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Autore: bobbychan    03/07/2005    4 recensioni
Ben svegliato Ryo…. Sicuramente questa lettera la leggerai verso mezzogiorno ….ormai ti conosco come le mie tasche……in questi otto anni ho imparato a capirti….più o meno…sono le sei di mattina e io tra 10 minuti uscirò per sempre dalla tua vita…vado a stare in America da Sayuri….ho preso solo lo stretto necessario….il resto ho chiesto a Miki di imballarlo e spedirlo in america…..così non ti devi preoccupare….non avrai fastidi…non mi avrai più tra i piedi…..se mi ami…puoi venire in America e dirmi quello che provi……
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MIME-Version: 1.0 Content-Location: file:///C:/D88AA012/devi_scegliere_2.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii" Il giorno dopo, Miki, Kazue, Mick e Umi andarono a trovare Kaori e la bambina in ospedale

Il giorno dopo, Miki, Kazue, Mick e Umi andarono a tro= vare Kaori e la bambina in ospedale.

Quando entrarono nella stan= za trovarono Kaori abbracciata a Ryo, e la donna stava allattando la piccola Sayuri. Era una scena molto dolce, e a vederla, Umi arrossì di colpo, mentre le due donne si precipitarono subito vicino alla giovane mamma, per ammirare la sua creatura.

Miki: – Che dolce! È una bambina bellissi= ma, Kaori!

Kazue: – Concordo! È veramente un amore!<= /p>

Kaori arrossì a quei complimenti.

Kaori: – Grazie, ragazze, ma se non fosse stato = per Ryo, a quest’ora non saremmo qui a raccontarlo…

Ryo: – Per voi due, le donne della mia vita, que= sto ed altro, tesoro!

Si diedero un bacio appassionato, che fece arrossire a= ncora di più Umi.

Kaori aveva finito di allattare Sayuri, e Ryo prese in braccio la figlia, cullandola dolcemente nelle braccia<= /span> muscolose. Mick cominciò a ridere a crepapelle, e la cosa indispettì Ryo.

Ryo: – Beh? Che hai da ridere?

Mick: – … Uhuhuhahahah!… scusa… ahahahah!… non sono riuscito a resistere…ahahah!… è che… uhuhuhuh!… mi sto immaginando te che cambi i pannolini a t= ua figlia… ahahah!… troppo forte!

Ryo si arrabbiò di più, e volle affronta= rlo.

Ryo: – Umi, mi terresti un attimo Sayuri?

Detto questo, mise la bambina in b= raccio al grosso ex mercenario, che iniziò a fumargli la pelata, dato che a= veva già raggiunto il massimo del rossore, per l’imbarazzo. = Ryo, intanto, si era minacciosamente avvicinato a Mic= k, che ancora rideva a crepapelle, e gli stava per tirare un pugno in pieno viso, mentre le tre donne ridevano sotto i baffi, ma…

Sayuri scoppiò a piangere, forse perché = era scomoda in braccio a Umibotzu, o forse perch&eac= ute; percepiva la confusione attorno a lei. Umi cercò di calmarla, invano, quindi chiese aiuto.

Umi: – RYO!!! AIUTO!!= ! TUA FIGLIA HA INNESCATO L’ANTIFURTO! AIUTO! COME SI FA A SPEGNERE LA SIRE= NA?!

Il giovane padre smise di fare quello che stava facend= o (cioè picchiare Mick), e si precipitò dal grosso amico, prendendo in braccio Sayuri.

Ryo: – Shhh… no, piccola, non piangere. &#= 8211; disse, cullandola dolcemente e facendola calmare, poi la restituì a Kaori – È meglio se stai con la mam= ma; quello scimmione non sa come si trattano i bambini.

La porta si aprì di colpo, e il rumore spost&og= rave; l’attenzione dei prsenti sul nuovo arrivato: era “zia” Sayuri, col fiatone.

Kaori: – Sayuri! Come mai sei qui?

Sayuri: – Ciao sorellina! Ieri Ryo mi ha chiamat= o per dirmi che era nata vostra figlia. A New York erano le 4 del mattino, ma mi sono ugualmente precipitata all’aereoporto e sono salita sul primo volo diretto per Tokio!

Kaori: – Ti sei fatta 8 ore di viaggio per veder= e tua nipote?

Sayuri: – …E anche per sapere come sta la = mia sorellina!

Kaori: – Oh… Sayuri… grazie!

La donna si avvicinò al letto, per ammirare la bambina. Ryo, che era seduto accanto alla sua amata, si alzò per lasciarle il posto.

Sayuri: – Che adorabile angioletto! Che nome avete scelto?

Ryo: – Sayuri. Lei è la piccola Sayuri Sa= eba.

Sayuri: – Le avet dato il mio nome? Kaori… non dovevi…

Kaori: – No, Sayuri. È grazie a te se io = e suo padre siamo di nuovo insieme! Almeno questo te lo dobbiamo…

Sayuri: – Grazie, Kaori! – la abbracci&ogr= ave;, poi guardò la piccola – Comunque &e= grave; una bambina stupenda, dico sul serio!

A questo punto, Mick uscì con una delle sue sol= ite sparate:

Mick: – Sayuri ha ragione! Kaori, sei sicura che= sia figlia di Ryo? È troppo bella…

Kaori: – Credimi, ne sono più che certa!<= /p>

Mick: – Però, Ryo, ora ti sei fregato con= le tue stesse mani, perché dovrai restare a bocca asciutta per almeno un mese…

Ryo lo guardò, e invece di saltargli addosso per pestarlo, come era solito fare a quelle provocaz= ioni, sorrise e disse:

Ryo: – Cosa vuoi che = sia un mese? Ho tutta la vita davanti, per stare con Kaori!

 

Un anno dopo.

