Due
giorni dopo…
Altaïr
sollevò lo sguardo. I corvi che volavano a
decine di metri di altezza descrivevano ampi cerchi attorno al torrione
diroccato delle mura di Acri. L’odore del sangue li aveva
attirati fin lì, e
solo la folta presenza di uomini in marcia impediva loro di planare e
cibarsi
dei cadaveri che costeggiavano il sentiero.
Avanzando
lentamente al centro di un gruppetto di
monaci diretti alla Cattedrale della Santa Croce, Altaïr
varcò l’imponente
cancello annerito della città, che da poco tempo era stata
brutalmente
espugnata dai Crociati.
Infiltratosi
ad Acri, si allontanò dai monaci e
prese a correre verso
Una
volta all’interno, il dolce aroma dell’incenso
pervase le sue narici. Altaïr amava quell’odore, che
gli permise di avvicinarsi
al rafik in possesso di un’insolita
benevolenza.
«Altaïr!»
esclamò sorpreso il vecchio rafiq
di Acri.
«Salute
e pace, rafiq».
«Che
cosa ti conduce di persona in questa terra
martoriata?»
«La
preoccupazione del Maestro. Al Mualim teme il
nuovo nemico giunto dalle Terre Cristiane, e perciò desidera
approfondirne la
conoscenza. Mi ha incaricato di rapire Norberto di Cornovaglia,
consigliere di
Riccardo d’Inghilterra, e di portarlo al suo cospetto. Che
cosa puoi dirmi di
lui?»
«Il
Maestro deve essere profondamente turbato,
per prendere una simile decisione. Egli è uno dei
più potenti vassalli al
servizio di re Riccardo, e catturarlo non sarà per nulla
cosa semplice. Spero
che quanto sto per dirti possa esserti d’aiuto per la
difficile mansione che ti
attende: Norberto risiede nella cittadella dei crociati al centro della
città,
e ne esce solamente per recarsi alla cattedrale durante le funzioni
religiose. È
un uomo assai devoto, tanto che molti dei suoi lo chiamano Norberto il
Buono».
«E
tutti gli altri che idea hanno di lui?»
«Qui
cominciano le stranezze. Benché una parte
dei soldati lo veneri come uomo giusto e cavaliere ideale, molti altri
lo
disprezzano alla stregua di un sodomita. Si mormora che Guglielmo del
Monferrato,
nominato di recente reggente di Acri, lo voglia addirittura morto.
Credo che
questa sia una delle ragioni per cui Norberto abbandoni la fortezza
così di
rado».
«Che
cos’altro sei venuto a sapere?»
«Presto
si terrà un banchetto nella cittadella
per festeggiare la presa di Acri. Re Riccardo, tuttavia, non
è incline alla
baldoria e si ritirerà prima del termine. Tutti i soldati
della scorta lo
seguiranno, e la sala del banchetto resterà priva di
sorveglianti. A mio
giudizio, quello sarebbe il momento migliore per colpire».
«Non
sta a te decidere come devo svolgere il mio
lavoro».
«Perdonami,
Altaïr. Hai ragione, dopotutto non è
sulle mie spalle che grava quest’incombenza».
«Credo
di aver appreso quanto basta. Foraggia due
cavalli e fa’ in modo che siano pronti per quando ne
avrò bisogno».
«Come
desideri. Spero che la fortuna ti arrida».