Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Okimar    12/01/2010    6 recensioni
Patty sta leggendo Twilight, un nuovo libro che l'appassiona di pagina in pagina. Si ritrova a pensare alla propria vita, paragonata a quella di Bella: Leandro sarebbe Charlie, René sarebbe Carmen, e chi potrebbe essere Matias? Il primo nome che le sfiora la mente, è quello di Jacob. Il migliore amico di Bella. Si, ma anche innamorato di lei, precisa pensandoci un po' più a lungo. E allora chi poteva essere Jacob? Con un gesto tranquillo si sistema una ciocca dei capelli e si rende conto di conoscere la risposta. E sa anche chi potrebbe essere Edward. Matias ha lasciato Antonella, non per una ragione importante, ma semplicemente perchè non l'amava più. Ed era da un po' che era fermo su questa convinzione. Almeno da quando una semplice bambina era entrata nella sua vita, distruggendo la sua routine e costringendolo a vivere realmente. Inizialmente si mostra amico della persona alla quale tiene di più, Patty, naturalmente, che non si riesce a convincere che lui la possa veramente amare, nemmeno quando sente queste parole uscire dalle stesse labbra che pochi secondi prima avevano sfiorato le sue.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Anelli

E' passato un mese da quando ho visto Matias l'ultima volta. Non ho trovato il tempo, tra tutti i miei vari impegni, di leggere il secondo libro. Nonostante tutto voglio proprio rischiare fino in fondo.. eh già.. Avevo già "usato" tutti i regali, tranne due. Uno era il buono di Bruno. E' sempre impegnato con Pia e non voglio disturbarli. L'altro era il biglietto per la partita. Comunque ormai era scaduto. E non avevo ricevuto nemmeno un bigliettino o una chiamata di scusa, niente di niente. Anche oggi era una giornata come tutte le altre, noiosa. Ultimamente niente mi rendeva davvero felice, anche se non capivo il perchè. Stavo facendo una passeggiata, quando riconobbi alcune persone a qualche passo da me e mi fermai. Venni a mia volta avvistata, perchè mi si avvicinarono. -Ciao Patty!- esclamò la prima. Le sorrisi, ma era tremendamente sforzato e pregai che non se ne rendesse conto. Le volevo un gran bene, ma in questi momenti..
-Ciao Giusy.. ciao Guido, come state?- passavano ogni minuto insieme, mi stupivo quasi che riuscissero ad allontanarsi per andare a dormire e non soffrissero di nostalgia. Ma era così bello vederli innamorati.. loro che lo erano, per lo meno, meritavano di essere felici. Infatti vedevo la mia migliore amica pochissimo.
-Molto bene, grazie.- ancora una volta la conversazione stava morendo e io mi affrettai a salvarla. Guido stringeva la mano di Giusy quasi fosse la cosa più importante di questo mondo e per lui era proprio così. Chissà se qualcuno mai farà lo stesso con me? Mi chiesi egoisticamente. Ma comunque sia, sapevo che se non fosse stato Lui, non me ne sarebbe importato..
-Bene.. scusate ragazzi, ma devo ritornare a casa..- alzai il viso e guardai per aria: sì, il tempo era dalla mia parte. Il cielo stava annunciando una premessa di temporale che forse mai si era visto a Buenos Aires. Sorrisi a entrambi e loro mi ricambiarono. Non appena fui a qualche passo di distanza, vidi con la coda dell'occhio che si stavano baciando teneramente. Una lacrima sciocca mi cadde dalla guancia fino al terreno. Fu l'unico momento di tutto questo mese indietro, che desiderai che non arrivasse chi desideravo più di cantare. E venni ascoltata, stranamente.
-P..Patty?- sentii una voce maschile nominarmi, ma non mi voltai. Però mi domandai chi fosse. Non riuscivo a ricordarmi a chi appartenesse. -Ehi, Patty!- fui costretta a voltarmi. Davanti ai miei occhi c'era un ragazzo abbastanza alto, capelli castani, ma scuri e occhi marroni. Mi sentii una sciocca quando lo riconobbi. -Non dirmi che ti sei già dimenticata di me, Patty..- mi ero incantata, per fortuna non con la bocca aperta.
-No Lucas, visto, me lo ricordo il tuo nome!- ci scherzai su, in fondo era solamente un amico, non sapevo perchè ma ormai, se non ero con Matias non mi sentivo bene.. non mi importava niente di nessuno, eccetto di lui. Ma davanti avevo un altro giovane, che mi stava sorridendo ed era reale e raggiungibile. Sapevo benissimo che era innamorato di me.. che gli piacevo. Mi sembrava impossibile, ma in questo momento non contava molto.
-Allora come stai?- mi domandò avvicinandosi. Deglutii. Da quando la sua vicinanza mi dava così fastidio? Alzai le spalle, non mi sentivo sincera nell'affermare che andava tutto bene. Lui posò la sua mano sulla mia spalla e provai una forte sensazione di calore.. sì, era caldo.. bollente.. come il sole che non illuminava questa giornata, lassù nel cielo.. improvvisamente sentii che mi potevo fidare di lui, che non avrebbe detto niente.. che era quello che mi ci voleva ora. -Tranquilla Patty.. non serve che tu dica niente..- mi abbracciò. Era la prima volta che lo faceva. Come con Bruno, non avevamo avuto molte occasioni. Era comparso nella mia vita solamente qualche mese prima che finisse la scuola. Prima del mio compleanno gli avrei dato una possibilità, ma adesso ero ancora più ossessionata dai pensieri su Matias.
-Grazie Lucas.. non hai idea di quanto mi stai aiutando.. ma.. non sei venuto al mio compleanno.. che fine hai fatto?- abilmente riuscii a cambiare argomento. Era troppo facile rigirarlo nelle mie fragili mani. Mai mi sarei immaginata di comportarmi così con un ragazzo.
-Sì, mi dispiace davvero tantissimo..- mi sussurrò in un orecchio -Tu puoi capire quanto..- e io sussultai rabbrividendo. Annuii intontita. -Ma non credere che non ti abbia fatto un regalo..- ascoltate quelle parole vidi tra le sue mani comparire un pacchettino minuscolo, che poi mi porse gentilmente.
-Grazie..- dissi, stavo per aprirlo, ma mi fermò posando delicatamente una delle sue mani sulle mie.