Al Cat’s Eye c’era gra= nde fervore di preparativi.

Miki: – Umi caro, quel tavol= o mettilo di lato: serve per poggiarci i regali. E quell&#= 8217;altro più piccolo deve stare centrale, per la torta; te l’ho gi&agra= ve; detto mille volte!

Gridava Miki al marito, mentre quest’ultimo eseg= uiva, anche se era quasi sull’orlo di una crisi di nervi.

Umi: – Ma, Miki… non è già abbastanza centrale?

Miki era dietro al bancone, e stava mangiando un pacch= etto di crackers.

Miki: – No, tesoro, spostalo ancora… ecco, così! Ora vai a prendere i festoni e attaccali alle pareti.

Umibotzu andò sul retro, brontolando.

Umi: – Umpf… ma chi me l’ha fatto fa= re a metterti incinta?...

Miki: – Tesoro, non vorrai lasciare sola Sayuri<= span class=3DGramE>?... ha bisogno di un compagno di giochi! Ora prendi q= uei benedetti festoni e torna qui.

Poco dopo arrivarono anche Mick e Kazue.

Kazue: – Ciao Miki! Come stai oggi?

Miki: – Non ne parliamo… mi sento come una balena…

Umi: – Una balena isterica…

Borbottò da sopra una sedia, mentre agganciava = un festone aiutato da Mick. Naturalmente Miki gli tirò dietro una padel= la, che lo colpì in pieno, facendogli perdere l’equilibrio e cader= e a terra, spalmato come un tappeto.

Poco per volta arrivarono anche gli altri: le sorelle Nogami, Sayuri e, infine, Ryo e Kaori, con la piccola Sayuri, che compiva un anno proprio quel giorno.

La bambina era diventata sempre più bella, in q= uei mesi. Aveva i capelli rosso-castani, come quelli= della madre, legati in due codine che mettevano in risalto il suo visino paffuto,= sul quale spiccavano due occhioni furbetti e birichini, color ebano, come quelli del padre. Naturalmente era lei il centro dell’attenzione.

Il padre la teneva in braccio, perché non sapeva ancora camminare, e lei faceva la timida, nascondendo il bel visino nella spalla di Ryo, ogni volta che le facevano un complimento.

Miki: – Che bella… quando fa la timida &eg= rave; dolcissima! E poi, quegli occhioni, sono fantastici…

Ryo: – Modestamente, gli occhi li ha presi da me!... e, comunque, come può essere brutta? È figlia= di Kaori!

Diceva, baciando la mano della piccola.

Kaori: – È anche figlia tua, tesoto!

Disse, baciando il padre di sua figlia.

Dopo la torta venne il momento di scartare i regali. G= li amici avevano fatto una colletta, e avevano preso un re= galo tutti insieme: un mini martello da 1 q (è ancora troppo picco= la per riuscire a sollevare quelli della mamma, dell’ordine delle t)

Saeko: – Così Kaori può insegnarlo= a usare a lei, per aiutarla con quel dongiovanni di suo padre!

Ryo: – Come se non mi bastassero le martellate d= ella mamma… se ci si mette anche Sayuri, diventerò scemo in meno di= un secondo!

Umi: – Come se non lo fossi già abbastanz= a…

Ryo: – Umi, ringrazia che ho Sayuri in braccio e= che tu stai per diventare padre, altrimenti ti avrei gi&agr= ave; steso.

La festa andò avanti per un po’, fra chiacchiere e risate. Sayuri aveva gradito molto il regalo, e lo teneva str= etto tra le manine.

Miki, al sesto mese di gravidanza, era l’altro c= entro delle attenzioni del gruppo, e tutti la coccolavano.

Miki: – Ohi… ohi…= ; che mal di schiena… per fortuna fra tre mesi nasce…

Kaori: – Già, ma dopo= che sarà nato, tu e Umibotzu dovrete scordarvi di dormire la notte!

Miki: – Kaori cara, non sei = molto incoraggiante…

Kaori: – No, dai! Ave= re Sayuri è stata la cosa più bella che mi sia capitata! E, se potessi tornare indietro, lo rifarei nuovamente, comprese anche le notti in bianco perché lei non dorme!

Naturalmente, Ryo aveva assunto la sua vecchia aria da maniaco, e disse alla ragazza:

Ryo: – Allora che ne dici se stasera provassimo a concepire un altro bambino?

Prima che Kaori potesse ris= pondere, Sayuri aveva “delicatamente” posato il suo regalo sulla testa d= el papà.

Kaori: – Pare che tua figlia non voglia altri fratelli… e credo che abbia già capito come si usa quell’aggeggio…

Ryo: – …A mie spese, però… &e= grave; proprio tua figlia, amore! Ma vediamo cosa ne pe= nsate tutte e due di questo…

Prese una scatolina, la aprì, e la mise in mano= a Kaori; dentro c’era un fantastico anello in oro bianco e brillanti. K= aori era senza parole, e guardava alternativamente l’anello e gli occhi di Ryo.

Ryo: – Kaori, vuoi sposarmi?

La donna gli si buttò fra le braccia, con le la= crime agli occhi, baciandolo con passione.

Kaori: – Oh, Ryo… SÌ! Ti sposerei a= nche subito!

Anche Sayuri era d’ac= cordo, tanto che abbracciò il papà, che la teneva ancora in braccio,= e che stava baciando la mamma.

Sayuri jr.: – Pap&agr= ave; mio… bello!

Quattro mesi dopo si sposarono in = presenza di tutti i loro amici: Sayuri, Mick, Kazue, le sorelle Nogami, Umi, Miki, e= il piccolo Ryo Ijuin, di un mese, figlio di questi ultimi, e che in futuro sar= ebbe stato il compagno di giochi della piccola Sayuri.

EFP
  
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