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Autore: Neko_s_Tail    11/01/2010    1 recensioni
La caduta... segno della fine di un destino... I Signori della Luce governano sul mondo di Azmeil ma non sanno ancora che le tenebre torneranno per impossessarsi del potere supremo. I Prescelti saranno l' unica via per tornare alla luce.
Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota D’ Introduzione

Salve a tutti! Quest’ opera nasce completamente dalla mia fantasia ed è ispirata ai miei amici, che mi hanno fatto conoscere per la prima volta il gioco di D&D. Fu così che una sera, di punto in bianco, decisi che ognuno di loro doveva avere una storia.

Quindi auguro buona lettura a tutti!

E spero che la mia storia vi appassioni ^^

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Un rumore assordante pervase la foresta che si trovava ai piedi del Monte Sacro Hikitsu, un nuvolo di polvere si alzò dal terreno a Nord-Est della montagna. Secoli e secoli di silenzio immutabile furono stravolti in quell’ attimo da qualcosa di grosso…

Da qualcosa di assolutamente non compatibile alla normalità pensata dai Signori della Luce.

La caduta… segno della fine di un destino…

Squame verdi-azzurognole persero la loro iniziale brillantezza, le ossa…

Era già tanto se ce ne fosse qualcuna ancora integra e gli occhi rosso fuoco decorati da alcune pagliuzze dorate si erano spenti alla luce della vita.

Il drago giaceva inerme tra gli alberi della foresta di cui alcuni furono abbattuti dallo spostamento della sua enorme mole.

“Evviva!!! Ce l’ abbiamo fatta!” esultò una ragazza di bassa statura sui diciotto anni “Ora, se non ti dispiace, vado a procurarmi il materiale per lo scambio” concluse sorridendo

La ragazza si avvicinò al drago oramai esanime per valutare le condizioni delle sue corna appuntite, della mole coriacea, dei suoi denti e delle membrane che costituivano le ali della bestia. Soddisfatta della sua valutazione, prese tra le sue mani una fodera di piccole dimensioni che racchiudeva in sé un piccolo ma ben elaborato pugnale assai affilato che poi usò per spogliare l’ enorme animale dei suoi “averi”.

Un’ altra ragazza  si avvicinò alla carcassa del drago e tirò un sospiro…

“Non puoi farne davvero a meno, eh?...”

“Certo che no! È l’ unico modo per non pensare ad altro”

La ragazza che stava procedendo nell’ importante ma anche evitabile squartamento del drago aveva dei corti capelli color nocciola, gli occhi profondi e verdi e il corpo esile.

“Almeno sbrigati!”

L’ altra ragazza, diciassettenne, aveva il viso incorniciato da lunghi capelli rossi, occhi color dell’ ambra, di esile corporatura e più alta rispetto all’ amica.

Passarono alcuni minuti e la ragazza dagli occhi verdi stava ancora lavorando sul corpo del drago.

“Netsume fai veloce! Questa zona è proibita! E se ci beccano i Guardiani del Sole siamo fritte!!!”

“Shhh!” le disse in risposta Netsume “Così attirerai l’ attenzione di tutti, Miren”

La ragazza nel frattempo concluse il suo lavoro da cui ricavò ben due denti, un artiglio, entrambe le corna, quattro pezzi di membrana d’ ala e almeno venti scaglie del drago.

“Ancora non riesco a capacitarmi di quanto sia affilato il tuo pugnale…”

Netsume scese dalla zampa anteriore della creatura e si avvicinò all’ amica.

“Che ci vuoi fare, è un cimelio di famiglia” rispose semplicemente a Miren

Infine entrambe si misero in cammino verso il villaggio di Gyala e poi da lì avrebbero raggiunto il Mercato Nero di Ipsalom dopo una giornata di viaggio. Non temono l’ attacco da parte di altre creature della foresta giacchè avendo appena sconfitto un drago, una tra le più maestose bestie del creato, la sua carcassa serviva da monito a chiunque avesse avuto l’ intenzione di attaccarle. Scese la sera e in lontananza intravidero le possenti mura della città d’ acqua.