-No, leggilo quando sarai sola, sarà molto meglio, credimi.- annuii. -Adesso devo andare, sfortunatamente ho degli impegni improrogabili.- ripetei il gesto, poi mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia. Maledettamente pensai a Matias. Se fosse stato lui a farlo probabilmente ora sarei al settimo cielo. Ok, ero un caso cronico, senza speranza. Mi diressi verso casa mia, volevo portare a passeggio il MIO unico Maty, quello che non poteva negarmi nessuno, il mio cagnolino. Chissà se aveva mai intuito che non era stata una coincidenza o solo perchè trovavo il suo nome carino, che l'avevo chiamato proprio così. Aprii la porta ridacchiando. Salii le scale velocemente, tanto che ci mancò pochissimo e sarei inciampata, facendomi certamente molto male. Raggiunsi la mia camera, e vidi che sdraiato sul letto c'era proprio chi cercavo.
-Mati!- gli dissi, sedendomi accanto. Lo accarezzai dolcemente. Il suo pelo era marrone, com'erano castani i capelli del suo omonimo umano.. cominciai a sognare, mi immaginai che li accanto ci fosse veramente lui. -Ti voglio bene anche io..- gli dissi dopo che lui mi salì sulle ginocchia per leccarmi la faccia, come faceva solitamente. E nella mia mente lo trasformai come un bacio sulla guancia da parte Sua. -Hai voglia di uscire? Ma sì, dai, che non si è ancora messo a piovere..- e a questo proposito mi diressi verso l'armadio cercando qualcosa di un po' più pesante e mi misi una giacchetta estiva, ma un po' più impermeabile. Guardai le mie gambe, nude fino a metà sopra al ginocchio. Dopo tutto era estate, non avevo voglia di coprirmi troppo.. Smisi di pensarci su e presi il guinzaglio, diedi una carezza al cagnolino e quindi lo agganciai, scendendo le scale con lui, che fortunatamente non tirò troppo. Era piccolino, ma in quanto a energia.. era 10 volte la sua stazza! Chiusi la porta a chiave e mi diressi di nuovo per le vie del parco. Da lontano scorsi una figura e avvicinandomi la riconobbi. -Ciao Tamy..- le dissi sorridendo.
-Ciao Patty, stai facendo fare una passeggiata al tuo cagnolino?- mi chiese abbassandosi per accarezzarlo. Io annuii. -Senti, volevo dirti che mi dispiace se in tutto questo tempo non ci siamo viste.. ma ho dovuto stare molto vicino a Fabio.. a te lo posso dire, riguardo ancora suo padre..- annuii ancora.
-Sì, posso capirlo.. ma non ti preoccupare, ho avuto un sacco di cose da fare, nel frattempo..- quella che dissi era sia una bugia che una verità. -A proposito, anche se ti avevo già ringraziato, te lo dico di nuovo: grazie amica mia, il tuo regalo era bellissimo, l'ho letto appena tornata a casa, non resistevo!- a questo punto un'amica normale sarebbe saltata dalla gioia, o almeno avrebbe ricambiato il mio sorriso, non magari esagerando come me. Ma lei no. Tamara fece un minuscolo, insignificante e appena percettibile sorriso, quasi una smorfia e annuì lentamente.
-Ah.. l'hai già letto..- disse come per far entrare quella cosa nella sua testa. -..beh, sono felice che ti sia piaciuto..- si sforzò di fare un sorriso un po' più sincero, ma persino io che ero la più ingenua, non ci cascai.
-Sì..- dissi non sapendo che altro dire, un po' ferita e stranita dal suo comportamento. Quel libro sarà anche stato bellissimo, ma faceva comportare le persone in modi decisamente.. assurdi! Non solo Matias.. lui faceva davvero paura ultimamente, pensai, ricordando la sua domanda. Ma anche Tamara ci si metteva! Basta, dovevo decidermi a parlarne con qualcuno o con tutte le probabilità del mondo sarei esplosa. Non sapevo cosa dirle, quale scusa usare, non ero molto abile in quella materia, mentire, anzi, avevo 0. Per fortuna Maty mi venne incontro, vide qualcosa, chi può capire cosa?? e gli corse incontro, strattonando anche me. -Ora devo andare, penso che abbia trovato qualcosa, magari un tesoro!- e con quella sciocca e scontata battuta, mi defilai. Guardai l'orologio che portavo al polso, così stretto che prima o poi mi avrebbe bloccato la circolazione sanguigna, ma che sicuramente avrebbe lasciato sul mio braccio un bel segno evidente. Sol era sicuramente impegnata con Santiago, pensai. L'unica che mi rimaneva, era la migliore: Giusy. Dopo tutto, rimuginai ancora indecisa, era il momento perfetto. Matias era agli allenamenti, già, ero talmente maniaca da sapere persino a che ora stesse giocando a calcio e a che ora no. E Guido, certamente era impegnato con le prove, se non ricordavo male.. ma in caso me ne sarei andata velocemente accampando qualche scusa, anche se la cosa mi riusciva sempre difficile. Velocizzai il passo e in pochi minuti mi ritrovai davanti le mura di casa Beltran. Suonai al campanello, attendendo, per quanto paziente potevo essere in una simile situazione, che mi aprisse. Sentii rumori al di là della porta e poi vidi comparire proprio la mia amica. -Ciao Giusy!- la salutai amichevolmente, anche se sentivo che parte di quell'entusiasmo fosse finto.
-Ciao Patty, entra..- mi rispose, facendosi da parte per permettermi di entrare. Mi sbrigai a farlo perchè sentii dietro di me un soffio gelido, ma la temperatura ambiente era alta.. era estate.. scossi la testa sperando che non mi avesse notato e smisi di pensare a quella assurdità, prima di fare la fine di Tamara e Matias..
-Allora come va?- le chiesi, non volevo essere subito al centro dell'attenzione, ma cominciare per gradi, con calma.. la cosa che mi mancava più fra tutto in questo momento! Speravo che almeno a lei le cose andassero bene, dopo tutto, come avevo visto oggi stesso, le cose con il suo ragazzo proseguivano a gonfie vele.. aveva delle amiche fenomenali (compresa me, pensai ridacchiando, solo mentalmente), la sua intera famiglia unita e a scuola era la migliore nel ballo.. cercai di tranquillizzarmi, mi sentivo improvvisamente cattiva a pensare cose del genere, come se stare bene fosse una colpa..
