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Autore: Maggie_Lullaby    12/01/2010    8 recensioni
- Ti sei mai chiesto quanto sia bella la luna, Nick? - domandò Maggie, gli occhi verdi rivolti verso il cielo. - Io, oramai, la guardo tutte le sere, ed è incredibile le cose che possono succedere semplicemente guardandola.
Fra lacrime, litigi, ritorni e relazioni sul filo di un rasoio l'unica cosa che può resistere, forse, è l'amore.
Sequel di Brothers and Sisters
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Scusate, scusate scusate scusate scusate scusaaaate se non ho aggiornato per sei giorni, ma ad essere sincera mi sono dimenticata!! E credevo anche di aver aggiornato venerdì allora mi sono detta “ma no, aspettiamo un po'...” ma mi è venuto il dubbio e... *picchia la testa contro a un muro*

Vorrei anche scusarmi se non vi posso ringraziare una per una, ma devo andare a pallavolo.

Vorrei scusarmi (sono tutto uno scusa oggi!) con annina94, Mon Amour, jonas_princess, ladyme, abilailw13 se non ho recensito oggi le loro storie come avevo detto ad alcune e pensato di fare per altre, ma il mio computer è impazzito -.- e ho provato a scrivere ad ognuna di voi una recensione e questo coso me la cancellava, pf!! Quindi scusate, rimedierò venerdì!

Grazie millissime (dettagli se non esiste questa parola) per tutto!! 16 recensioni in un solo capitolo è davvero un traguardo che non mi sarei mai aspettata di raggiungere, grazie!!! <3

Capitolo 4. The Gift of a Friend


- Una macchina? - chiese con gli occhi spalancati Maggie, mentre il padre le mostrava con un sorriso a trentadue denti il suo regalo di Natale un-po-in-ritardo.

- Certo! - sorrise, passando una mano sul cofano della Mini rossa. - Per farmi perdonate per come vi ho trattato in questi ultimi mesi, e poi vale anche come regalo di compleanno!

La mora la guardò sospettosa.

Era da quando suo padre era tornato che si comportava in modo strano, quasi paterno, facendo sorrisi a tutte le sue figlie e dando regali in continuazione. Le alternative a quei miracoli erano che o avesse sbattuto la testa o che seriamente Emily l'avesse cambiato.

- Ma... papà io non ho la patente! - disse poi la mora, abbassando gli occhi.

- A questo si rimedia facilmente, farai il corso, su Maggie, non c'è questo grande problema!

Lei fece un sorrisetto e volse gli occhi al cielo, prima di allontanarsi dal padre con mille ringraziamenti.

Non appena mise piede in casa sbuffò; non poteva negare che quel regalo le avesse fatto piacere, aveva sempre sognato di prendere l'auto, ma per motivi fortuiti non l'aveva mai fatto, e questi comprendevano sua sorella Lexi.

Sorrise immaginandosi di essere alla guida della Mini che aveva appena trovato nel garage, con Nick seduto al suo fianco che le sorrideva e la stuzzicava, ma lei lo avrebbe ignorato con un piccolo sorriso.

Eppure dentro di sé sentiva una strana sensazione estranea. No, il nuovo comportamento del padre non la convinceva affatto.

-Allora, qual'è il regalo di oggi? - domandò una voce, facendo girare la mora di scatto. - Un viaggio in qualche isola tropicale? Un nuovo iPod?

- Un auto – disse Maggie alla gemella, nascondendo un piccolo sorriso.

La rossa strabuzzò gli occhi per qualche istante, poi si ricompose.

- Ah, ovvio.

La diciassettenne le fece un piccolo sorriso.

- Vedi di non farti comprare – la ammonì l'altra, - come Maryl, ad esempio.

Da quando aveva scoperto che avrebbe frequentato l'accademia di Moda&Design Maryl era diventata la cocca di papà, tutta cinguettii allegri e esclamazioni di assenso a ogni parola del padre. Lexi la schifava; non riusciva a concepire che sua sorella maggiore avesse ceduto così facilmente alle moine del padre, e il pezzo forte ora era che lei adorava Emily come se fosse una Dea in terra.

- Non preoccuparti – disse con un sorriso la mora. - Ora vado, esco con Nick, mi deve portare in un posto.

- Dove? - chiese la rossa.

L'altra alzò le spalle, perplessa.

- Non ne ho idea, ha detto che voleva farmi vedere un posto... Sai com'è fatto, se non mi tiene all'oscure delle cose non è contento! - il suo viso si illuminò quando iniziò a parlare del suo ragazzo.

