Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Ricorda la storia  |      
Autore: Piccolo Fiore del Deserto    18/01/2010    2 recensioni
Lei ha le sembianze di un angelo incantatore. Ma cosa si nasconde dietro quella visione? Lo seduce, lo ammalia, lo inebria e poi? A volte bisogna andare oltre le apparenze. Una storia di vita e di morte. Di sangue e di passione.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era stato fin troppo facile condurlo a me. Un gioco di sguardi. Sorrisi.  Semplici parole persuasive, con un tono pacato, ma ammaliante. E lui fu mio.

E’ facile far cadere gli uomini in tentazione. Già il primo uomo fu tentato con una semplice mela, ed io in quel momento ero come una mela rossa, che veniva donata a lui, in attesa che la cogliesse. Dai suoi occhi potevo capire che mi desiderava, voleva assaggiarmi e inebriarsi col nettare succoso di quella mela che aveva dinnanzi a sé.

 

Ed ora ci trovavamo lì, in quella stanza d’albergo, soli. I nostri sguardi che si incrociavano: lui intimidito ma desideroso, io che giocavo il duplice ruolo di preda e predatrice. Avvertivo il suo cuore battere, e ciò mi deliziava come non mai. Il mio istinto di predatrice mi spingeva a farlo mio subito, ma dovevo continuare a fingermi preda. Un lieve frusciar di veste e gli fui vicino. Il battito del suo cuore si fece più intenso, ed io sorrisi deliziata. Mi divertivo come non mai a giocare con quell’insulso umano, ma dall’aspetto piacente. Sceglievo le mie prede con attenzione. Non mi piaceva giocare con piccoli mostri umani colmi di difetti, loro li uccidevo e basta, ma lui era diverso. Le mie labbra sussurrarono parole al suo orecchio. Parole che lo eccitarono e lo spinsero a stringermi. Lo vedevo goffo, come non l’avevo mai visto. Tutti riusciamo ad indossare una maschera, dopotutto. E la sua era appena caduta. Era bastato dirgli “Fammi tua” a ritrovarci distesi sul letto. Lui era sopra di me. Ed io lo lasciavo fare, fingendomi un tenero angelo innocente … e tentatore. Sentivo le sue mani scorrere frenetiche sul mio corpo, le sue labbra che combaciavano perfettamente alle mie. Le nostre lingue che si cercavano, incontravano, sfuggivano e tornavano ad intrecciarsi. Per un attimo mi sentii di nuovo umana. Lasciavo a lui il permesso di guidare il gioco. Lo sentii indugiare al momento di togliermi di dosso il corpetto, e lo aiutai.

In pochi attimi eravamo totalmente nudi. I nostri corpi a contatto: freddo e caldo stretti insieme. Lui si fermò ad ammirare il mio corpo simile a quello di una statua greca. Amavo definirmi la personificazione della Dea Afrodite. Il suo sguardo estasiato e desideroso mi inebriò di piacere. Sfiorai il suo corpo caldo, dal viso scivolando sempre più in basso. E “lì” sentii il suo membro indurirsi sempre più, a quel tocco. È così divertente vedere come basta poco ad avere gli uomini in mio potere. Bastarono altre due parole “Ti Voglio” a condurci al punto più bello del gioco. Lo aiutai, e lo sentii poco dopo penetrarmi. Non ero più umana,  eppure ricordavo bene il piacere che si provava quando i corpi si uniscono in modo così perfetto l’uno all’altro. Eppure era un così piccolo piacere! Lo sentivo “affannarsi” sopra di me, mentre si muoveva seguendo il solito ritmo e di tanto in tanto cercava di avvolgere le sue labbra a rapire le mie, e le sue mani giocavano con il mio seno.

 

Ma prima che si arrivasse al culmine del piacere, lo bloccai beandomi per un attimo di quel dispiacere che vedevo sul suo volto. “Ora tocca a me guidare il gioco” mormorai. E con rapidi movimenti mi trovai sopra a lui, tornando tuttavia ad unire il mio corpo al suo. Lui  sorrideva, deliziato forse dal fatto che la  donna prendesse l’iniziativa. Sfiorai il suo corpo caldo con il mio, gelido. Lo sentii tremare per un duplice motivo: freddo unito ad eccitazione. Mi desiderava ancora ardentemente ed io desideravo lui, o meglio la mia preda succulenta.

Le mie labbra, gelide come il ghiaccio, si posarono sul suo collo, in un apparente bacio sensuale. Sentivo il suo corpo fremere, il suo membro muoversi. Le mie mani si posero come artigli, sulle sue spalle, una presa ben salda. Ormai non poteva più scapparmi. Era mio!

Quando lui si aspettava fosse un morso umano, io affondai i canini sulla sua carne, facendolo sussultare. Lo strinsi a me più forte, mentre i suoi occhi, completamente spalancati, mostravano la sua enorme paura. Era una cosa così incantevole notare la paura negli occhi degli altri, paura scaturita da me. Dalla Dea che ero.

Sentii quel dolce nettare scorrere dalle mie labbra alla gola e al resto del corpo. Mi inebriavo di quel sapore. Tutto ciò mi estasiava. I nostri corpi furono colti da indescrivibili brividi di piacere. Quello provato da un semplice sesso non era nulla a confronto. Provavamo entrambi come un’estasi. Lo sentivo venirmi dentro, e, fosse stato fisicamente possibile, sarebbe venuto molteplici volte, una dopo l’altra.

 

Piacere immenso, voluttuoso. Peccaminoso. Piacere indescrivibile con semplici parole. Piacere che inebria i sensi, facendoti impazzire. Gemiti suoi. Sangue sulle mie labbra. Avidità incessante. Corpi uniti. Vita e Morte. Sapevo che mentre io traevo nuova forza, lui ne perdeva  sempre di più. Fossi stata un angelo, mi sarei fermata. Ma, mai lasciarsi incantare dall’angelo. Può rubarti la vita!

 

Bum bum. Il suo cuore si faceva più lento. Sempre più silenzioso. Le sue braccia mi stringevano con sempre meno forza. Sapevo che era giunto il momento di fermarmi. Estrassi i canini dalla sua carne, e leccai le ultime gocce di quel nettare sacro, rimaste sulle mie labbra.  Restai sopra di lui, ancora unita al suo corpo e lo guardai mentre mi osservava implorante.

 

Non voleva morire.

 

Io sorrisi sadicamente, compiacendomi nel vedere un povero inferiore morire. Ed anzi, avrebbe dovuto ringraziarmi di quella morte così sublime.

Un ultimo battito, poi il silenzio.

Mi chinai di nuovo su di lui a baciargli le labbra, e me ne andai.

 

Buona morte.

 

E così la Dea Voluttuosa pose fine ad un’altra vita.

_________________________

@Sciola: mi scuso per il ritardo. Ma volevo ringraziarti per la recensione ed i consigli. Spero che le altre storie possano piacerti ugualmente :)

@Kalie: Grazie Tesora! sono contenta di essere riuscita a descrivere bene la vampira bella e cattiva, priva di sentimenti. un bacione

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Piccolo Fiore del Deserto