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Autore: mery_wolf    15/01/2010    1 recensioni
"Non c’è niente che mi trattiene qui...", sussurrò convinto.
"Come puoi dirlo?! Tu ce l’hai qualcosa, Luca!", mi portai una mano al petto, stringendo la stoffa della mia maglia, disperata.
"Tu hai anche me", singhiozzai.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Things That I Never Told You

 

 

 

If You fly away tonight,

I want to tell You

That I Love You.

I hope that You can hear me,

I hope that You can feel me.

If You fly away tonight,

I want to tell You

That I’m sorry:

That I never told You…

…When We were face to face.

 

Disciple – Things Left Unsaid

 

 

 

<< Sto morendo, Giulia >>.

Tre parole che fecero cambiare la mia vita.

Negli ultimi tempi, in ospedale, cercava di nascondermi la sua debolezza: ogni volta che entravo nella sua stanza Luca insisteva per mettersi seduto o perfino camminare.

Ma quella volta no; era rimasto steso a guardarmi con una strana espressione. E sentivo le lacrime pizzicarmi le ciglia a quello che era l’inizio della fine.

<< P... Perché...? >>, mi ritrovai a chiedere, stupida.

<< La mia malattia sta peggiorando molto: non mi rimane più molto tempo >>, disse secco.

Deciso. E letale. Come un fiotto di veleno.

<< No... >>, scossi la testa. << Non puoi >>. La sua vita aveva ancora tanto da dimostrare al mondo. Perché si sarebbe dovuta troncare in quel modo orribile?

Era impossibile.

<< Mi spiace >>, sussurrò contrito. Posò il suo sguardo su di me, con compassione.

Ma io non volevo la sua compassione. << E io...? Cosa faccio io? >>, gli chiesi, stringendo i pugni.

<< Ce la farai, Giulia >>.

<< No. Non voglio. Dimmi come faccio se tu muori... Dimmelo... io... non lo so >>, le lacrime iniziarono a scorrere, brucianti.

<< Andrai avanti >>, disse con gli occhi che bruciavano di determinazione.

Peccato che quella determinazione non fosse capace di combattere la malattia. Non più, ormai.

<< No! Io non posso! >>. La frangia di Luca gli coprì gli occhi, celandomi il suo sguardo.

<< Non c’è niente che mi trattiene qui... >>, sussurrò convinto.

E fu il colpo di grazia. << Come puoi dirlo?! Tu ce l’hai qualcosa, Luca! >>, mi portai una mano al petto, stringendo la stoffa della mia maglia, disperata. << Tu hai anche me >>, singhiozzai.

<< Che intendi dire con questo? >>, ebbe paura a chiederlo e non mi guardò.

Senza pensare, le parole uscirono dalle labbra come un fiume in piena: << Ci sono io! Non posso sopportare l’idea che tu te ne vada così: mi mancheresti troppo, Luca... >>.

Per un momento mi guardò, più che sbalordito. Poi tornò a fissare il nulla. << Non dire stronzate per farmi sentire meglio >>, rispose duro. << Non mi aiuta per niente >>.

Il mio cuore si frantumò, vedendolo chiudere gli occhi e sospirare. Temetti che potesse morire proprio in quel momento, davanti ai miei occhi.

Non avrei mai creduto che qualcuno come lui sarebbe dovuto morire. Era ingiusto.

Pensare che non avrebbe più respirato, né mi avrebbe guardato né toccato più era terribile.

La forza che gli faceva dire di no oppure urlare o dire “voglio fare questo” si sarebbe spenta.

Che si sarebbe stroncata alla radice.

Non sarebbe esistito mai più un sorriso uguale al suo, autentico e unico.

<< Ti amo, Luca >>, singhiozzai, e mi sentii orribilmente in colpa.

Luca riaprì gli occhi, facendomi tirare un respiro di sollievo. << Perché? >>, gemette guardandomi con gli occhi lucidi di lacrime. << Perché solo adesso me lo dici? >>. Vidi una piccola lacrima sfuggirgli dall’occhio sinistro e questo non fece che far aumentare il mio pianto. << Da quando provi questo? >>, ebbe il coraggio di chiedere.

Sospirai, sconfitta. << Da sempre >>.

Fuori, la pioggia infuriava violenta. Immaginai che tutte quelle gocce non fossero altro che le lacrime di Luca; le lacrime che non avrebbe mai pianto davanti a me.

<< Perché non me lo hai mai detto prima? >>.

<< Avevo paura di rovinare tutto >>.

<< E adesso?! >>. Adesso avevamo solo scoperto di ricambiare l’uno i sentimenti dell’altra e di non avere proprio più tempo. Era scaduto il nostro tempo a disposizione. << Non è tutto peggio adesso?! >>, urlò anche Luca, preso dall’ira.

Con tutta la forza che gli rimaneva mi afferrò debolmente un polso e mi trascinò seduta sul letto, verso il suo corpo. Quando mi abbracciò stretta non feci altro che affondare il viso nel suo petto e piangere tutte le mie lacrime amare; anche al posto suo.

Speravo che potesse sentire tutto il mio amore, in quel momento, speravo che potesse sentire tutto il mio dolore a doverlo lasciare andare.

Mi chiesi se non fosse già volato via quando il suo respiro si calmò. << Tutto questo tempo... Siamo stati faccia a faccia per tutto questo tempo... Ma adesso non possiamo più tornare indietro >>.

<< Perdonami >>, singhiozzai stringendomi di più a lui.

Lui fece un respiro profondo. << Ti amo, Giulia >>. E con quello mi disse tutto quello che c’era bisogno di dire.

Il battito del suo cuore non sarebbe durato a lungo. Il solo pensiero che la forza con cui mi stringeva a sé sarebbe svanita uccideva anche me...

Raccolsi i cocci infranti del mio cuore e mi allontanai da lui, sorridendogli con tutto il cuore per pochi secondi.

<< Mi dispiace... Che non te l’abbia mai detto prima, Luca >>.

Mi voltai e me ne andai, consapevole che forse quella era l’ultima volta che lo vedevo.

Fine

 

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Note:

E' la prima one-shot che scrivo su questo qui e non so neanche se sia nel fandom giusto! Diavolo, sono proprio sprovveduta. Ma questa mi era sembrata abbastanza triste da metterla in questa fandom e spero che vi piacerà se non è troppo pesante oppure troppo stupida.

I personaggi li ho già usati pr un'altra storia, L'amore Conta - spero che andrete a leggere e commentare anche quella, mi farete mooolto felice! - ma gli eventi che accadono qui non hanno a che fare con l'altra ff. Qui si parla di ragazzi più o meno ancora minorenni.

B'è, allora non mi rimane di chiedervidi commentare e farmi sapere cosa ne pensate!

  
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