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Autore: SweetPandemonium    11/01/2010    4 recensioni
Seguito di I Will Never Give Up
Ritroveremo i nostri protagonisti, Brian e Jordi, a fare i conti con il passato, con il presente e con il futuro.
Problemi da risolvere, storie non dette da raccontare, paure da affrontare, gelosie da superare. Ma anche amore da dimostrare, da difendere con i denti e con le unghia,un futuro da costruire insieme. Un amore che gli farà capire, ancora una volta, che vale la pena continuare a tener duro. A non arrendersi mai.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Will Never Give Up'
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II – Hope

 

 

Quando finirono di disfare almeno in parte le loro valigie e si furono rinfrescati un po’ per combattere il caldo di agosto, si rilassarono sul divano in soggiorno, aspettando il ritorno a casa di Anthony.

Jordi era lievemente più tranquillo, forse per il fatto che Helena fosse ancora occupata nella preparazione del pranzo. Sapeva però che prima o poi avrebbero dovuto parlare. Aveva una settimana di infiniti momenti per parlare che lo aspettava, maledizione!

Brian era ancora molto teso e Jordi poteva sentirlo e vederlo dato che era accanto a lui.

Era infatti seduto con la schiena dritta contro lo schienale del divano e le mani sulle cosce, gli occhi fissi sulla televisione accesa ma che nessuno dei due stava guardando.

Il biondo appoggiò la testa sulla sua spalla e, come aveva fatto sul treno, prese una sua mano stringendola forte.

Il ragazzo lo guardò e sorrise lievemente – Sta tranquillo. Sto bene. – gli disse.

- Guarda che sono io quello che dovrebbe essere nervoso eh…- rispose Jordi, ironico.

Brian scosse la testa però, serio – Tu non conosci mio padre. Con me a Natale sembrava un'altra persona. Ma non ho idea di come si comporterà oggi. Con noi due qui, insieme. –

Il biondo annuì, capendo perfettamente il pensiero del proprio ragazzo, ma non sapeva esattamente cosa sarebbe stato più giusto dire. A toglierlo da quell’impiccio fu il rumore della chiave che veniva girata nella serratura della porta.

Sentì immediatamente la mano di Brian stringere la sua più forte.

Da quando lo conosceva, e da quando stavano insieme, l’aveva visto raramente così nervoso e emotivo.

Entrambi voltarono lo sguardo verso l’entrata che era ben visibile dall’arco che la divideva dal soggiorno.

Un uomo sui cinquant’anni. Capelli brizzolati, alto più o meno sul metro e ottanta.

Poteva sembrare un uomo come tanti che se ne vedevano in giro, ma quando si voltò verso di loro e vide i suoi occhi, capì che non c’era alcun dubbio.

Era il padre di Brian. Occhi come quelli del suo ragazzo gli avrebbe riconosciuti ovunque.

E quelli avevano la stessa tonalità, la stessa lucentezza. Forse erano solo più tristi, più vecchi.

- Eccolo…- un sussurro di Brian ci pensò a farlo rinsavire.

Non si era neanche accorto di aver guardato l’uomo a bocca aperta per qualche lungo secondo.

- Jordi, guardami. – la voce del ragazzo sembrava nervosa.

Il biondo si voltò velocemente verso di lui, trovò lo sguardo duro di Brian ad aspettarlo.

- Jordi, ascoltami bene. Non fargli credere che sei più debole di lui. Ha l’abitudine a prendere il sopravvento sulle persone che indugiano parlando con lui. –

Quelle parole così serie non fecero certo tranquillizzare il ragazzo che si chiese perché diavolo Brian non gliene avesse parlato prima.

Almeno avrebbe avuto un po’ di tempo per organizzarsi!

Ma non c’era più tempo perché Brian si alzò con uno slancio dal divano e, prendendolo per il braccio, tirò su anche lui.

E cazzo, sembrava che stavano per andare ad affrontare chissà quale strano e pauroso mostro!

Si sentì un po’ meglio quando la mano del più grande scivolò dal suo avambraccio alla sua mano, stringendola forte.