-Io tutto bene.. tu piuttosto.. mi sembri agitata, dimmi, c'è qualcosa che non va?- mi domandò lei, non sospettando niente di niente, neanche una sola frase del mio discorso. Non che non fosse intuitiva, anzi, tutto il contrario, tutto il mio opposto, ma, in questo caso, io ero sempre stata una brava ragazza, anzi, bambina, che non pensava mai male di nessuno.. invece da quando avevo compiuto 14 anni mi sentivo strana.. come se diventare adulta mi avesse cambiata, ma in peggio.. e sentivo che, seppure non aveva senso, quel libro aveva una sua parte di colpa.. proseguì verso il soggiorno e io mi resi conto che eravamo restate sull'uscio per chissà quanto tempo.. sospirai, era giunto quel momento, dovevo dire quella cosa, dovevo sputare fuori tutta la verità..
-Beh, sì, riguarda il regalo che mi ha fatto Tamara per il mio compleanno..- cominciai e già questo era un traguardo raggiunto. Lei annuì, incitandomi a proseguire. -Hai mai letto Twilight?- le domandai senza più riuscire a trattenermi, prima di rispondermi probabilmente si chiese se quelle due cose avevano un nesso, infine si arrese.
-Sì.- rispose semplicemente e io continuai a torturarmi le mani, come ogni volta che ero agitata e sapevo che lei era a conoscenza di cosa significava questo mio comportamento.. aspettava maggiori chiarimenti, che io temevo di darle. Era la mia migliore amica, del cuore, ma come avrebbe reagito ad una cosa del genere? In fondo era una vera e propria follia, senz'arte né parte, e lei era la persona più razionale che esisteva al mondo.. come sarebbe riuscita a non darmi subito della matta? Nonostante questo decisi di fidarmi di lei e rischiare.
-Beh, ecco, probabilmente mi darai della pazza, ma..- ancora un'altra esitazione, non potevo farne a meno, mi guardai intorno timorosa, temevo forse l'arrivo improvviso di qualcuno? Poi smisi notando il suo sguardo scettico -Se io ti dicessi che tuo fratello mi ha ordinato di non leggere quel libro, tu che diresti?- ecco, ce l'avevo fatta, finalmente. Avevo sciolto il nodo che avevo in gola, avevo parlato con qualcuno di umano di questa storia.. altrimenti sarebbe contata anche la chiacchierata fatta con quel cagnolino che se ne stava appollaiato su una sedia..
-Beh, non ne vedo il motivo..- mi rispose semplicemente. La rendeva così facile! Magari fosse stato così anche per me, ma poteva essere il solo fatto che lei era più grande di me? Possibile che avessi una fantasia così sfrenata, smisurata, incontrollabile? La risposta a questa mia domanda sarebbe stata in qualsiasi caso, sì. -Un libro è comunque un libro.. semplice fantasia scritta..- aggiunse poi, ma non troppo convinta delle sue stesse parole. La osservai in modo strano. Ecco, anche la ragazza più normale del mondo, ma non per questo noiosa, anzi, subiva effetti collaterali da quel libro. Ma almeno, se anche lei l'aveva letto, voleva dire che Matias non mi aveva mentito.. mi era venuto un leggero dubbio, lo dovevo ammettere, e anche questo mi fece stare male. Dubitare del mio migliore amico! Anche se dal suo comportamento, avevo le mie buone ragioni per farlo..
-Già, è quello che pensavo anche io.. infatti l'ho letto comunque.. e lui mi ha sgridata quando l'ha scoperto..- le spiegai, quando arrivai a quel punto, mi sentii in imbarazzo tanto da cominciare a sudare freddo. Il termine che avevo usato, mi sapeva di prof con alunno monello o di fratellone con sorellina pestifera o anche genitore con figlia casinista.. mi faceva sentire una bambina, ancora! -E mi ha raccontato che per una scommessa, anche lui è stato costretto a leggerlo..- continui a raccontarle, tentando di non tralasciare neanche il minimo dettaglio. Lei mi osservava molto presa. -Ma non è questa la cosa più..- rimuginai su quale termine fosse più adatto. "Shockante" ma non lo dissi. -..incredibile..- scelsi alla fine. Vidi Giusy che faceva qualche passo verso il divano e mi faceva segno di accomodarmi. Stupidamente eravamo restate in piedi per tutto quel tempo, non che la comodità fosse il massimo bisogno che necessitavo in quel momento.. -Il fatto è che lui.. mamma mia..- mi mancava il fiato e non avevo la forza, né sicuramente il coraggio per dire quelle parole. Questa era la seconda rivelazione fondamentale, forse ancora più importante della prima. Sicuramente per il mio povero cuore maciullato, sì. La mia migliore amica stava sicuramente pensando che se non mi calmavo e le dicevo subito tutto, mi avrebbe strozzata. Odiava quando qualcuno non terminava una frase e io lo sapevo bene.. così mi costrinsi a parlare. -Lui per impedirmi di fargli alcune domande, mi ha baciata!- urlai, poi rimasi in silenzio incrociando le gambe, posando lo sguardo sul pavimento. Sentii Giusy che ridacchiava, probabilmente per come ero arrossita.. mi sentivo una stupida, ma non era nemmeno una situazione in cui mettersi a ridere! Anzi, io avrei tanto voluto poter piangere.. ma mi ero ripromessa di limitarmi il più possibile.. una vera e propria impresa, epocale per me. Ma lei continuava impunemente a ridacchiare e quindi fui costretta a tornare a guardarla.
-Che.. che hai da ridere??- le domandai con tono quasi scocciato. Sì, mi da fastidio che anche tu trovi questa situazione un gioco, quando per me ha più importanza di quello che dovrebbe e lo so benissimo, ma non posso fare a meno di pensarci.. in fondo è il mio primo bacio. Il "nostro" primo bacio, e non solo uno, anzi, me ne ha dati due.. anche se non ha provato nulla, niente di niente, ma l'importante è che io sì.. invece io sì, e lui lo sapeva benissimo! Ma comunque sia restava il mio primo bacio, quello di Giusy magari sarà stato un sogno, avrà sentito le tipiche farfalle allo stomaco, oppure visto le stelle o l'arcobaleno.. Tamara anche, mi aveva raccontato che il suo gliel'aveva dato Fabio, il ragazzo che amava da sempre.. persino Sol aveva vissuto il suo "momento speciale". Ma io no, dovevo per forza distinguermi, dovevo essere l'unica ad essere baciata per la prima volta dal proprio migliore amico, che non avrebbe mai comunque voluto più che un bene fraterno nei confronti della ragazza.. Continuai a guardarla torva. Ma anche imbarazzata e questo certo non le sfuggì.
-La tua faccia!- disse quasi indicandomi. -Sei tutta rossa!- era ancora più divertita di prima, se solo potesse leggermi nel pensiero.. in questo caso sarebbe una comodità, mi avrebbe risparmiato un sacco di fatica e fiato sprecato.. cercai di andarle in contro, anche se questa volta non sarebbe toccato a me..
