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Autore: Illunis    12/01/2010    4 recensioni
La dolce Paruko riuscirà a soppravvivere alla perfida regina Kagura?? Ecco a voi la versione Gintama della favola più popolare della Disney!! Ps. Paruko è il nome che madomoiselle Saiko dà a Gin-chan nell'ultima puntata di Gintama trasmessa su Mtv. [nota: In teoria dovrebbe essere targata shonen-ai ma in pratica qui Paruko è una donna quindi...]
Genere: Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gintoki Sakata, Kagura, Okita Sogo, Toushiro Hijikata
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ogni cosa ha un inizio ed una fine. Stranamente tale regola ora vale anche per una mia fic O.o Esattamente, siamo giunti alla fine di questo lungo e tortuoso viaggio iniziato, ormai, due anni fa (paura!). Che dire? Non mi sono mai divertita così tanto a scrivere se non durante la sua stesura!! Senza contare che è l'unica mia fic che continuato a scrivere con la stessa passione dall'inizio alla fine; probabilmente a causa della maestria di Sorachi che è riuscito a tenermi incatenata — e non solo me— alla sua opera. Senza contare che ho una gran voglia di cimentarmi in un altra parodia, sempre su una favola della Disney, l'unico problema che sorge è la scelta della fiaba! Ovviamente su questo punto - e sulla one-shot successiva agli eventi di Paruko e i sette nani (a cui sto già lavorando) - sono aperta a qualsiasi consiglio e suggerimento, anzi vi sarei veramente grata se lo faceste!
Oki.
Ho cianciato abbastanza.

 

 

Paruko e i sette nani

Tredicesimo capitolo:
Melense e stucchevoli dichiarazioni d’amore
ovvero
il tanto agognato “E vissero tutti felici e contenti”
•Seconda parte•

 

Il ritmo lento dei suo passi ritoccava nella sua anima la consapevolezza del sgretolarsi del piccolo e puro sogno del suo cuore, ogni centimetro, millimetro, che percorreva lontano da quel niveo e perfetto viso lo convinceva che non avrebbe mai, e poi mai, trovato nessun altra fanciulla a cui il suo cuore avrebbe calzato a pennello.
Distrutto.
Era distrutto dalla sensazione, vivida, che lei era, è, sarà la sua unica anima gemella.
Destino.
Ecco cosa gli raccontava il suo cuore, immobile.

Che strano.
La sua pelle era incredibilmente calda, come se fosse stata per ore sotto i raggi del sole.
L’aria era profumata, dolce, secca.
Non umida e graffiante come quella circondata dalle pietre della casetta.
Ispirò lentamente, cose se non l’avesse fatto da molto tempo, l’ossigeno entrò numeroso nel suo atrofizzato cervello, pompandolo di sangue energico e ricco di dati.
Come la registrazione di una gentile vecchietta.
Un corvo parlante.
Una succosa e rossa mela.
Il freddo pavimento su cui era svenuta.
I piccoli nani che l’avevo trovata.
Il nano che aveva cercato di guardagli sotto le mutande.
La giovane nana che l’aveva stordito.
La lucente teca che l’aveva imprigionata e protetta.
E le labbra un po’ aspre ma deliziose di un giovane.

- Aspetta! -
Impossibile.
Non poteva aver sentito una voce femminile chiedergli di fermarsi; sicuramente la sua povera mente stava cercando di illuderlo.
Riprese a camminare, con più convinzione, come a voler lasciare velocemente quel luogo per impedire al suo cervello di creare nuove diaboliche illusioni.
Dal lato opposto quell’azione non ebbe un bell’effetto.
Fissò la schiena del cavaliere che l’aveva baciata, ne era sicura dato che era l’unico essere vivente nel suo raggio visivo che possedesse una bocca per poter baciare, e prendendo un lungo respiro urlò.
- Ma ti sembra questo il modo?! Che fai vieni qui ricamando un’infinità di fronzoli e romanticismo sul destino del tuo amore e dopo avermi baciata te la svigni di soppiatto??!! Prenditi le tue responsabilità, pupille dilatate!! -
Pupille dilatate?
- Stai zitta occhi da pesce lesso! - rispose istintivamente il principe alla presa in giro, voltandosi verso la voce.
- COSA?! Ma puoi figurarti se io me ne sto zit-
Non riuscì a finire la frase che si ritrovò fra le forti braccia del principe, il viso premuto contro l’ampio torace, mentre una voce, la sua voce, che l’aveva risvegliata circondandola d’amore, gli sussurrava all’orecchio la felicità del proprietario, sopra ad una dolce melodia, la più bella e perfetta che avesse mai sentito, suonata dal cuore della sua anima gemella.