- Ciao papà…- Brian guardò l’uomo davanti a se, passando sotto l’arco che divideva i due locali e cercando di sorridere.

- Ciao Brian…- il tono di Anthony era stranamente all’erta. Come aveva fatto sua moglie non conservò più di qualche secondo lo sguardo su suo figlio, ma lo usò subito per studiare il ragazzo che si trovava pochi passi dietro di lui.

- Papà…lui è Jordi, il mio ragazzo. Jordi…lui è mio padre. – Brian fece le presentazioni, dopo essersi schiarito la voce con un leggero colpo di tosse. Facendo forza sulla mano che del biondo che teneva stretta lo portò accanto a se, facendolo fronteggiare con il padre.

Jordi deglutì, prima di allungare la mano verso l’uomo che continuava a studiarlo. E Dio, sembrava una pratica familiare, quella di studiare in quel modo le persone, ora lo aveva capito!

Anche Brian, quando teneva per troppo tempo lo sguardo su di lui, come se volesse leggergli dentro tutto quello che stava pensando, faceva lo stesso maledetto effetto.

- Piacere Signor Mayer…- disse, cercando di seguire il consiglio che gli aveva dato poco prima il suo ragazzo.

Non era per niente facile. No, per niente.

Anthony indugiò un po’, anche se aveva visto benissimo il braccio del ragazzo tendersi verso di lui. Per un secondo Jordi pensò che non gliel’avrebbe stretta.

Immaginò Brian che si arrabbiava, perché suo padre rifiutava di stringere la mano al suo ragazzo. Immaginò una lite, anche se al momento nella sua testa l’idea che Anthony potesse urlare era molto remota e indefinita.

Poi immaginò loro due che rifacevano i loro bagagli e tornavano in stazione per tornare a casa, a New Orleans, alla vita di prima.

Per un secondo, solo per un secondo, sperò che tutto quell’immaginare si realizzasse.

Si sentì uno schifo l’attimo dopo averlo pensato. Brian avrebbe sofferto se una cosa del genere fosse successa.

Quindi fece un impercettibile sospiro di sollievo quando Anthony, spostando prima la valigetta, che ancora non aveva posato, dalla mano destra a quella sinistra, gliela strinse.

Potè sentire la mano di Brian, che teneva la sua sinistra, stringersi intorno ad essa.

Brian ora era più calmo, quindi lo era anche lui.

Il signor Mayer comunque gliela strinse per pochi secondi, prima di lasciargliela nuovamente libera.

Fece un lungo respiro e posò a terra la valigetta, giusto in tempo per l’arrivo della moglie che la riprese e la portò in una stanza lungo il corridoio.

Jordi immaginò che fosse il suo studio.

Capì anche che era una casa in cui erano molto importanti i ruoli.

Donna casalinga. Uomo che torna da lavoro stanco e sua moglie che deve servirlo e riverirlo per i suoi giorni di fatica per il bene della casa e dei figli.

Per quanti sforzi facesse non riusciva a vederci Brian in quella situazione familiare.

Lui era diverso.

Per la prima volta pensò ad un Brian adolescente, e provò la strana voglia di averlo conosciuto prima.

La voglia di essere stato lui, il suo primo amore.

La voglia di essere stato lui ad aiutarlo quando la vita aveva iniziato a metterlo di fronte ai primi problemi.

Si diede dello stupido un secondo dopo.

L’importante era che Brian aveva avuto un aiuto quando gli era servito. Era stato Christian quell’aiuto e non avrebbe mai smesso di ringraziarlo.

- Jordi…che nome strano. Di dov’è? – la voce profonda di Anthony arrivò a distoglierlo dai suoi patetici pensieri.

Si schiarì la voce – È un nome spagnolo. Mia madre è originaria di Valencia. – rispose, facendo pochi passi in avanti.

Non voleva sembrare intimidito dalla sua figura. Voleva fronteggiarlo alla pari.

- Ah certo, capisco. Qualche anno fa sono andato in Spagna, per lavoro. Bel posto. -  disse Anthony, guardandolo di sottecchi.

