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Autore: Monella94    18/01/2010    1 recensioni
E’ come se si giudicasse un frutto dal suo strato superficiale. Magari uno è davvero bello mentre un altro ammaccato, e magari è proprio quest’ultimo che ha la polpa più succosa. Nonostante questo tutti se dovessero scegliere prenderebbero quello senza ammaccature, perché così va il mondo, che ci piaccia oppure no. Io sono il frutto ammaccato, quello venuto male...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve ragassuoli!!!
E' da più di un mese che non posto, quindi probabilmente vi sarete chiesti
SARA' MORTA??
SI SARA' TRAFERITA ALLE HAWAII??
La risposta è molto più semplice : problemi di internet e verifiche, verifiche, VERIFICHE.
Infatti visto che il mio masochismo non ha limiti, faccio un liceo classico teatrale, ovvero pure con una lingua in più.
 PAZZA, direte voi, e avete pure ragione xDD xDD
Cooomunque tornando a noi, in questa one-shot ho cercato di immedesimarmi nel personaggio di Riku provando ad immaginare le sue paranoie nascoste (visto che io di pare sono un'esperta ^^) e anche se non è lunghissima spero che vi piaccia!!
Buona lettura!!
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Io non sono come lui.

Sono sempre stato considerato diverso dagli altri in un certo senso, ma questo non mi sorprende affatto : d’altronde la gente guarda sempre e solo la superficie, senza mai scavare in profondità, perché così tutto è più semplice e meno impegnativo.

E’ come se si giudicasse un frutto dal suo strato superficiale. Magari uno è davvero bello mentre un altro ammaccato, e magari è proprio quest’ultimo che ha la polpa più succosa. Nonostante questo tutti se dovessero scegliere prenderebbero quello senza ammaccature, perché così va il mondo, che ci piaccia oppure no.

Io sono il frutto ammaccato, quello venuto male : per via del mio carattere la gente mi evita.

Dicono che il mio sguardo sia in qualche modo spaventoso, ma è proprio il modo in cui sono sempre stato trattato che mi spinge a chiudermi in me stesso e a creare una barriera.

Nella mia mente si è creata una grande divisione : non c’è mai stato un NOI, ma solo un IO e GLI ALTRI.

Almeno questo finché non ho incontrato lui.

Un giorno senza preavviso venne da me, dicendo di voler essere mio amico. Lo ignorai, come avevo sempre fatto con tutti, ma lui al contrario cercava di avvicinarsi sempre più, nonostante io lo trattassi in un modo che non si meritava. In sua presenza mi comportavo sempre come se fossi scocciato, ma in realtà dentro ero felice, perché qualcuno voleva provare a conoscermi.

Mi ricordo che un giorno, mentre eravamo seduti sul pontile, mi disse queste precise parole:

“Sai, non sei così cattivo come vuoi far credere”

Una semplice frase. Mi bastò una semplice frase per capire che lui, a differenza degli altri, aveva preso il frutto ammaccato, e lo aveva accettato così com’era, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Con una semplice frase mi ero sentito felice, e con una semplice frase avevo capito che i miei orizzonti erano troppo vicini, e dovevo imparare ad ampliarli aprendomi agli altri.

Era come se in quel momento, nella mia immensa barriera lui avesse iniziato ad intagliare una piccola porticina.

Lui è l’esatto mio opposto : solare, estroverso, dolce, premuroso. Ha l’incredibile dono di riuscire in ogni intento con la sua spensieratezza. E’ come un bambino, sempre pronto a sperimentare cose nuove e ad agire senza pensare, e per questo penso sia una bene che chi siamo conosciuti.

Ancora adesso sono provo molta gelosia nei suoi confronti. Vorrei essere come lui, ma la mia natura me lo impedisce. A volte questa situazione mi porta ad odiarlo, ma poi mi accorgo di non essere capace di provare tale sentimento nei suoi confronti : la sua purezza è tale da impedirmelo.

La sua luce mette ancora più in risalto la mia oscurità, ma allo stesso tempo porta luminosità al mio buio.

Spesso mi arrabbio con lui : sembra che sia sempre un passo avanti rispetto a me, e questo proprio non riesco ad accettarlo essendo una persona orgogliosa. Però non sono mai riuscito a litigare con lui, perché so quanto starei male se lui non facesse più parte della mia vita.

Un giorno mi arrabbiai veramente con lui, anche se non ne ricordo il motivo : so solamente che non gli parlai per due giorni interi.

A fine scuola, mentre tornavo a casa, lui mi passò di fianco, e sussurrò una frase che inizialmente non capii :

“Chi sei tu??”

Rimasi intere giornate cercando di capire cosa volesse intendere, ma solo adesso ne ho capito il vero significato.

Si, io sono Riku, una persona con pregi e difetti, con forze e debolezze, e nessun altro sarà mai come me.

Ho trovato una persona fantastica che ha imparato ad apprezzarmi per quello che sono, e questo non lo dimenticherò mai.

Grazie, Sora.

  
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