò stupito Mike che, di rimando, lo scrutò con un’espressione accigliata e pensierosa.



Fanculo… mugugnò Frank tra sé
Perché ogni volta che accadeva se la prendeva come se fosse la prima?
Gli venne in mente quella mattina, di molti anni prima, in cui Mike era piombato a casa sua come una furia, dimostrandogli di voler essere l’unico per lui e di pretendere lo stesso in cambio. Anche se tentava di nasconderlo, detestava vedere Mickey occhi blu baciare Billie, non sopportava di sapere che spesso andasse a letto con lui e ringhiava d’odio, sotto una maschera di finta indifferenza, quando era il bassista a ricevere le attenzioni del cantante
Wright sapeva bene quanto fosse assurdo fare il geloso dopo tutti gli anni ormai trascorsi da quel giorno, dopo i siparietti tra i due a cui assisteva da sempre, dopo tutte le persone che erano passate nelle loro vite e soprattutto tra le loro lenzuola, ma non riusciva davvero ad impedirselo, era come un istinto primordiale che non poteva reprimere.
-Tré.- la voce di Mike, alle sue spalle, lo sorprese nel suo rifugio privato, una piccola saletta in disuso dello studio di registrazione.
Cool respirò profondamente, cercando di calmarsi e, con un mezzo sorriso, si voltò verso il compagno. Dirnt lo fissava con espressione indecifrabile e troppo seria. Come sempre, del resto… si ritrovò a pensare il batterista.
-Cos’hai?- chiese il bassista in modo chiaro, conciso e diretto. Mai che non vada dritto al punto… constatò sarcasticamente l’interpellato, continuando il proprio monologo interiore.
- L’ho già spiegato anche a BJ, sono solo stanco.- ripeté Frank –Perché, ti sembra così strano?-
Mike, dopo aver chiuso la porta, fece qualche passo avanti e mise una mano sulla spalla dell’amico. – Sì. Tu non sei mai stanco. Ti ho visto suonare come un invasato ad un concerto, scolarti birre su birre per tutta la notte e, la mattina dopo, presentarti alle prove perfettamente sveglio ed in forma. Quindi, non può trattarsi di stanchezza, deve esserci qualcosa di più.-
-Perché lo ha deciso San Mike, protettore dei bassisti promiscui?- rispose canzonatorio l’altro.
-Hai lo stesso atteggiamento di quando mi precipitai nei tuo appartamento, quindici anni fa.- constatò Dirnt un po’ sorpreso.
-E se anche fosse?- si sentì ribattere in modo tagliente dal suo interlocutore.
Mike lo fissò in silenzio, socchiudendo gli occhi azzurri che tanto somigliavano a quelli di Tré. – Ho capito – esordì poi - Stai facendo i capricci perché ho baciato BJ.-
-No, perché voglio il mio pollo di gomma.- ridacchiò l’altro, nervoso. –E comunque IO non faccio i capricci, soprattutto per TE.- concluse con una punta di amarezza.
Dirnt sorrise e lo spinse contro la parete più vicina, tappandogli la bocca con il bacio che Tré avrebbe voluto ricevere parecchio tempo prima. Il suo odore invase le narici di Frank che chiuse gli occhi, aggrappandosi al suo collo e strusciandosi contro il ginocchio che Mike gli aveva infilato fra le gambe.
Era diventato dannatamente abile, nel mettere a tacere la voce che avrebbe voluto gridare al bassista di piantarla di dargli il contentino, che avrebbe voluto urlare, una volta per tutte, che era stufo marcio di essere trattato in quel modo ridicolo e menefreghista, in cui Mike faceva il bello e il cattivo tempo, relegando sia lui che Billie al ruolo di semplici pupazzetti, con cui divertirsi al momento desiderato
Putroppo, però, tutte quelle belle parole rimanevano solo teoria perché, in pratica, Tré non era capace di scacciare quella mano che gli si stava insinuando oltre la cintura e di respingere quella bocca che gli stava lasciando una scia di baci roventi lungo la gola.
E nonostante dentro di sé sapesse bene che, magari il giorno dopo, ci sarebbe stato Billie al proprio posto, a ricevere quelle stesse attenzioni, tuttavia non riusciva a mandare via Dirnt a calci nel didietro, come si sarebbe meritato.
Sto diventando davvero bravo a negare la realtà, mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi…si derise tra sé.



