N.d.A.: E’ ufficiale, sono impazzita! Tutta colpa della prima serie di Supernatural,
che io sto seguendo con GRAAANDE passione. Ho iniziato questa nuova fan
fiction immaginando che il mio adoratissimissimissimo
CASTIEL (si capisce che lo adoro?) sia stato con i
nostri cari fratelli Winchester fin dall’esordio. Essendo la prima puntata
BELLISSIMA, non ho voluto stravolgerla per intero, ma
questo capitolo è comunque ispirato alla puntata 1x01 “La caccia ha inizio”,
pur essendo un Universo Alternativo. Spero vi piaccia… perché, a Dio piacendo,
ne vedremo delle belle XD XD XD
Black
feather
- Palo Alto ~ California –
-
“Come vuoi tu fratellino... se per te è tanto importante essere un nerd per tutta la vita... fa pure.”
mormorò Dean Winchester parlando da solo, nella sua Chevy
Impala del '67, pochi secondi dopo aver lasciato suo fratello Sam davanti casa
sua, per tornare alla sua vita di tutti i giorni.
Già, una normale vita da secchioni, con una
bella fidanzata, un sacco di amici secchioni e... un futuro stabile, sicuro e
prospero. Ma a Dean questo non importava, lui aveva
sempre vissuto on the road, insieme a
suo padre. Si rattristò ,ricordando che adesso suo
padre non c'era.
E anche Sammy l'aveva nuovamente
abbandonato.
“Al diavolo, io basto a me stesso!” esclamò accendendo la radio.
“Fermati, Dean Winchester.”
Dean guardò nello specchietto retrovisore e vide... un uomo seduto sul
sedile posteriore.
“Porca puttana!” imprecò inchiodando subito la macchina.
La Chevy fece un testacoda, e non si ribaltò
solo perchè Dean non stava andando a forte velocità. Una
volta fermo, guardò di nuovo nello specchietto,
e l'uomo era ancora lì. Dean ruotò il busto e lo guardò. Un uomo giovane, sui
trentacinque anni, con un impermeabile beige.
“E tu chi cazzo sei?” gli domandò più
sorpreso che arrabbiato.
“Torna indietro.” gli disse come se glielo
ordinasse.
Dean per tutta risposta tentò di colpirlo, ma l'uomo afferrò
prontamente il pugno chiuso del giovane Winchester, serrandolo in una morsa
dolorosa.
“Invece di picchiare me, torna subito indietro. Tuo fratello è in
pericolo.” lo avvisò serio, stringendogli sempre il
pugno.
“Cosa? E tu che ne sai?”
gridò Dean tentando di liberarsi dalla potente presa di quell’uomo.
L'uomo, improvvisamente, sparì davanti agli occhi del ragazzo.
“Ehi ma che...?” esclamò meravigliato
massaggiandosi la mano.
Ma chi era? Sicuramente non un fantasma, quella mano era decisamente reale. E allora come
aveva fatto a sparire in quel modo? E come
faceva a sapere il suo nome? Perchè Sammy era
in pericolo?
Quando finalmente finì di porsi un milione di domande, ebbe la
sensazione che chiunque fosse quell'uomo, aveva
ragione.
Il testacoda di poco prima gli evitò di fare inversione, partì a gran
velocità e in pochi secondi era tornato davanti alla
casa dove abitava suo fratello minore. Scese dalla macchina e guardò la
facciata dell'edificio.
Fumo. Dalle finestre usciva fumo: c'era un incendio proprio
nell'appartamento di Sam.
“Oh merda...”
Iniziò a correre in direzione del portone, con uno spintone lo aprì e
rapidamente salì su per le scale. Sentì Sam urlare il nome della fidanzata.
Tirò un calcio alla porta e ciò che vide gli ghiacciò il sangue nelle vene. Fiamme dappertutto, e Jessica, la ragazza di suo fratello, al
centro del soffitto circondata dal fuoco. Sam era sul
letto, fissava l'orrore urlando, incapace di muoversi. Dean si precipitò
da lui e prendendolo praticamente tra le braccia, lo
trascinò fuori.
“No Jessica!” urlò il più piccolo dei fratelli.
“Andiamo Sammy!”
“No!”
/------/
I pompieri spensero l'incendio, ovviamente per la
ragazza non c'era stato nulla da fare. Sam si chiuse in un mutismo pieno
di rabbia, ma nei suoi occhi Dean lesse una risolutezza che, nonostante la
terribile esperienza appena vissuta, lo rincuorò: Sam era di nuovo con lui.
