James Potter VS Lily Evans
James sfogliò
senza molto interesse le pagine del libro di Storia della Magia che aveva
appoggiato sulle ginocchia. Era seduto su quella rossa e logora poltrona nella sala comune della casa
fondata da Godric Grifondoro già da un paio di ore, ma non era riuscito a
studiare molto anzi aveva studiato poco o niente circa la storia di Goblin e
creature affini.Anche i suoi amici avevano smesso di fare baldoria e si erano
dedicati ad uno studio approfondito dell’ultimo minuto.Sirius si era chiuso in
camera a studiare e Remus, beh lui che da buon caposcuola aveva già assimilato
le informazioni nelle giornate precedenti, lui, cercava di far capire al povero
Peter la differenza fra un Goblin e un Elfo domestico, essenziale per capirne
la struttura fisica. Il ragazzo grassoccio e palliduccio sembrava però non
capire un accidenti delle parole dell’amico.Il cercatore dei Grifoni sbuffò
ancora una volta prima di ricominciare a leggere il noiosissimo e pesantissimo
tomo. Quelle maledette creature lo stavano torturando, non sarebbe mai riuscito
ad imparare tutto in una sera sola. Alzò la testa dal libro e notò che la sala
comune era stranamente vuota e silenziosa. Nessun ragazzo giocava a gobbiglie
sul tappeto, nessuna ragazza chiacchierava seduta sui divani o saliva le scale
ridacchiando. Un silenzio tetro avvolgeva la scura stanza sulla quale era già
scesa la notte.James fu distolto dai suoi pensieri omicidi verso il professor
Ruf da un rumore improvviso: qualcuno stava scendendo le scale. Il rumore quasi
insignificante sembrava rimbombare nella deserta sala. Il passo era leggero e
ciò permise a James di capire che certamente non stava scendendo Sirius, al
quale mancavan solo le trombe per annunciare il suo arrivo, o Peter che con la
sua goffaggine faceva sempre cadere un quadro a terra. No, i passi erano
sicuramente di una ragazza, pensava James concentrato ormai nello scoprire chi
fosse il nuovo visitatore. Guardò di nuovo il libro sulle sue ginocchia
incrociate sul divano e decise che una pausa magari avrebbe risvegliato le sue
capacità cerebrali. E fu così che James Potter volgendosi di nuovo a guardare
la direzione da cui proveniva quel suono sommesso vide l’ultima persona che mai
si sarebbe immaginato comparire in quel luogo, a quell’ora. Una bella ragazza
dagli occhi verde come smeraldi e dai capelli rossi come fiamme ardenti legati
in due trecce, coperta da una camicia da notte azzurra e dai piedi scalzi, fra
le mani un grande libro, si guardava attorno per vedere se vi fosse qualcun
altro oltre a lei in quella sala apparentemente muta. I suoi stupendi occhi
vagavano per la stanza poco illuminata alla ricerca del luogo migliore dove
sedersi quando volgendo lo sguardo al camino incrociò quello di James che
seduto sul sofà la guardava ammagliato.
Era rimasto
letteralmente a bocca aperta. Certo Lily non era una bellezza mozza fiato come
Narcissa Black, ma era comunque molto bella.
“Oh, scusa non
volevo disturbarti, pensavo non ci fosse nessuno” si difese lei vedendo il
ragazzo. “Ora ti lascio studiare e torno in dormitorio...” . Era piuttosto
nervosa per il mancato studio e la presenza di quel pallone gonfiato , certo,
non migliorava la situazione. Lei odiava James Potter! “…buona notte” disse
infine furente dirigendosi di nuovo
verso le scale.
“Ehi, Evans…” la
richiamò James sollevandosi dal divano. Lily si girò di scatto.
“Cosa vuoi
Potter?” rispose acida.
“Niente Evans,
notavo solo il fatto che anche tu ti sei ridotta a studiare di notte” fece lui
sollevandosi di più sul bordo del divano per poter vederla meglio.
“Almeno io ho
usato il pomeriggio per studiare un’altra materia, invece che allenarmi ad
afferrare uno stupido boccino!” lo punzecchiò lei.
“Ah,ah,ah
divertente Evans! Il tuo umorismo non si affievolisce neanche di notte! Cos’è
ti arrabbi anche nel sonno?” chiese lui ironico.
Lily gli sorrise
con quello sguardo carico di disgusto che amava riservagli. Con quello sguardo
come a voler dire “povero deficiente”.