- Che schifo di sdolcinatezza! - commentò acidamente la celeberrima regina, acquattata dietro ad un cespuglio - Tu - inchiodò con lo sguardo lo sfortunato pennuto di passaggio - Prenditeli e portameli via!! -
- Cheee? - gracchiò spalancando i piccoli occhi neri.
- Hai sentito cosa ha detto?! - si intromise Okita, puntando il suo amato bazooka.
- Famigli sparire dalla mia vista! - rincarò la dose la snervata regina - Non importa dove, al castello di quel cascamorto, in una grotta la freddo e al gelo o sulle Himalaia, ma portali lontani.. estremamente lontani!! -
L’impavido corvo deglutì, nonostante la sua forma, e alzò un’ala - se avesse avuto una mano, con annesse appendici, avrebbe alzato un dito- come a chiedere udienza:
- Se mi permettete, vostre signorie del caz.. ehm.. eccellenze - quanta fatica per non finire arrostito - Vorrei farvi notare, certo che avete un cervello del—
- Che cosa non hai capito di quello che ha detto? EHHH?? - il guardacaccia ripuntò l’arma sull’animale, paralizzandolo con uno sguardo infuocato, quasi sadico.
Con somma grazia e femminilità, estirpando un paio di cespugli e spezzando qualche ramo basso, la maestosa regina Kagura affiancò il fedele guardacaccia posandogli una mano sulla spalla, gli occhi concentrati nella pece del corvo - il quale temeva per la propria pelle.. ehm, scusate, penne - mentre piegava lentamente il busto, come ad osservare meglio, a studiare, l’essere che aveva davanti.
L’esito di quel attento esame poteva significare la vita o la morte di colui che era Specchio.
La tensione era palpabile.
Ma così tenera da poterla tagliare con un grissino!
Rio mare, buon— ehm.. scusatemi, sto divagando.
Mi sono distratto, ma ora vi prometto che andremo avanti fino in fondo, senza intoppi.
Bene.
Che strano, il corvaccio non si è lamentato, vai tu a capirlo quello!
Cosa?
Oh,vero.. dovevo riprendere la narrazione.
Perdonatemi.
Ormai mancavano solamente una manciata di centimetri fra l’infastidito naso della regina e il preoccupato becco del corvo quando, con un sobbalzo, gli occhi della matrigna si illuminarono — provocando una lunga serie di “e che cazzo ha pensato sta’ qua” nella graziosa testolina del corvaccio — girandosi verso Okita.
- Per una volta ha ragione, la bestiaccia. - indicò il soggetto della frase, allungando pericolosamente il sorriso e riportando lo sguardo sul malcapitato della situazione aggiunse:
- Ora risolverò il problema. -
- Problema? Quale problema?? - no, assolutamente non gli piaceva quell’espressione.
- Quello che ci hai gentilmente fatto notare. -
- Cos—
- Oh ma stai zitto ucellaccio! - sbottò il complice della regina - Mi sta venendo la diabete. - indicò con la testa la zuccherosa scena che stava avvenendo al di là dei ultimi cespugli rimasti.
Il tempo di girare il becco, istintivamente, e il danno era fatto.
Mossa sbagliata, molto sbagliata.
Uno sguardo d’intesa con il compagno, un veloce movimento di mani e di labbra, e un’immensa, vorticante luce rossa, con brillantini e strass —inclusi nella confezione allo speciale prezzo di trenta fiorini ad incantesimo!— prese ad avvolgere il pennuto intrappolandolo in un disgustoso effetto speciale da film di terza categoria, a sua detta, fino ad inghiottirlo e a penetrare in ogni sua parte, dalla cima appuntita del becco fino all’ultima unghia ricurva della zampa.
- Cazzo! -

Un ampio e splendido sorriso irradiò la candida carnagione della giovane Paruko, che lentamente aveva alzato il volto dal caldo torace del suo salvatore per andare ad incontrare i suoi meravigliosi occhi — da squilibrato mentale.. oh, scusatemi.. non lo dovevo più fare— ritrovandosi ad ammirare la stessa identica emozione, timore, apprensione, amore, sul volto lievemente arrossato del bel principe.
- Io.. - balbettava, incerto il principe, ancora incantato dall’aurea angelica che illuminava la figura di Paruko - .. Io - trasse un profondo respiro.
- Tu.. - incitò pazientemente la giovane.
- Io.. credo.. - distolse gli occhi - si.. insomm—
Il resto della frase si perse in un agghiacciante urlo di terrore.
Mescolato con la voce della principessa e il battere di due potenti e robuste ali.
Ali nere.

