Mi spiace se il capitolo è un pò piccolo, ma inizialmente questo pezzo faceva parte di un altro chap, ma poi mi è sembrato così dolce che ho preferito metterlo a parte. Comunque buona lettura a tutti.
Chapter 08: Suona per me.
Il giovane Trustand stava lì da tre ore filate, ormai per lui era diventata un'abitudine passare la domenica mattina, su quel campetto poco lontano da casa, ad allenarsi, ma quel giorno proprio non riusciva a concentrarsi, il pensiero gli volava sempre altrove e non riusciva a darsi pace.
"Cavolo,
sono un vero idiota, prima volevo essergli solo amico e, ora che
lo sono, continuo a pensare a lui e non certo da amico. Ma io voglio
essere per
lui molto di più di un amico, voglio fare con lui cose che
tra amici di sicuro
non si fanno. Cazzo, forse dovrei stargli alla larga o rischio di fare
qualche
cavolata." pensava
preoccupato
l'ala piccola dell'Antareas, mentre lanciava il pallone che aveva tra
le mani,
il quale con una perfetta traiettoria si infilava impeccabile nel
canestro.
Erano
quasi le dieci, quando Damien, finalmente, decise
di fermarsi e tornarsene a casa, si stava avvicinando alla borsa posata
al
limite del campetto, quando dall'altro lato della strada vide una
testolina
bionda, quasi completamente nascosta da borse e pacchi, che
instabilmente
procedeva sul marciapiede.
Aveva
da poco pensato di non avvicinarglisi più ed ecco
che il ragazzino gli compariva davanti come per magia, di certo da
qualche
parte c'era qualcuno che d'accordo con le sue decisioni proprio non lo
era, ma
ora lui che doveva fare? Pensava febbrilmente il bruno, gli si doveva
avvicinare o lo lasciava andare per la sua strada? Ci stava ancora
pensando,
quando, mentalmente, si diede del deficiente, perché
continuava a rimuginare se
il suo corpo in automatico si stava già muovendo verso la
sua calamita bionda?
Ormai
gli era quasi arrivato alle spalle, doveva solo
salutarlo, ma il bruno temeva, che a salutarlo così
all'improvviso, al biondino
venisse un colpo, e, mentre si domandava silenziosamente quale modo
fosse più
appropriato per chiamarlo, vide il pulcino deviare un po' sulla
sinistra senza
nessun motivo e dirigersi diritto diritto verso un palo della corrente.
Il
giovane Trustand, ancor prima di rendersi conto di ciò
che stava facendo, si ritrovò ad abbracciare da dietro il
piccolo Dersorp, per
evitargli una bella botta, che preso però alla sprovvista
fece cadere meta
delle buste a terra e volare in aria le restanti.
-
Scusa, non volevo spaventarti, ma stavi per sbattere
contro il palo. - spiegò soltanto Damien, allontanandosi
leggermente dal
ragazzo, che lo guardava stupito, cominciando poi a raccogliere le
buste che
gli aveva fatto cadere, mentre dentro di se si chiedeva come riuscisse
a fare
cose così stupide senza rendersene conto, e lui che non
voleva spaventarlo,
altro che spaventarlo, ancora un po' e il suo pulcino si era giocato le
coronarie.
- Ti
aiuto a portarle. - disse pratico il bruno, dopo
aver raccolto tutte le buste più pesanti, lasciando al
biondino quelle leggere.
Aliam,
dopo essersi calmato dallo spavento, iniziò a
guardare spaesato il ragazzo, mettendosi poi a raccogliere
automaticamente
anche lui le buste, cominciando a fare strada verso casa sua, senza
aver
neanche ben capito cosa fosse successo realmente e cosa ci facesse
l’altro lì.
