I° classificata al Contest "Pensieri&Parole" indetto da Okelio.
Giudicato poi da NinfaDellaTerra, che ringrazio vivamente per l'impegno e i giudizi.
***
A te, di cui non
dirò il nome.
A te che, nonostante tutto, rendi speciale
ogni giorno.
A te che sei
speciale per me.
A te che
non riesci a uscire dai miei pensieri, per quanto ci provi.
A te che non leggerai mai questa
storia.
A te che sei una
persona che conta troppo per me e non lo saprai mai.
A te, semplicemente.
Grazie.
Di tutto
Through The Rain-Attraverso la Pioggia
Piove.
Non una pioggia leggera, ma un vero e proprio
acquazzone che si abbatte su tutto e tutti, senza distinzioni.
L'acqua
bagna l'erba verde e ben tagliata, si posa sui rami spogli, scivolando sulle
superfici lignee degli alberi come una pattinatrice fa sul
ghiaccio.
Il cielo cinereo si stende a perdita d'occhio in ogni direzione, come una
coperta un po' sbiadita. In quel giorno di Novembre, quell'atmosfera sembra essere
straordinariamente adatta alla situazione.
Hinata osserva il
capannello di persone intorno alla lapide, guarda la gente susseguirsi davanti
ad essa e posarvi sopra un piccolo fiore bianco. Appena oltre il cancello di
ferro grigio e invecchiato dagli anni, anche Hinata guarda la lastra bianca,
immobile sotto lo scroscio insistente dell'acqua.
Intravede, anche se da
lontano, il suo nome inciso sul marmo scritto in bella grafia, sotto la sua foto
sorridente.
Naruto Uzumaki.
Ed è un attimo prima che i suoi occhi, di un
grigio così pallido da sembrare quasi bianco, si offuschino di lacrime che
rimangono lì, impigliate tra le ciglia, dibattendosi per
scendere.
Si sente soffocare, annaspa alla ricerca di aria ma quando questa arriva
ai polmoni, il vuoto, la sensazione di disagio all'altezza dello stomaco non
scompare, rimane lì, quasi vi si fosse sedimentata.
Vicino alla bara, la
gente piange.
Il sacerdote parla e tutti lo ascoltano, in un silenzio quasi
irreale. Hinata è troppo lontana per sentire ciò che dice, ma non le importa. Non
vuole sentire qualcuno che non ha mai conosciuto Naruto parlare di
lui.
Non vuole sentirsi raccontare di quanto fosse buono e
altruista.
Hinata lo sa.
Lo sa perchè lo ha amato
per tutta la sua vita. Lo sa perchè Naruto è morto per salvarle la vita, quando
quella macchina stava per portargliela via.
Rivede tutto con
sorprendente chiarezza: l'asfalto bagnato, l'auto in corsa e la voce di Naruto
che le urla qualcosa, prima di spingerla lontano.
Poi il buio, fino al
risveglio in ospedale, quando le hanno comunicato la morte del suo
fidanzato.
Ora, ferma sotto la pioggia, senza ombrello, ritorna con la mente
a tutti i bei momenti trascorsi con Naruto.
Rivedeva i suoi occhi così puri e
innocente, così fanciulleschi.
E il suo
sorriso così aperto e sincero, semplicemente
luminoso.
Hinata si appoggia alle sbarre del cancello alla ricerca di
un sostegno.
Piange. E mentre le lacrime solcano il suo viso, si dispera,
mentre una parte di lei muore. Guarda la bara calare nella
fossa e vorrebbe gridare, urlare quanto non sia giusto, quanto sia tutto
sbagliato.
Lo sente distintamente, il suo cuore andare in frantumi e lentamente
ridursi in schegge sempre più piccole. Lentamente, senza fretta, e
fa ancora più male.
A denti stretti, singhiozzando, poche parole escono dalle
sue labbra, come un sibilo destinato a perdersi sotto la
pioggia.
“Non è
giusto...”
“Già. Ma non sempre la vita è
giusta”
Hinata si volta di scatto, così in fretta da sentire male
al collo, il cuore a mille, fissando il ragazzo in piedi al suo fianco.
Sasuke
Uchiha la guarda con i suoi soliti occhi impassibili, neri come l'ossidiana, in
netto contrasto con la pelle diafana.
Sembra non provare nessuna
emozione, nessun dolore, ma Hinata riesce a vedere che è solo apparenza: dietro
al ghiaccio del suo sguardo, c'è una sofferenza sincera e
abissale.
Ed è quella disperazione senza fine a farle capire che lui le assomiglia
più di quanto avesse mai potuto pensare.
Volta la testa e appoggia la fronte
contro il freddo delle sbarre gelide, viscide a causa della
pioggia.
“E' morto per causa mia e non ha avuto
alcuna scelta, mentre a me è stato dato tutto quello che a lui è stato negato”
sussurra in un soffio.