Diede un breve bacio sulla guancia alla sorella, presa dall'euforia e uscì, sbattendo la porta una volta uscita.

Lexi la guardò uscire con un'ombra negli occhi, mascherando il suo stato d'animo. Perchè aveva la strana sensazione che stesse per perdere sua sorella?

Once upon a time,

I belive it was a Tuesday

when I caught your eye

(Forever&Always; Taylor Swft)


- Dobbiamo uscire per festeggiare – aveva detto Kevin con una risata, alla notizia della fidanzata che, come suo sogno, l'aveva avvertito avrebbe iniziato l'università di Moda&Design.

Maryl guardò entusiasta la tavola che aveva imbandito il suo ragazzo per quella cena, sorridendogli.

- Amore, è bellissimo, non dovevi... - disse felice, appoggiandosi a lui.

Il ventiduenne le scompigliò i capelli biondi, scuotendo la testa.

- Sì, invece, volevo farlo. - le baciò la fronte. - All'inizio avevo pensato di fare una festa, per festeggiare la notizia, ma ho pensato che una cena fra noi due potesse bastare... ho voglia di passare un po' di tempo con te, piccola mia, non riusciremo più a vederci come un tempo – fece il finto offeso.

Maryl gli sorrise e lo strinse, per poi spingerlo dolcemente verso il tavolo e lasciandolo sedere, per poi imitarlo subito dopo.

Kevin le versò mezzo bicchiere di vino rosso e le servì un po' di insalata, guardandola negli occhi, perso in quel color giallo dorato che l'aveva incantato fin da subito, dalla prima volta che si erano visti.

La fiammella della candela al centro del tavolo ondeggiava dolcemente, cullata dalle parole dolci mormorate dalla coppia di innamorati.

- Sai Maryl, stavo pensando a quello che mi hai detto l'altro giorno – disse lui. - Su tuo padre, del fatto che non me lo vuoi presentare – aggiunse allo sguardo confuso della sua ragazza. - E ho solo una domanda: perchè?

- Kev – iniziò la ventunenne in un sussurro, - io ci tengo alla nostra relazione, come immagino tu sappia e non voglio vederla sfasciarsi a causa di mio padre. Lo conosco, fidati, non gli piaceresti e mi impedirebbe di vederti, ed io non voglio che questo accada.

Lui scrollò le spalle.

- Ma non lo faresti neanche in vista di un lungo futuro di fronte a noi? - chiese. - Magari, come il matrimonio?

Maryl si paralizzò; matrimonio? No, non le piaceva la piega che stava prendendo quell'argomento.

- Kevin – lo rimproverò dolcemente, - il nostro matrimonio è ancora lontano, lo sai questo, vero?

- Certo, ma mi chiedo... come sai, come ne abbiamo parlato in queste ultime settimane, io ti voglio sposare un giorno – calcò bene sulle ultime due parole, - e non so perchè tu non voglia presentarmi tuo padre, d'altronde diventerò suo cognato, un giorno!

La bionda rise, suo malgrado.

- Questo sta a indicare che me lo presenterai? - chiese speranzoso il ragazzo.

- Ma hai così fretta di morire tu? - domandò Maryl con uno sbuffo divertito. - Sta a indicare che ci penserò, comunque.

- Okay – sorrise Kevin, - nel frattempo però dobbiamo fare altro.

- E cioè?

Lui si alzò dalla sedia e a sorpresa la prese in braccio, facendole emettere un debole strillo e la baciò con dolcezza mentre la portava in salotto.

Si sedettero sul divano, passando la serata a tenersi stretti, a coccolarsi a raccontare fatti e avvenimenti che probabilmente avevano già detto centinaia di volte, ma ogni volta con una voglia nuova dell'altro di ascoltare.

Era questo quello che loro chiamavano amore.


Canto,

la vita intera canto

la primavera canto

la mia preghiera canto

per chi mi ascolterà

(Io canto; Laura Pausini)


- Tu mi spaventi – dichiarò Maggie, seria, seduta sul sedile anteriore della Mustung di Nick, accanto a lui. - Dove mi stai portando?

- Eh, sapessi! - ridacchiò il diciassettenne.

- Nick – sbuffò lei, - dai, lo sai che detesto stare sulle spine!

Nick si voltò verso di lei, sorridendo.

- Abbi pazienza – le disse.

Maggie incrociò le braccia al petto, fingendosi offesa, e guardò fuori dal finestrino, osservando la costa che stavano costeggiando.