Il ragazzo annuì – Molto bello. – concordò.

Helena ritornò all’entrata dove si trovavano i tre uomini e allora il marito gli diede attenzione.

- Helena, è pronto il pranzo? – chiese infatti.

- Si caro, è tutto in tavola. Aspettavamo solo il tuo ritorno. – rispose la donna.

Brian riconobbe le stesse parole che diceva quando era più piccolo, quelle poche volte in cui riuscivano ad incontrarsi a pranzo.

- Bene, allora andiamo a pranzare. – decise l’uomo, togliendosi solo allora la giacca blu notte che indossava sopra una camicia bianca ed una cravatta anch’essa blu.

Jordi non aveva mai capito come facessero gli uomini d’affari a vestirsi in giacca e cravatta anche con quel caldo!

Si avviarono tutti in cucina dove Helena aveva preparato una bella tavola con una tovaglia rosa salmone e piatti di porcellana pronti all’uso.

Brian riconobbe il servizio buono delle grandi occasioni, e fece un leggero sorriso al pensiero che per Helena quella era una grande occasione.

Si sedettero a tavola.

Anthony a capo tavola. Helena si sedette alla sua sinistra, dopo che ebbe riempito tutti i piatti con dell’ottimo cibo. Brian alla sua destra e Jordi accanto al suo ragazzo.

Dopo un “Buon Appetito” generale, iniziarono a mangiare in silenzio.

Brian iniziò a muovere nervosamente il piede a terra e Jordi se ne accorse, dato che le loro cosce si toccavano appena.

Mise una mano sulla gamba del ragazzo per dirgli di stare fermo. Lo faceva innervosire.

Si lanciarono uno sguardo, ma Brian non lo trattenne a lungo.

- Beh papà…come mai ancora a lavoro? – chiese, dopo essersi pulito la bocca con il tovagliolo di stoffa bianca ed averlo ripiegato accanto al piatto per metà ancora pieno.

Non aveva molta fame.

Anthony si voltò verso di lui – Sono il presidente. Ho delle responsabilità. Non posso lasciare il lavoro per andarmene in vacanza quando c’è più bisogno. – gli disse, dopo aver ingoiato il boccone – E questo è un momento molto buono per l’azienda. –

Jordi lesse un po’ di rivendicazione in quelle parole. Rivendicazione sul fatto che suo figlio avesse rifiutato di seguire il lavoro di suo padre e di suo nonno.

E Brian sapeva che quella era una cosa che non gli avrebbe mai perdonato, perché aveva dovuto ripiegare su suo cugino Laurence come suo successore. E diciamo che Laurence non era esattamente l’uomo più furbo della terra.

Brian comunque annuì, facendo un leggero sorriso – Sono contento. –

Anthony annuì, ma continuò a guardarlo solo per un secondo, prima di dedicare la propria attenzione al biondino.

- Allora Jordi, tu cosa fai? Studi o lavori? – chiese, posando gli avambracci sul bordo del tavolo e sporgendosi un po’ in avanti.

Jordi alzò lo sguardo e ingoiò il boccone che si era appena portato alla bocca.

- Studio. Frequento la facoltà di Lettere all’università di New Orleans. La stessa che ha frequentato Brian. Ho appena finito il primo anno. – rispose, abbozzando un sorriso cortese.

- Si, infatti sembri molto giovane. – osservò l’uomo, ancora con gli occhi verdi puntati su di lui.

L’espressione però era seria e fredda.

- Compirò vent’anni il 25 Agosto*. – rispose Jordi, annuendo.

Helena si intromise nel discorso allora – Oh, è tra pochissimi giorni. – commentò.

- Deve aver fatto davvero molto caldo quel giorno…- disse poi, con un leggero sorriso materno.

Jordi si sentì felice di quell’espressione diversa da quella con cui lo aveva accolto.

- Brian invece è nato il 10 Luglio** però ha trovato un’alluvione ad aspettarlo! – fece poi, con un sorriso divertito, guardando teneramente il figlio che ricambiò il sorriso, un po’ imbarazzato.

Jordi si irrigidì, spalancando gli occhi.