“Dove sono i
tuoi compari Potter? Ti hanno lasciato tutto solo? Oh povero Potter Potterino…”
ribatti lei.
“No…no Evans
così proprio non ci siamo! Ora fai le imitazioni? La parte di Lucius Malfoy non
ti si addice proprio…” scherzò lui prorompendo in una risata sguaiata.
“Si, ridi ridi…
poi vedremo chi si beccherà una T nel test di domani…” disse lei portandosi una
ciocca di capelli dietro un orecchio.
James si alzò di
scatto dal divano. Così improvvisamente che Lily ebbe un sussulto e fece un
passo indietro verso le scale.
“Paura Evans?”
chiese lui ironico notando il gesto della ragazza.
“Di un pallone
gonfiato che insegue una palla per ore? Neanche un po’ mi dispiace deluderti
Potter.” . puntualizzò Lily.
“Saresti così
carina se smettessi di ringhiarmi contro ogni minuto” ribatti lui
avvicinandosi.
“Ah si? Pensa,
io credevo che il mio fascino dipendesse proprio da questo…dici che mi sono
sbagliata? E non guardarmi così Potter mi sembri un cane bastonato.” Lily fece
per girare i tacchi e tornare in dormitorio quando James le afferrò il braccio
bloccandola.
“Lasciami”
borbottò Lily fra i denti.
“Più gentilmente
Evans, più gentilmente” si prese gioco lui.
“PER FAVORE
Mollami o mi metto ad urlare…” disse lei cercando di far allentare la presa al
ragazzo. James scosse la testa divertito.
“No non ci
siamo…ora ti mostro come fare.” E con un gesto rapido e deciso James posò le
sue labbra su quelle della rossa. Lily non si oppose: James ne fu quasi
spaesato.
Si allontanò
delicatamente dalla ragazza per scoprire che gli occhi di Lily erano chiusi.
Le palpebre
coperte di ciglia nere e lunghe si schiusero liberi di mostrare i due smeraldi
che formavano le iridi della ragazza.
“Smettila di
prendergi in giro Potter! È una tattica
che non funziona con me! Attaccherà con la Abbout, ma non con me…” disse poi.
Gli occhi di James sarebbero usciti dalle orbite, la mascella si sarebbe
spalancata se fosse riuscito a mantenere un certo contegno.
“Tattica?”
balbettò poi.
“Tattica:sostantivo,femminile,singolare…”
ribadì lei
“Io non sto
usando nessuna tattica!” disse lui stralunato.
“E allora questo
bacio cos’era?” chiese lei posando un braccio sul fianco.
“ un segno
d’affetto?” disse lui con fare divertito.
“certo, e io
dovrei crederci…” disse lei ironica molleggiandosi su una gamba.
“Lily…” disse
lui avvicinandosi.
“Non mi hai mai
chiamata per nome…” disse lei mentre il suo cuore cominciava a battere
affannosamente e la sua maschera cinica a crollare.
“C’è sempre una
prima volta, no?” lui le sorrise. Il suo sguardo era carico di affetto,
traboccante di gioia. Lily annuì emozionata.
“Lily…io ci
tengo molto a te e vorrei che per una volta lo capissi…non ti voglio prendere
in giro.,,” James la guardò negli occhi che ormai erano lucidi.
Lily sorrise. E
per la prima volta James costatò che quel sorriso era rivolto proprio a lui.
“Io..” balbettò
poi lei con gli occhi traboccanti di lacrime.
“Shh non dire
nulla” le sussurrò lui baciandole il collo. “Le parole non servono questa
volta” le sussurrò nell’orecchia. Lily si strinse a James. Posò un bacio sulla
sua guancia e lentamente lo allontanò da sé.
“Devo andare…” disse
lei allontanandosi.
“No…” disse lui
mogio tentando di attirarla a se.
“Ci vediamo
domani…quando serviranno le parole per spiegare quello che non ci siamo detti
stasera…” sussurrò lei salendo le scale.
“Ti voglio
bene…” disse James rivolto alla sua bella che camminava verso la sua stanza.
Sulle labbra di
Lily si dipinse un profondo sorriso: Evans-Potter 1-0
Questa volta
aveva vinto, l’aveva lasciato senza parole. Finalmente era pronta ad affrontare
i suoi sentimenti e tutto ciò che essi avrebbero comportato.
fine