Passarono i minuti in silenzio, mentre Nick sfiorava il braccio della sua ragazza e lei faceva da dj mettendo le canzoni durante il loro tragitto.

- Siamo arrivati – annunciò Nick all'improvviso, parcheggiando in un piccolo parcheggio davanti a un bar, il Country Bar.

Maggie inarcò un sopracciglio.

- Cosa vuol dire questo posto? - chiese.

- Lo scoprirai presto – commentò Joe enigmatico, prendendola per mano e trascinandola dolcemente dietro di lei.

Il bar era poco affollato, ma forse dipendeva dal fatto che fosse solo pomeriggio, verso sera si sarebbe riempito.

Nick si fermò e Maggie si appoggiò a lui, stancamente.

- Nick...

- Un attimo, amore – disse lui, senza guardarla, ma cercando con gli occhi qualcuno nel locale. - Ah, eccolo lì, Steve!

Un uomo sulla cinquantina si voltò sentendosi chiamare e sorrise quando vide Nicholas.

- Ragazzo, quanto tempo! - commentò con un sorriso, battendogli una mano su una spalla in gesto di saluto. - Come stai?

- Bene, grazie. Vorrei presentarti la mia ragazza, Maggie – sorrise il diciassettenne.

Steve la guardò con attenzione.

- E così lei è la famosa Maggie che mi volevi presentare!

- Sì.

La ragazza non ci stava capendo più niente. Perchè Nick l'aveva portata lì? Perchè voleva presentarla a quello Steve? Cosa girava per la testa al suo ragazzo?

- Bene, direi che può iniziare a provare subito! - disse l'uomo con un sorriso. - Posso dire a mio figlio di accendere il microfono, allora. Torno subito – disse e si diresse verso una porta che probabilmente conduceva alle cucine.

Maggie trafisse Nick con gli occhi.

- Che stai combinando? - domandò.

Lui fece un'espressione colpevole.

- So che hai lasciato il lavoro in biblioteca e il volontariato per stare più tempo con me e questa cosa mi dispiace.

Maggie seguì il suo discorso senza dire una parola.

- Un giorno sono venuto qui per salutare Steve, un vecchio amico di famiglia, e ho letto questo – le indicò un volantino giallo.

Lei lo lesse con attenzione, e man mano che leggeva un'espressione di puro terrore le si dipinse in faccia.

- Sei pazzo! - lo accusò. - Non posso farlo!

Nick sbuffò.

- Ma lo vuoi fare, ammettilo.

- Che centra? Non posso farlo! Lo sai benissimo, quasi mi vergogno a cantare in casa da sola, figurati in un bar pieno di gente che mi ascolta!

- Solo due sere...

- Non importa! Nick, sul serio, grazie, ma mi vergogno!

- Cosa ti costa provare? E non è neanche detto che ti prendano! Fai una prova, poi se non te la senti giuro che ce ne andiamo subito! - disse lui, mettendosi la mano sul cuore.

Steve tornò in quell'istante.

- Pronta? - le chiese.

Maggie fece un'espressione di puro terrore, ma poi annuì debolmente e seguì Steve, che la stava portando verso un piccolo palco allestito nel locale.

- E' molto semplice, tu canti una canzone a tua scelta e poi sarà il pubblico qui presente a decidere se avrai il lavoro o meno – le spiegò il proprietario del locale.

Maggie rabbrividì. Le piaceva cantare, ovvio, e le dicevano pure che era brava, anche se lo dubitava altamente, e mai nella sua vita si sarebbe immaginata di trovarsi in un locale per fare una prova per avere un lavoro come cantante. Per causa del suo ragazzo, oltre tutto.

Nick le fece un sorriso.

- Non... non ho la base musicale – tentò di trovare una scusa lei.

- Ma sai suonare la chitarra – la rimproverò il suo ragazzo.

Maggie lo fulminò.

Steve scomparve per poi ritornare con una chitarra classica fra le mani.

- Ecco a te – sorrise.

Lei lo ringraziò, suo malgrado, e accarezzò le corde dello strumento.

Oddio, che cosa doveva cantare? Quale canzone sarebbe stata adatta?

Nella sua mente emerse il titolo della canzone che stava ascoltando quella mattina sul suo iPod, una canzone che personalmente amava, apprezzava, anche perchè la cantante ormai era una sua amica.

Iniziò a suonare, mettendoci l'anima, poi a cantare.