-Sì, ma tu sai da quanto sono innamorata di tuo fratello..- le ricordai, non è che per caso se lo era scordato? Non si poteva mai sapere.. -e adesso lui si comporta in questo modo così strano.. sapeva benissimo che quello era il mio primo bacio!- ero proprio fissata con questa cosa. Sbiancai senza volerlo e mi sentii di colpo triste. Fino ad ora avevo considerato tutto quello che era successo come una specie di.. non sapevo dargli un nome, ma comunque niente di.. serio? No, non andava bene come parola, ma non riuscivo ad esprimermi nemmeno con me stessa! Ma ora tutto mi compariva più buio e tetro: Matias aveva approfittato di me e delle mie insicurezze, di quello che provavo per lui, sapendo che anche tra un millennio, sarebbe sempre stato così. Poteva farlo in qualsiasi modo, anche abbracciandomi, mi avrebbe stordita a sufficienza. Per questo, al mio compleanno aveva ballato con me in modo così.. sensuale. Ora comprendevo tutto. Capivo che ogni suo gesto, anche l'ultimo, il bacio sulla fronte, era una falsità, una menzogna, una bugia, una cosa fatta. Mi aveva usata, illusa, non l'avrebbe passata liscia. E la pensava così anche Giusy, lo capivo dal suo sguardo.
-Su, su, non fare così..- tentò di consolarmi sedendosi a sua volta, vicino a me. -Appena lo vedo gliene dico quattro..! Come si permette di rubare in questo modo il primo bacio alla mia migliore amica!- si stava innervosendo, era quello che volevo, in fondo, essere presa sul serio. Ma adesso avevo paura della sua reazione, sarebbe subita partita in quarta, la conoscevo, con le migliori intenzioni del mondo, ma combinando un casino. Voleva dimostrami quanto mi voleva bene e io lo sapevo.
-No Giusy per favore!- bloccai il suo ringhiare contro il suo stesso sangue, posandole una mano sulla spalla delicatamente. -Capirebbe che te ne ho parlato.. e sarebbe davvero imbarazzante!- scossi la testa con violenza, agitandomi ancora più di prima. Sì, sapevo che in fondo non era uno stupido e non ci voleva comunque un genio per capire che la cosa lo avrebbe divertito in una maniera assurda. E me l'avrebbe rinfacciato, ne ero sicura.
-Beh, non ne vedo il problema.. però.. ok..- si vedeva benissimo che la cosa non le stava affatto bene, ma che l'accettava malgrado tutto. Ero stanca, e desideravo tornare a casa. Tutto di colpo, ma ultimamente capitava molto spesso, ormai mi ero abituata a questi miei sbalzi d'umore. Le sorrisi, come ringraziamento.
-L'unica cosa che ti chiedo..- esitai un secondo. -E' di scoprire perchè in questo periodo è così strano con me.. ma in modo discreto..- specificai evidenziando molto l'ultima parola e rimanendo decisa sia nel tono che nello sguardo.
-Sarò la discretezza fatta persona, lo giuro!- mi promise alzando una mano e mettendo l'altra sul suo cuore.. Io mi fidavo di lei, sapevo che era molto scaltra oltre che intelligente.. le sorrisi un'ultima volta, poi mi alzai in piedi.
-Adesso però è meglio che vada, prima che torni..- non riuscivo nemmeno a pronunciare quel nome -tuo fratello.- dissi secca, ma non rivolta a lei e forse capì. Presi Mati e riagganciai il suo collare al guinzaglio, quindi uscii, salutandola. -Ciao Giusy, e mi raccomando.. non vedo l'ora di chiudere questa storia..- lei sapeva quanto ero sincera. Annuì salutandoci e quindi mi diressi verso casa, ancora pensando. Non facevo altro ormai. La giornata era andata meglio di quanto potessi sperare, fondamentalmente. Continuai a camminare, ma di colpo mi sentii stanca, così avvistata una panchina non molto lontana, la raggiunsi e mi sedei. Sospirai accavallando le gambe. -Chiudi gli occhi.- dietro di me sentii una voce che non udivo da un bel po' di tempo. E che non volevo nemmeno sentire. Senza motivo, obbedii subito. Ero una perfetta cretina, a cedere così in fretta. Faceva benissimo a trattarmi così male, considerando come reagivo. Mi stava bene. Ecco, cercate la persona più masochista del mondo? Eccomi qui. Altro che il leone innamorato di Bella. E la persona più sadica del mondo era dietro di me in questo momento. Sentii che mi prendeva la mano. Non tremai, mi obbligai a non farlo. Poi compresi, mi stava.. mettendo.. un anello al dito. Non era certo una cosa normale. Avevo il cuore che inutilmente batteva a mille. Non sarei mai guarita, era appurato. -Ecco, ora puoi aprirli.- detto, fatto. Era seduto accanto a me. Guardai per un secondo l'anello, era piccolino, e pareva molto antico, c'era incastonata una pietra azzurra, acquamarina se non mi sbagliavo.. era bellissimo. Ma non gli volevo dire grazie. Non si poteva aspettare che regalandomi un anello io avrei dimenticato il suo mese d'assenza. E inoltre, meglio citarlo altrimenti gli avrei condonato anche questa, il fatto che si fosse approfittato di me, spingendosi fino in fondo. -Sei arrabbiata con me e non hai torto..- si avvicinò ed io lo guardai sospetta, di sottecchi. Una parte di me voleva che si avvicinasse, l'altra prenderlo a sberle. Restavo innamorata di lui, ma non volevo più essere quella ragazzina volubile, volubile quando c'era lui. -Però.. comunque sia, questo anello lo dono a te, perchè non è un anello comune.. ti proteggerà..- misi su un broncio da record e non lo guardai. Allora mi credeva tanto stupida?
-Non dovevi essere tu quello che mi avrebbe protetto?- gli domandai allora durissima, o almeno speravo di esserlo. Lui non rispose e io, non so come, capii. -Non puoi farlo davvero..- scossi la testa, come per allontanare quella possibilità. E non ce la feci, scoppiai a piangere, ma erano lacrime solamente di rabbia. Ma mi fermai subito, ricacciandole tutte indietro. Maledette lacrime, dovevano smetterla di scendere e di farmi sembrare così fragile, anche se comunque lo ero.
-E' la mia grande occasione, finalmente mi hanno richiamato.. non lo faranno anche una terza volta..- se sperava di convincermi in questo modo, sbagliava di grosso. Non mi voltai a guardarlo ancora. Non meritava di essere osservato da me. E poi per lui mica contava, no?