La caccia era iniziata per davvero.
Sistemarono le armi nel bagagliaio e si prepararono a partire per la
prossima missione, ovunque li avrebbe portati il diario di John.
Dovevano trovarlo, ora più che mai. Non solo la loro madre era morta in un modo
atroce, anche la dolce Jessica aveva avuto la stessa sorte.
“Sam, stai bene?”
“Sì.”
“Dovresti riposarti un po', prima di partire...”
“No, voglio partire immediatamente.”
Dean annuì, evitando di fargli altre domande inopportune.
Sam salì sul lato del passeggero della Chevy,
e Dean girò per salire sul lato del guidatore. Ma
pochi istanti prima di aprire lo sportello, notò con la coda dell'occhio un
movimento alla sua sinistra. Si voltò di scatto e lo vide. Di nuovo quell'uomo
in impermeabile beige, che ora lo fissava da dietro un albero: sembrava quasi
un maniaco.
Aveva un'espressione accigliata e severa, Dean
decise in un attimo di raggiungerlo per chiedergli chi diavolo era e
soprattutto cosa c'entrava lui con quello che era successo a Jessica. Era stato
lui ad appiccare l'incendio? E se era così, perchè poi
lo ha avvisato del pericolo corso da suo fratello?
Ma non ebbe neanche il tempo di fare un passo, perchè
quell'uomo misterioso sparì di nuovo, come se non fosse mai stato lì. Dean
pensò se per caso non fosse un'allucinazione: se non era un fantasma, cosa
diavolo era? Eppure era fatto di carne e ossa, gli aveva praticamente
frantumato una mano, e non poteva essere neanche una qualche evoluzione di
vampiro, visto che la sua mano era calda.
“Dean, muoviti.”
La voce del fratello lo scosse dallo stupore,
aprì lo sportello e salì in macchina. Istintivamente guardò nello specchietto
retrovisore, temendo di trovarselo di nuovo alle spalle: qualsiasi cosa fosse,
era inquietante.
Non c'era, per fortuna.
Ma sul sedile c'era qualcos'altro.
Dean corrugò la fronte e Sam lo guardò perplesso.
“Che ti prende?”
Il maggiore dei Winchester scosse il capo ma
non rispose, si voltò e allungò la mano sul sedile posteriore, afferrando ciò
che giaceva al centro di esso. Tornò nella sua posizione naturale e osservò
attentamente la cosa che aveva in mano: lunga, sottile e nera.
“Che roba è?” domandò Sam fissando prima
quella cosa e poi suo fratello.
Dean continuava a osservarla, rigirandola
nella mano, quasi fosse incapace di metterla realmente a fuoco.
“Sembra una... piuma.” disse infine,
dubbioso.
“Sì, questo lo vedo. Ma
che ci fa qui? Cos'è, un amuleto nuovo?”
“Certamente non è mio... non ho la minima idea di come possa essere finita qui...” continuò
Dean, seriamente stupito.
“Allora buttala e partiamo.” gli suggerì
sbrigativamente il fratello minore.
Ma Dean non la buttò, restò a guardarla per qualche istante
e la mise nel cruscotto, senza sapere perchè.
“Ora ti metti a collezionare penne di fagiano?” commentò Sam
sarcastico.
“Penso solo che per adesso, è meglio tenerla.”
rispose serio.
Ripartirono in silenzio, ognuno chiuso nei propri pensieri.
Sam, disperato per la morte del suo amore, ma
incapace di esternarlo.
Dean, amareggiato per l'orrenda morte della sua quasi-cognata
e per lo stato d'animo in cui, ne era certo, si
trovava suo fratello, pur senza piangere o lamentarsi.
E poi, c'era quell'uomo e il suo maledetto impermeabile:
cosa diavolo era? Sì, ormai non pensava più chi
era ma cosa era.
Perchè Dean, chissà come, una cosa l'aveva capita, ma non voleva allarmare suo fratello, stressandolo più di quanto non lo
fosse già.
Quella lunga, sottile piuma nera, apparteneva all'uomo che aveva
salvato Sam Winchester.
Note: l’ho scritta praticamente di getto, ho
avuto un’ispirazione improvvisa. Spero vi sia piaciuto leggerla come a me
scriverla. Saranno più che apprezzate le vostre recensioni ^__^