Poche ore dopo, Cool uscì dagli studi di registrazione e s’incamminò senza meta, dandosi mentalmente dell’idiota. Ringhiando di rabbia tirò un calcio ad una lattina che stava sul marciapiede, facendola rotolare lungo l’asfalto ed ascoltandone il ripetuto tintinnio, finché questo non si esaurì. La vittima successiva fu un sasso, anch’esso calciato dritto davanti a sé, fino a farlo sbattere contro un muro.
Wright procedeva spedito, la testa bassa e le mani infilate nelle tasche dei calzoni, mentre macinava metri su metri con le sue Converse rosse, diventate ormai un must tra le fans. Eppure, questa sua specie di maratona, non bastava ad allontanare da lui la sensazione gelida e strisciante di essere stato usato, o meglio, di essere stato messo a tacere da Mike, per l’ennesima volta.
Già da parecchio tempo, ormai, aveva il forte sospetto che il bassista usasse il metodo della sveltina per calmarlo, per non lasciargli il tempo di fare domande e per stordirlo a tal punto che, dopo, non le ricordasse nemmeno più. E lui, dannazione, pur sapendolo, lo lasciava fare! Pur di averlo vicino, almeno per un po’, accettava che lo trattasse come una puttana ogni maledetta volta, perché questo era ormai il proprio ruolo! Era inutile continuare ad illudersi…lui amava ancora Mike, esattamente come tanti anni prima, ma probabilmente per l’altro non era più così.
Con un profondo senso di amarezza, Cool si trovò a ricordare quel periodo in cui, dopo l’ennesima discussione, si erano separati per un po’ e Mike era tornato da Anastasia - già, proprio quella che lui gli aveva presentato ad una festa - comunicandogli poi, con aria festosa, come lui e la ragazza si fossero finalmente rappacificati. Tré era rimasto di sasso e solo una violenta gomitata di Billie Joe lo aveva risvegliato dal mondo dei morti. Poco dopo i due fidanzatini si erano sposati ed avevano avuto una figlia, cosa che aveva messo a terra Frankie, il quale era riuscito a risollevarsi solo alla notizia dell’imminente divorzio tra i due.
Durante quell’orribile lasso di tempo, Tré aveva fatto sesso con qualunque donna o uomo gli fosse capitato a tiro, si era infilato in ogni letto, pur di non pensare. Eppure, malgrado fosse stato messo da parte come una scarpa vecchia ed a dispetto della sofferenza vissuta, quando Dirnt ed Anastasia si erano separati, era corso di nuovo a scaldargli le coperte, calpestando il proprio orgoglio e la propria dignità pur di stargli accanto.
Com’era prevedibile, si era trattato solo di una parentesi perché, successivamente, nella vita del bassista era entrata Brittney Cade, e Cool era caduto di nuovo nel dimenticatoio, salvo tornare utile quando Brit non c’era, oppure dopo uno dei tanti litigi tra lei e Mike.
Che schifo… mormorò il batterista, con un moto di ribrezzo verso se stesso.
Quello di BJ, invece, era un discorso ben diverso…
Billie Joe Armstrong era l’unica persona ad aver fatto davvero breccia nel cuore di pietra di Dirnt, l’unico a godersi il suo amore incondizionato da oltre vent’anni, e per questo Tré lo odiava.
Anzi no, a causa di questo legame che sembrava intoccabile ed ineguagliabile, Cool li odiava entrambi, con tutta la forza del proprio cuore maltrattato.

continua...
   
 
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