…
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La
macchina scorre sull’asfalto a velocità moderata, il mio cuore invece no .
E’
in subbuglio, perché il tempo scorre così in fretta da non darmi nemmeno il
tempo per ragionare su ogni piccolo, minuscolo evento quotidiano che si profila
davanti ai miei caldi giorni estivi.
Dal
finestrino, fisso quel disco perlaceo, e mi viene voglia di toccarlo.
Frammenti
di luce…
Frammenti
di ricordi…
La
luna è un piccolo pianeta insignificante che assume candore nella notte
soltanto grazie alla luce solare.
Dal
vero appare come una terra desolata, piena di rocce e fosse dal diametro
pazzescamente ampio.
Eppure…
quante canzoni le hanno dedicato?
Quante
poesie, quante serenate?
Quanti
uomini si sono spremuti nella loro migliore creatività soltanto per esaltare
quella figura dominante nel cielo limpido nelle notti d’inverno?
Quante
donne ancora sospirano davanti alla sua immagine, come pallida consolazione,
come intima e segreta amica per dimenticare l’amor perduto?
Anch’io
sono ipnotizzata dalla Luna e mi sporgo ancora un po’ per non perderla di
vista…il vento fresco e profumato di fiori mi accarezza i capelli in modo un
po’ violento.
Ehi
Luna, forse tu conosci le risposte
delle mie domande più proibite?
Luna,
spia di ogni essere umano, osservi in silenzio tutto ciò che ti circonda… e non
riveli altro se non quell’aura di mistero.
Conosci
tutto di noi, e ti trasformi a seconda del luogo in cui proietti la tua luce.
Nei
viali diventi una puttana, nelle piazze un vecchio che gioca a carte e beve del
vino, nelle camere da letto una ragazza sognante su un diario fitto di parole
d’amore e desideri, oppure due amanti nella loro prima notte di intimità…
E
quella notte di inizio giugno….?
In
che cosa ti sei mutata?
Sono
scappata dalla folla unitaria e danzante, e per la prima volta dopo tanto
tempo, non ero insieme ad un’amica…
Chissà
quante volte mi avrai visto piangere,e io mi accanivo a darti della stronza
perché non smuovevi un dito per asciugami le lacrime, per placare il senso di
vuoto smarrimento che mi dominava…
Restavi
là in silenzio a guardarmi con il tuo volto calante.
Certo,
tu non eri certo Dio, ma speravo fossi
almeno il suo l’intermediario…
Speranze,
purtroppo, rivelatesi morte.
Ma
forse tu in quelle terribili notti di solitudine mi dicevi qualcosa, ma ero
così concentrata sulla mia rabbia da essere sorda a qualsiasi consiglio, a
qualsiasi parola…
E
quella notte l’ho capito.
Ho
capito un sacco di cose, per la verità, in quelle ore dove di solito i bambini
sono a dormire da un pezzo nella loro dolce innocenza, provocata dalle fiabe
lette prima di spegnere la luce….
Le
ho riscoperte giorno per giorno,sfogliando daccapo il libro della mia vita,
strappando delicatamente i petali del fiore della mia anima…
Mi
dicevi che i giorni della felicità sarebbero arrivati anche per me, vero?
Non
ci credevo, Luna, ma è stato davvero così.
Chissà
se ti sei trasformata in lui, quella notte sulla spiaggia, per sussurrarmelo
spontaneamente all’orecchio, per farmi finalmente comprendere che era così, che
io in quel momento sarei stata maledettamente felice e realizzata.
Beh,se
è davvero così, grazie Luna.
Grazie
davvero.
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