“Gyala… la città più rilassante in cui ho sempre sognato di abitare…”

Netsume guardò l’ amica…

“Gyala… la città dei morti viventi e delle fognature, bleah!”

“Lo sai, dici così solo perché non conosci la città in cui abito”

“Non è vero! Una volta ho visto Ars Meriac ed è davv…”

“Avevi tre anni…”

“…………”

“Netsume… l’ unica cosa che ti spinge a parlare così di Gyala è che tu hai paura”

“Paura? Paura, io? Ma che diavolo dici! Abbiamo appena cacciato in una zona proibita e abbiamo combattuto contro un drago, e ti pare che io ho paura?!”

“Tu sai di cosa sto parlando…”

“…… Allora non mi pare proprio il caso di continuare…”

“…… D’ accordo…”

Finalmente raggiunsero le porte d’ ingresso della città e batterono per ben tre volte, dopo di che una guardia aprì uno spioncino per vedere chi fosse a quell’ ora e non rimase stupito nel vedere le due fanciulle.

“Bentornate ragazze! Com’ è andata la passeggiata?”

“Ottima direi! A parte un gran frastuono che ci ha infastidite parecchio” rispose Netsume sorridendo

“Avanti cugino, facci entrare” disse secca Miren

Il ragazzo aprì la pesante porta e fece passare le due ragazze, poi la richiuse bene utilizzando le chiavi delle Porte delle Mura. La guardia aveva un anno e mezzo in più rispetto a Miren ed era sorprendente la somiglianza con la cugina, capelli corti e rossi, occhi color nocciola, esile e alto quanto la ragazza.

“Jagami, dov’ è finito Kuroro?” chiese Miren notando che il fratello minore di suo cugino mancava all’ appello

“Ah!... È dal fabbro… Credo che prima o poi la sua passione per le armi lo ucciderà” rispose accennando un sorriso

“Ancora non gli è passata la passione per gli oggetti bellici?” domandò Netsume

“Già… chissà, forse diventerà uno di quei signori della guerra… Sapete, l’ altro giorno è andato dal macellaio e lo ha aiutato a sgozzare un maiale… un maiale!!!...”

Netsume e Miren non sapevano cosa dire…

Poi i tre dovettero dirigersi verso la strada che li avrebbe portati dal fabbro e una volta giunti lì presero Kuroro. Un ragazzo della stessa età di Miren dai capelli corti e biondi, occhi ambrati, corporatura esile, leggermente basso rispetto al fratello e, rispetto ai tre, più scuro di carnagione. Lo presero letteralmente per la camicia e lo trascinarono via dalla fucina. Camminarono ancora un po’ per la strada insieme finchè non giunsero ad un incrocio di vie che era situato sopra ad un ampio canale.

“Bene! Qua ci dividiamo e qua ci ritroviamo domani mattina quando il gallo inizierà a cantare”

“Sei sicura di non voler venire con noi?...”

“Sicura! Ho già una casa in cui dormire sogni agitati, ma comunque grazie del pensiero. Ricordati domani…”

“Domani ci ritroviamo qua quando il pollo inizierà a cantare, ok!” rispose sorridendo all’ amica e un po’ preoccupata per quello che spetterà a Netsume appena tornerà a casa…

Netsume annuì con la testa e poi salutò Miren e i suoi cugini. La ragazza raggiunse l’ ultima casa della via alla sua destra e, prima di bussare alla porta, mise il suo bottino dentro ad un cesta che era situata sotto la finestra della sua camera. Issò la cesta fino a portarla accanto alla sua camera e poi legò la fune su di un piolo nascosto tra i cespugli. Si diresse verso la porta d’ entrata e bussò vigorosamente. Dei passi pesanti riecheggiarono dietro la parete, un rumore di catenacci fece abbassare immediatamente lo sguardo a Netsume subito poco prima che la porta si aprì una voce cavernosa quasi sibilò dalla stanza buia…

つづく

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