Il
biondino, arrivato fuori casa, prese le chiavi, aprì
la porta ed entrò, invitando poi anche il bruno a fare lo
stesso, il tutto
mentre mentalmente cercava di calmarsi e non sentirsi in imbarazzo. In
fondo,
lui e Damien, oramai erano amici e il ragazzo spesso lo aiutava e lo
toglieva
dalle situazioni scomode, quindi doveva assolutamente essere cortese e
ospitale
con lui, anche se non riusciva a comprendere come mai un ragazzo
così sicuro di
sé e popolare perdesse il suo tempo a cercare di essere
amico proprio a lui.
Una
volta entrati, Aliam introdusse l'amico nel salone
che affacciava sulla cucina, nella quale veloci poggiarono le buste e i
pacchetti, riponendo tutto negli appositi mobili e nel frigorifero,
ritornando
poi nel salone, dove Damien notò solo in quel momento un
enorme pianoforte
posto al centro della sala.
Il
giovane Trustand ammirò assorto il piano, ricordandosi
solo dopo alcuni minuti della volta in cui aveva sentito il suo pulcino
suonare.
-
Suona. - si limitò a scandire Damien, girandosi a
guardare l'altro ragazzo, che impacciato arrossiva e balbettava scuse
senza
senso per non suonare.
- La
prima volta che ti ho sentito suonare, sei stato
bravissimo, ma poi sei scappato alla velocità della luce.
Avanti cucciolo,
suona per me, solo per un po'. - continuò a chiedergli il
bruno, stavolta più
dolcemente, notando il piccolo Dersorp arrossire al suo chiamarlo
cucciolo.
Dopo
alcuni secondi d’incertezza, Aliam, vedendo il bruno convinto
di ciò che gli
chiedeva, si avvicinò al piano e, dopo essersi seduto,
iniziò a suonare una
delle sue musiche preferite, abbandonandosi dopo un po' alla dolce
melodia che
portò via con sé anche le ultime tracce di
vergogna, lasciandolo tranquillo e
sicuro nel suo armonioso suonare.
L'ala
piccola dell'Antareas alle prime note del ragazzo si diresse al divano,
posto
di fronte al piano, e, dopo essercisi seduto sopra, iniziò
ad ammirare il suo
pulcino che lentamente si rilassava e chiudendo gli occhi suonava
tranquillo la
sua dolce melodia.
"Chissà
se anche tra le mie braccia si rilasserebbe a quel modo e se avrebbe
quell'aria
sognante ad un mio bacio, probabilmente no." fu l'ultimo pensiero che
formulò Damien, dopo un’oretta che ascoltava il
biondino suonare e prima che le
note di quella dolce musica e la stanchezza, causata dall'allenamento
mattutino,
avessero la meglio su di se e sul suo desiderio di imprimere nella
propria
memoria più dettagli possibili del piccolo Aliam, facendolo
sprofondare in un
caldo e rilassante sonno.
Quando
smise di suonare, era da molto che Aliam aveva
perso il senso del tempo, perciò rimase doppiamente stupito,
quando voltandosi
verso l'amico, lo trovò addormentato sul divano.
"E ora
cosa faccio? Lo devo svegliare o lo lascio dormire?"
si chiese il pulcino mentalmente, mentre silenziosamente si avvicinava
al
ragazzo e lo guardava attento.
"Non
voglio svegliarlo." si decise infine e,
non sapendo che altro fare, gli si sedette di fianco, rilassandosi sul
divano.
Dopo un
paio di ore il brunetto si risvegliò, rendendosi
conto solo in quel momento che si era addormentato in casa del biondo e
che non
sentiva più la musica, ma che in compenso provava un
piacevole calore sul lato
sinistro del corpo.
Senza
fare movimenti bruschi, Damien alzò le palpebre,
guardandosi attorno un po' spaesato, notando distrattamente il
pianoforte, che
sembrava vuoto e spento senza la presenza del suo musicista, e solo
dopo si
rese conto di una miriade di ciocche dorate, che gli si poggiavano
sulla spalla,
e del visino dolce e addormentato che ne era incorniciato.
