Un
protagonista, una leggenda.
E’
facile trovarlo in un libro, in un fumetto oppure
in un film, poiché l’autore, che sia un virtuoso
con la penna, un maestro della
prospettiva o un visionario cinematografico, avrà la premura di far
ruotare
tutta quanta la storia attorno alla nobile figura prescelta.
Suoi
saranno i dialoghi più incisivi, sue le
ineffabili conquiste, sua la gloria immortale.
Ma,
nella vita reale, come si riconosce lo scintillio
della grandezza?
Forse
non bisogna cercare sul piedistallo dorato dei
pomposi.
Forse,
lo scintillio è nella persona più umile, che
arriva ad affermare di preferire gli scarti animali ai diamanti
poiché dai
secondi non nasce nulla, ma dai primi sbocciano i fiori.
In
chi non usa alate parole ed eleganti metafore per
nascondere l’ipocrisia della realtà, ma in chi
adopera sagaci aforismi come
stoccate al moralismo fasullo.
Magari
merita di essere ricordato non chi si fregia
di eroi mitologici, ma chi decide di essere la voce di un povero ladro
crocefisso, di un soldato prossimo alla morte o di una prostituta.
E
cosa si potrebbe dire alla persona che, forte del
suo sarcasmo acre di cinismo, non ha esitato a comporre un verso
più
irriverente dell’altro, ognuno intriso della malinconia e del
disincanto che
distinguono le grandi personalità?
Solo
una frase.
Non
sarai dimenticato.
E
una parola.
Grazie.
A De Andrè.
[220 parole]
"Dai diamanti non nasce nulla, dal letame nascono i fiori. " [cit]
Gli altri riferimenti sono: "Il testamento di Tito", "La guerra di Piero", "Bocca di Rosa".
Nulla di pretenzioso: solo qualche sciocca parola per ricordare un grande autore, che mi ha fatto vibrare l'anima con le sue canzoni.
Un piccolo omaggio per un artista che non morirà mai davvero.