Il 10 Luglio. Il dieci luglio Brian aveva compiuto 25 anni e lui…lui dov’era?

Si chiese come l’avesse passato il suo compleanno e pensò che fosse sicuramente in compagnia di Jacob e Bert.

Oppure, conoscendolo, non lo aveva neanche detto a qualcuno che era il suo compleanno.

Si pentì di non essere stato con lui quel giorno. Si pentì ancora ed ancora di aver lasciato quel messaggio in segreteria.

- Ehi Jo, che hai? – gli chiese con le sopracciglia aggrottate Brian, che quando si era voltato verso di lui lo aveva trovato con quella strana espressione sulla faccia.

Jordi si riprese e abbozzò un sorriso – Niente niente. Allora pioveva quando sei nato? Quando sono nato io faceva davvero tanto caldo, ha ragione Signora Mayer. – annuì, voltando lo sguardo verso la donna ma cercando la mano di Brian sotto il tavolo.

La strinse quando la trovò abbandonata sulla coscia.

Brian lo guardò ancora, preoccupato, non facendosi abbindolare dalla maschera serena che aveva messo su il suo ragazzo.

Jordi vide la donna sorridere – Ho detto che puoi chiamarmi Helena! – fece poi, con una voce fintamente severa.

Le sorrise e annuì – Certo. Helena. –

Anthony lasciò correre lo sguardo tra sua moglie e l’ospite.

Poteva vedere che a Helena piaceva già quel ragazzo.

Anche Christian gli era subito piaciuto. Era stata lei a farlo entrare dentro la loro casa.

Era così ingenua a volte sua moglie! E ci era voluto così poco per abbindolarla!

Qualche sorrisino da parte di quel ragazzino dagli occhi verdi e dolci ed era capitolata.

Ma Helena aveva mantenuto la parola data al figlio a Natale.

Qualsiasi scelta avesse fatto nella sua vita, lei lo avrebbe appoggiato, e quando vide il modo in cui suo figlio guardava Jordi, non gli sembrò poi tanto difficile accettarlo.

Si chiese perché invece lui non riuscisse ad arrendersi all’idea che suo figlio fosse così. Non riusciva a capire cosa non andasse in lui. Non sopportava quella situazione.

Si alzò di scatto, facendo graffiare la sedia sul pavimento provocando un fastidioso rumore.

Mormorò un veloce “Scusate” e uscì dalla cucina andando a chiudersi nel suo ufficio.

Brian guardò ad occhi spalancati la porta dalla quale era appena uscito suo padre, poi si alzò anche lui, lasciando la mano del suo ragazzo e uscì anche lui dalla stanza.

Lo avrebbe aiutato a capire e sperò solo di riuscirci.

 

 

[to be continued…]

 

 

* Ho scelto il 25 Agosto per il compleanno di Jordi in onore di Gene Simmons dei Kiss [ricordate la lingua chilometrica? xD] e Tim Burton <3 il mio regista preferito <3<3

** Invece per Brian il 10 Luglio, il giorno di nascita di Gale Harold, l’interprete di Brian Kinney nella serie Queer As Folk! *o* se non sapete chi è vi consiglio di andare a vedere, non ne rimarrete deluse *sbav* xD <3<3

 

 

Eccomi tornata con il nuovo capitolo! Salve a tutti miei cari!

Sono davvero contenta che piano piano tutte le persone che seguivano I Will Never Give Up stanno tornando per il seguito. Grazie davvero, davvero tanto! *o*  

I problemi, ovviamente, non si fanno attendere. Come si era capito è Anthony quello che li crea! =( che palle a volte ‘sti padri! xD

Ci avete azzeccato tutti nei commenti. La “presenza” di Chris si sentirà parecchio, anche perché diciamo che non potevo lasciare la sua storia ferma nel vuoto, dopo quello che è successo precedentemente. Comunque ci saranno vari problemi che i nostri Bri&Jo dovranno affrontare!

Grazie a tutti quelli che hanno commentato! <3<3

 

 

Bacioni

 

 

Vale

 

 

  
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