“Non è stata colpa
tua” prende una pausa e poi continua, fissandola con il suo sguardo penetrante.
Sembra che riesca a leggerle dentro.
“Lui ha avuto una scelta e ha
deciso di salvarti la vita. Forse non era la decisione giusta, forse sì. Nessuno
può dirlo, di certo non io. La vita non è giusta,
è solo più giusta della morte. Tutto qui.”
Quelle parole, pronunciate con una calma quasi
irreale, hanno il potere di entrarle dentro e, per un solo secondo, di darle un
po' di conforto.
Incontra lo sguardo di
Sasuke e vi si perde, ringraziando le tenebre che la accolgono come un balsamo
perchè solo in esse può non fingere che vada tutto bene.
Singhiozzando, scivola a
terra; lascia che tutto il suo dolore fuoriesca senza frenarlo, perchè non vuole
farlo, desidera solo che fluisca fuori dalle sue membra.
Sasuke la afferra
per le ascelle e la solleva. Cingendole la vita, si incammina lungo la strada.
Non tenta di consolarla, non le dice di non piangere.
Lascia solo che si liberi
di tutta la disperazione che le divampava nelle vene.
“Andiamo Hinata”
La ragazza continua a singhiozzare e a gemere, ma si lascia condurre
senza sapere dove stanno andando.
Non le importa.
Si incamminano, lasciandosi
alle spalle il cimitero, e Hinata guarda attraverso la pioggia la strada
snodarsi davanti a sé, il braccio di Sasuke a cingerle la
vita.
Fine
Piccolo Angolo dell'Autrice.
E'
stata una stesura complicata e, oserei dire, piuttosto travagliata.
L'ispirazione è arrivata durante l'ora, particolarmente soporifera, di latino
mentre si parlava di Catullo.
Non centra niente, lo so.
Passando alle cose
davvero importanti, spero di essere riuscita a rimanere IC con entrambi i
personaggi.
La coppia principale della fic è la NaruHina, con accenni ad una
possibile SasuHina, per chi volesse vederli, alla fine della fic.
Forse
Hinata potrà sembrare un po'...disfattista? In realtà, ho cercato di descrivere
come potrebbe sentirsi se l'amore della sua vita dovesse morire per salvarle la
vita.
Spero di non essere caduta nell'OOC.
Il finale può sembrare un po'
scontato, ma ho pensato di usare una metafora. La strada, snodandosi davanti ai
loro occhi, rappresenta la vita che va avanti.
Detto questo, vi
lascio.
Spero che la storia vi sia piaciuta e spero di leggere i vostri
commenti, sia positivi che negativi.
Ah, la frase in corsivo (La vita non è giusta. E’ solo più
giusta della morte, tutto qui) è di William
Goldman.
Il giudizio:
Prima Classificata:
Through The Rain-Attraverso la Pioggia
Livello ortografico: 10
Stile: 8.5
Coerenza e struttura della trama: 9
Caratterizzazione dei personaggi : 9
Attinenza alla traccia : 10
Totale: 46.5 su 50
Cosa dire della
tua fic? E’ a mio parere stupenda, commovente, toccante. Hai giocato
perfettamente con le descrizioni, senza perderti in palliativi o immagini
poetiche di sorta – tranne in un paio di casi, uno in particolare, che mi hanno
lasciata un pochino perplessa -, tutto è dove deve essere.
I personaggi si
muovono bene nelle tue mani – Naruto che non esita a salvare Hinata a ogni
costo, la giovane Hyuuga che piange e si sente in colpa, e un Sasuke che è
quanto di più semplice ma efficace potesse esserci, freddo e duro ma pervaso dal
dolore. Molto belli gli scambi di battute, seppure l’Uchiha sia qui un po’ più
loquace di quanto, forse, non sarebbe in realtà.
Personalmente, ho
apprezzato anche il tuo glissare sulla parte più SasuHina della vicenda, non
perché disprezzi o altro questo pairing, ma perché semplicemente un finale
romantico tra loro due non si sarebbe adattato alla tua fic secondo me. E
Hinata, scortata da Sasuke, che si allontana con le lacrime agli occhi di fronte
a una strada che si snoda loro davanti, mi è sembrata un’immagine pennellata al
millimetro per concludere il tuo lavoro. Né troppo breve né troppo lunga, la
storia dice tutto quello che deve dire con precisione e semplicità; ho
apprezzato moltissimo la totale assenza di sbavature, in questo senso.
Lo
stile è fluido, limpido, mi è piaciuto molto, seppure si scorga qualche piccola
forzatura; non c’è da dire nulla nemmeno sulla grammatica, mi pare di non aver
trovato errori di sorta. Anche sotto questo aspetto sei stata brava e attenta!
La contestualizzazione della frase è calzante, la situazione si adatta bene
alla citazione scelta, e il renderla una battuta di Sasuke si è rivelata una
scelta azzeccata. In conclusione, sei stata bravissima davvero! Complimenti!