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Autore: Fiamma Drakon    11/01/2010    1 recensioni
Era un mazzo di rose, constatò il moro senza scomporsi minimamente. Ed era per il tenente Hawkeye, altra ovvia constatazione, superflua da ribadire. E allora perché, osservando quel mazzo di rose, sentiva crescere dentro di sé qualcosa che, nonostante la sua ampia esperienza in campo sentimentale, non riusciva a definire?
[dedicato alla mia amica Violet Adams, che mi ha dato l'ispirazione]
[possibili OOC]
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11_Tradito Il colonnello Mustang marciava deciso attraverso i corridoi del Quartier Generale senza badare alle occhiate che sovente gli venivano rivolte da chi lo incrociava: si era assentato senza un valido motivo per tre giorni.
Veniva or ora dalla segreteria, dove era andato a dichiarare di essere stato malato durante la sua assenza.
Non era proprio una bugia: insomma, per metà.
Essere malati d’amore, in fondo, era da considerarsi una malattia.
E poi, in quei giorni di assenza, si era ridotto veramente a uno straccio, tanto che ora quasi si vergognava di se stesso, nonostante il fatto che fosse un disperato in parte giustificava il suo strano masochismo: era stato ubriaco per due giorni, chiuso in casa al buio con un mal di testa terribile e in preda a una nausea che non era data soltanto dal fatto che, sinceramente, si faceva schifo da solo, ma soprattutto per l’alcool che si era costretto a mandar giù, quasi fosse un modo per riempire il vuoto lasciato dall’appuntamento fallito.
A ripensarci gli veniva naturale pensare che l’amore fallito ti spingeva all’autolesionismo spontaneo.
Scosse la testa: ora era lucido e si era un po’ ripreso, quel tanto che gli bastava a fronteggiare il tenente senza farsi prendere da inutili sensi di colpa.
Sostò un attimo davanti alla porta del proprio ufficio, tirando un gran respiro, preparandosi a rientrare in scena.
Bussò.
Un educato e piatto “avanti” risuonò dall’altra parte della porta.
Si fece coraggio e aprì l’uscio, entrando.
Fu subito sorpreso da quattro paia di occhi fissi come fari su di lui, inquisitori.
- Dov’è stato in tutti questi giorni, colonnello? - chiese immediatamente Havoc, incuriosito.
- Sono stato malato - mentì con freddezza il moro.
- Avrebbe potuto avvertire -.
Una voce femminile, ancor più fredda della sua, attirò l’attenzione del militare: il tenente Hawkeye era seduta alla scrivania e lo fissava glacialmente, tanto che si sentì perforato da quegli occhi tanto gelidi.
Non replicò: gli faceva ancora male parlarle direttamente.
Si limitò semplicemente ad abbassare lo sguardo e a dirigersi verso la scrivania, dove prese posto, mettendosi a lavorare senza spiccicar parola, sotto gli sguardi allibiti dei suoi subordinati, che non l’avevano mai visto mettersi a lavorare di buona lena senza un motivo o una buona lavata di capo.
Non alzò mai gli occhi, a rischio di incrociare quelli del tenente: ormai aveva ceduto all’innegabile realtà di essere odiato a vita da lei.
E per capirlo gli ci erano voluti due giorni di sbronza, ma erano dettagli.
Verso mezzogiorno sentì la sedia del tenente strusciare sul pavimento, segno evidente che si era appena alzata.
Attese che si allontanasse a sufficienza, prima di alzare gli occhi, incontrando l’uscio che si stava chiudendo dietro di lei.
Probabilmente stava andando in mensa.
Fece per ritornare ai suoi compiti, quando notò Havoc, uno strano sorrisetto in faccia, alzarsi a sua volta ed uscire dall’ufficio.
Non vi badò più di tanto e cercò di tornare a concentrarsi sul proprio lavoro, ma ora che si era accorto che era quasi mezzogiorno gli era tornato in mente che era dal pranzo del giorno prima che non mangiava niente.
Lasciò quindi la penna e si alzò, aggirando la scrivania compostamente e lasciando l’ufficio.
Percorse il corridoio, diretto a mensa, ma si fermò quando una voce a lui ben nota lo raggiunse all’improvviso.
- Allora, tenente? Le va di uscire con me? -.
Mustang si accostò alla parete e sbirciò oltre l’angolo.
Rimase attonito ad osservare Havoc fare la corte a Riza, che lo fissava, le guance tinte di un soffuso rossore.
- Allora era lei a mandarmi... quei fiori? - chiese la donna.
- Certamente... chi altri poteva essere? - rispose lui.
Mustang si sentì raggirato e tradito, come pugnalato alle spalle: per tutto quel tempo aveva avuto intorno il suo rivale in amore e non l’aveva notato?!?
E, cosa più importante, non l’aveva ancora arrostito.
A quello si poteva rimediare anche subito.
- Allora, vuole uscire stasera con me? - insistette Havoc.
Mustang sentiva la donna tergiversare e sperava tanto che non accettasse, con tutto il cuore.
- ... va bene... -.
Quelle due sole, uniche parole gli rimbombarono in petto come lo scoppio di una bomba, facendolo crollare.
Avrebbe accettato di uscire con lui? Con Jean Havoc, il misterioso spasimante che le aveva mandato tutti quei fiori e quei bigliettini?
C’era da dire che lui, almeno, si era comportato da spasimante: Mustang, a pensarci bene, non le aveva mai fatto un complimento o regalato un fiore.
In fondo, la capiva se decideva di uscire con lui, fatto stava però che era geloso comunque.
- Stasera in quel bel ristorantino francese che hanno aperto da poco sulla strada principale? - propose Havoc.
- Va bene... -
- Passo a prenderti alle sette e mezza... -.
Detto ciò, si mosse verso il corridoio dove stava Mustang, in ascolto.
Questo si ritrasse subito e si nascose in una stanza lì vicino, che scoprì poi essere un bagno.
Schiuse di nuovo la porta, quel tanto che gli bastava a vedere se Havoc si fosse levato dai piedi.
Vide apparire il tenente Hawkeye, negli occhi una strana tristezza mista a rassegnazione.
Quello sguardo scatenò diverse reazioni nell’inconscio del moro, reazioni che lo portarono alla decisione finale: non importava quanto l’avrebbe odiato, non importava la figura che ci avrebbe fatto.
Quella sera stessa si sarebbe dichiarato apertamente al tenente davanti ad Havoc.





Angolino autrice
E ci avviamo alla conclusione della fic... u.u
Be', almeno non mi c'è voluto tanto ad aggiornare, fortunatamente ^^'''
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi legge.
Al prossimo chappy! ^^
F.D.
   
 
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