- Sometimes you'll think you'll be find by yorself

'cause a dream is a wish you make all alone

It's easy to feel like you don't need help -

Chiuse gli occhi, non voleva vedere le facce del suo ragazzo o dell'uomo che le aveva dato la possibilità di quel lavoro.

- You'll change inside

when you relize

the worl comes to life

and everything alright

from begenning to end -

Le parole scorrevano libere dalla sua bocca, non vedeva, non voleva vedere quello che la circondava, solo sentire le parole e la musica.

- When you have a friend

by your side

that helps you to find

The beauty of all

When you'll open your heart and

belive in the gift of a friend

The gift of a friend -

Maggie smise di suonare, chiuse la bocca e aprì gli occhi: Nick e Steve la guardavano sbalorditi.

- Sì, ecco, questa è The Gift of a Friend di Demi Lovato – balbettò imbarazzata facendo per scendere dal palco, ma Steve le fece cenno di restare dov'era, poi si rivolse verso i clienti del locale.

- Cosa ne pensate? - chiese.

I clienti iniziarono ad applaudire e a fare cenni d'approvazione.

- Bis! - gridò qualcuno.

La diciassettenne si sarebbe volentieri scavata la fossa da sola: significava che aveva il lavoro?

Nick le porse una mano e l'aiutò a scendere, mentre la sua ragazza lo fulminava con gli occhi.

- Ti detesto – bisbigliò lei, - che figura!

- Amore non è vero, sei stata bravissima! - esclamò lui dandole un bacio.

- Approvo a pieno! - disse una voce maschile sconosciuta. - Ehi, Nick!

Il ragazzo si voltò verso la voce.

- Blake, non ci si vede da una vita! - disse sorpreso, dando al suo amico una pacca amichevole sulla spalla.

Aveva i capelli neri e la pelle ambrata, un bel sorriso regolare e bianco. Era senza dubbio molto più alto di Nick, doveva essere un metro e ottantacinque.

- Già, quanto è? Quasi un anno?

Nick annuì, felice.

- Come ti va? - continuò il diciassettenne. - Suzanne?

Blake fece una smorfia di disapprovazione.

- Abbiamo rotto un paio di mesi fa – spiegò, - mi tradiva con Bill...

- Quello del campeggio?

- Esatto.

Maggie seguiva la conversazione confusamente, ancora shockata per quello che aveva fatto poco prima.

- Mi dispiace... - si scusò Nick.

- Bah, lascia stare, storia vecchia... Dimmi invece, lei è?

Maggie arrossì quando gli occhi neri di Blake si posarono su di lei.

- Maggie – si presentò lei.

- La mia ragazza – aggiunse Nick con una punta d'orgoglio nella voce.

Blake sorrise a entrambi.

- Beh, Maggie, hai davvero una bella voce, complimenti! - si congratulò Blake.

- Gra... grazie – sussurrò lei, arrossendo ancora di più e stringendosi a Nick.

- Va beh, Nick, io devo andare, ho l'allenamento di nuoto – spiegò Blake. - Ci vediamo... e immagino anche presto – fece un occhiolino e se ne andò.

Maggie e Nick lo seguirono con lo sguardo finché non uscì dal locale, poi lui le sorrise.

- Sai che significa? - chiese emozionato.

- No – ammise lei, - cosa?

- Che probabilmente avrai il posto! - e la baciò ancora.

- Ha ragione! - disse con un sorriso Steve, comparendo nuovamente. - Congratulazioni, Maggie, il posto è tuo, se lo accetti.

La diciassettenne deglutì.

- Davvero? - chiese strabiliata.

- Certo! - sbottò questa volta Nick.

Lei sorrise.

- Non so... - guardò l'espressione speranzosa del suo ragazzo. - Posso provarci...

- Perfetto! - disse Steve con un sorriso. - Fantastico, davvero, parleremo al telefono della paga e tutto il resto. Presentati qui mercoledì sera alle venti e trenta, cominci quel giorno, e portati magari i demo di almeno una decina di canzoni... finisci alle ventidue. Comunque ci sentiamo al telefono... Ora scusate devo andare. Ci vediamo! - salutò Nick e Maggie e si allontanò velocemente.

Il diciassettenne guardò la sua ragazza con un sorriso.

- Sei contenta? - domandò.

Maggie lo fissò.

- Sì – disse. Ed era la verità.


Continua...


***


*-* devo ammettere di essere innamorata di questa canzone di Demi Lovato... così come di molte altre sue...

Per chi volesse qui c'è il link con il video ufficiale della canzone: http://www.youtube.com/watch?v=VE0xYz2CUJs


  
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