Note
dell' autore: Seconda parte e non l' ultima!
pralinedetective= Wooo! Mia cara sono contenta
che ti stia piacendo! Spero tu gradisca anche questa seconda
parte anche
se non ci sono Frau x Teito.
usagixmisaki= Grazie della recensione e del complimento! Ecco anche a te questo "capitolo".
# 5 [Mikage / Teito]
Come fai a respirare?
Perché non piangi?
Soffocherai.
- Sorpresa! Fidati di me! –
Il biondo strizzò un occhio, Teito interrogativo lo guardava pasticciare con le matite colorate.
L’ allenamento dell’ esercito era da poco finito: i ragazzi si erano radunati in giardino, loro invece erano assieme in quella stanza.
C'era
una grigia torre, sola sul mare, e una luce la faceva
brillare nell’ oscurità.
- Mikage… -
Quel disegno era bellissimo e significativo.
- Saremo l’ uno la forza dell’ altro in qualsiasi
momento,
sempre! -
- Sì. Grazie –
- E sorridi! –
Mikage portò le mani sulle guance del ragazzo tirandole
appena, poi nel silenzio gli sguardi di entrambi si fusero e fu un
attimo:
- Apri le labbra leggermente, berrò le tue preoccupazioni,
Teito… -
- Mi… Mikage… -
E quel nome morì nella bocca dell’ altro.
C’ è
speranza per te,
amico mio.
In un gesto veloce, si mise in testa il cappello con il velo
bianco e uscì dalla stanza.
Era mezzanotte precisa: l’ ora dell’ appuntamento.
Percorse gli infiniti corridoi e giunse ad un grande albero;
Bastian guardò le foglie rigogliose e i rami robusti, che
tenevano qualche sua
trascorsa emozione, che odorava di vecchio.
Udì dei passi sul terreno e si voltò: Frau era
arrivato.
- Perché mi hai chiamato, vecchio? -
Bastian sorrise in modo buono: l’ altro poté
scorgere le
rughe che consumavano il volto del vescovo.
- Buonanotte - disse
solo.
- Che cosa?! Sei pazzo? Mi hai fatto venire qui solo per
dirmi questo? -
Frau lo conosceva bene e capì che in realtà
quello si teneva
dentro altre parole.
- Allora, che vuoi? -
A quella domanda Bastian gli si avvicinò, con il braccio gli
circondò le spalle e posò la fronte sulla sua.
Un gesto affettuoso che segnava in modo indelebile il tempo
passato e il loro stretto rapporto; un contatto che a entrambi era
mancato.
- Qualunque cosa accada, ricorda che sarai sempre il mio
adorato bambino –
Gli occhi scuri guardavano lontano, immersi in nostalgici
ricordi:
- Il mio bambino e di nessun altro… -
Come coltelli affilati quei ricordi trafissero anche il
cuore di Frau:
- Vecchio… - borbottò.
# 7 [Castor / Bambola]
Bambole prendevano vita, plasmate dall’ amore del vescovo.
Le dita intrecciavano i fili e sembrava quasi lui giocasse.
Eccolo, nella sua artistica bellezza, l’ ennesimo burattino.
Castor sollevò la “donna” e le strinse
la vita sottile,
sulla quale scivolava un abito nero da suora che le donava un tocco
maggiore di
femminilità.
Era come se danzasse con la bambola: lei seguiva i suoi
movimenti, guidata in un valzer.
Dall’ aspetto umano e poetico, per alcuni quella era solo un
giocattolo.
Nella creatura vi era anche parte della sua anima e, benché
il cuore non poteva modellarle, nel realizzare il corpo, faceva
l’ amore con il materiale
per donarle la vita.
Vorresti che ti ascoltasse… }
Gliele aveva sequestrate –finalmente.
Meditabondo, si lasciò sfuggire dalla mano un giornale, che
cadde a terra; nel raccoglierlo, Castor vide più da vicino
quelle pagine così
“interessanti” -a detta del maniaco: donne con un
sorriso in volto, un bikini
sul corpo mozzafiato, in posizioni oscene.
Come Frau poteva avere una certa perversione per delle fotografie
del genere?
Scosse il capo, chiuse la rivista e proseguì per il
corridoio.
Chissà quante altre ne teneva nascoste quello stupido.