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Autore: RadioCaos    04/07/2005    3 recensioni
La luna ci osserva,e mette a nudo la nostra anima...recensite perfavore,questa è soltanto una sorta di prova per vedere come me la cavo a scrivere!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La macchina scorre sull’asfalto a velocità moderata, il mio cuore invece no .

E’ in subbuglio, perché il tempo scorre così in fretta da non darmi nemmeno il tempo per ragionare su ogni piccolo, minuscolo evento quotidiano che si profila davanti ai miei caldi giorni estivi.

Dal finestrino, fisso quel disco perlaceo, e mi viene voglia di toccarlo.

Frammenti di luce…

Frammenti di ricordi…

La luna è un piccolo pianeta insignificante che assume candore nella notte soltanto grazie alla luce solare.

Dal vero appare come una terra desolata, piena di rocce e fosse dal diametro pazzescamente ampio.

Eppure… quante canzoni le hanno dedicato?

Quante poesie, quante serenate?

Quanti uomini si sono spremuti nella loro migliore creatività soltanto per esaltare quella figura dominante nel cielo limpido nelle notti d’inverno?

Quante donne ancora sospirano davanti alla sua immagine, come pallida consolazione, come intima e segreta amica per dimenticare l’amor perduto?

Anch’io sono ipnotizzata dalla Luna e mi sporgo ancora un po’ per non perderla di vista…il vento fresco e profumato di fiori mi accarezza i capelli in modo un po’ violento.

Ehi Luna, forse tu conosci le risposte delle mie domande più proibite?

Luna, spia di ogni essere umano, osservi in silenzio tutto ciò che ti circonda… e non riveli altro se non quell’aura di mistero.

Conosci tutto di noi, e ti trasformi a seconda del luogo in cui proietti la tua luce.

Nei viali diventi una puttana, nelle piazze un vecchio che gioca a carte e beve del vino, nelle camere da letto una ragazza sognante su un diario fitto di parole d’amore e desideri, oppure due amanti nella loro prima notte di intimità…

E quella notte di inizio giugno….?

In che cosa ti sei mutata?

Sono scappata dalla folla unitaria e danzante, e per la prima volta dopo tanto tempo, non ero insieme ad un’amica…

Chissà quante volte mi avrai visto piangere,e io mi accanivo a darti della stronza perché non smuovevi un dito per asciugami le lacrime, per placare il senso di vuoto smarrimento che mi dominava…

Restavi là in silenzio a guardarmi con il tuo volto calante.

Certo, tu non eri certo Dio, ma speravo fossi almeno il suo l’intermediario…

Speranze, purtroppo, rivelatesi morte.

Ma forse tu in quelle terribili notti di solitudine mi dicevi qualcosa, ma ero così concentrata sulla mia rabbia da essere sorda a qualsiasi consiglio, a qualsiasi parola…

E quella notte l’ho capito.

Ho capito un sacco di cose, per la verità, in quelle ore dove di solito i bambini sono a dormire da un pezzo nella loro dolce innocenza, provocata dalle fiabe lette prima di spegnere la luce….

Le ho riscoperte giorno per giorno,sfogliando daccapo il libro della mia vita, strappando delicatamente i petali del fiore della mia anima…

Mi dicevi che i giorni della felicità sarebbero arrivati anche per me, vero?

Non ci credevo, Luna, ma è stato davvero così.

Chissà se ti sei trasformata in lui, quella notte sulla spiaggia, per sussurrarmelo spontaneamente all’orecchio, per farmi finalmente comprendere che era così, che io in quel momento sarei stata maledettamente felice e realizzata.

Beh,se è davvero così, grazie Luna.

Grazie davvero.

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