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Caro Sennar, scusami se rispondo
solamente ora alla tua ultima lettera.. quando ti spiegherò cos’è accaduto,
capirai la mia ritrosia a comunicartelo subito.
Sono tornata all’accampamento e ho ripreso
l’addestramento con Ido.
Questo è accaduto quattro giorni fa e da allora non
riesco a non pensare a cosa mi diresti, se tu fossi qui.
Ho fatto bene? Ero pronta? Ho trovato lo scopo per
cui lottare?
Non lo so… non credo, ma
ho capito che voglio vivere, e che voglio la pace e che non combatterò più per
sola vendetta… ma allora, per cosa combatterò
realmente?
Me ne sono andata da casa di Eleusi
e Jona dopo che ho ammazzato alcuni uomini che erano
penetrati nell’abitazione, con il chiaro intento di fare del male alla donna e
al bambino. Vedere le loro facce terrorizzate, sentire nel petto di nuovo
l’impulso ad agire, stringere tra le mani la mia spada…
i miei movimenti non erano affatto rallentati, qualcosa dentro di me è scattato
e sono tornata ad essere una guerriera nel giro di pochissimi istanti. E allora
ho capito.
La mia vita non è destinata ad essere confinata in
una casa da accudire, il mio corpo non è destinato ad indossare abiti di forgia
femminile e le mie mani non sono destinate ad usare la magia per guarire le
persone.
Eleusi c’ha provato, ma io per prima non ero convinta di
questa soluzione, e, in secondo luogo, nessuno voleva farsi aiutare dalle mie
scarse doti magiche, erano tutti troppo terrorizzati per capire che non ero un
nemico.
Abbandonare Jona è stato difficile… il suo pianto, la sera in cui l’ho salutato, mi
ha accompagnato per tutto il tragitto verso l’accampamento, mi rimbombava nelle
orecchie, come un suono accusatorio. L’avevo abbandonato e questo pensiero non
mi dava pace.
Ma non potevo, non potevo fare finta di nulla,
voltare le spalle alla mia vita, ai miei sogni di ragazzina, ai miei sacrifici
e a quelli delle persone a cui voglio bene. Soprattutto pensavo a te e ad Ido,
le due persone più importanti che il destino ha deciso di mettere sul mio
cammino.
Ido mi ha accolta di nuovo come sua allieva… ora sono tornata ad allenarmi strenuamente e a
calcare il cielo sul dorso di Oarf… credo di essermi
letteralmente innamorata del mio drago!
Ci capiamo alla perfezione, percepisco i suoi
sentimenti, i suoi pensieri e a volte mi sento una cosa sola con lui. Quando
tornerai, ti farò fare un giro sul suo dorso, ti piacerà!
E a proposito di innamoramenti…
dimmi un po’ la verità rubacuori! Avrai mica preso una cotta per questa Aires?
Forse le occhiatacce che ti lancia il suo “damerino” hanno un senso!
A parte gli scherzi (ma sono curiosa sul serio di
sapere se il mio miglior nemico si è innamorato) dalla descrizione che mi hai
fatto di lui, fatico a conciliare l’idea del suo gesto eroico con il suo modo
altezzoso di comportarsi.
Dove sei ora Sennar?
Deve essere noioso, continuare a navigare senza
sapere se giungerete mai ad una meta… e soprattutto
deve essere frustrante e angosciante.
So che vale poco, ma sappi che, anche se non sono
fisicamente lì con te, ti sono sempre vicina e sostengo ogni tua battaglia e
ogni tua decisione… come sempre! Ti penso spesso Sennar, continuo a dirtelo e so che non ha senso, perché
non possiamo farci nulla, ma mi manca il tuo viso, la tua voce, la tua
inquietante tunica nera… mi manca tutta della tua
presenza.
Il fatto di spedirci lettere spesso, a volte anche
un numero considerevole durante la stessa giornata, allevia il peso della tua
mancanza, ma inizia a non bastarmi più…
Spero davvero, con tutto il cuore, che raggiungerai
presto la tua meta e che ne uscirai vincitore.
Il mio è un desiderio egoistico, me ne rendo conto,
non voglio che tu riesca nella tua impresa per il Mondo Emerso, lo voglio per
vederti tornare sano e salvo, tutto il resto passa in secondo piano…
Sono davvero crudeli gli ingranaggi che muovono il
corso della vita… quando eri qui, ti ho snobbato,
troppo persa nei meandri del mio vuoto esistenziale, ora che sei lontano non
penso ad altro che a rivederti…
D’accordo… basta con la
malinconia!
Meglio se ora mi metto a dormire, domani
l’allenamento inizia all’alba (Ido è uno gnomo sadico!).
Un abbraccio,
Nihal