-Non mi interessa.- gli dissi freddamente incrociando le braccia e arrivando anche a chiudere gli occhi, tipica mossa d'0ffesa.
-Ma Patty non ti sembra di essere un po' egoista?- mi domandò con tono ragionevole, ma io non lo ero. Non questa volta. Ah no, te le farò spurgare una a una, conoscerai un lato di me, che nemmeno io sapevo esistesse.. stavo diventando sadica e mi piaceva. Meglio essere quello che esserlo nei propri confronti. Lo ero stata per ben 14 anni, era ora di cambiare.
-Sì, egoista, per una volta lo voglio essere! Non ti sto obbligando a rimanere qua e a rinunciare il tuo sogno, ti dico solo che non sarò qui ad aspettarti, come la brava amica che sempre ho fatto, per niente! Vai in Spagna, dimenticati di me, l'unica cosa che voglio che tu ricordi, è che mentre tu correrai con la maglia del Barcellona, io starò leggendo l'ultimo libro dei quattro di Twilight!- mi alzai in piedi, volevo andarmene a casa dopo questo sfogo. Ma Matias mi afferrò per un braccio, non delicatamente come faceva di solito e mi voltò dalla sua parte. Sentii il suo profumo invadermi le narici e provocarmi una sensazione simile allo svenimento. Ressi, non so come, ma resistei. Mi ripetevo mentalmente che "non dovevo dargliela vinta".
-Ti stai comportando come una bambina!- mi urlò a sua volta alzando la voce. Avevamo già litigato, ma non arrivando a questo punto. Non era mai successo, di solito io scoppiavo a piangere e lo imploravo di perdonarmi, anche se, quasi sempre non era colpa mia. Finalmente cominciavo a rendermi conto della realtà. Lui scuoteva la testa ripetendomi le stesse parole, cacciandomi ancora una volta dalla sua vita. Poi un giorno, compariva dal nulla e mi chiedeva scusa. Quindi io accettavo, lo abbracciavo, gli stringevo la mano, a seconda delle sue preferenze.
-Credo sia anche ora! E adesso lasciami andare, ma prima riprenditi questo!- mi sfilai l'anello e glielo misi in mano, poi gliela strinsi a pugno e mi voltai, andandomene. Ma ancora non era finita. Sentii dei passi dietro di me. Matias mi afferrò per il polso e mi rimise l'anello. -No, non voglio niente che sia tuo!- gli gridai scoppiando in lacrime di nuovo. Crollai sulle ginocchia e forse mi sarei dovuta trattenere, perchè indossavo pantaloncini cortissimi, avevo le gambe scoperte totalmente e il terreno era ghiaioso e aspro. -Ahi..- trattenni un gemito di dolore, tentai di rialzarmi, ma non ci riuscii. Per la seconda volta si abbassò per potermi aiutare, ma questa volta non dovette rimettermi gli occhiali e capì che non riuscivo a stare in piedi da sola. Era proprio il peggio che poteva capitarmi. Fui costretta a lasciarmi alzare e sopportai che mi tenesse per la vita. In un altro momento sarei impazzita di gioia, ma adesso lo odiavo solamente.
-Sembra che non puoi fare a meno di me, nonostante tutto..- bella frase, anche se scontata, un po' troppo usata, anche se d'effetto.. peccato che aveva detto una grandissima cavolata che gli si sarebbe ritorta contro.
-Già, e allora come farò dopo che tu sarai partito?- eravamo finalmente arrivati al punto cruciale. Smisi di essere quella finta dura e egoista che non ero e lo guardai con gli occhi lucidi. Mi prese una mano e la strinse forte.
-Non mi chiedere una cosa del genere e non mi guardare in quella maniera, per favore!- anche a lui si inumidirono gli occhi. -Quell'anello serve appunto per quando non ci sarò, ti proteggerà al posto mio..- lasciò la mia mano e mi tolse una lacrima con il pollice. Non volevo cedere, ma non ce la facevo davvero più.
-Come puoi pensare che io creda che un oggetto abbia quel potere?- però stavolta moderai il tono. -E' solo una pietra.. certo, di acquamarina credo, ma..- mi fece tacere scuotendo la testa.
-No, non è acquamarina. E'.. una mia lacrima congelata..- mi confessò, con imbarazzo allo stato puro. Sgranai gli occhi e spalancai la bocca. Lui sorrise dolcemente, passando una mano davanti al mio viso, mi fece socchiudere per qualche secondo gli occhi, infine con un dito unì le mie labbra. Io lo guardavo in silenzio. -Ti prego Patty, non leggere quel libro mentre non ci sarò..- mi abbracciò per un secondo dicendomi questo, e poi, separandosi, sorrise all'anello. Ed io dopo quello crollai.
-Ti prego Matias, non andare via, ti voglio troppo bene!- lo supplicai, mi sentii una stupida di prima categoria, ma non me ne fregava niente, avrei fatto qualsiasi cosa se fosse servito a farlo restare. -Non.. non voglio essere così egoista da chiederti di rinunciare al tuo sogno per me..- invece lo volevo essere eccome -ma.. se noi fossimo stati almeno insieme.. forse tu avresti sofferto di più questa separazione.. e mi avresti anche chiesto di partire con te..- non so perchè mi venne spontaneo dire quelle cavolate, ma forse non riuscivo più a tenermi tutto dentro -lo so, sono solo una stupida, fai buon viaggio Matias, ti auguro tutto il bene del mondo- mi corressi, ero sincerissima e lui lo sapeva -addio.- conclusi facendogli un sorriso triste e zoppicando mi incamminai.
-Ma.. Patty, guarda che per me sarà dura, durissima! Perchè anche io ti voglio bene.. un bene.. indefinibile.. ma non posso chiederti di separarti da tutta la tua vita e dalle cose che ami..- mi gridò non inseguendomi, ma in quel modo riuscì comunque nell'intento di fermarmi. Tornai indietro e lo presi, io, per il volto. Contro ogni logica conosciuta.
-E' andandotene che mi separi dalla cosa che più amo, lo sai, non dovrei dirlo, ma tanto lo sai..- lo lasciai andare, ma non mi voltai. Sentivo che anche se l'avessi rifatto, lui mi avrebbe seguito. Era bello avere questa certezza nel mio cuore, stupido, ma comunque bellissimo.
