Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Ricorda la storia  |      
Autore: Arial    13/01/2010    4 recensioni
Meglio regnare all'Inferno o servire in Paradiso? Lucifero si è pentito delle scelte che l'hanno condannato ad un eterno esilio oppure, sebbene sconfitto, sogna ancora la libertà?
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“All'inferno il Diavolo è un eroe positivo

“All'inferno il Diavolo è un eroe positivo.

(Stanisław Jerzy Lec)

 

 

 

 

 

 

L’Inferno è oscurità.

Un’oscurità densa, assoluta, che si nutre del più flebile raggio di luce, persino dello splendore di un Serafino.

È amara consapevolezza. Qui sono sconosciute le dolcezze dell’oblio: le cristalline acque del Lete sono destinate ad anime più meritevoli; per i dannati c’è solo l’implacabile Stige, che impedì a Narciso di scorgere il tanto amato riflesso.

I crimini, le colpe, i rimpianti, tutto grava su un’anima che non può neppure confidare nel rifugio della follia: Dio non lo permetterebbe. Che senso avrebbe strappare le ali di una mosca che non brama più il volo?

La Bibbia è un concentrato di bugie ed illusioni, ma una cosa gli Ebrei l’avevano capita: Dio è vendicativo.

È così; io ne sono la prova.

Ha creato questa tetra prigione e mi ci ha confinato; voleva punire la mia superbia e mi ha fatto re di un popolo di reietti e di sconfitti.

Cosa pensava di dimostrare? Che fra me e loro non c’è più alcuna differenza? Che, nonostante la mia antica grandezza, ora condivido lo stesso destino di questa feccia?

Credeva che mi sarei pentito e come un novello figliol prodigo sarei tornato strisciando al podere avito, gustando poi il vitello grasso scannato per l’occasione?

Qualsiasi cosa credesse, si sbagliava.

Il mio spirito risplende brillante, anche qui. Non trascorro l’eternità leccando le ferite infertemi, ricordando con rimpianto la sua luce, che illuminava un mondo in totale armonia.

Dopotutto, di cosa dovrei sentire la mancanza?

Dio non è amore, è potere.

Un potere di cui è geloso; un potere che lo spinge a distruggere chiunque lo metta in discussione, fossero pure i suoi giocattolini preferiti…

Seguendo il suo sadico disegno, ha infatti creato gli uomini col libero arbitrio; ha concesso loro il desiderio e la capacità di conoscere e poi vi ha posto dei limiti. Un guinzaglio per dei cagnolini troppo vivaci. Io li ho semplicemente aiutati ad allentare le loro catene.

Non l’ho fatto per invidia, come spesso si concedono di pensare: cosa avrei dovuto invidiare a creature tanto infime? L’amore di nostro padre? Se ne avessi sentito la necessità, di certo non sarei qui.

No, l’ho fatto semplicemente per dimostrargli che nessuna delle sue creature, almeno fra quelle dotate di cervello, avrebbe mai accettato una simile tirannia.

È vero, lassù è ancora pieno di castrati che instancabili ed estatici cantano le sue lodi, ma sono sicuro che sente il suo trono ogni giorno più traballante.

Sa che non ci vorrà ancora molto prima che altri seguano il mio esempio, abbandonando il loro posto; sa che sarò io a vincere: è meglio regnare all’Inferno, che servire in Paradiso.

 

 

 

 

Note: Ho scritto questa storia mesi fa, ma mi è sempre mancato il coraggio di postarla. Le original mi bloccano, le sento troppo personali, troppo mie. La dedico alla mia Claus, lei sa perché <3

Spero vi piaccia. Fatemi sapere ^^

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Arial