Il
giovane Trustand rimase a fissare ammaliato quel viso
per un tempo interminabile, sentendo scoppiare in se emozioni diverse,
la
tenerezza per la dolcezza e la vulnerabilità che traspariva
ovunque da quel ragazzino,
il desiderio di stringere il suo corpo e baciare le sue labbra, il
timore di
fare qualche passo falso e compromettere tutto. E tutte quelle emozioni
gli
vorticavano dentro addensandosi in un gran calore al livello del petto,
che da
una parte era piacevole, ma dall’altra gli dava delle leggere
vertigini.
Damien
rimase lì, fermo e silenzioso, a guardare Aliam
dormire per tutto il tempo che il dolce sonno dell’altro gli
permise,
memorizzando ogni minimo particolare del volto che ora gli era
così vicino,
sentendo il suo respirargli sul collo e il suo bisbigliare parole senza
senso e
ringraziando la fortuna che aveva avuto quella giornata a incontrare il
piccolo
per strada e a non prendere effettivamente in considerazione la sua
delirante
decisione di non avvicinarglisi più. Se il cucciolo voleva
un amico, lui lo
sarebbe stato per tutto il tempo che voleva e senza pretendere nulla in
cambio,
gli sarebbero bastati momenti come quelli ad aiutarlo a mandar
giù la frustrazione
che alle volte gli montava dentro. Tanto ormai sapeva benissimo che,
anche con
tutta la sua buona volontà, non sarebbe mai riuscito ad
allontanarsi da lui,
tanto valeva allora stargli il più vicino possibile, senza
pensare al dopo.
Recensioni:
cry_chan,
certo che mi fanno piacere le tue recensioni e
poi fin dall’inizio tu e shasha5 avete sempre recensito i mie
chap, se non l’aveste
fatto probabilmente la storia l’avrei continuata solo per me
e non l’avrei più
postata. Già la famiglia di Damien è proprio
particolare e questo è nulla di
quello che gi faranno passare poverello. Al prossimo chap ciao ciao.
Ritsuka96,
sono contenta che ti piaccia Aliam e per
quanto riguarda Damien arrossito, bhe pensa che non era proprio un
arrossire
dalla vergogna, ma bensì da certi pensieri che aveva fatto
sul piccolo Aliam e
poi la scena non era prevista a dir la verità, mi si
è creata così mentre
scrivevo. Parlano del nome del piccolo, sinceramente il nome
l’avevo
inizialmente pensato per un’altra storia e per una ragazza,
doveva essere Alia,
che mi dava un senso di libertà, ma poi ho iniziato a
pensare a questa di
storia e mi serviva un nome, ho messo al maschile Alia e mi si
è trasformato in
Aliam e, poiché mi sembrava dolcissimo come nome maschile e
per lui era
perfetto, alla fine se lo è guadagnato lui. Cmq tranquilla
ne ho scritti un bel
po’ di chap a natale quindi ne posterò un bel
po’ uno dopo l’altro. Ciao ciao.
Saretta_Trilly_,
sono contenta che ti piaccia anche
questo e tranquilla posterò così spesso che alla
fine ti stancherai di leggere
la mia storia, (bhe ho un po’ esagerato XD). Al prossimo,
ciao ciao.
Shasha5,
piace anche a me Lisa e poi devo dire che mi
semplifica anche molto la vita, se devo scrivere qualcosa e non so chi
è che
potrebbe farla, lei in un modo o nell’altro ci riesce sempre,
mi aiuta ad unire
la maggior parte dei personaggi. Allora al prossimo chap ciao ciao.
Lady
moon, son contenta che ti sia appassionata, ma per
vedere certe reazioni dovrai aspettare ancora 5 o 6 chap, ho intenzione
di far soffrire
Damien ancora per un po’, ihihihih. Al prossimo capitolo
allora ciao ciao.