-Sì, so di che parli.. ma è sbagliato che tu sia innamorata di me..- sì, lo sapevo anche io, ma che cosa ci potevo fare? Non riuscivo proprio a negare i miei sentimenti. Non era colpa mia! -Ma non per le ragioni che credi tu.. comunque.. ti voglio promettere una cosa..- prese la mia mano e la posò sul suo petto, nel punto dove stava il suo cuore. -Ti prometto che farò, faremo, di tutto e di più per farti partire con me.- ero certa di averci sentito male, eppure l'aveva detto davvero. Non riuscivo ad emozionarmi, era troppo. Troppo! -Dico sul serio. E adesso.. meglio se ti accompagno a casa tua..- annuii e mi lasciai trasportare da Matias fino a casa, in silenzio. Si era fatta già sera ed'era incredibilmente diventato buio. Non avevo affatto paura, ma desiderai averla, così avrei potuto usarla come scusa e, con la mia fama da piccola bambina, sarebbe stato un giochetto stargli ancora più appiccicata. Dopo questo pensiero, cominciai a rimuginare sugli effetti di luce che la luna produceva sui suoi capelli e sul suo viso. Lui se ne accorse, ma non disse niente. Era troppo bello, e maledizione, le sue labbra luccicavano più di tutto. Arrivammo davanti a casa mia, si fermò ed io lo imitai. -Ci rivedremo presto.- ruppe il silenzio in quel modo e io mi fermai.
-Lo spero..- dissi in un soffio di vento. Vidi che si faceva vicino, smisi di respirare, ma ben presto compresi che non ne avevo motivi. Anche se ogni minima volta che lui mi sfiorava, bollivo. Ma questa volta mi baciò, ancora una volta sulla fronte, come avrebbe fatto un fratello.. un padre.. non il mio migliore amico. Poi sorrise un ultima volta, con soddisfazione, guardandomi e io ero troppo partita di testa per fare lo stesso. Se ne andò e io rimasi come una tonta a guardarlo, poi peggio, rimanendo a guardare lo spazio vuoto che Matias non riempiva più. Rientrai in casa, salutai al massimo della velocità i miei genitori, rimasti alzati perchè non si fidavano di me, volevano essere certi dell'ora che sarei tornata. Arrivai in camera mia e mi stesi sul mio letto , prima di addormentarmi dovevo ancora vedere una cosa. Guardai l'anello che portavo al dito e mi spaventai. Non era più azzurro, ma rosso fuoco! E bruciava, tantissimo. Soffiai sulla mano per alleviare il dolore, e lo vidi tornare del colore originale. Non riuscivo a capire se era stato frutto della mia fantasia, o se davvero aveva cambiato colore. Smisi di pensarci e tirai fuori dalla tasca destra dei miei pantaloncini di jeans, il pacchetto che Lucas aveva impedito che io leggessi in sua compagnia. Lo aprii restando a pancia in sotto, e ci trovai quello che proprio non mi aspettavo. Un foglietto arrotolato, a pergamena, trattenuto da un fermaglio, a forma di cuore rosso. Lo staccai posandolo sul comodino e cominciai a leggere. "Patty, sono passati alcuni mesi da quando ci conosciamo e nonostante io sappia benissimo quello che provi per Matias" doveva proprio tirarlo in ballo? Erano quasi cinque minuti che non pensavo a lui! "tu sai altrettanto bene quello che io provo per te, quindi, la mia domanda non è cambiata, torno a domandartelo anche se fosse una perdita di tempo, e sempre mantenendo aperta la porta dell'Amicizia.." mi batteva il cuore, anche se per lui non provavo nient'altro che appunto un purissimo affetto. "Vuoi essere la mia ragazza, una volta per tutte?" se avessi appena bevuto probabilmente ora sputerei fuori tutto. Non c'era da stupirsi.. ma.. feci dei grossi respiri tentando di calmarmi, quando qualcosa produsse un suono metallico e cercai di trovare la fonte. Ci riuscii in meno di un secondo. Tenevo tra le mani l'oggetto responsabile. Un anello, un altro, anello. Guardai quello di Matias. Adesso era nero. Nero come la montatura dei miei occhiali. Nero come la rabbia che aveva invaso le pupille del mio amato, quando avevo recitato quelle parole. Nera come l'ombra che mi avvolse e lentamente mi depositò sotto le coperte, mentre in un dito stava uno e stretto nell'altra mano, l'altro.
-Patty, tesoro mio, tutto a posto?- sentii una voce femminile nominarmi e di colpo vidi mia madre che mi accarezzava i capelli. Annuii, mentendole. Era successo poche volte, ma non ne facevo una giusta ormai. Dopo poco se ne andò, convinta delle mie parole, ma neanche un minuto dopo la mia porta si aprì ancora. -Ah, mi sono dimenticata di dirti che papà è riuscito a trovare una cosa che volevi da un po'.. penso che l'abbia messo sulla scrivania.. buona notte amore mio..- tentai di ripristinare le mie funzioni vitali, compreso il respirare.
-Sì, notte..- riuscii a dire solamente, lei mi sorrise e scomparve, questa volta davvero. Attesi qualche minuto, poi mi alzai in piedi e a passetti minuscoli e silenziosi, arrivai fino alla scrivania, guardandola con sospetto. Non c'era niente di strano, nessun volume, nessun pacchetto, nada. Tornai al letto sconfitta, quando il mio piede sbatté contro qualcosa e trattenni un minuscolo gridolino. Mi chinai per inveirgli contro, quando mi resi conto di cosa avevo urtato. -Lo sapevo che era quello!- mi dissi a bassa voce. Ecco, parlavo anche da sola. Avevo forse bisogno di un altro sintomo per giudicarmi pazza? Raccolsi il libro stringendolo con entrambe le mani. La camera era oscura, ma io ci vedevo abbastanza bene, come se avessi la vista da gatto.. -New moon!- esclamai con soddisfazione, stringendolo forte contro il mio petto. Ma mi sfuggì di mano, perchè improvvisamente sentii un fortissimo dolore all'anulare, guardai di sfuggita, era quello con l'anello di Matias. Mentre l'altro, a forma di cuore, era sul mio comodino. Velocemente corsi verso il letto. Non passò molto che qualcuno entrò e raccolse ciò che mi era caduto.
-Chissà come ha fatto a cadere da solo..- commentò mio padre, con gli occhi socchiusi a due fessure, riuscii a vedere che si chinava su di me e mi faceva una carezza. Gli volevo così bene! Non appena se ne fu andato, un'ondata improvvisa di sonno mi colse, impedendomi di leggere quel tanto agognato libro. Non sognai nulla o almeno non mi ricordai niente al mio risveglio. Sentii un respiro regolare, tranquillizzante e dipinsi sulle mie labbra un sorriso sincero. Pensavo che fosse Maty, il mio cagnolino che come sempre mi restava accanto. Mi sbagliavo e lo capii solamente quando aprii gli occhi.
