His Smile

Sorride, con una nota di tristezza, che forse sto solo immaginando, ché quella triste in realtà sono io.
Lo guardo chinarsi sulla tomba spoglia di Sirius, fingendo che lo sia davvero, o forse che non lo sia affatto. E so che ora la sua mente lo riporterà a Hogwarts, lontano, nei suoi anni d’oro, quando io non c’ero.
Quando lo guardo accucciarsi sulla tomba di uno dei suoi amici, è come se conoscessi il vero Remus, un uomo lontano dalla realtà più di quanto lui stesso riesca ad immaginare, un uomo quasi sconfitto dalla vita che con coraggio si erge ad ostacolare chi gli ha portato via tutto.
Tutto, perché per quanto sappia che il suo amore è sincero, so altrettanto bene che il suo cuore non sarà mai mio, apparterrà sempre al passato, ai suoi anni d’oro. A Sirius e James.
« Andiamo? » Mi sento chiedere e abbozzo un sorriso sicuro, annuendo con tutta la gentilezza che so tirare fuori, sperando che non si accorga quanto queste visite mi feriscano.
Ma l’insicurezza in cui viviamo, la paura di non rivedere l’alba, mi obbligano a tacere e provare una misto di tristezza e pena per un’anima incapace di salvarsi, votata completamente alla salvezza del mondo.
E insieme, provo pena per la mia, che non fa altro che lo stesso, in modo meno malinconico.
Tutto sommato, la paura che ad unirci sia stato il dolore non va via. E non credo lo farà mai.