- Eccellente. - proruppe soddisfatta Kagura congiungendo le dita delle mani.
- Finalmente! Non ne potevo più.. era troppo per il mio cuoricino dover sopportare così tanta melassa! -
- Si, una vera esagerazione.. - si aprì in un ampio sorriso compiaciuto - allora.. che ne pensi del mio incantesimo? -
Okita alzò un sopracciglio.
- Sei stata troppo magnanima. -
- Uhm? Perché? -
- Da corvo spelacchiato a grifone mi sembra un evidente miglioramento -
- Dici? - il sorriso mutò da compiaciuto a sadicamente compiaciuto - Non credo che importi molto il cambiamento fisico.. dopotutto cosa conta se hai un corpo migliore se non hai più la voce? -
- Perfida -
- Sadico -
Un interminabile attimo di silenzio si sovrappose fra loro. Due sorrisi identici, di pura e semplice follia, si studiavano scrupolosamente.
- Bene. - spezzò il silenzio la regina - Il principe ha trovato la sua sposa, la povera e innocente —per poco— fanciulla orfana ha trovato il suo amore, lo Specchio delle mie brame non è più delle mie brame.. -
- Cosa vorresti dire? - tagliò corto il guardacaccia.
- E noi ora cosa facciamo? -
Bastò un occhiata.
Ed il resto venne naturale.

 

Fine

 

Ps. E vissero tutti felici e contenti.

 

 

- Si può sapere cosa stai facendo Okita? - l’interrogato roteò gli occhi, e sbuffando voltò leggermente il viso, quel tanto per assicurarsi chi era l'interlocutore —in fondo era l’unico che lasciava una lunga scia di puzza di fumo e maionese ogni qualvolta che passava— e con assoluta nonchalance, infondo lui stava lavorando, rispose:
- Narro l’infinita storia della temeraria e giovane principessa Paruko - e qui posò la mano sul cuore, parlando con ardore dell’assoluta importanza del suo compito - che affrontò i perfidi inganni della malvagia matrigna, i potenti sortilegi delle streghe, la furia dei temuti orsi diabetici, le avance di avvenenti e splendidi guardacaccia, i terribili artigli dei draghi asmatici e le temute talpe assassine per correre nelle braccia del sua amato (che poi alla fine, ovviamente, ucciderò fra mille sofferenze)! -
Gli occhi truci del superiore lo fissarono, forse sperando di trovare qualcosa - qualsiasi cosa - di sensato nel discorso del sadico, ma si videro costretti ad arrendersi all’evidenza dei fatti.
Con un ultima occhiataccia il superiore lasciò il subalterno.
Infondo oggi era il suo giorno libero.
E aveva un appuntamento.

 

Fine (ehi! sul serio!!)

 

 

 

~•Angoluccio delle lettere

!!Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno usato un po' del loro tempo per recensire durante questa lunga epopea e anche quelle anime pazienti e pie che sono riuscite a seguire questa fic!!

•Ps. Vorrei trovare un nome per il corvo/specchio/grifone ma non so proprio dove sbattere la testa! Qualche idea??•

 

•for utada_hikaru: Anche a me dispiace moltissimo di essere giunta alla fineç.ç anche se allo stesso tempo ne sono contenta!

•for Sayoko_Hattori: sisi è veramente raro anche per me sbavare per una coppia che non sia yaoi, probabilmente l'unica è proprio le Kagura e Okita!! Insomma.. li trovo perfetti.. e una coppia simile per molti versi a Gintoki e Hijikata! Uhm... in pratica si potrebbe dire che adoro le coppie basate sul rapporto odio/amore... che poi la differenza fra l'odio e l'amore è sottile come un foglio di carta♥.

•for mizukage: Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Sono veramente grata per i tuoi complimenti e anche per ill semplice fatto che hai riso.. è una grande soddisfazione riuscire a far sorridere qualcuno; trovo che sia molto più difficile e complesso scrivere una fic comica (e che sia veramente comica e allo stesso tempo scritta decentemente) rispetto, per esempio, ad una storia drammatica. Anch'io adoro terribilmente il corvo/Specchio e ho già elaborato un possibile continuo! Uhm.. probabilmente se mi mettessi a scrivere un'altra parodia (ovviamente sempre con i personaggi di Gintama) c'è il rischio che mi porti dietro anche lui O.o

 

Ci rivedremo...

 

 

 

   
 
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