-MATIAS!!!- strillai facendo un salto sul posto. Era seduto sul bordo del letto, accanto a cui era stato il mio corpo fino a pochi secondi fa! -Che.. che cosa fai qui?- gli domandai sedendomi e allontanandomi il più possibile da lui. Mi sorrise come se niente fosse.
-Avevo detto che ci saremmo visti presto..- sì, l'aveva detto davvero, ma non pensavo così presto! -Vuoi sapere chi mi hai fatto entrare, vero?- da quando era così intuitivo? Annuii come intontita. -Semplicemente tua madre, ho suonato al campanello come un comune essere umano e mi ha aperto, ho detto che dovevo parlarti urgentemente.. e mi ha fatto salire da te, tanto dovevi comunque svegliarti tra poco..- non sapevo se tutto quello che mi stava dicendo fosse vero, ma comunque non potevo farci nulla.
-Va bene, allora perchè sei venuto?- una parte di me lo sospettava. Guardai d'istinto verso la scrivania su cui mio padre aveva depositato il libro questa notte e non lo scorsi. Lui anche voltò lo sguardo verso il punto della mia osservazione, poi si avvicinò a me, lo vidi con la coda dell'occhio, mi prese per il mento dirottando i miei occhi verso di lui.
-Già, sono venuto proprio per quello..- esordì fiero. -E sì, non mi fido di te.- cominciavo davvero a sospettare che mi leggesse nel pensiero. -So che c'è qualcosa di irresistibile in quel libro.. ma per fortuna adesso sono sicuro che non lo leggerai mai..- che stava dicendo? Perchè doveva essere certo di una cosa del genere? Io non vedevo l'ora di poterlo leggere, anzi, se lui non fosse venuto a quest'ora lo starei per fare..
-Ma che cosa dici?- gli domandai confusa, lui sembrava non voler proprio cambiare parere. Lasciò andare il mio viso avvicinando il suo fino a quando non si toccarono i nostri nasi. Per un secondo temetti che stesse per baciarmi di nuovo. -Ma.. Matias.. devi per forza starmi così vicino?- ebbi il coraggio di domandargli, mestamente.
-Sì, tu sai il perchè, quindi non fare quella faccia.- mi stava prendendo in giro e io gli lasciavo fare liberamente! -So che non leggerai quel libro, non posso dirti perchè, altrimenti rovinerei tutto..- non capii assolutamente che cosa intendeva, ma ben presto la nostra attenzione si rivolse ad altro. Si allontanò e mi prese una mano, quella sinistra, la guardò attentamente, mentre io mi chiedevo se di colpo il mio corpo fosse diventato di sua proprietà ma nessuno avesse voluto avvisarmi.. -E questo che cos'è?- guardai ciò di cui parlava. L'anello di Lucas. Si rese conto subito che era a forma di cuore. Che c'è, era geloso di me? Non in una vera gelosia d'amore, ma magari non sopportava che qualcun altro occupasse lo spazio del mio cuore, che lui voleva sadicamente tenersi tutto per sé.
-E' il regalo di compleanno che mi ha fatto Lucas.- risposi semplicemente, veritiera. Il mio sguardo cadde sul comodino, su cui stavano la spilla, anch'essa a forma di cuore, ma peggio, il foglietto imbarazzante. La mia mano libera scattò per prenderlo, ma lui fu più veloce di me. Molto, molto più veloce. -No, Matias, non aprirlo!- tentai di bloccarlo ma non servì a nulla. Lo lesse. E si mise a ridere.
-Peccato non aver mai conosciuto questo tizio, chissà quante risate che mi sarei fatto..- ma si era rincretinito? Trovava così divertente l'idea che qualcuno potesse davvero essere innamorato di me e non prendermi in giro come faceva lui? Rigirandomi come una bambolina di pezza, per giunta. -Ma dai.. chiederti di essere la sua ragazza scrivendotelo?- commentò non notando il mio sguardo inceneritore, che puntava dritto dritto verso di lui.
-Io la trovo una cosa carina..- dissi con meno decisione di quanta volessi. Lui rise anche alle mie parole, la rabbia saliva sempre di più, ma non sarebbe mai uscita.
-Carina?- domandò con voce quasi sfottente e tono ridicolo. -No, una cosa carina sarebbe stata prenderti per mano il giorno del vostro anniversario di fidanzamento e camminare per il parco senza dargli poi tanta importanza.. una cosa dolce sarebbe stata comparirti alla spalle, posarti le mani sugli occhi (dopo averti tolto gli occhiali, è chiaro) e dopo averti domandato chi era, comparirti davanti e schioccarti un bacio sulle labbra..- ok, Matias era di nuovo impazzito e continuava a blaterare frasi senza senso. -Ma chiederti una cosa del genere, non avendo il coraggio di farlo di persona è..- aspettavo di sapere quale aggettivo ritenesse adatto, sembrava lo ritenesse fondamentale, finalmente sembrò essere riuscito a scegliere. -Squallido.- concluse guardandomi e facendo sentire me in quel modo. O più che altro, inappropriata.
-Beh, ma tu non conosci tutta la storia..- non sapevo perchè mi sentivo in dovere di difendere Lucas. Mi guardò scettico, deciso a non cambiare parere. -Non è la prima volta che me lo chiede. La prima, infatti, me l'ha domandato a voce, faccia a faccia.- scandii bene ogni termine. -Però.. però anche se io provavo qualcosa per lui- era vero, dovevo ammettere che la prima volta che mi aveva baciato sulla guancia avevo sentito delle sensazioni simili, non certamente uguali, a quelle che provavo quando ero insieme a Matias. -ero troppo confusa per dargli una risposta certa e così l'ho accantonata e siamo rimasti amici.- mi guardò in un modo strano, trasmettendomi quasi telepaticamente "tu non riusciresti mai ad essere amica di qualcuno che sia maschio. Guarda ad esempio noi due.." e la cosa mi offese e non poco. C'era ad esempio Santiago con il quale ero amica.. la sua vocina nella mia testa volle puntualizzare una cosuccia da niente "..già, peccato che all'inizio era innamorato di te.." dettagli, sciocchi dettagli.
-E allora è ancora più squallido e sciocco e dovrebbe anche aver vergogna.. insistere quando ormai non c'è speranza è stupido.- parlava lui, quello che era tornato insieme alla sua ragazza nonostante l'avesse tradito con il primo che capitava (anche se Bruno NON era affatto il primo che capitava) e aveva litigato con la sorella e con la migliore amica. -Hai ragione, le ho fatte anche io le mie cavolate..- il suo sguardo si posò sul libro che era riposto nello scaffale insieme agli altri. -Ma, diamine, un po' di dignità..- non ce la feci più e dovetti dirgli tutto quello che volevo o sarei davvero esplosa.
-DIGNITà? Tu, proprio tu, vuoi rimbeccare Lucas di non avere dignità?- gli domandai stringendo i pugni e serrando i denti. -Ricordati, caro mio, che sei tu quello che ha fatto davanti a tutta la scuola la figura del pollo- la verità dicono che non offenda mai nessuno, no? Chiunque avesse detto questa cavolata fa bene ad essere già morto.. -per inseguire una che non sembrava essere interessata a lui, a quel punto da coprirsi di ridicolo per lei.- e concludendo il mio amabile discorso, incrociai le braccia e voltai il mio sguardo da un'altra parte. Eh già, la faccenda Antonella non mi aveva ancora abbandonata, penso che non l'avrebbe mai fatto.
-Ma allora, se ci tieni tanto a quel ragazzo, perchè non ti metti con lui e la finiamo qui?- finirla qui? Non capii di che cosa stava parlando, ma la rabbia ormai si era liberata e chi l'avrebbe rimessa in gabbia? Mi prese la mano e mi rimise l'anello, quello che non mi aveva dato lui. Lo guardai d'istinto. Era di nuovo nero, ma al suo interno sembrava si fosse sprigionato del fumo, vedevo nuvolette grigie muoversi per tutto lo spazio.
-Perchè non lo amo!- gridai, spostando l'anello dall'anulare ad un altro dito. Matias mi attirò verso di sé guardandomi negli occhi, mentre la mia espressione restava in parte nervosa e ora anche terrorizzata.
-Per colpa mia, no?- chiese solamente. Annuii, tanto sapeva cosa provavo per lui, a che serviva mentirgli? -Sei proprio una sciocca, Patty. Molto di più di quello che pensavo.- era un insulto, ma detto in quel modo lo fece apparire come un complimento e la cosa non fece che aumentare la confusione che c'era nella mia testa.
-Perchè sarei una sciocca?- volli però chiedergli. Lui rise, poi fece un sorriso alla Edward in cui mi persi all'istante.
-Perchè rifiuti il chiaro amore di un giovane che, ammetto, invidio, per perseverare quello sbagliato, doloroso e pericoloso per me.- che fosse sbagliato, lo sapevo anche io e non era la prima volta che ne parlavamo. Anche doloroso, ovvio, con tutto quello che era successo e tutte le lacrime inutili che avevo pianto per lui.. ma pericoloso.. in che senso amare Matias poteva essere pe-ri-co-lo-so?
-Io.. io non capisco..- scossi la testa e mi alzai in piedi. Improvvisamente volevo fuggire da tutto e da tutti, ma sopratutto da lui. Non feci in tempo nemmeno a pensare di aprire la porta, che lui mi prese delicatamente riportandomi indietro, fino a che incontrai qualcosa, poi compresi che mi aveva appoggiata contro il suo petto e rimasi immobile. Sentii che armeggiava con qualcosa, ma ora il mio cervello era fuori uso e non tutti i collegamenti nervosi funzionavano alla perfezione. All'improvviso mi voltò e in un attimo ci ritrovammo seduti frontalmente, molto vicini. Mi porse una mano e io la osservai bene. -Sa.. san.. sangue!- esclamai inorridita. Avevo dimenticato quest'altra somiglianza con Bella.. non sopportavo proprio l'odore del sangue.. le mie narici lo percepivano più di qualsiasi altra cosa al mondo.. però, che cosa divertente.. un vampiro che era innamorato dell'unica mortale a Forks che al solo sentire la parola "sangue" sveniva.. -Pe.. perchè ti sei tagliato?- gli chiesi come una stupida, l'idea che davo era sicuramente quella.
-Ti sei mai chiesta quanto sei simile a Bella?- mi domandò invece lui, ignorando quello che avevo detto. Scossi la testa, quanto non ci avevo mai pensato. -E, supponendo che tu sia la Isabella Swan della nostra realtà- probabilmente gli si era fuso anche a lui qualche collegamento celebrale -e continuando a supporre che tu sia innamorata di me- ma questa non era una supposizione, ma una certezza! Provai a ribattere ma me lo impedì. -ti sei mai domandata come sarebbe andata, se il ragazzo che Isabella avesse amato, non fosse stato come Edward? Se non fosse stato il buono, come appunto diceva anche lui, ma per davvero il cattivo della storia? E nonostante questo, volesse proteggerla dal male che poteva procurarle, senza che nessuno dei due se ne potesse rendere conto?- non dissi nulla, lui scosse la testa. -Bella deve stare con Edward e gli altri se ne devono solo fare una ragione.- guardai prima i suoi occhi e poi l'anello, erano entrambi cupi come la notte.

Spazio autrice:

Non ho fatto passare molto tempo, no?? xD purtroppo non posso fare garanzie anche per il prossimo. Settimana piena di verifiche.. e impegni come al solito! Spero al massimo di riuscire a pubblicare per domenica (opzione più rosea) ^^. Passiamo alle risposte alle recensioni.

Alexiel94: ciao Noe! Visto che ce l'ho fatta a pubblicarla? xD continua a seguirla da qui, e continua anche la tua, che voglio che X e X si lascino!!! xD

sabry99: grazie dei complimenti *^.^* me super felice!!! xD Se non hai capito cosa succede a Matias, ti dico subito che è proprio la mia intenzione. La storia infatti è incentrata proprio sul suo strano comportamento.. fammi sapere la tua teoria se vuoi, dopo aver letto anche questo.. :)

MissTata55: thank's, spero di essere stata abbastanza veloce, recensisci anche questo se vuoi ^^

bimbetta snob: nuuuuuuuu divina no! xD anche io odio quella parola.. ma lo prendo comunque come un complimento, xD, ma mi sta bene anche "popolare" xD..

ricordati di me: hola my twin! Vedi di commentare anche questo cap, o domani a scuola vedi.. xD e chissà se mi servirai ancora.. (parte di dialogo tra Patty e Giusy scritta in collaborazione della mia Twin xD ^^) vai a incollare le schede che è meglio.. :D

Prima di andare voglio solo darvi un indizio: l'ultima frase che dice Matias è rivelatrice per capire perchè non voglia che Patty legga quel libro.. (anche se poi lo legge comunque, xD)
al prossimo cap,
Angy=*)
  
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